Quante volte ci siamo chiesti, dopo aver sognato: “Che cosa significa? Quale messaggio è intessuto nella trama del sogno?” Siamo sinceri: è preferibile che i sogni restino elusivi, anzi indecifrabili, perché o preannunciano eventi futuri, non sempre fausti, o in quanto pescano nelle acque torbide dell’inconscio, un inconscio che è amorale e, per certi versi, spaventoso.
Ha ragione Cicerone – quanta saggezza nelle sue opere, anche se fra gli autori classici l’Arpinate non brilla, a differenza di altri, né per originalità né per profondità di pensiero – quando nel De divinatione scrive che è auspicabile non conoscere il futuro, qualunque cosa esso ci riservi. Per quanto riguarda i sogni, il discorso è simile: meglio che restino enigmi sfingei. Quale beneficio potremmo trarre dalla possibilità di prevedere l’avvenire tramite un’esperienza onirica, di interpretare situazioni imperscrutabili? Ancora qualcuno si illude di poter non solo stornare gli avvenimenti funesti, ma persino di essere in grado di piegare il reale alla propria volontà.
Una fra le più grandi illusioni dei nostri tempi disperati è quella diffusa dalla filosofia New age, secondo cui possiamo cocreare, dirigere la nostra esistenza verso le mete che desideriamo: il pensiero positivo, la legge dell’attrazione, il potere dell’intenzione… sono le droghe somministrate per ottenebrare la mente, affinché gli uomini non percepiscano più la realtà, una realtà che, nonostante tutto, ha la testa dura. [1]
No, la legge dell’attrazione non funziona, non può funzionare ed è anche giusto che non funzioni: infatti essa manifesta un’attitudine egocentrica, mirando ad attirare denaro e successo per sé stessi, mentre si dimentica il male che attanaglia quasi tutto il pianeta, quasi tutta l’umanità.
Sarebbe bello se non esistesse il Supermale, in tutte le sue declinazioni, ma esso è parte integrante della vita. Dov’è il libero arbitrio? Siamo appesi ad un filo sottile: da un momento all’altro una sciagura si può abbattere ed infrangere il fragile cristallo dei giorni, disperdere affetti e speranze.
I sogni sono simboli ed i simboli sono oscuri, impenetrabili, sfuggenti. Come i simboli, essi sono atemporali, eterni e, se proprio intendiamo distillarne un significato, è quello relativo ad un Destino metafisico. Siamo sogni di un Dio che sogna? Per quale ragione alcuni sogni si sono incupiti in incubi? Se ignoriamo l’origine della realtà e del male, che sono consustanziali, sappiamo, però, che essi, qualunque sia la loro genesi, sono qui: non possiamo né schivarli né trasformarli a nostro piacimento. Meglio: è possibile incidere sul mondo, ma solo se è scritto che possiamo. Tutto è possibile: le stesse “leggi” di natura possono essere violate, purché tale violazione sia inscritta nel disegno originario.
Perché? Il Supermale avrà pure la sua risposta, ma non la conosciamo. Forse un giorno la conosceremo e comprenderemo il disegno complessivo, una volta cambiata prospettiva. Non possiamo escludere che chi oggi è attanagliato dalle sciagure, domani non solo sarà felice, ma capirà pure il senso recondito del suo fato. Ora, però… Esorta Seneca: “Gli avvenimenti che sono destinati ad accadere giacciono nell’incertezza: vivi adesso!” Giusto! Peccato che adesso sovente si possa al massimo sopravvivere.
Sono queste le riflessioni, sono queste le parole che piacciono poco o punto (i dementi negazionisti possono anche evitare di leggerle, perché incapaci di intendere anche solo il senso letterale): le chimere devono essere nutrite di chimere. Pazienza… Gli scatti dei fiori ed i video con i mici sono fantastici, ma non esauriscono il meraviglioso, eppure terribile universo in cui siamo inquilini.
Ognuno di noi è qui per un breve transito, ognuno “libero con il suo destino”.
[1] Non si afferma che il pensiero non è importante, ma che non può agire nei termini meccanici e meccanicistici prospettati dalla New age.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati