Sommo Pontefice, Le scrivo per esortarla a non seguire l’esempio del Suo “venerato predecessore” come lo definisce spesso Lei.
Mi spiego. Qualche giorno addietro sono andato in una libreria per curiosare tra gli scaffali, per vedere quali erano le novità editoriali, quando, ad un certo punto, la mia attenzione è stata attratta da un settore dove era allineata una lunghissima teoria di ponderosi tomi dall’elegante rilegatura. Erano i volumi contenenti le encicliche e le opere filosofiche vergate da papa Giovanni Paolo II. Possibile? Mi sono chiesto: migliaia e migliaia di pagine per illustrare i principi della dottrina cristiana, dopo che, da circa duemila anni, teologi, storici, esegeti si dedicano a spiegare, studiare, interpretare i quattro vangeli, gli Atti degli apostoli, le Lettere e l’Apocalisse? È vero che all’esile corpus del Nuovo Testamento si può aggiungere la mole dell’Antico, ma mi sembra comunque eccessivamente prolifica la folta schiera degli scrittori che si arrovellano per dire sempre le stesse cose, solo in modo, ogni volta, un po’ diverso.
Mi domando quali possano essere i contenuti dei testi composti da Giovanni Paolo II: la dottrina e l’etica cristiana sono quelle. Non ci si può discostare da quei dogmi più di tanto, se non si vuole fare la fine di Hans Kung, insigne teologo o della Ranke-Heinemann, acutissima interprete della Bibbia, entrambi ostracizzati dalla Chiesa cattolica, solo perché dimostravano senso critico e competenze storiche. Allora che senso ha impiegare tanto tempo e profondere tutte queste energie? Ci si potrebbe dedicare a più nobili cause:le ciclopiche antenne di Radio Vaticana con le loro nocive emissioni elettromagnatiche, gli investimenti, non sempre cristallini, delle banche cattoliche, le ingerenze della Santa sede nella vita politica...
Segua il mio consiglio: trascorra le Sue auguste vacanze in Val d’Aosta. Si rilassi, mediti. Contempli la natura, finché ne rimarrà qualche brandello; volga lo sguardo al cielo (forse vedrà qualche croce anche Lei come l’imperatore Costantino, prima della battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio, con la differenza che le croci che si scorgono in cielo, oggigiorno, non hanno nulla di mistico, purtroppo...).
Insomma trascorra il tempo come più Le aggrada, ma non scriva anche Lei delle insulse, anodine, scontate lettere pastorali. È uno spreco di carta. Nessuno leggerebbe le Sue dotte parole: tanto sarebbero più o meno come quelle dei Suoi predecessori.
Se proprio, tuttavia, Le venisse il ghiribizzo di lasciare qualcosa alla posterità, visto che Lei afferma di essere il vicario di Cristo, potrebbe impegnarsi nella riscoperta e nella divulgazione del messaggio cristiano più antico, quello degli ebioniti, letteralmente “poveri”. Vedo già che comincia ad insospettirsi: la povertà? Non era fissato con la povertà quel fraticello d’Assisi? Come si chiamava? Ah sì, San Francesco... Altri tempi...
E' a conoscenza, Sua Santità, del fatto che gli ebioniti erano vegetariani, mettevano tutto in comune e che rispettavano la Legge mosaica?
Non Le interessa questo tema, non Le garbano i principi del cristianesimo delle origini, non di quello posteriore, sintesi di dottrine ellenistiche, orientali e di qualche spunto ebraico?
No. Allora, se proprio vuole ispirarsi al Suo venerato predecessore, che in gioventù, era stato attore di teatro, non perda l’occasione di esibirsi sul palcoscenico di S. Pietro: il talento non Le manca. Sa impostare la voce, si muove con artefatta scioltezza, ha il senso delle pause, sa dosare i Suoi monologhi, aspettando gli applausi di un’immensa e poco intelligente claque.
Ascolti il mio spassionato consiglio: non pontifichi, scrivendo delle ampollose, reboanti e vacue encicliche. Piuttosto stenda un bel copione teatrale. Ne ha le capacità; mi creda.
Con rispetto
31 luglio, 2005
30 luglio, 2005
Il colosso di Prodi
L’anno venturo gli Italiani saranno chiamati alle urne per scegliere la coalizione che dovrà governare questa disastrata nazione per il prossimo quinquennio. Premesso che occuparmi di “politica” italiana, anche solamente en passant, mi ripugna, ritengo doverosa qualche considerazione in proposito. La maggior parte dei cittadini si appassionerà infervorandosi al dibattito, alla tenzone tra i due “opposti” schieramenti. I sostenitori del Polo delle libertà accuseranno l’alleanza di “centro-sinistra” di essere responsabile di una gestione dissennata della cosa pubblica nei decenni in cui si sono succeduti i vari D’Alema, Prodi e compagnia cantando, di non avere un programma coerente ed efficace, di essere un coacervo di partiti e di partitini, su cui pesa per di più l’ipoteca dei “comunisti” e via dicendo; dall’altra parte sentiremo le solite doglianze: il “centro-destra” non ha saputo controllare l’inflazione, non ha attuato una politica economica seria, ha privilegiato qualche esponente della maggioranza a discapito degli interessi della collettività... Insomma i soliti battibecchi, le solite litanie, le solite pantomime.
