Né le stelle né il sole
si risveglieranno,
non vi sarà mutamento di stagione,
né suoni melodiosi
o estatiche visioni.
Solo il sonno eterno
in una eterna notte.
(M. P., Proserpina)
Chi può negare che il mondo è dominato da una profonda ingiustizia? Vediamo il destino accanirsi contro i giusti, i deboli, gli inermi, mentre i reprobi trionfano e le loro malefatte non solo sono impunite, ma anche glorificate. Gli uomini talentuosi sono spesso misconosciuti, mentre i mestieranti occupano le cattedre universitarie. I benefattori ricevono come guiderdone ingratitudine, calunnie e sventure.
E' come se tale iniquità non fosse casuale.
Seneca scrive che Dio mette alla prova i probi, vagliando la loro capacità di sopportazione. Potrebbe essere. Sempre a proposito del Creatore, Nigel Kerner afferma che Dio (l’autore lo definisce Godverse) non interviene, poiché non può: è una prospettiva raggelante, ma forse non del tutto lontana dal vero. Quante invocazioni disperate e non di persone avvezze a pettinare le bambole, si perdono nel silenzio più nero! Il segreto dell’iniquità si sposa con il mistero del silenzio di Dio.
Sembra che l’unico miracolo elargito a chi è dilaniato da patimenti indicibili sia la morte, considerata la cessazione di ogni dolore, sempre che…
E’ naturale: il nodo si intreccia anche con l’enigma del male che sembra qualcosa di più di un semplice defectus boni, come sostiene Agostino.
Come compensazione gli uomini hanno ideato il futuro: è nel futuro, infatti, che sarà finalmente stabilita la giustizia. La giustizia è post mortem, l’equo riconoscimento è postumo, ai posteri spetta di pronunciare l’ardua e cristallina sentenza. Non sarà dunque così per sempre: i gaglioffi pagheranno il fio, ma per ora imperversano.
Le religioni rivestono un ruolo fondamentale, quali visioni prospettiche di un mondo rigenerato e redento. Anche quei filosofi che valorizzano l ’hic et nunc sono costretti a collocare in un avvenire incerto l’avvento di una nuova era: si pensi all’Ubermensch (Oltreuomo) di Nietzsche che è appunto oltre il suo stesso, trionfale annuncio. Le religioni e certe filosofie sono verbi che si coniugano solo al futuro.
L’ontogenesi palesa una situazione parallela: l’adolescente vagheggia gli anni in cui sarà felice, ignorando che cosa lo attenda. Sarebbe meglio se leggesse ed assimilasse l’insegnamento contenuto nella poesia “Il sabato del villaggio”: non solo prima o poi verrà “il dì di festa”, ma forse qualcuno gli farà la festa.
A volte si ha l’impressione che all’universo non soggiaccia l’irrazionalità, poiché una struttura siffatta sarebbe probabilistica e distribuirebbe rose e spine in modo più o meno equivalente, ma una razionalità al contrario.
Un dubbio più che cartesiano ci impone di dubitare delle promised lands, ci costringe non a credere, ma a cercare varchi eventuali, cardini che potrebbero cedere, brecce suscettibili di allargarsi.
Forse non risusciteremo, non continueremo a vivere in un altro “luogo”: spezzatosi il breve arco della vita, si sprofonda nel nulla. Lo stesso Dio potrebbe essere veramente, come opina Kerner, per la sua stessa natura, estraneo, volente o nolente, alle miserevoli vicende umane e non solo umane. Perché mai le nostre piccole vite dovrebbero essere tanto importanti in questo cosmo sconfinato e muto?
Un giorno il sole affonderà nel glaciale oceano di una notte infinita per non risorgere più.
si risveglieranno,
non vi sarà mutamento di stagione,
né suoni melodiosi
o estatiche visioni.
Solo il sonno eterno
in una eterna notte.
(M. P., Proserpina)
Chi può negare che il mondo è dominato da una profonda ingiustizia? Vediamo il destino accanirsi contro i giusti, i deboli, gli inermi, mentre i reprobi trionfano e le loro malefatte non solo sono impunite, ma anche glorificate. Gli uomini talentuosi sono spesso misconosciuti, mentre i mestieranti occupano le cattedre universitarie. I benefattori ricevono come guiderdone ingratitudine, calunnie e sventure.
