21 aprile, 2011

Tracce di Atlantide (seconda ed ultima parte)

Leggi qui la prima parte.

Accanto a simboli primigeni si situano emblemi spuri creati da interpreti fantasiosi. Come scrivevo tempo fa, hanno torto i letteralisti alla Von Daniken che colgono nella Bibbia solo riferimenti agli extraterrestri, ma errano anche i simbolisti ad oltranza che distillano valori reconditi in ogni dove, pure in parti semistoriche o denotative. Si dovrebbe usare un metodo stratificato per enucleare i vari livelli di lettura, riconoscendo che alcune sequenze ne posseggono uno solo. E’ giusto condannare gli interpreti alla Rael che trasformano il Pentateuco in un titolo di ufologia scientista, ma non riconoscere che certuni episodi biblici manifestano un contatto non dirò con alieni, ma con esseri enigmatici (ultraterrestri? Interdimensionali?) significa percorrere un’ermeneutica a senso unico. Come leggere altrimenti situazioni come la lotta di Giacobbe contro l’angelo o la storia di Caino o i primi capitoli del Genesi con la doppia creazione ed i due alberi all’interno del giardino e di una vexata quaestio? Inoltre pensare che creature di altri mondi o sfere di realtà siano intervenute per degradare geneticamente i protoplasti potrebbe essere un insegnamento biblico, con cui non si disconosce la paternità spirituale della prima creazione, ma la si integra con una visione che cerca di dar conto della caduta.

Mario Biglino, autore del saggio "Gli dei che vennero dallo spazio?" non è uno sprovveduto e se le sue conclusioni irritano cabalisti e fedeli, non si può reagire semplicemente ignorandole o per bollarle come blasfeme. Bisognerebbe, invece, provare a suffragare i propri assunti, dimostrando una pari conoscenza dell’ebraico ed impegnarsi in una paziente cernita per distinguere denotazione da connotazione.

La Tradizione scorre ancora tra la waste land di questa età precipite e tetra: le sue acque sono cristalline come quando la sorgente sgorgò, ma oggi fluisce solo un sottile filo d’acqua. Fuor di metafora: pochi privilegiati conservano i fondamentali di un remoto sapere, mentre in passato tali dottrine erano appannaggio di più consistenti confraternite. Quando la Tradizione non si è tradotta in formule che pochissimi riescono a decodificare nel loro significato originario, essa balugina in una Weltanschauung vivificata dall’intuizione.

Si sono persi più che i concetti, i percorsi, i “metodi” [3]: chi non ritiene che il corpo ed il mondo visibile siano tutto, sa che oggi più che mai la via per risalire è disagevole e ripida. Sa anche che, lungo l’erta, sarà facile cadere nel dirupo.

[3] Tra i capisaldi della Philosophia perennis, annovererei i seguenti: “Non uno itinere pervenitur ad tam magnum secretum”; la realtà vera non è quella empirica; la conoscenza intuitiva (saggezza) è superiore a quella razionale, ergo la contemplazione è superiore alla filosofia e questa alla scienza;; esistono due specie di insegnamento: esoterico ed exoterico; l’itinerario umano è una progressiva involuzione; la meta è la fusione con Dio.



APOCALISSI ALIENE: il libro

4 commenti:

  1. Interessantissimo come al solito.
    Ho ascoltato una coferenza di Biglino e mi convince solo in parte. Sono sedotto dalle interpretazioni della Bibbia che la considerano un testo psicologico (e torniamo a Igor Sibaldi), ma allo stesso modo sono figlio di Kolosimo, Compassi e Von Daniken.
    E torniamo alla difficile interpretazione della realtà.
    Mi sfugge ancora il perché questi extraterrestri/ultraterrestri o ex-terrestri, prima si siano spacciati per Dei e poi siano svaniti nel nulla fino ad oggi. Una spiegazione l'ho data e magari la discuteremo tra sei mesi, ma è solo una elucubrazione fatta con gli elementi che ho avuto sotto mano.

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  2. Giusto, Giuseppe. E' veramente difficile conciliare le diverse esegesi, trovare dei punti di contatto per contemperarle. Come possono coesistere Kolosimo (autore che apprezzo) con le interpretazioni psicologiche di Sibaldi con quelle cabalistiche etc.?

    Gli "dei" sono andati via o sono rimasti intrappolati in un'intercapedine tra le dimensioni o si sono infiltrati tra le élites o...? Arduo rispondere. Come vedi, sono nel novero di coloro che sanno di non sapere e che comunque non rinunciano a cercare.

    Ciao e grazie del tuo utile commento.

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  3. Gli "Arconti" ci hanno intrappolati nella materia e il nostro spirito è relegato in una gabbia, un inganno millenario, insomma una trappola da cui è difficile liberarsi.

    Una cupa visione delle vicende umane una alienazione perenne atte a negare l'autenticità e l'autodeterminazione dell'individuo.

    I poteri, gli stati, le religioni, le razze, le nazioni ... sono tutti strumenti per confondere l'umanità, incarnata in un involucro che è il nostro corpo, cioè la materia.

    wlady

    Ps. ottimo libro quello di Biglino, ma è sbagliato vedere solo la parte "Aliena" leggendolo attentamente si scopre molto di più.

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  4. Sì, carissimo Wlady, in filigrana si legge una presenza... arcontica. Siamo imprigionati: chi e quando spezzerà le sbarre di questo carcere invisibile?

    Ciao e grazie.

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