Dunque è tutto finito. La lampada della camera è spenta. Il giardino, sepolto nell’oscurità, non ha più un fremito. Ora anche i ricordi si sbriciolano, grani di cenere fra le mani, e le stelle, sirene di ghiaccio, guardano con la vitrea fissità del nulla.
L'uomo odierno è ormai sull'orlo di un baratro nero, chi più consapevole chi meno. Coloro che sono immersi nella Matrix non si accorgono dei cambiamenti epocali e dell'imminente catastrofe, così perduti nelle proprie vite e nei propri problemi.
RispondiEliminaInvece tutti noi, consapevoli degli inganni perpetratici dall'elité facente capo al Maligno, non solo siamo coscienti di tutto il male che già opera e di tutto quanto sta per piombarci addosso, ma dobbiamo inoltre far fronte alle nostre sofferenze, ai nostri dolori, alle nostre mancanze, alla nostra solitudine... Il risultato è un doppio concentrato di agonia psicologico - spirituale (se non pure fisica), e chi, debole e sentendosi schiacciato, non ha mai pensato ciò che affermò il povero Giobbe, riguardo il suo giorno natale?
"Se lo riprendano le tenebre e l'ombra di morte, resti su di esso una fitta nuvola, le eclissi lo riempiano di paura! [...] Perché non morii fin dal seno di mia madre? Perché non spirai appena uscito dal suo grembo?" (Giobbe 3:9,11)
Certamente però non dobbiamo lasciarci sopprimere da tutto ciò, non dobbiamo perdere la Speranza di un mondo migliore (che non sarà affatto il Nuovo Ordine Mondiale con la sua realtà virtuale simulante un paradiso artificiale [rime a parte]), non dobbiamo dimenticare che "L'amore non verrà mai meno" mentre "La profezia sarà abolita e la conoscenza terminerà".
A che serve tanta conoscenza, se poi diventiamo come "Rami risuonanti o squillanti cembali", freddi come il ghiaccio o insensibili a ciò che accade? E se anche siamo compressi da forze e da eventi esterni, come facciamo a riemergere dal buio senza qualcosa o Qualcuno di potente che ci può sorreggere? Oppure, come facciamo a discernere le astuzie atte a gabbare l'umanità intera se utilizziamo soltanto le nostre facoltà razionali ed intellettuali?
"Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente. L'uomo spirituale, invece, giudica ogni cosa ed egli stesso non è giudicato da nessuno." (1 Corinzi 2:14-15).
Quanto disse l'apostolo Paolo è oggi più vero che mai: soltanto con lo Spirito del Padre possiamo essere in grado di valutare e comprendere le future mosse del portatore di luce... Ma cosa non meno importante, possiamo disporre della volontà di affrontare ogni prova, ogni perdita, ogni indicibile atrocità sulla nostra pelle e su quella degli altri.
A volte dichiaro, a me stesso e agli altri, che noi dobbiamo avere una tale Fede (sì, solo quella ci dà vera potenza) da sopportare la tortura più estrema effettuata su noi stessi (pensiamo a cosa fu sottoposto Winston Smith in 1984, o altre orripilanti torture antiche e moderne...), la perdita delle persone a noi più care (magari mentre stanno morendo atrocemente...), la fame, la sete, la carestia più immane... E tutto questo senza mai cedere al compromesso, senza lasciarsi avvincere dalle seduzioni malefiche, senza scegliere di trasformarsi in uomo-macchina...
Caro Zret, sento la sofferenza del tuo cuore e del tuo animo che traspare da questo post, e ti sono vicino per quanto sia distante fisicamente da te, e spero vivamente che tu possa aprirti con tutto il tuo essere al Vero Creatore degli univesi infiniti, il quale può darti la pace, la forza, il coraggio, la Vita.
Egli ti benedica enormemente e ti protegga, nel nome di Yah'u'shua Ha Mashyah.
Shalom u'vrachot
:)
RispondiEliminaA mio parere, Johnatan, si pretende troppo da alcuni di noi. Come diceva Siddharta, "La corda troppo lasca non suona, quella troppo tesa si spezza". Dopo che si è spezzata?
RispondiEliminaQuesta è l'insostenibile pesantezza dell'essere o dell'esserci. Aveva ragone Sileno.
Ciao e grazie.
Caro Zret,
RispondiEliminaaspetta...che ti riannodo io la corda...
xDDD
TVTB