E' come se tale iniquità non fosse casuale.
Seneca scrive che Dio mette alla prova i probi, vagliando la loro capacità di sopportazione. Potrebbe essere. Sempre a proposito del Creatore, Nigel Kerner afferma che Dio (l’autore lo definisce Godverse) non interviene, poiché non può: è una prospettiva raggelante, ma forse non del tutto lontana dal vero. Quante invocazioni disperate e non di persone avvezze a pettinare le bambole, si perdono nel silenzio più nero! Il segreto dell’iniquità si sposa con il mistero del silenzio di Dio.
Sembra che l’unico miracolo elargito a chi è dilaniato da patimenti indicibili sia la morte, considerata la cessazione di ogni dolore, sempre che…
E’ naturale: il nodo si intreccia anche con l’enigma del male che sembra qualcosa di più di un semplice defectus boni, come sostiene Agostino.
Come compensazione gli uomini hanno ideato il futuro: è nel futuro, infatti, che sarà finalmente stabilita la giustizia. La giustizia è post mortem, l’equo riconoscimento è postumo, ai posteri spetta di pronunciare l’ardua e cristallina sentenza. Non sarà dunque così per sempre: i gaglioffi pagheranno il fio, ma per ora imperversano.
Le religioni rivestono un ruolo fondamentale, quali visioni prospettiche di un mondo rigenerato e redento. Anche quei filosofi che valorizzano l ’hic et nunc sono costretti a collocare in un avvenire incerto l’avvento di una nuova era: si pensi all’Ubermensch (Oltreuomo) di Nietzsche che è appunto oltre il suo stesso, trionfale annuncio. Le religioni e certe filosofie sono verbi che si coniugano solo al futuro.
L’ontogenesi palesa una situazione parallela: l’adolescente vagheggia gli anni in cui sarà felice, ignorando che cosa lo attenda. Sarebbe meglio se leggesse ed assimilasse l’insegnamento contenuto nella poesia “Il sabato del villaggio”: non solo prima o poi verrà “il dì di festa”, ma forse qualcuno gli farà la festa.
A volte si ha l’impressione che all’universo non soggiaccia l’irrazionalità, poiché una struttura siffatta sarebbe probabilistica e distribuirebbe rose e spine in modo più o meno equivalente, ma una razionalità al contrario.
Un dubbio più che cartesiano ci impone di dubitare delle promised lands, ci costringe non a credere, ma a cercare varchi eventuali, cardini che potrebbero cedere, brecce suscettibili di allargarsi.
Forse non risusciteremo, non continueremo a vivere in un altro “luogo”: spezzatosi il breve arco della vita, si sprofonda nel nulla. Lo stesso Dio potrebbe essere veramente, come opina Kerner, per la sua stessa natura, estraneo, volente o nolente, alle miserevoli vicende umane e non solo umane. Perché mai le nostre piccole vite dovrebbero essere tanto importanti in questo cosmo sconfinato e muto?
Un giorno il sole affonderà nel glaciale oceano di una notte infinita per non risorgere più.
Non è l'uomo che ha in mano il destino, ma è il destino già scritto che si fa beffa dell'uomo che crede nel libero arbitrio.
RispondiEliminaAnche il non-senso ha un senso?
RispondiEliminail non-senso è quanto aldiqua del senso-comune. il vero significato sta forse all'origine dello stesso, nell'ab-senthium; nell'assenza da noi stessi è forse l'essenza di noi stessi?
RispondiEliminaAntonio,
RispondiEliminanon ho voluto estrapolare per non essere tacciato da manipolatore, ma di seguito ho riportato un suo commento: Zret ha detto...
Tristano, sollevi tali e tanti problemi nelle tue dense glosse che occorrebbero ore per ponderare le risposte ed ore per scriverle.
