Abbiamo avuto la ventura in questi ultimi anni di imbatterci in persone che ci hanno reso edotti sugli eventi futuri. Inoltre, grazie ad una discreta intuizione, abbiamo presagito il corso di alcuni accadimenti. In questo modo lo scenario internazionale, nei suoi diversi aspetti, si squaderna a un dipresso come lo avevamo immaginato, anzi visto. Questa consapevolezza induce a riflettere sulla possibilità che gli uomini hanno di incidere su quell'interferenza elettromagnetica che definiamo "realtà".
E' vero che esiste una tendenza ad attrarre verso di sé con il pensiero e le azioni certi movimenti, ma, come spinti da una forza centrifuga, altri sfuggono del tutto al nostro controllo: è come se esistesse uno zoccolo duro del destino che nulla e nessuno può scalfire. Non è confortante constatare quanto gli avvenimenti globali si snodino secondo piani stabiliti: così, benché, solo un paio di anni or sono potesse sembrare inverosimile. Era tutto programmato: con infinita tristezza notiamo come masse di stolti finiscano felici nelle fauci di Moloch. E' la testimonianza che l'umanità non ha subito alcuna evoluzione: essa attende la "salvezza" dai suoi carnefici. E' sempre valido il disincantato aforisma di Giordano Bruno: "Che mortificazione! Chiedere a chi ha il potere di riformare il potere! Che ingenuità!"
Fata volentes ducunt, nolentes trahunt, ci ricorda Seneca. E' probabile che numerosissime ramificazioni, simili alle sottili vene di una foglia, confluiscano nella nervatura principale. Il disegno della storia è composto da una molteplicità di variabili che si incanalano verso una direzione sola? E' presumibile che in altri livelli di realtà il fato si dipani in modo differente. In nuce forse tutto le condizioni sono contenute nell'attimo ucronico, come ipotizza il Professor Alessio Di Benedetto, quando afferma che "il tempo è uno stratagemma dell'eternità affinché gli eventi non accadano tutti nello stesso istante". L'atto iniziale ha determinato la raggiera delle conseguenze. Gli errori si scontano, prima o dopo, anche quelli di cui non siamo consci, anche quelli che appartengono ad un passato rimosso. E' inutile chiedersi se sia equo oppure no, perché l'effetto domino è irreversibile.
Resta, in questo fuoco di controversie, in questa spoliazione di senso, perpetrata dai dati bruti dell'esistenza, l'attesa di intravedere il filo dell'orizzonte, una volta dissipatasi la nebbia dell'assurdo.
E' vero che esiste una tendenza ad attrarre verso di sé con il pensiero e le azioni certi movimenti, ma, come spinti da una forza centrifuga, altri sfuggono del tutto al nostro controllo: è come se esistesse uno zoccolo duro del destino che nulla e nessuno può scalfire. Non è confortante constatare quanto gli avvenimenti globali si snodino secondo piani stabiliti: così, benché, solo un paio di anni or sono potesse sembrare inverosimile. Era tutto programmato: con infinita tristezza notiamo come masse di stolti finiscano felici nelle fauci di Moloch. E' la testimonianza che l'umanità non ha subito alcuna evoluzione: essa attende la "salvezza" dai suoi carnefici. E' sempre valido il disincantato aforisma di Giordano Bruno: "Che mortificazione! Chiedere a chi ha il potere di riformare il potere! Che ingenuità!"
Fata volentes ducunt, nolentes trahunt, ci ricorda Seneca. E' probabile che numerosissime ramificazioni, simili alle sottili vene di una foglia, confluiscano nella nervatura principale. Il disegno della storia è composto da una molteplicità di variabili che si incanalano verso una direzione sola? E' presumibile che in altri livelli di realtà il fato si dipani in modo differente. In nuce forse tutto le condizioni sono contenute nell'attimo ucronico, come ipotizza il Professor Alessio Di Benedetto, quando afferma che "il tempo è uno stratagemma dell'eternità affinché gli eventi non accadano tutti nello stesso istante". L'atto iniziale ha determinato la raggiera delle conseguenze. Gli errori si scontano, prima o dopo, anche quelli di cui non siamo consci, anche quelli che appartengono ad un passato rimosso. E' inutile chiedersi se sia equo oppure no, perché l'effetto domino è irreversibile.
Resta, in questo fuoco di controversie, in questa spoliazione di senso, perpetrata dai dati bruti dell'esistenza, l'attesa di intravedere il filo dell'orizzonte, una volta dissipatasi la nebbia dell'assurdo.
Anni son trascorsi da quando il "principe degli ottimati" (dominus di varii Bilderbergs )fu giovane e progettava ( o meglio , veniva usato nel realizzare il progetto)cio' che ora si compie.Anni? No , secoli!Anch' egli , come pessimo vegliante proviene da un altro eone , che piu' non ci appartiene. La "realta'" sociale che appare e' uno spazio-tempo proiettato intorno (a mo' di diapositiva) per tentare di far rivivere, spettralmente, cio' che e' gia' morto eppure dal passato incalza, nel presente e , se gli fosse possibile, vorrebbe qui sedere anche in futuro : presente e futuro che , in nuce , non gli appartengono gia' piu' .
RispondiEliminaE se fossimo già in una wasteland, senza essercene accorti?
RispondiEliminaCiao
"Gli errori si scontano, prima o dopo, anche quelli di cui non siamo consci"
RispondiEliminaVero ma c'è anche la Grazia o forse intendevi che ci sono gli sconti sugli errori ;-).
Nel vangelo di Luca è scritto: i suoi molti peccati le sono stati perdonati perchè molto ha amato.
