Il treno corre nella voragine stigia della notte. Laggiù si accendono finestre, fuochi di Sant’Elmo. Quali esistenze si agitano, simili a fuscelli nella bufera, là dentro, oltre quei muri ciechi? Esistenze bruciate da fiamme di dolore o risucchiate nel vuoto dell’abitudine, attorno a focolari catodici, al freddo calore di una cena consumata tra gabbie di sguardi indifferenti e sordi rancori.
Esistenze logorate dall’attesa, macerate nell’amarezza, mentre la vita è altrove, di là dalle confortevoli tombe di ferro e cemento in cui siamo sepolti.
Intanto altri fuochi fatui baluginano nel cimitero delle metropoli. E’ inutile scrutare tra i viali deserti dove gli alberi picchiano, con dita nodose, sul vetro del silenzio. E’ inutile inseguire il cono di fari che si spengono nell’angolo delle strade.
Brandelli di vento pendono dagli stenditoi di grigi caseggiati.
La vita è altrove: ne giunge appena un barlume da una crepa che fende la buia cupola del cielo.
Esistenze logorate dall’attesa, macerate nell’amarezza, mentre la vita è altrove, di là dalle confortevoli tombe di ferro e cemento in cui siamo sepolti.
Intanto altri fuochi fatui baluginano nel cimitero delle metropoli. E’ inutile scrutare tra i viali deserti dove gli alberi picchiano, con dita nodose, sul vetro del silenzio. E’ inutile inseguire il cono di fari che si spengono nell’angolo delle strade.
Brandelli di vento pendono dagli stenditoi di grigi caseggiati.
La vita è altrove: ne giunge appena un barlume da una crepa che fende la buia cupola del cielo.
Complimenti Zret,
RispondiEliminabella poesia, l'attesa è estenuante, o forse la vita è tutta una attesa, senza dubbio la vita è altrove e qui su questa nostra gaia dobbiamo bere il calice amaro fino in fondo.
Speriamo solo che quella crepa che ci fa intravedere l'orizzonte diventi una voragine e che il cielo si apra su di noi, per toglierci da questo matrix.
Complimenti ancora Zret, wlady
Grazie vivissime, Wlady, delle tue lusinghiere parole.
RispondiEliminaVeramente stiamo sorbendo un calice di fiele in questa dimensione, in attesa che la crepa si allarghi a mostrare il firmamento stellato.
Ciao e ancora grazie.
Zret, cogli in pieno delle mie sensazione e la duplice visione dimensionale, che è tale in quanto siamo qui. Ma la Verità è altrove ed è questa il dardo lancinante che ogni uomo, nell'era odierna, definitosi comune, schiva per non farsi squarciare. Sarebbe un apertura di carni che richiudersi non potrebbe mai, ma credimi, porterebbe a ben altra guarigione. E' un forte augurio, che non trova nel termine un esaustivo essere. La vita è davvero "altrove" e le onde dell'eco, di cui tu tracci un potente profilo, divengono una conferma.
RispondiEliminaGrazie infinite, Nonvotare, del tuo intenso commento.
RispondiEliminaCiao
Ciao Zret,
RispondiEliminaleggo il tuo interessantissimo e pregnante blog, da qualche tempo e ti faccio i miei complimenti, in particolare, per quest'ultimo post, che trovo quanto mai vero e vicino a quanto avverto anch'io di una vita che è "altrove".
Andrea
Ciao Andrea, ex imo pectore ti ringrazio per queste Tue belle parole che mi incitano a continuare in un compito gratificante, ma talora non facile.
RispondiEliminaCiao e ancora grazie.
Un angolo di vita, forse lo troveremo come dici tu, altrove.
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