E' necessario superare una visione antropocentrica: non si può affermare che la vita di un uomo vale quanto quella di una farfalla, purtuttavia è opportuno riscoprire il mistero e la sacralità della vita e del cosmo nelle sue differenti manifestazioni, negli animali, nelle piante, persino nei minerali. Bisogna evitare il fanatismo di chi vorrebbe imporre una religione della Terra, cui sacrificare tutte le esigenze delle comunità umane. E' evidente che tra uomo e natura non può essere instaurato un rapporto del tutto armonioso: le contraddizioni si possono smussare, non eliminare del tutto.
Nondimeno sarebbe auspicabile un mondo in cui fosse diffusa una coscienza naturale, dove fossero risparmiate inutili e crudeli sofferenze agli animali. Non si tratta di costringere le persone a diventare vegetariane, ma di indurle a riflettere sulle inenarrabili torture che sono inflitte al bestiame. Se si uccidono gli animali, per cibarsi della loro carne, si rinunci ad allevarli in modo inumano. Se si è deciso di macellarli, si eviti loro una morte preceduta da un'atroce e lunga agonia.
Ancora una volta si nota che il tanto decantato progresso corrisponde al suo esatto contrario: difficilmente nel Medioevo i maiali, le oche, i conigli... pativano quanto soffrono oggi negli allevamenti industriali, dove gli animali, costretti in spazi angusti, sono ingozzati di mangimi affinché ingrassino e possano, dopo essere stati scuoiati, disossati e ridotti in quarti, finire sui banchi delle macellerie e sugli scaffali della grande distribuzione.
E' possibile che una parte delle energie distruttive che aleggiano attorno a noi provenga dalle sevizie di cui sono vittime gli animali uccisi nei mattatoi: ogni azione determina delle conseguenze. Emozioni come la paura creano aure grigie e stagnanti, sprigionano energie mortali.
Siamo sinceri: rifuggiamo dall'ecologismo d'accatto dietro cui si nasconde spesso una superficialità estetizzante, se non i loschi scopi di chi fonda un'associazione ambientalista e poi caccia di frodo i rinoceronti in Kenya. Esecrate queste forme ipocrite o dogmatiche di "amore" per la natura, dovremmo veramente imparare ad apprezzare la bellezza di un albero. Dovremmo riconoscere anche negli animali, pure in quelli che ci paiono fastidiosi o insignificanti, delle creature che condividono con gli uomini la (dis)avventura dell'esistenza.
Purtroppo il monito di molte religioni con cui si esortò ad un'empatia con il creato, è quasi sempre caduto nell'oblio. Oggi non solo il pianeta è saccheggiato per il profitto e per un folle impulso di distruzione, ma, rivestiti i disvalori più biechi con orpelli dorati, si agisce per l'annientamento delle coscienze, pontificando di veritas e di caritas.
Non di rado, traditi mortalmente da chi ritenevamo un amico o delusi dagli uomini sub-umani pieni di livida invidia e di astio maligno e bilioso per chi ha cuore, scopriremo negli occhi di un amico animale una silenziosa, solidale fraternità.
Nondimeno sarebbe auspicabile un mondo in cui fosse diffusa una coscienza naturale, dove fossero risparmiate inutili e crudeli sofferenze agli animali. Non si tratta di costringere le persone a diventare vegetariane, ma di indurle a riflettere sulle inenarrabili torture che sono inflitte al bestiame. Se si uccidono gli animali, per cibarsi della loro carne, si rinunci ad allevarli in modo inumano. Se si è deciso di macellarli, si eviti loro una morte preceduta da un'atroce e lunga agonia.
Ancora una volta si nota che il tanto decantato progresso corrisponde al suo esatto contrario: difficilmente nel Medioevo i maiali, le oche, i conigli... pativano quanto soffrono oggi negli allevamenti industriali, dove gli animali, costretti in spazi angusti, sono ingozzati di mangimi affinché ingrassino e possano, dopo essere stati scuoiati, disossati e ridotti in quarti, finire sui banchi delle macellerie e sugli scaffali della grande distribuzione.
E' possibile che una parte delle energie distruttive che aleggiano attorno a noi provenga dalle sevizie di cui sono vittime gli animali uccisi nei mattatoi: ogni azione determina delle conseguenze. Emozioni come la paura creano aure grigie e stagnanti, sprigionano energie mortali.
Siamo sinceri: rifuggiamo dall'ecologismo d'accatto dietro cui si nasconde spesso una superficialità estetizzante, se non i loschi scopi di chi fonda un'associazione ambientalista e poi caccia di frodo i rinoceronti in Kenya. Esecrate queste forme ipocrite o dogmatiche di "amore" per la natura, dovremmo veramente imparare ad apprezzare la bellezza di un albero. Dovremmo riconoscere anche negli animali, pure in quelli che ci paiono fastidiosi o insignificanti, delle creature che condividono con gli uomini la (dis)avventura dell'esistenza.
Purtroppo il monito di molte religioni con cui si esortò ad un'empatia con il creato, è quasi sempre caduto nell'oblio. Oggi non solo il pianeta è saccheggiato per il profitto e per un folle impulso di distruzione, ma, rivestiti i disvalori più biechi con orpelli dorati, si agisce per l'annientamento delle coscienze, pontificando di veritas e di caritas.
Non di rado, traditi mortalmente da chi ritenevamo un amico o delusi dagli uomini sub-umani pieni di livida invidia e di astio maligno e bilioso per chi ha cuore, scopriremo negli occhi di un amico animale una silenziosa, solidale fraternità.