L'anima deve fare errori (peccati) per comprendere attraverso l'esperienza, ma è sempre e solo l'Amore che la redime dalle illusioni in cui si perde e dal vivere completamente le conseguenze delle sue azioni
L'obiettivo non è far pagare l'errore ma è condurre la personalità verso la comprensione dell'errore e al dissolvimento dell'ignoranza che la trattiene in campi vibrazionali negativi.
Quando arriverà il Caos che è alle porte starà alle persone più consapevoli continuare a diffondere amore e tranquillità creando oasi di pace in mezzo alla tormenta che possano richiamare quante più persone possibili.
Non siamo corpi, siamo generatori di frequenze e dalle nostre emanazioni dipende la natura e la qualità della realtà che sperimentiamo.
Cerchiamo di camminare sulle acque emozionali in modo che possiamo diventare portatori di pace
www.youtube.com/watch?v=TsvEkPNitdQ
Timor, intendevo un errore ontologico, la caduta che precede la risalita dell'ex-sistenza verso l'essere. Certamente cogli nel segno, quando sottolinei "the power of love", ma sono convinto che la maggior parte dell'umanità è impermeabile a certi valori.
RispondiEliminaNon so se lo siano anche gli esseri di altri livelli e pianeti.
Ciao e grazie.
L'epoca rossa dell'umanità è giunta alla fine. Alla domanda che ci facciamo tutti, credenti e miscredenti, stolti o saggi: cos'è l'uomo?, consentitemi di citare, amici, un uomo che ammiro, Karol Wojtyla, grande uomo prima ancora di essere grande papa: eppure cos'è l'uomo? " Il nulla che attende l'alba della creazione" (Canto del Dio nascosto), ma quando incontra "il soffio del Tuo Amore (...) si confondono l'attimo e l'eterno" e allora "la vita è forse un'onda di stupore, un'onda più alta della morte."
RispondiEliminaAngelo Ciccarella
http://tuttouno.blogspot.com/2009/11/haarp-nubi-circolarie-ora-forma-di-cono.html
RispondiEliminal'avevi vista zret questa foto ?
fai girare , ciao
Zret....il grande
RispondiEliminache cosa e' la moderazione?
dove ho sbagliato?
Se non comprendo colui che non sa cio' che dice e non sono un filosofo chi sono ?
un uomo da non approvare?
O forse un disinformatore?
Oppure un inutile?
Indegno di essere salvato?
Raggi della raggiera....
Zret.....Ti attendo!
Tutto stà già accadendo,noi vediamo solo una porzione limitata di ciò che realmente esiste.Siamo una specie che è stata sottoposta a taratura.Il tempo è dinamica/o.
RispondiEliminaCiao!
Sei un disinformatore, mephisto ed il tuo pseudonimo è eloquente. Omen nomen.
RispondiEliminaClaudio, qualcuno un giorno ci coprì l'occhio interiore.
"L'epoca rossa dell'umanità è giunta alla fine."
RispondiEliminaCiccarella, "il senso lor m'è duro".
Potresti essere più esplicito?
Il filo dell'orizzonte è la spoliazione di senso, caro Z.
RispondiEliminaFaber, ho visto la foto sul blog di Giuditta. Inquietante.
RispondiEliminaAltair, forse Angelo si riferisce ai prossimi cambiamenti... ferali.
Zret, Angelo parla di una fine e quindi di un passato.
RispondiEliminaCiò che segue nel suo post, nulla anticipa.
Altair, "le parole tue sien conte".
RispondiEliminaAltair, credo che alcune risposte siano nell'articolo Il regno di Saturno apparso sull'ultimo numero di X times, articolo che non ho ancora letto giacché la rivista non è ancora disponibile in edicola.
RispondiElimina"Buchi neri e rivelazioni"
Ciao.
Che cos'è il passato, Altair? Un futuro senza più avvenire.
RispondiEliminaSi alternano nella storia epoche azzurre a quelle rosse. Cielo, sangue, armonia, passionalità. All'avvento dell'epoca azzurra, si costruiscono cattedrali, i fiumi della spiritualità si nutrono delle sorgenti montane delle metaculture: fioriscono arte e filosofia. Si contrappone infine l'era rossa: egolatria, culto della tecnica, surriscaldamento delle passioni ed eccesso dell'energia animale. I fiumi si assottigliano e diventano carsici e si crea una clandestinità spirituale.
RispondiEliminaIl pastore dell'essere, allora, cerca nuovi pascoli.
Angelo Ciccarella
Dunque il contrario di quel che pensava Z., non cambiamenti ferali, ma un futuro roseo, anzi, ceruleo.
RispondiEliminaAngelo, da dove trai questa concezione della storia, fatta di epoche azzurre e rosse?
Potresti citare qualche fonte?
Prima di tornare a respirare "più spirabil aere", dovremo attraversare dense e graveolenti nebbie.
RispondiEliminaSì, Zret, hai perfettamente ragione. Prima dell'aurora sorgente, dobbiamo vivere e attraversare la tempesta perfetta, quella che contraddistingue la fine di un ciclo. Ci tocca, non c'è verso per evitarla. Circa le fonti? Ho avuto buoni maestri che non si ritenevano tali, che mi hanno molto dato disinteressatamente, e ai quali devo tutto. Mi hanno fatto incontrare Cristo senza le sovrastrutture ecclesiali e istituzionali. Il Regno di Dio è dentro di noi. Provare per credere. Poi, la particolare spiritualità e dottrina dei miei mentori, mi ha indubbiamente indirizzato verso forme sofianiche di mistica. Quello che veramente ho imparato è semplice ma decisivo: donazione di sé e aspirare all'impossibile per renderlo possibile. Ma quanto è tosta. Il morso del Drago non cicatrizza.
RispondiEliminaAngelo Ciccarella