Mi avventuro in una profezia: vincerà l’Unione capeggiata dal Professor Prodi e non perché sia migliore del raggruppamento comandato dal Cavalier Berlusconi, ma in quanto, in un sistema più o meno bipartitico (in realtà a partito unico), i cittadini-sudditi credono di poter scegliere tra due programmi diversi, tra due orientamenti ideologici. Infatti i mezzi di distrazione di massa (l’espressione non è mia, ma di Lalla, simpatica interlocutrice di un forum) sono riusciti a convincere quasi tutti gli elettori che sono in campo due forze tra loro avversarie, come se fossero due gladiatori, un mirmillone ed un reziario, intenti a lottare nell’arena sino all’ultimo sangue. Ma quale lotta politica, quale confronto?
È solo una finzione, una ridicola e grottesca farsa, adatta a mantenere una parvenza di “democrazia”, laddove -lo ripeto- in realtà è un sistema a partito unico sub specie, appunto, rei publicae. Lo stesso Prodi, a mano a mano che si avvicinerà il fatale giorno del responso “popolare”, cercherà di accreditare un’immagine di sé sempre più in opposizione a quella del suo antagonista. L’Unione sembrerà sempre più unita e combattiva, un’armata all’assalto dell’accampamento nemico. Ciò accadrà, nonostante l’Unione non sia un’alleanza di partiti, ma una compagnia di guitti in cui tutto o quasi è sbagliato, a cominciare dal nome scialbo e banale. Perché “Unione”? Io l’avrei chiamata “Parco” o “Giardino” con tutte quelle querce, gli ulivi, le margherite, i garofani... Ci manca solo la “vispa Teresa” che insegue qualche leggiadra farfalla tra l’erbetta. Poi, quali progetti, quali programmi potrebbero rivelarsi fruttuosi, quando ormai il debito pubblico è diventato incommensurabile a causa specialmente del signoraggio? (Vedi la sezione di disinformazione.it dedicata a tale questione economica). Come affrontare e risolvere i problemi ambientali, energetici, sociali ormai inveterati? Si può confidare in questa compagnia di girovaghi? Anche l’ala “radicale”, oggigiorno, è appiattita su posizioni conformiste, appena increspate da qualche proclama sulla pace e sulla Costituzione. Gli ambientalisti? Per ambiente intendono le fioriere dei loro attici con vista su S. Pietro, visto che anch’essi, tranne qualche eccezione, ad esempio, si disinteressano del problema delle scie chimiche. I “comunisti”? Scommetto che non hanno mai letto neppure un rigo di Marx, considerato ormai un economista inattuale. Non parliamo poi di Platone, il primo teorico del comunismo. E gli ebioniti? Chi erano costoro? (Se v’interessa, potete leggere R. Calimani, Paolo, l’ebreo che fondò il cristianesimo oppure i libri di M. Craveri).
In ogni caso, dicevo, vincerà Prodi, che si ergerà come un colosso sulla scena politica italiana ed europea, essendo un economista (di valore, qualcuno sostiene), una persona che da decenni bazzica nei palazzi del potere. Prevarrà perché gli Italiani non sanno ormai più a che santo “votarsi”, poiché la speranza è l’ultima a morire, soprattutto in quanto il gioco è questo: una volta vinci tu, una volta vinco io. Gli spettatori si divertono: che noia se avesse il sopravvento sempre lo stesso gladiatore!!! La tragicommedia continua, a volte è pure un po’ cruenta: tanto i cittadini-sudditi non conoscono né il copione né il regista che ovviamente è uno solo. Se poi il colosso di Prodi è d’argilla e crollerà presto, non importa: le specie vegetali che potranno crescere dalla creta sono numerosissime. Penseremo a fondare il partito della valeriana o della camomilla. Così gli Italiani dormiranno sonni tranquilli dopo essersi inebetiti con il telegiornale e la quotidiana partita di calcio.
Quale lotta politica? Mi figuro i due finti contendenti a cena con i loro più stretti collaboratori. Sono nella loggia di una villa faraonica affacciata sul lago da cui spira una fresca brezza. La loggia è adornata da una trionfale bouganvillea. Mentre i camerieri in livrea servono squisite pietanze e mescono pregiatissimi vini nei calici di cristallo, i due, tra una libagione e un’altra, sghignazzano alle spalle degli sprovveduti cittadini, dicendo: “Che babbei! Pensano pure che siamo avversari politici!”
Buon voto, Italiani, buon voto.
Mi avventuro in una profezia: vincerà l’Unione capeggiata dal Professor Prodi e non perché sia migliore del raggruppamento comandato dal Cavalier Berlusconi, ma in quanto, in un sistema più o meno bipartitico (in realtà a partito unico), i cittadini-sudditi credono di poter scegliere tra due programmi diversi, tra due orientamenti ideologici. Infatti i mezzi di distrazione di massa (l’espressione non è mia, ma di Lalla, simpatica interlocutrice di un forum) sono riusciti a convincere quasi tutti gli elettori che sono in campo due forze tra loro avversarie, come se fossero due gladiatori, un mirmillone ed un reziario, intenti a lottare nell’arena sino all’ultimo sangue. Ma quale lotta politica, quale confronto?
