02 novembre, 2014

Frammento di un romanzo disperso (III)


Il suo interlocutore tacque. Egli si accorse di aver ascoltato solo qualche frammento del lungo discorso, forse poiché, pur non ricordando nulla, nell’intimo era conscio di sapere tutto. Sapeva tutto quello che contenevano i libri delle biblioteche sparse nell’intero universo e molto di più, eppure la sua mente era affatto vuota. Perché?

Guardò fuori dalla finestra: si slargava l'emiciclo della notte. Lì il tempo annodava silenzi e destini, confondendo nascite e morti, parti di astri ed implosioni di mondi.

All'improvviso gli spazi si animarono di accordi misteriosi. Simili ai flutti dell'oceano, cominciarono a rincorrersi melodie e contrappunti, mentre le stelle, pulsando, scandivano un ritmo di luce. Nel golfo del cielo, con il movimento sinuoso degli archi e gli sprazzi degli ottoni, ruscellavano le note.

Tra le anse del firmamento splendeva l'orchestra delle costellazioni.

Continua... forse.

Leggi qui la seconda parte.

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