E’ curioso che le esperienze di pre-morte manifestino delle similitudini con i rapimenti alieni, ma non è meno singolare che pure i viaggi astrali presentino delle tangenze con le abductions. Siamo di fronte ad eventi che hanno tutti la stessa matrice, riconducibili al medesimo retroterra? Sono situazioni che, pur nella differente fenomenologia, sono accomunati dallo stesso substrato?
Esemplari due vissuti riportati da John Mack nel saggio “Passaporto per il cosmo”. La prima vicenda riguarda una donna statunitense di nome Andrea. Scrive Mack: “Una notte Andrea fu svegliata da un persistente ronzio e da un forte lampo di luce azzurra. Si spaventò, ma, quando provò a muoversi, si accorse di essere paralizzata. Il suo corpo cominciò a vibrare e vide due figure piccole e sottili. Le teste erano enormi, gli occhi grandi e sbarrati; braccia e gambe erano lunghe e magre. Una delle due creature le premé una specie di bastoncino dietro l’orecchio. 'Erano molto esili e sembravano fatti di luce, anche se avevano una struttura interna, ma non si trattava di ossa'. La luce a quel punto la avvolse completamente ed una delle creature la guardò fisso negli occhi. Quel contatto visivo la obbligò ad alzarsi dal letto”.
In seguito Andrea attraversò la finestra, sorvolò alcuni alberi, vedendo da quell’altezza lo stesso chiarore che aveva scorto nella camera. Era la luce a farla volare, tracciando una specie di spirale che collegava il suo ombelico alle creature. Alcuni nastri luminosi si irradiavano da uno dei due esseri: questi nastri sospinsero la rapita verso una navicella. Passando attraverso la finestra, la testimone sentì che il corpo si disperdeva nel vetro. Le cellule si espandevano ed esplodevano: si sentiva trasformata in pura luce.
L’altro racconto concerne un episodio in cui ad Andrea parve di viaggiare nello spazio e nel tempo fino a recarsi nell’antico Egitto. Mentre di nuovo il suo corpo era diventato luminoso, si trovò in mezzo ad un deserto, insieme con alcune persone dalla pelle olivastra. Ad un tratto ella notò una porta attraverso cui gli Egizi dell’epoca pre-dinastica trasferiscono nel nostro tempo la loro energia ed accedono nel nostro mondo.
Le esperienze multidimensionali di Andrea, le sue esplorazioni nel tempo e nello spazio, paiono rivelare una “realtà” in cui passato e presente possono coesistere e correre paralleli come i due binari di una ferrovia. Andrea ritiene che le persone possano vivere due vite: una in un’età preterita, una in quella attuale.
Dal quadro fin qui delineato emergono, oltre ad interrogativi sulla vera natura del reale, ben più complesso dell’ordinario modello quadridimensionale retto dalle “leggi” fisiche, le analogie di cui sopra. Vediamole in modo schematico.
• Viaggi astrali: il prodromo è sovente un ronzio.
• Rapimenti: talora il testimone ode, come preannuncio dell’abduction, un suono “metallico”, comunque artificiale.
• Viaggi astrali: la persona è spesso colpita da paralisi.
• Rapimenti: il rapito è quasi sempre incapace di muoversi.
• Viaggi astrali: l’”onironauta” attraversa corpi solidi come finestre, porte, muri.
• Rapimenti: è frequente l’attraversamento di vetri.
• Viaggi astrali: il soggetto vede un cordone che lo collega al soma.
• Rapimenti: in qualche caso è stato riferito di strisce azzurrognole che si dipartono dal corpo fisico.
• Viaggi astrali: è frequente la ricognizione del passato e del futuro, in una sfera dove il tempo non esiste più o comunque diventa molto fluido, suscettibile di contrarsi e dilatarsi, se non di annullarsi.
• Rapimenti: non è raro che il sequestrato veda l’avvenire, di solito sotto forma di immagini su uno schermo o per mezzo di ologrammi proiettati dagli Altri. In occasioni eccezionali sono raccontate incursioni nel passato.
Che cosa succede in questa regione di nessuno e di tutti, in questo territorio al confine tra l’universo fisico e quello metafisico? Chi vi alberga? Alieni, demoni, anime, gusci psichici…? Siamo nel labirinto come Teseo, ma senza alcun filo di Arianna.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
Esemplari due vissuti riportati da John Mack nel saggio “Passaporto per il cosmo”. La prima vicenda riguarda una donna statunitense di nome Andrea. Scrive Mack: “Una notte Andrea fu svegliata da un persistente ronzio e da un forte lampo di luce azzurra. Si spaventò, ma, quando provò a muoversi, si accorse di essere paralizzata. Il suo corpo cominciò a vibrare e vide due figure piccole e sottili. Le teste erano enormi, gli occhi grandi e sbarrati; braccia e gambe erano lunghe e magre. Una delle due creature le premé una specie di bastoncino dietro l’orecchio. 'Erano molto esili e sembravano fatti di luce, anche se avevano una struttura interna, ma non si trattava di ossa'. La luce a quel punto la avvolse completamente ed una delle creature la guardò fisso negli occhi. Quel contatto visivo la obbligò ad alzarsi dal letto”.
In seguito Andrea attraversò la finestra, sorvolò alcuni alberi, vedendo da quell’altezza lo stesso chiarore che aveva scorto nella camera. Era la luce a farla volare, tracciando una specie di spirale che collegava il suo ombelico alle creature. Alcuni nastri luminosi si irradiavano da uno dei due esseri: questi nastri sospinsero la rapita verso una navicella. Passando attraverso la finestra, la testimone sentì che il corpo si disperdeva nel vetro. Le cellule si espandevano ed esplodevano: si sentiva trasformata in pura luce.