È solo una finzione, una ridicola e grottesca farsa, adatta a mantenere una parvenza di “democrazia”, laddove -lo ripeto- in realtà è un sistema a partito unico sub specie, appunto, rei publicae. Lo stesso Prodi, a mano a mano che si avvicinerà il fatale giorno del responso “popolare”, cercherà di accreditare un’immagine di sé sempre più in opposizione a quella del suo antagonista. L’Unione sembrerà sempre più unita e combattiva, un’armata all’assalto dell’accampamento nemico. Ciò accadrà, nonostante l’Unione non sia un’alleanza di partiti, ma una compagnia di guitti in cui tutto o quasi è sbagliato, a cominciare dal nome scialbo e banale. Perché “Unione”? Io l’avrei chiamata “Parco” o “Giardino” con tutte quelle querce, gli ulivi, le margherite, i garofani... Ci manca solo la “vispa Teresa” che insegue qualche leggiadra farfalla tra l’erbetta. Poi, quali progetti, quali programmi potrebbero rivelarsi fruttuosi, quando ormai il debito pubblico è diventato incommensurabile a causa specialmente del signoraggio? (Vedi la sezione di disinformazione.it dedicata a tale questione economica). Come affrontare e risolvere i problemi ambientali, energetici, sociali ormai inveterati? Si può confidare in questa compagnia di girovaghi? Anche l’ala “radicale”, oggigiorno, è appiattita su posizioni conformiste, appena increspate da qualche proclama sulla pace e sulla Costituzione. Gli ambientalisti? Per ambiente intendono le fioriere dei loro attici con vista su S. Pietro, visto che anch’essi, tranne qualche eccezione, ad esempio, si disinteressano del problema delle scie chimiche. I “comunisti”? Scommetto che non hanno mai letto neppure un rigo di Marx, considerato ormai un economista inattuale. Non parliamo poi di Platone, il primo teorico del comunismo. E gli ebioniti? Chi erano costoro? (Se v’interessa, potete leggere R. Calimani, Paolo, l’ebreo che fondò il cristianesimo oppure i libri di M. Craveri).
In ogni caso, dicevo, vincerà Prodi, che si ergerà come un colosso sulla scena politica italiana ed europea, essendo un economista (di valore, qualcuno sostiene), una persona che da decenni bazzica nei palazzi del potere. Prevarrà perché gli Italiani non sanno ormai più a che santo “votarsi”, poiché la speranza è l’ultima a morire, soprattutto in quanto il gioco è questo: una volta vinci tu, una volta vinco io. Gli spettatori si divertono: che noia se avesse il sopravvento sempre lo stesso gladiatore!!! La tragicommedia continua, a volte è pure un po’ cruenta: tanto i cittadini-sudditi non conoscono né il copione né il regista che ovviamente è uno solo. Se poi il colosso di Prodi è d’argilla e crollerà presto, non importa: le specie vegetali che potranno crescere dalla creta sono numerosissime. Penseremo a fondare il partito della valeriana o della camomilla. Così gli Italiani dormiranno sonni tranquilli dopo essersi inebetiti con il telegiornale e la quotidiana partita di calcio.
Quale lotta politica? Mi figuro i due finti contendenti a cena con i loro più stretti collaboratori. Sono nella loggia di una villa faraonica affacciata sul lago da cui spira una fresca brezza. La loggia è adornata da una trionfale bouganvillea. Mentre i camerieri in livrea servono squisite pietanze e mescono pregiatissimi vini nei calici di cristallo, i due, tra una libagione e un’altra, sghignazzano alle spalle degli sprovveduti cittadini, dicendo: “Che babbei! Pensano pure che siamo avversari politici!”
Buon voto, Italiani, buon voto.
Un agosto rovente (di Tom Bosco)
Chiunque abbia gli occhi per vedere e qualche neurone sopravvissuto alla devastazione mediatica imperante, avrà ormai compreso al di là di ogni ragionevole dubbio che siamo avviati a grandi passi verso un sistema di dominazione globale che avrebbe fatto impallidire George Orwell.
Soltanto pochi anni fa, il mondo rimaneva col fiato sospeso per i giochetti erotici dell’inquilino della Casa Bianca; oggi, colui che occupa lo stesso posto ha scatenato ben due guerre e provocato la morte di decine di migliaia di persone architettando una documentata menzogna, in collusione col suo omologo britannico, ed eccoli là, tranquillamente seduti al loro posto e ben decisi a portare avanti i progetti che gli interessi costituiti che stanno alle loro spalle hanno in serbo per noi.
Qui in Europa, malgrado il fallimento della Costituzione europea sancito dal referendum francese e da quello olandese, tutto va avanti come se niente fosse successo. Malgrado inizialmente la sua ratifica prevedesse l’unanimità tra i 25 stati membri, ora che sono state cambiate le regole del gioco e che è sufficiente quella della maggioranza, con la recente adesione di Lussemburgo, Malta e Cipro sono 13 i paesi che hanno ratificato detta costituzione, la maggior parte dei quali, si badi bene, senza alcun tipo di referendum popolare.
Insomma, in questo mondo che ogni giorno di più assomiglia sotto molti aspetti a quello allucinato di “Brazil”, il capolavoro di Terry Gilliam (e non mi si dica che sto esagerando: qui in Italia si discute l’impiego dell’esercito con funzioni di polizia!), sentiremo ancora di più la mancanza di un grande, genuino giornalista investigativo come Joe Vialls, purtroppo mancato qualche giorno fa.
Ho trovato fantastico questo annuncio del servizio informazioni della metropolitana di Londra, emesso il 26 luglio e “valido tutto il giorno”, il quale avvisava tutti i passeggeri:
“Per favore non correte sulle banchine e nei corridoi, specialmente se avete uno zaino, indossate un soprabito o sembrate un po’ stranieri. Questo avviso è per la vostra sicurezza. Grazie.”
L’avesse saputo Jean Charles de Menezes, l’elettricista brasiliano trucidato con cinque colpi dalla polizia che lo riteneva un terrorista suicida, forse non si sarebbe messo a correre come ha fatto, quasi fosse spaventato da qualcosa. Ma cosa?