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Ciao Zret, gentile a dedicare un pensiero anche a loro.
RispondiEliminaGli animali, e la natura in generale, spesso sanno regalare sollievo o ispirazione rimanendo anche solo ad osservarli. Pensa, a volte anche un sasso mi dice molto di più di quanto non facciano certe persone...
Manca davvero il rispetto per queste forme di vita ma d'altro canto, ovviamente, chi non è in grado di rispettare la vita di un essere, suo simile, figuriamoci cosa potrebbe pensare di un animale o di un fiore.
Difficile credere che la vivisezione (assolutamente inutile dal punto di vista scientifico) sia utilizzata ancora oggi solo per qualche pregiudizio o per l'interesse economico di chi fornisce animali ai laboratori.
RispondiEliminaCome se non si potessero fare soldi anche vendendo attrezzature per la sperimentazione su cellule in vitro. GLi affari si potrebbero fare sia vendendo prodotti velenosi e tecniche violente che vendendo prodotti genuini e tecniche amorevoli.
Se nel nostro mondo succede sempre e solo che chi ha soldi e potere faccia altri soldi vendendo prodotti velenosi e tecniche violente la "casualità" non può assolutamente essere una giustificazione razionale per quello che avviene. Una bilancia che pende regolarmente verso il male anche quando esistono percorribili alternative benefiche è la prova del fatto che esistono forze che sono interessate a perpetrare violenza, generare dolore, facilitare le malattie, innescare conflitti.
Le entità che governano occultamente il nostro pianeta (le élite economiche o forse ancor meglio chi al di sopra di esse è l'arteficie supremo di tutto questo Male) devono trovare ampio beeneficio da tutto ciò
Le spiegazioni (come ho già spiegato in questo mio articolo) ovviamente vanno molto al di là di quella che è la "costruzione sociale della realtà":
o le élite che ci governano sanno usare (per scopi di dominio) le energie negative che sono correlate a questo disumano Male oppure entità non umane si "cibano" di tale energia (le due cose non sono necessariamente in antitesi)
PS: un prodotto della basf potrebbe a breve essere utilizzato per fare una piccola strage di animali acquatici
come non ricordare la basf, ex IG Farben (cardine dell'industria e della macchina da guerra nazista)...
Già, Ginger, non di rado un sasso è molto più interessante di persone che in realtà sono involucri vuoti.
RispondiEliminaCorrado, la vivisezione è un esempio di crudeltà gratuita. Elemire Zolla sosteneva che la nostra epoca è all'insegna del sadismo. Possiamo aggiungere che il sadismo è un modo per spremere energie di cui si nutrono gli Arconti ed i loro caudatari?
Ciao e grazie.
Segnalo una mostra contro la vivisezione
RispondiEliminaAnche gli animali e tutti gli altri senzienti di questa Terra partecipano della 'caduta' originale ovvero risentono delle sofferenze dovute all'involuzione ciclica della Creazione.
RispondiEliminaTuttavia in una prospettiva finale di reintegrazione messianica anch'essi - stando almeno alla visione del Regno che leggiamo in Isaia - dovrebbero beneficiare di nuove condizioni esistenziali ed ontologiche. Si vedano in proposito le descrizioni del Paradiso Terrestre da parte di alcuni visionari quali Anna Catherina Emmerick (di recente beatificata dal penultimo Papa - o Antipapa -, ma tanto fa lo stesso).
hai ragione zret, quell'alone grigio che ci accompagna può derivare dalla sofferenza gratuita.
RispondiEliminanon dimentichiamo che la memoria delle cellule degli animali quando vengono ingerite e processate dal nostro corpo si sposano portando in dote tutte le nostre "carezze" che poi si manifestano sul nostro sorriso...
lasciamoli vivere!!
Nella lettera attribuita all'Apostolo dei Gentili, si descrive una natura sofferente in attesa della redenzione.
RispondiEliminaLa caduta è la causa del male nelle sue varie manifestazioni, un male che non risparmia né gli animali né le piante, come ci ricordano Schopenauer e Leopardi. La reintegrazione è il fine.
Ciao a tutti e grazie.
Al di là delle contaddizioni che ti distinguono, (secondo il mio sentire). Se sincero, e non voglio credere che non lo sia, l'attuale è sicuramente da annoverare tra i più profondi e lungimiranti componimenti.
RispondiEliminaDetto da me che sono critico verso di te, è un bel riconoscimento. Di fronte a tale sensibilità, e in qualità di vegetariano, non potevo far finta di niente. (Ciò che è vero è vero per tutti .... quando l'orgoglio è tacitato).
Cordiali saluti.
Marco
io invece sono certo che il sistema luciferino (arconti, parassiti, demiurgo,..) tragga il loro principale nutrimento proprio dalle inimmaginabili sofferenze che patiscono gli animali ogni giorno nell'indifferenza del mondo! e chi perpetua queste torture (più o meno consapevolmente) non fa altro che il loro gioco e sta dalla parte delle forze del male; quindi è anche e soprattutto questo il motivo per cui è fondamentale abbracciare la necessaria scelta, oltre che obbligo morale di non nutrirsi più di cadaveri ed anzi, combattere per diffondere una mentalità derivata da un risveglio interiore (o "sconnessione" come direbbero ne "il pianeta verde"..) che sostenga una filosofia di antispecismo ed equiparazione e rispetto per tutte le forme di vita (siamo tutti animali e siamo parte di un uno..)
RispondiEliminaè una esigenza etica e di amore decidere se stare dalla parte del bene (vegetariano-vegano) o del male (carnivoro-cannibale)_