02 settembre, 2012

Zeit und Geist (seconda parte)

Leggi qui la prima parte.

Nel tunnel

E’ celebre il quadro di Hyeronimous Bosch, “Ascesa all’Empireo”. Nella tavola sono dipinte delle anime che, accompagnare da coppie di angeli, vengono condotte verso un tunnel con in fondo una luce intensa, quella del Paradiso. Le anime sono genuflesse presso l’imboccatura. In fondo al cunicolo le aspetta un personaggio, forse un angelo o S. Pietro.

Un’immagine simile, pur in un contesto differente, è evocata da Dante in "Inferno" XXXIV, vv. 132-138.

Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d'alcun riposo,

salimmo su, el primo e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta 'l ciel, per un pertugio tondo.

E quindi uscimmo a riveder le stelle.
[1]

Non mancano reminiscenze di gallerie all’interno di resoconti relativi a presunti sequestri. “Il momento più suggestivo dell’abduction di Sandy Larson consistette nella ‘visione’ della terra nello spazio attraverso l’estremità di un tunnel luminoso” (T. Bullard, Abductions: the measure of a mystery, vol I, p.115).

Un’altra sequestrata, Nona, racconta: “Mi trovo avvolta dal raggio di luce. Sto salendo e c’è un buco sopra di me ed è scuro, ma circondato dalla luce. E’ come una luce azzurra… un raggio di luce azzurra che arriva fino a terra e poi è stato come attraversare un tunnel. (J. Mack, Passport to the Cosmos, p.73-74).

La percezione del tunnel è peculiare dei vissuti psichedelici: i soggetti che entrano nei livelli di trance più profonda sperimentano la sensazione di essere calati in un vortice o in imbuto o in tunnel pieno d’acqua corrente e di sprofondare sotto terra. Molti soggetti sottoposti a test di laboratorio raccontano di aver sperimentato un vortice o una galleria rotante che sembrava circondarli. (J. D. Lewis-Williams, T. A. Dowson, The signs of all times, Current antrhopology, vol. 29, n. 2, p. 204).

Gli sciamani samoiedi del gruppo Taudi si riferiscono a cunicoli in cui essi si calano e che conducono a fiumi sotterranei; gli Inuit affermano che la via per il mondo subacqueo passa per il mare e percorrerla è come cadere scivolando attraverso un tubo (Ramussen, p. 124).

Da questa breve carrellata si arguisce che l’immagine della galleria è trasversale a vari àmbiti disparati tra loro. Potrebbe essere intesa come un archetipo: ciò spiegherebbe la sua ricorrenza. Sennonché non sappiamo veramente quale sia l’origine dei modelli ancestrali e dove siano situati: collocarli nell’inconscio collettivo significa solo “risolvere” la questione con un’altra questione. Un altro interrogativo riguarda il ruolo del cervello a proposito di tali esperienze: l’encefalo produce le rappresentazioni allucinatorie o le capta, sintonizzandosi su realtà esterne non percettibili nello stato di coscienza ordinario? Ossia la mente, in particolari condizioni, produce creature - spesso teriantropi - e luoghi fantastici o si sintonizza su frequenze normalmente invisibili, un po’ come un apparecchio radiofonico riceve varie stazioni, cambiando la sintonia? E’ arduo rispondere, soprattutto perché non sappiamo con certezza né se si trovi un mondo là fuori né quale sia il confine tra interno ed esterno. Tuttavia, collocando tra parentesi problemi squisitamente filosofici, saremmo tentati di ipotizzare che davvero esistano dei regni spirituali i cui abitanti cercano qualcosa dagli uomini… Sì, ma che cosa?

[1] Anche la "Commedia" dantesca è una grandiosa avventura sciamanica? Qualcuno l'ha congetturato...

APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

8 commenti:

  1. Ciao Zret;
    alcuni sostengono la tesi della "Terra Cava", certamente Dante con la sua Divina Commedia ci è andato vicino senza mai svelare il vero intento di tale poema se non quello eretico religioso.

    Metto qui sotto un virgolettato tratto dal libro in PDF che ho letto, "Alla Scoperta della Terra Cava" di Costantino Paglialunga:

    "In realtà la Terra con struttura cava è un argomento affascinante e carico di notevole significato spirituale, oltre che scientifico, finito nella morsa della più spietata congiura del silenzio."