Chissà perché, certe incongruenze immancabilmente sfuggono all’attenzione dei grandi media. Ad esempio, se i poliziotti che gli correvano dietro pensavano davvero che fosse imbottito di esplosivo, non trovate quanto meno strano che l’abbiano raggiunto in un’area affollata e dopo averlo atterrato gli abbiano sparato cinque colpi a bruciapelo, quando presumibilmente avrebbe potuto nascondere addosso dell’esplosivo che poteva esplodere? Probabilmente sapevano benissimo che non era un terrorista suicida, così come Menezes stava cercando di scappare per un motivo.
Sugli attentati di Londra in pochi giorni è emerso tanto di quel materiale contraddittorio, come ad esempio testimonianze relative a esplosivo piazzato sotto i treni e non all’interno, che le dichiarazioni ufficiali suonano sempre più ridicole. Quello che è davvero successo, secondo me, è che un certo numero di individui del tutto inconsapevoli siano stati assunti per partecipare ad una esercitazione antiterrorismo per verificare l’efficacia delle misure di sicurezza contro eventuali attentatori suicidi; infatti avevano pagato il biglietto di ritorno, avevano esposto il pagamento del parcheggio sulla macchina, si aspettavano di essere ben pagati e pensavano di fare qualcosa di utile per la comunità, prima di tornarsene alle loro abitazioni presso Leeds. Com’è andata a finire lo sappiamo: di sicuro solo certi servizi segreti sono in grado di imbastire un’operazione di questo genere…
In considerazione di quanto sopra, non mi stupisce l’aver visto spostarsi la scia di sangue in Turchia, poi di nuovo a Londra e infine a Sharm-el- Sheik, portandosi dietro anche l’attenzione di gran parte dell’opinione pubblica, sempre più inquieta e manipolabile. E il meglio deve ancora venire. Vi sono molti segnali inquietanti che puntano a qualcosa di grosso in preparazione negli USA (e potrebbe essere imminente: il ministro della difesa israeliano, Shaul Mofaz, ha cancellato all’ultimo momento un viaggio ufficiale a Washington…) e l’immarcescibile Lyndon LaRouche ritiene che proprio ad agosto il vicepresidente Dick Cheney metterà in atto i piani recentemente trapelati, relativi ad un attacco nucleare preventivo contro l’Iran. “Big Dick” sarebbe favorito dal fatto che i lavori del Congresso termineranno il 30 luglio per riprendere il 4 settembre, e secondo un resoconto attendibile fornito da un ufficiale dell’intelligence, avrebbe ordinato al Comando Strategico (STRATCOM) di preparare i piani per un attacco convenzionale e nucleare contro centinaia di obiettivi in Iran, nel caso dovesse verificarsi un attacco in stile “11 settembre” contro gli USA (molti pensano sarà di natura bio-nucleare). Altro dettaglio rilevante è che l’amministrazione Bush, in base al CONPLAN 8022, ha già piazzato le importanti “mini-atomiche” sotto il controllo diretto dei comandanti militari di teatro, come parte di una nuova dottrina di Attacco Globale inizialmente concepita proprio da Cheney quando era ministro della difesa nell’amministrazione di Bush padre, all’inizio degli anni ‘90.
Naturalmente spero proprio che LaRouche si sbagli di grosso, ma gli eventi più recenti non contribuiscono certo all’ottimismo.
Fonte: NEXUS Magazine
**Straker**
Soltanto pochi anni fa, il mondo rimaneva col fiato sospeso per i giochetti erotici dell’inquilino della Casa Bianca; oggi, colui che occupa lo stesso posto ha scatenato ben due guerre e provocato la morte di decine di migliaia di persone architettando una documentata menzogna, in collusione col suo omologo britannico, ed eccoli là, tranquillamente seduti al loro posto e ben decisi a portare avanti i progetti che gli interessi costituiti che stanno alle loro spalle hanno in serbo per noi.
Qui in Europa, malgrado il fallimento della Costituzione europea sancito dal referendum francese e da quello olandese, tutto va avanti come se niente fosse successo. Malgrado inizialmente la sua ratifica prevedesse l’unanimità tra i 25 stati membri, ora che sono state cambiate le regole del gioco e che è sufficiente quella della maggioranza, con la recente adesione di Lussemburgo, Malta e Cipro sono 13 i paesi che hanno ratificato detta costituzione, la maggior parte dei quali, si badi bene, senza alcun tipo di referendum popolare.
Insomma, in questo mondo che ogni giorno di più assomiglia sotto molti aspetti a quello allucinato di “Brazil”, il capolavoro di Terry Gilliam (e non mi si dica che sto esagerando: qui in Italia si discute l’impiego dell’esercito con funzioni di polizia!), sentiremo ancora di più la mancanza di un grande, genuino giornalista investigativo come Joe Vialls, purtroppo mancato qualche giorno fa.
Ho trovato fantastico questo annuncio del servizio informazioni della metropolitana di Londra, emesso il 26 luglio e “valido tutto il giorno”, il quale avvisava tutti i passeggeri:
“Per favore non correte sulle banchine e nei corridoi, specialmente se avete uno zaino, indossate un soprabito o sembrate un po’ stranieri. Questo avviso è per la vostra sicurezza. Grazie.”
L’avesse saputo Jean Charles de Menezes, l’elettricista brasiliano trucidato con cinque colpi dalla polizia che lo riteneva un terrorista suicida, forse non si sarebbe messo a correre come ha fatto, quasi fosse spaventato da qualcosa. Ma cosa?