L’altro racconto concerne un episodio in cui ad Andrea parve di viaggiare nello spazio e nel tempo fino a recarsi nell’antico Egitto. Mentre di nuovo il suo corpo era diventato luminoso, si trovò in mezzo ad un deserto, insieme con alcune persone dalla pelle olivastra. Ad un tratto ella notò una porta attraverso cui gli Egizi dell’epoca pre-dinastica trasferiscono nel nostro tempo la loro energia ed accedono nel nostro mondo.
Le esperienze multidimensionali di Andrea, le sue esplorazioni nel tempo e nello spazio, paiono rivelare una “realtà” in cui passato e presente possono coesistere e correre paralleli come i due binari di una ferrovia. Andrea ritiene che le persone possano vivere due vite: una in un’età preterita, una in quella attuale.
Dal quadro fin qui delineato emergono, oltre ad interrogativi sulla vera natura del reale, ben più complesso dell’ordinario modello quadridimensionale retto dalle “leggi” fisiche, le analogie di cui sopra. Vediamole in modo schematico.
• Viaggi astrali: il prodromo è sovente un ronzio.
• Rapimenti: talora il testimone ode, come preannuncio dell’abduction, un suono “metallico”, comunque artificiale.
• Viaggi astrali: la persona è spesso colpita da paralisi.
• Rapimenti: il rapito è quasi sempre incapace di muoversi.
• Viaggi astrali: l’”onironauta” attraversa corpi solidi come finestre, porte, muri.
• Rapimenti: è frequente l’attraversamento di vetri.
• Viaggi astrali: il soggetto vede un cordone che lo collega al soma.
• Rapimenti: in qualche caso è stato riferito di strisce azzurrognole che si dipartono dal corpo fisico.
• Viaggi astrali: è frequente la ricognizione del passato e del futuro, in una sfera dove il tempo non esiste più o comunque diventa molto fluido, suscettibile di contrarsi e dilatarsi, se non di annullarsi.
• Rapimenti: non è raro che il sequestrato veda l’avvenire, di solito sotto forma di immagini su uno schermo o per mezzo di ologrammi proiettati dagli Altri. In occasioni eccezionali sono raccontate incursioni nel passato.
Che cosa succede in questa regione di nessuno e di tutti, in questo territorio al confine tra l’universo fisico e quello metafisico? Chi vi alberga? Alieni, demoni, anime, gusci psichici…? Siamo nel labirinto come Teseo, ma senza alcun filo di Arianna.
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Esperienza, quella riportata, non certo banale. Non sembra nemmeno una 'abduction' classica. E la descrizione delle due entità non sembra collimare con le abituali descrizioni dei 'grigi'. E poi ho già letto altrove circa la teoria secondo la quale potremmo vivere più vite contemporaneamente. Sarà poi vero?
RispondiEliminaSì, è un'abduction sui generis. Le creature assomigliano solo in parte ai Grigi per quanto riguarda gli occhi e la complessione esile, per il resto si discostano dalle sembianze del classico Grigio.
EliminaCiao
Aggiungerei alla lista anche lo stato onirico e quello ipnotico. In quest'ultimo misterioso stato vitale indotto, le distanze fisiche e temporali vengono annullate, il corpo è fermo mentre l'identità (non saprei come definirla altrimenti) può compiere incredibili performance ed accedere a conoscenze negate nello stato di veglia. Anche in questo caso occorre un intervento esterno, inesistente invece nel sogno e nei viaggi astrali. Comunque hai ragione tu, è un labirinto insondabile ed immenso. Se seguite le ipnosi di Grifasi questi aspetti sono davvero sorprendenti. Ciao
RispondiEliminaIl problema è proprio stabilire l'identità dell'identità: è un quid con un suo nucleo immodificabile o qualcosa di più fluido, più... pirandelliano? Anche lo stato ipnotico, pur ormai studiato da secoli, resta un enigma.
EliminaMi viene in mente, in questi casi, un aforisma del maestro gnostico Basilide: "L'uomo è un accampamento di demoni".
Ciao
Il tempo e lo spazio sono convenzioni, modi in cui la nostra mente conscia percepisce le quattro dimensioni. Quando queste divisioni vengono a mancare ecco che trova conferma una delle basi dell'esoterismo: tutto è uno. Conosciamo cose che non dovremmo conoscere perché mai apprese in passato (illusione della quarta dimensione), perché in realtà le abbiamo sempre sapute.
RispondiEliminaLe abductions assomigliano molto anche alle trance sciamaniche. Questi "alieni" sembrano sempre più esseri immateriali abitatori di piani sottili, insomma vecchie cose con nomi nuovi.
Per quanto riguarda la somiglianza con i viaggi astrali è vero, quello che viene rapito sembra essere il corpo astrale ma dalle sensazioni descritte dalla rapita sembra che il corpo fisico sia di "limbo" tra l'astrale e il materiale.
Ciao
Sì, senza dubbio spazio e tempo sono forme a priori della sensibilità per dirla con Kant. Oltre la dimensione fenomenica, prima di scomparire, essi assumono inedite configurazioni.
EliminaSiamo, perché fummo e saremo in questo gioco cosmico che dura da sempre, un gioco che talora ha alcunché di crudele.
Ciao