    "A pensarci bene la "scoperta" della vera struttura del pianeta avrebbe potuto causare quello che è accaduto con Galileo Galilei quando tentò di far avanzare la scienza nella direzione non gradita al "potere, soprattutto quello religioso.

    Ciao,
    wlady

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  2. Ciao Wlady,

    ho letto il libro da cui hai tratto la citazione. E' un saggio interessante, anche se certi panegirici di presunti alieni saggi e benevoli mi lasciano un po'perplesso.

    Credo che il tunnel sia la configurazione tra realtà e simbolo del passaggio tra due dimensioni: anche in astrofisica si citano i "wormholes" che sono pertugi tra due universi.

    L'eretico Dante la sapeva lunga, ma dovette codificare molte conoscenze esoteriche, alcune delle quali non sono state ancora decriptate.

    Ciao

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  3. Beh, il passaggio attraverso il tunnel corrisponde all'archetipo della nascita. 'C'est l'évidence meme', direbbero i francesi. E' un passaggio stretto, faticoso, doloroso.
    Le modalità di tale passaggio si assomigliano, a quanto pare, sia che si nasca in questo mondo sia che si nasca in altre dimensioni, prima fra queste l'aldilà che attende al trapasso ognuno di noi.

    Può darsi che una nuova nascita conduca verso la luce ma essa conduce il più delle volte verso nuovi tipi di prove e di sofferenze.

    Nascere in questo mondo non è poi un gran lusso, una gran fortuna. Nascere in qualche altra dimensione è forse meglio. Tutto sta a vedere se l'entità che approda in un mondo nuovo compirà passi verso l'affrancamento dalla 'maya' oppure se rimarrà avvinta dal velo della medesima per ulteriori periodi eonici.

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  4. Alcuni ricercatori opinano che i rapimenti si possano spiegare, richiamandosi al trauma della nascita: è ipotesi che non mi convince. Certo, gli archetipi hanno la loro importanza, ma alcune esperienze sono comunque "reali".

    Pare dunque che la morte non sia la liberazione, ma solo una tappa. Il velo di maya è molto appiccicoso...

    Ciao

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    1. ...non lo credo nemmeno io Zret, qualcosa ho scritto sul mio blog, e ne abbiamo anche commentato l'articolo; sembrerebbe che non vi sia pace nemmeno nel regno delle ombre ... siamo parassitati anche li.

      Un giorno mio figlio, mi raccontò un sogno fatto, ha sognato la mamma che non è più, gli ha parlato nel sogno dicendogli: figliolo, goditi la vita terrena, qui dove mi trovo non c'è nulla che valga la pena ... ha sognato la mamma in un ambiente tutto bianco, vestita di bianco, ma con le scarpe rosse.

      Mi è venuto alla mente il poema di Gilgamesh, il quale era per due terzi figlio di una dea e, cercava l'ingresso nella terra del dilmun tra i cedri del libano, dove era il sito dei razzi fiammeggianti e, invece di trovare la vita eterna ha trovato il patriarca Enoch, il quale disse le stesse parole che mio figlio ha sentito nel sogno dalla mamma.

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  5. Wlady, è un racconto che provoca un brivido lungo la schiena. L'oltretomba sumero è, come è noto, molto simile all'Ade omerico, in cui dimorano ombre esangui e quasi incoscienti. Ivi Achille rimpiange la vita terrena.

    Non so: altre testimonianze paiono smentire tale sconsolante visione. Penso, ad esempio, negligendo il mito di Er ed il Somnium Scipionis, a Matthew Ward ed ai suoi presunti messaggi alla madre, comunicazioni in cui descrive un aldilà paradisiaco e beatifico. In verità, sappiamo veramente poco dell'altrove ed i dubbi angustiano.

    Ciao

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  6. 'L'Invisibile è vasto, complicato', mi disse una volta un amico. Come di Paradisi pare ne esistano molti, lo stesso discorso vale per Purgatori e Inferni.

    Dunque non solo lo Sheòl biblico ma anche l'Ade dei Greci del periodo omerico, l'aldilà dei Sumeri e compagnia bella, forse ciascuno di essi legato ad una stessa etnìa coinvolta nella pratica di una medesima tradizione religioso-culturale.

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  7. E' vero, Paolo. Io aggiungerei che l'invisibile può essere insidioso.

    Ciao

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