Chissà perché, certe incongruenze immancabilmente sfuggono all’attenzione dei grandi media. Ad esempio, se i poliziotti che gli correvano dietro pensavano davvero che fosse imbottito di esplosivo, non trovate quanto meno strano che l’abbiano raggiunto in un’area affollata e dopo averlo atterrato gli abbiano sparato cinque colpi a bruciapelo, quando presumibilmente avrebbe potuto nascondere addosso dell’esplosivo che poteva esplodere? Probabilmente sapevano benissimo che non era un terrorista suicida, così come Menezes stava cercando di scappare per un motivo.
Sugli attentati di Londra in pochi giorni è emerso tanto di quel materiale contraddittorio, come ad esempio testimonianze relative a esplosivo piazzato sotto i treni e non all’interno, che le dichiarazioni ufficiali suonano sempre più ridicole. Quello che è davvero successo, secondo me, è che un certo numero di individui del tutto inconsapevoli siano stati assunti per partecipare ad una esercitazione antiterrorismo per verificare l’efficacia delle misure di sicurezza contro eventuali attentatori suicidi; infatti avevano pagato il biglietto di ritorno, avevano esposto il pagamento del parcheggio sulla macchina, si aspettavano di essere ben pagati e pensavano di fare qualcosa di utile per la comunità, prima di tornarsene alle loro abitazioni presso Leeds. Com’è andata a finire lo sappiamo: di sicuro solo certi servizi segreti sono in grado di imbastire un’operazione di questo genere…
In considerazione di quanto sopra, non mi stupisce l’aver visto spostarsi la scia di sangue in Turchia, poi di nuovo a Londra e infine a Sharm-el- Sheik, portandosi dietro anche l’attenzione di gran parte dell’opinione pubblica, sempre più inquieta e manipolabile. E il meglio deve ancora venire. Vi sono molti segnali inquietanti che puntano a qualcosa di grosso in preparazione negli USA (e potrebbe essere imminente: il ministro della difesa israeliano, Shaul Mofaz, ha cancellato all’ultimo momento un viaggio ufficiale a Washington…) e l’immarcescibile Lyndon LaRouche ritiene che proprio ad agosto il vicepresidente Dick Cheney metterà in atto i piani recentemente trapelati, relativi ad un attacco nucleare preventivo contro l’Iran. “Big Dick” sarebbe favorito dal fatto che i lavori del Congresso termineranno il 30 luglio per riprendere il 4 settembre, e secondo un resoconto attendibile fornito da un ufficiale dell’intelligence, avrebbe ordinato al Comando Strategico (STRATCOM) di preparare i piani per un attacco convenzionale e nucleare contro centinaia di obiettivi in Iran, nel caso dovesse verificarsi un attacco in stile “11 settembre” contro gli USA (molti pensano sarà di natura bio-nucleare). Altro dettaglio rilevante è che l’amministrazione Bush, in base al CONPLAN 8022, ha già piazzato le importanti “mini-atomiche” sotto il controllo diretto dei comandanti militari di teatro, come parte di una nuova dottrina di Attacco Globale inizialmente concepita proprio da Cheney quando era ministro della difesa nell’amministrazione di Bush padre, all’inizio degli anni ‘90.
Naturalmente spero proprio che LaRouche si sbagli di grosso, ma gli eventi più recenti non contribuiscono certo all’ottimismo.
Fonte: NEXUS Magazine
**Straker**
29 luglio, 2005
Ne sarebbero CICAPaci?
Dall’autunno del 1988 opera in Italia il CICAP, il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale. È un’organizzazione scientifica senza fini di lucro, affiliata all’ECSO (European council of skeptical organizations) i cui studiosi reputano che i mass media dedichino spazio a presunti fenomeni paranormali, guaritori, astrologi, terapie alternative, fenomeni UFO, illustrando tali temi in modo acritico, senza criteri di controllo, speculando su eventi sensazionali per aumentare gli ascolti.
Per questo motivo, i nostri amici del CICAP intervengono a trasmissioni televisive di vario tipo (dibattiti, programmi di approfondimento, contenitori para-giornalistici…) pronti a pontificare dall’alto del loro pulpito scientifico(?), abili quando si tratta di smascherare il ciarlatano di turno, il veggente che vede solo il suo tornaconto economico… Questi scienziati o sedicenti tali, non paghi, di mettere alla berlina gli pseudo-maghi e i millantatori nell’ambito del paranormale, s’impegnano poi su altri fronti, in campi per loro minati, ma con la baldanza di chi è sicuro di possedere la VERITA’. Eccoli allora a dimostrare, prove alla mano, che i pittogrammi nei campi di cereali sono tutti, dicasi tutti, creati da più o meno abili artisti, che gli avvistamenti UFO, sono sempre, dicasi sempre, riconducibili a fenomeni naturali. I filmati? Tutti falsi! Le fotografie? Tutte false! I resoconti dei testimoni? Non sono attendibili: sono allucinazioni individuali o collettive. Le tracce fisiche di atterraggi? I dati sono insufficienti: non si può applicare il metodo statistico! Se il paranormale esiste - protestano con sicumera i nostri razionalisti - deve essere riproducibile in laboratorio. Domandano: perché nessuno di coloro che asserisce di avere poteri straordinari si è mai dichiarato disponibile a sottoporsi ad un rigoroso esperimento in laboratorio, seguendo un preciso protocollo d’indagine?
Non è questa la sede per controbattere le loro, a volte ingenue, a volte supponenti, obiezioni: vorrei, invece, provocatoriamente proporre lo scioglimento del CICAP e spiego brevemente perché.
Quando si tratta di sbugiardare degli imbonitori, non occorre tutto l’armamentario tecnologico e culturale di cui dispone il Comitato: bastano gli inviati di “Striscia la notizia”, anzi un bambino è in grado di scoprire gli imbonitori. Perciò in questo ambito il CICAP è inutile.