Il tuo sogno mi pare adombrare il timore che tu abbia incontrato persone proclivi ad una sorta di devozione. Sono sicuro che siamo sempre vigili ed alieni da qualsiasi forma di fideismo. Preferisco restare senza verità che accettare una verità esterna, non vissuta, non interiore, qualunque essa sia. Ciò può sembrare ostinazione, ma è spirito critico. Preferisco dunque, come scrivevi, un dubbio fecondo che una sterile verità. Naturalmente escludo l'ambito empirico dove chi si rifiuta di vedere certe situazioni lampanti o è ottuso o in mala fede.
Ciao e grazie.
mercoledì, febbraio 24, 2010 4:42:00 PM
Quando parla di verità esterna non vissuta, non interiore a cosa si riferisce in relazione al SSN a cui ha affidato la salute di suo padre?
La mia richiesta non contiene alcuna colorazione polemica bensì evolutiva, in effetti anche Tristano potrebbe ottenere tutte le risposte che desidera, specialmente in relazione a White Wolf, se semplicemente consultasse la kinesiologia.
Tanto vi dovevo.
Giorgio, è evidente che la forma errata è un lapsus calami.
RispondiEliminaPer quanto riguarda il resto, ci siamo trovati in un turbine tale di eventi che ne siamo stati travolti: privi di qualsiasi fiducia nella "medicina" ufficiale e nel SSN, abbiamo intrapreso, tra mille difficoltà, terapie di altro tipo, anche con qualche risultato, poi vanificato da una ridda di avversità e di imprevisti che può capire solo chi li ha vissuti sulla propria pelle.
Pur apprezzando molti metodi non ufficiali, mi tocca constatare che, finora, non ho mai conosciuto di persona un SOLO paziente affetto da un tumore cerebrale guarito grazie ad una terapia alternativa, anche se non escludo che una remissione sia possibile.
Se hai delle risposte, scaturite dalla kinesiologia o da altro, le puoi esporre qui. Tra l'altro sarebbe un delitto conoscere delle terapie e non divulgarle, lasciando migliaia di sofferenti senza speranza.
In ogni caso fata volentes ducunt etc. che è poi il succo... amaro dell'articolo.
Tanto era d'uopo.
Commento inserito anche nel post "I figli di Seth"
RispondiEliminaRocco,
mi scusi la sfrontatezza, lei ed altri dissertate sugli oceani del conosciuto e vi annegate in una goccia di pratico.
La cosa che attualmente mi urta più di ogni altra è dover riconoscere delle ragioni a Silvio, ma quando quest'ultimo esprime il suo pensiero circa la magistratura lo ritengo un morbido, in proposito.
La invito perciò, onde evitare di cadere in una sesquipedale superficialità e banalità circa il suo parere sull'ordinamento giudiziario, d'immergersi negli atti di un qualsiasi procedimento, di tale materia, per comporsene una meditata opinione, scevra da influenze di terzi, come la mia, che possano farla propendere pro o contro.
In attesa di un proficuo scambio, cordialità.
Q, in effetti il senso potrebbe essere nell'assenza tout court.
RispondiEliminaCiao
Antonio,
RispondiEliminain un commento disperso(?) ho dichiarato di essere un contadino sposato con una medico/chirurgo specializzata in "cure alternative", mio malgrado, l'esperienza l'ho vissuta ormai 40 addietro, la dipartita del mio genitore; la disincarnazione di mia madre 20 anni fa.
Lei esorta:"fata volentes ducunt etc." io le rispondo: "Cercate e troverete".
Ognuno di noi è guidato dal proprio spirito (entità all'uopo) che quando ritiene matura la nostra evoluzione ci conduce alla precisa conoscenza, intanto ci si può far aiutare dalla kinesiologia e il web ne è un pozzo di S. Patrizio.
Qualsiasi neoplasia ha un periodo d'incubazione ultra-ventennale, compresa quella di Pasquale, quindi non si deve aspettare la manifestazione fisica della patologia ma la si deve ricercare ancora allo stadio animico, ad es. con i fiori di Bach.
Come le avevo anticipato, sempre con l'ausilio della rete, può contattare sia la dott.ssa Gabriella Mereu che il sig. Adriano Buranello, a costo zero, come primo approccio, in seguito potremmo approfondire l'argomento.