Laddove bisogna esplorare realtà complesse, non spiegabili secondo i parametri di una scienza attardata, i nostri esperti agiscono quasi sempre non animati da curiosità intellettuale, ma dal perfido desiderio di dimostrare che gli ufologi ed i parapsicologi, in fondo, non sono che dei visionari. Esiste già una corrente ufologica francese, facente capo a Monnerie, che da anni si affanna per trasformare l’ufologia in un mito contemporaneo. Questi pseudo ricercatori d’oltralpe e i loro zelanti scolaretti italiani riuniti nel CISU, il Centro Italiano di Studi Ufologici, operano già brillantemente in questo settore che vede ufologia, psicologia, parapsicologia mescolate in un unico calderone. Perciò in questo ambito il CICAP è superfluo, esistendo già organizzazioni come il CISU.
Tuttavia, considerando che il CICAP si vanta di esaminare non il paranormale, che ovviamente non esiste, ma le affermazioni sul paranormale, penso che, per evitare lo scioglimento, potrebbe indagare seriamente su certe prodigiose asserzioni, fotografie e filmati diramati da moltissimi telegiornali, quotidiani e rotocalchi. Ad esempio, dopo che Boy George (l’espressione è di David Icke, coraggioso e infaticabile giornalista britannico cui dedicherò qualche riga) decise di attaccare l’Iraq, l’esercito statunitense, contro i Sunniti, è ricorso ad armi proibite dalle convenzioni internazionali: bombe a frammentazione, ordigni al napalm, proiettili all’uranio impoverito (Qualcuno si ricorda le sindromi del Golfo e dei Balcani?) Eppure - fenomeno fortiano - i notiziari non fanno neppure un cenno a questa situazione bellica né mostrano mai alcunché. Si vede che la guerra in Iraq si sta combattendo in un’altra dimensione spazio-temporale, non percepibile dai cinque sensi e non rilevabile neppure dalle più sofisticate apparecchiature di registrazione delle immagini: misteri del paranormale!
Recentemente molti telegiornali hanno mostrato dei fotogrammi di presunti terroristi operanti a Londra, ripresi, si dice, dalle telecamere di sorveglianza: queste immagini inquadrano degli uomini su mezzi pubblici completamente privi di passeggeri, come se fossero delle larve, dei fantasmi improvvisamente materializzatisi. Un altro fenomeno arcano. Qui bisogna indagare! Io manderei nella capitale del Regno Unito quel baldo giovine di Massimo Polidoro: chi sa che non scopra l’imbroglio.
Almeno sette dei presunti attentatori alle Torri Gemelle, come dimostrato da David Icke e da altri ricercatori, sono ancora vivi! Sì, dopo che gli aerei si schiantarono contro i grattacieli. Saranno resuscitati? Qui bisogna indagare! Io manderei Piero Angela a New York: potrebbe dedicare una puntata di Superquark all’enigma della resurrezione.
Investighino allora i nostri esperti del CICAP in questi ambiti, con la smania di svergognare i bugiardi, smania che li contraddistingue. Nondimeno mi chiedo: qualora volessero, ne sarebbero CICAPaci?
28 luglio, 2005
Gatta CIA cova
Recentemente Rodolfo Roselli ha pubblicato un sagace intervento sul sito web Disinformazione.it intitolato "CIA e soci". Il testo, che passa in rassegna le principali eroiche gesta della CIA et similia in questi ultimi decenni, andrebbe letto da tutti per farsi almeno un'idea di come operano coloro i quali sono preposti ad indagare e ad agire col fine di garantire la sicurezza dei cittadini. Dall'articolo si deduce che, se si esclude qualche intelligente esponente dell'Intelligence, se si eccettua uno sparuto manipolo di agenti solerti e veramente motivati a difendere il sistema democratico (?), moltissimi dei componenti della CIA, dell'FBI etc., si rivelano del tutto inadeguati, superficiali e corrivi oppure, più spesso, sono al centro di mefistofeliche trame, di operazioni illegali, di turpi interessi, checché possa sembrare dalla stragrande maggioranza delle ignobili e risibili serie televisive e delle pellicole cinematografiche imperniate su storie di spie.
Gli agenti che indagano coscienziosamente, non di rado rischiando la vita, per scoprire cellule e gruppi dediti al terrorismo internazionale, sono osteggiati, depistati, talora eliminati su decisione dei vertici di quelle organizzazioni per le quali essi stessi lavorano o credono di lavorare. Un esempio fra i numerosi che potrei portare: l'agente del Federal Bureau of Investigation che aveva scoperto un piano per compiere un colossale e tremendo attentato negli Stati Uniti (vi viene in mente qualcosa?), fu prima ostacolato dai soliti capi e direttori, quindi le sue inquietanti denunce furono ignorate; infine - promoveatur ut amoveatur - fu nominato responsabile della sicurezza del World Trade Centre. Prese servizio in una delle due torri il giorno 10 settembre 2001... Che strana coincidenza: proprio il giorno prima del famigerato 11 settembre!!! Ovviamente, purtroppo, morì a seguito dell'attentato. L'intera vicenda fu accuratamente ricostruita da G. Minoli in una sua brillante inchiesta trasmessa dalla RAI qualche anno fa. Evidentemente il programma passò indenne attraverso le maglie della censura, non ancora fitte come quelle attuali.
Ora, assodato che il terrorismo internazionale è simile ad un mostruoso albero, le cui tenaci e profondissime radici sono penetrate un po' dappertutto; appurato che non sussiste una rilevante differenza tra terrorismo più o meno islamico, "guerra" al terrorismo, traffico di armi e di stupefacenti, losche operazioni finanziare e via discorrendo, vorrei sapere perché quasi tutti si ostinano a voler tagliare soltanto uno dei rami di questo deforme albero, cioè il terrorismo islamico, ignorando il resto. Sono d'accordissimo con loro, purché questo sia una tra le tante operazioni tese a scapitozzare, non l'unica. Anzi non credo basti potare le branche per impedire che tale pianta velenosa getti la sua cupa ombra sull'intero pianeta. A mio parere, bisognerebbe sradicare, estirpare la malefica pianta e bruciarla, prima che le sue radici allignino nel cuore della Terra e di ognuno di noi...
Comunque, stiamo pur certi, che se, per una malaugurata ipotesi, questi centri occulti di potere dovessero decidere di continuare a perseguire e ad attuare la loro infame, spaventosa, feroce politica, non ci sbaglieremo ad affermare: "Gatta CIA cova".
Gli agenti che indagano coscienziosamente, non di rado rischiando la vita, per scoprire cellule e gruppi dediti al terrorismo internazionale, sono osteggiati, depistati, talora eliminati su decisione dei vertici di quelle organizzazioni per le quali essi stessi lavorano o credono di lavorare. Un esempio fra i numerosi che potrei portare: l'agente del Federal Bureau of Investigation che aveva scoperto un piano per compiere un colossale e tremendo attentato negli Stati Uniti (vi viene in mente qualcosa?), fu prima ostacolato dai soliti capi e direttori, quindi le sue inquietanti denunce furono ignorate; infine - promoveatur ut amoveatur - fu nominato responsabile della sicurezza del World Trade Centre. Prese servizio in una delle due torri il giorno 10 settembre 2001... Che strana coincidenza: proprio il giorno prima del famigerato 11 settembre!!! Ovviamente, purtroppo, morì a seguito dell'attentato. L'intera vicenda fu accuratamente ricostruita da G. Minoli in una sua brillante inchiesta trasmessa dalla RAI qualche anno fa. Evidentemente il programma passò indenne attraverso le maglie della censura, non ancora fitte come quelle attuali.
Ora, assodato che il terrorismo internazionale è simile ad un mostruoso albero, le cui tenaci e profondissime radici sono penetrate un po' dappertutto; appurato che non sussiste una rilevante differenza tra terrorismo più o meno islamico, "guerra" al terrorismo, traffico di armi e di stupefacenti, losche operazioni finanziare e via discorrendo, vorrei sapere perché quasi tutti si ostinano a voler tagliare soltanto uno dei rami di questo deforme albero, cioè il terrorismo islamico, ignorando il resto. Sono d'accordissimo con loro, purché questo sia una tra le tante operazioni tese a scapitozzare, non l'unica. Anzi non credo basti potare le branche per impedire che tale pianta velenosa getti la sua cupa ombra sull'intero pianeta. A mio parere, bisognerebbe sradicare, estirpare la malefica pianta e bruciarla, prima che le sue radici allignino nel cuore della Terra e di ognuno di noi...
Comunque, stiamo pur certi, che se, per una malaugurata ipotesi, questi centri occulti di potere dovessero decidere di continuare a perseguire e ad attuare la loro infame, spaventosa, feroce politica, non ci sbaglieremo ad affermare: "Gatta CIA cova".
27 luglio, 2005
A piene Magdi
Ormai il nostro Magdi Allam è invitato a molti dibattiti radio-televisivi, è interpellato (talora incensato) da giornalisti, uomini politici, gente comune, generalmente lettori del quotidiano per il quale cura una rubrica. Certamente è persona dai modi pacati e dall'eloquio forbito; inoltre - qualità oggi rara purtroppo - Magdi Allam è pure educato. Non dubito che egli conosca il mondo islamico in tutte le sue sfaccettature e ciò mi fa capire perché il nostro amico sia bersagliato da domande, richieste di delucidazioni e di interpretazioni a proposito della cultura e della società musulmana. Egli è il "profeta" o almeno un maitre à penser. (D'altronde sembra che sia ubiquo, potendo ascoltare i sermoni che si tengono in ogni moschea). Infatti - così continuano a ripeterci ossessivamente - è in atto uno "scontro di civiltà" tra l'Occidente libero e democratico da una parte ed il folle fondamentalismo islamico dall'altra. In primo luogo, su questa espressione già consunta, nata morta, avrei qualcosa da eccepire:
piuttosto si potrebbe parlare di "conflitto tra due inciviltà", tra le sordide plutocrazie occidentali, gabellate per sistemi democratici, e il fanatismo ammantato di pseudo-religiosità. Inoltre mi chiedo se codeste analisi di esperti e di studiosi non siano inficiate da una grave forma di strabismo: se veramente dobbiamo e vogliamo individuare un nemico per poi combatterlo e sconfiggerlo, non è il caso di curare lo strabismo al fine di riconoscere il vero bersaglio? In questo modo tutte le tediose diatribe sull'Islam più o meno moderato (bisogna dialogare con i musulmani moderati? E' necessario espellere tutti i maomettani dall'Europa, come suggerisce qualcuno? Occorre creare una consulta islamica? esiste un Islam democratico? e via discorrendo con queste risibili frottole), si riveleranno per quello che sono, ossia assolutamente oziose, inutili, sterili.