La curante sarà a Genova (dal momento che lei abita a San-remo o mi sbaglio?) 22 maggio 2011, domenica
16.00 - 19.00
Seminario
GENOVA
c/o:La Finestra sul Mondo
Via Cesarea 103 r (zona stazione Brignole)
info: Sandra 3488737190
Solitamente i seminari sono ad ingresso libero e in quella sede la sig.ra Gabriella è disponibile a curare chiunque si presenti (un Gesù in gonnella).
Certo di aver esaudito la sua richiesta, resto a disposizione.
Antonio,
RispondiEliminanel mio commento "desaparecido" avevo fatto riferimento anche al personaggio popolare che risponde al nome di Marco Columbro, questi è apparso in numerose trasmissioni televisive, nazional-pop sia RAI che private, descrivendo il suo vissuto accompagnando il padre attraverso la "soglia" del cambio dimensionale.
Le consiglio, modestamente, la condivisione di detta esperienza, per una diversa consapevolezza dell'esperienza del post-morte.
Ad majora.
Antonio,
RispondiEliminail neo psicopompo Columbro le può smentire la sua affermazione; "In ogni caso, qualora dopo il decesso ci attendesse il nulla, non ne trarrei motivo di inconsolabile dolore."
Giorgio, grazie dei consigli. L'albero si vede dai frutti: cercherò notizie sulla kinesologia e, se saranno di giovamento, ne darò conto sul blog. Diversamente, sarà solo uno dei tanti "sentieri interrotti".
RispondiEliminaCiao
"Le religioni rivestono un ruolo fondamentale, quali visioni prospettiche di un mondo rigenerato e redento".
RispondiEliminaLa religione, al pari della superstizione, è senz’altro un prodotto dell’ignoranza, ma non necessariamente della malafede o del pregiudizio.
Essa è potuta diventare uno strumento dello sfruttamento economico e della soggezione
politica quando la comunità primitiva si era già divisa in classi antagonistiche, quando cioè il principio della proprietà privata aveva fatto sorgere interessi contrapposti.
Nel suo Discorso sulla disuguaglianza ha scritto
Rousseau: "Il peccato più grave non è stato quello di dire "questo è mio", dopo
aver recintato un terreno, ma quello di credere nella verità di questa affermazione".
Certamente Nietzsche e Kierkegaard, insieme ad altri filosofi intellettuali avevano chiaro le false rappresentazioni della realtà che possono portare alla follia un essere che crede ad oltranza, (per lui è una cosa seria), compiendo azioni deleterie ai fini degli interessi sociali.
Complimenti per l'articolo molto intenso.
wlady
Briscola, non sapevo che Marco Columbro godesse delle doti di psicopompo. Mamma mia, che baggianata! Stento dal trattenermi dalle risate. Anche se non escludo che, almeno a priori,un fenomeno di tal fatta sia in rarissimi casi possibile.
RispondiEliminaMa, Dio mio, Columbro sarebbe talmente avanzato nella Via dal riuscire ad accompagnare un moribondo nell'Aldilà! Questa è grossa per davvero.
Forse un Santo o quantomeno un Iniziato molto avanti sulla strada della palingenesi può aiutare o addirittura accompagnare un'anima nel fatidico salto dimensionale. Ma non certo il buon Columbro. Se veramente questi crede di aver operato tanto, ciò vuol dire una sola cosa: che s'è fatto troppe canne.
Wlady, è vero: le religioni dipendono per lo più dall'ignoranza e non dalla malafede. Diversa la spiritualità più rara dell'iridio.
RispondiEliminaL'articolo è scaturito da un verso di Catullo che una mattina ho sentito echeggiare nella mente: Nox perpetua est una dormienda. Quindi è un testo le cui idee sono anche per me decentrate, ma sull'onda di un'ispirazione.
Ciao e grazie.
Zret :-) un inno all'amore, per godere della vita, vista l'effimera permanenza.
RispondiElimina"Vivamus, mea Lesbia, atque amemus"
Grande Catullo anticonformista per eccellenza.
Ciao e grazie a Te
Credo che Columbro abbia avuto un'esperienza di pre-morte, tema che ho provato a trattare, riferendomi, in modo inusuale, a circostanze di tipo ufologico. Dubito che chicchessia possa diventare come Hermes psicopompo, ma è interssante studiare vissuti di confine che ci consetono di gettare un fuggevole sguardo sulle dimensioni invisibili, di cui sappiamo così poco. Chi troverà un maestro o chi riuscirà ad udire la voce del Sé superiore potrà attingere una favilla di verità, una verità che resta nella sua quintessenza incomunicabile.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Sì, Wlady, Catullo scrisse un inno all'amore con il brivido che deriva dalla consapevolezza di quanto la felicità e la passione siano transeunti.
RispondiEliminaCiao
Antonio,
RispondiEliminaappunto! La kinesiologia è un frutto, assumerne informazioni non riveste alcun senso, la si deve praticare.
Leggere una qualsiasi ricetta di cucina senza attuarla ha uno scopo?
A me francamente sfugge!
Antonio,
RispondiEliminail suo atteggiamento nei confronti della vita mi diverte particolarmente.
Lei ed altri dubitate delle capacità patafisiche di Columbro, persona direttamente intervistabile da chiunque, ma dissetate iperbolicamente sullo scibile umano, ed oltre, con una certezza che fa impallidire gli habitué dell'akasha.
E poi vi meravigliate per l'inanità dei preposti nei confronti delle patologie?
Se non ricordo male, la cacciata/caduta/capitombolo/ruzzolone/cascata/calata/rovina/peccato/colpa/fallo dal Paradiso terrestre, non è stata conseguenza di un atto di superbia(o di ogni altro sinonimo)?
La prosopopea di Andretta è a dir poco irritante.
RispondiEliminaRosario,
RispondiEliminaio sarei il prosopopeizzatore?
Lei mi sta usando come specchio?
Dall'alto della sua faretra di "sapienza" è sfornito di frecce per cui deve ricorrere all'invettiva personale?
Ma mi faccia il piacere!!
Signor... Andretta o come diavolo si chiama, ho dei legittimi dubbi sulla sua vera identità e sui suoi reali scopi in questa sede. Sarebbe ad esempio interessante capire il motivo per cui (ora) Lei usa sistemi atti alla non identificazione del suo indirizzo IP.
RispondiEliminaI suoi modi non mi piacciono affatto e mi ricordano tanto certi metodi che ormai conosco benissimo e che da tutto originano tranne che da lettori "comuni". Lei puzza a distanza di un miglio e la invito cortesemente a percorrere altri lidi, perché, Le ripeto, i suoi modi mi irritano, in quanto originati da fini che non sono quelli che lei ostenta.
Non si faccia più vedere!
"Dall'alto della sua faretra di sapienza" è metafora veramente bislacca ed affatto brutta.
RispondiEliminaNo! Il crollo non fu originato da alcun atto di alterigia. Si legga "Genesi biblica".
Per il resto, mi pare che Giorgio tu sia un disturbatore o un presuntuoso. Se conosci delle terapie miracolose, scrivi un libro elettronico e condividilo sulla Rete. Se veramente sei un taumaturgo o conoscitore di cure efficaci, sarebbe un delitto non offrire i tuoi doni all'umanità.
Curiosa questa diatriba con Andretta. Che sia tale sedicente Giorgio Andretta lo stesso Columbro visto che difende l'arguto presentatore con tanta foga?
RispondiEliminaTornando al buon Columbro mi viene sponatneo il pensare che tale personaggio, dopo aver letto il 'Libro Tibetano dei Morti', si sia montato la testa e che nel prosieguo abbia ceduto all'illusione di essere un 'Iniziato'.
Capita.Di persone in giro che si credono di essere quello che non sono se ne trovano tante.
Un pò come l'attrice Eleonora Brigliadori, che fa finta di avere conversazioni con il suo Angelo Custode. No problem.
Aveva ragione Sartre quando affermava che 'l'inferno sono gli altri'. Che grande aforisma! Propongo Jean Paul Sartre alla gloria degli altari, visto che l'iniziativa va tanto di moda.
Uno che scrive su questo blog per attaccare un altro soggetto, già di per sè induce ad essere diffidenti. E poi si scoprì che...
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