Infatti, se, come è stato dimostrato in modo inoppugnabile da giornalisti che ancora sanno compiere delle inchieste, da intellettuali veramente liberi e da validi agenti, almeno da quel diabolico 911, ma forse anche prima, molte stragi sono state pensate ed attuate dai vari servizi segreti che, semmai, si sono serviti di manovalanza araba o maomettana, opportunamente manipolata, indottrinata, strumentalizzata (tale strategia è definita dagli addetti ai lavori "false flag"), che senso ha continuare a disquisire di Islam che c'entra poco o niente? Quando c'entra, è un albero, mentre, a causa di questo strabismo, non vediamo la foresta!!!
A questo punto dobbiamo decidere se dialogare con i reali ideatori e mandanti degli attentati (non tutti preciso, ma molti e senza dubbio atroci); possiamo sperare d'indurre a più miti consigli coloro che, per una losca strategia globale, stabilirono, ad esempio, di far implodere due grattacieli nella Grande Mela? Rispondere non è facile.
Intanto cominciamo a smascherarli, dimostrando di non essere strabici né tantomeno ciechi e completamente ottusi: "Erano kamikaze, no, non lo erano; abbiamo trovato l'esplosivo, no, non l'abbiamo trovato; erano pakistani, anzi no erano beduini, anzi no erano siriani, anzi no, erano egiziani; erano tre, erano quattro, erano cinque; erano bravi ragazzi, anzi lo sembravano perché odiavano l'Occidente; venivano da lontano, no vivevano da Londra; purtroppo non siamo riusciti a sventare gli attentati, ma se i cittadini-sudditi accetteranno misure di sicurezza più capillari e draconiane, riusciremo ad evitare altri eventuali atti del genere... Come si può assistere a questa pantomima di bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie e credere che sia anche solo un po' plausibile?
Perciò non vorrei, gentilissimo Dottor M. Allam, che, tutti alla fine, convinti dalle sue dotte, garbate riflessioni, cominciassero una caccia all'untore; non vorrei che tutti si abbeverassero SOLO alla sua fonte, attingendo, per così dire, a piene MAGDI. E se questa sorgente non fosse, anche Lei completamente ignaro, del tutto pura?
P.s. Vorrei sapere perché non vengono MAI invitati a manifestare la loro opnione intellettuali del calibro di M. Carotenuto, M. Blondet, M. Pamio... Ah dimenticavo: Blondet fu invitato dalla rete televisiva "LA7", peccato che poi la trasmissione non fu più mandata in onda, poiché avrebbe svelato verità incontrovertibili e scomode. Audiatur et altera pars, dicevano i Romani.
piuttosto si potrebbe parlare di "conflitto tra due inciviltà", tra le sordide plutocrazie occidentali, gabellate per sistemi democratici, e il fanatismo ammantato di pseudo-religiosità. Inoltre mi chiedo se codeste analisi di esperti e di studiosi non siano inficiate da una grave forma di strabismo: se veramente dobbiamo e vogliamo individuare un nemico per poi combatterlo e sconfiggerlo, non è il caso di curare lo strabismo al fine di riconoscere il vero bersaglio? In questo modo tutte le tediose diatribe sull'Islam più o meno moderato (bisogna dialogare con i musulmani moderati? E' necessario espellere tutti i maomettani dall'Europa, come suggerisce qualcuno? Occorre creare una consulta islamica? esiste un Islam democratico? e via discorrendo con queste risibili frottole), si riveleranno per quello che sono, ossia assolutamente oziose, inutili, sterili.
Infatti, se, come è stato dimostrato in modo inoppugnabile da giornalisti che ancora sanno compiere delle inchieste, da intellettuali veramente liberi e da validi agenti, almeno da quel diabolico 911, ma forse anche prima, molte stragi sono state pensate ed attuate dai vari servizi segreti che, semmai, si sono serviti di manovalanza araba o maomettana, opportunamente manipolata, indottrinata, strumentalizzata (tale strategia è definita dagli addetti ai lavori "false flag"), che senso ha continuare a disquisire di Islam che c'entra poco o niente? Quando c'entra, è un albero, mentre, a causa di questo strabismo, non vediamo la foresta!!!
A questo punto dobbiamo decidere se dialogare con i reali ideatori e mandanti degli attentati (non tutti preciso, ma molti e senza dubbio atroci); possiamo sperare d'indurre a più miti consigli coloro che, per una losca strategia globale, stabilirono, ad esempio, di far implodere due grattacieli nella Grande Mela? Rispondere non è facile.
Intanto cominciamo a smascherarli, dimostrando di non essere strabici né tantomeno ciechi e completamente ottusi: "Erano kamikaze, no, non lo erano; abbiamo trovato l'esplosivo, no, non l'abbiamo trovato; erano pakistani, anzi no erano beduini, anzi no erano siriani, anzi no, erano egiziani; erano tre, erano quattro, erano cinque; erano bravi ragazzi, anzi lo sembravano perché odiavano l'Occidente; venivano da lontano, no vivevano da Londra; purtroppo non siamo riusciti a sventare gli attentati, ma se i cittadini-sudditi accetteranno misure di sicurezza più capillari e draconiane, riusciremo ad evitare altri eventuali atti del genere... Come si può assistere a questa pantomima di bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie e credere che sia anche solo un po' plausibile?
Perciò non vorrei, gentilissimo Dottor M. Allam, che, tutti alla fine, convinti dalle sue dotte, garbate riflessioni, cominciassero una caccia all'untore; non vorrei che tutti si abbeverassero SOLO alla sua fonte, attingendo, per così dire, a piene MAGDI. E se questa sorgente non fosse, anche Lei completamente ignaro, del tutto pura?
P.s. Vorrei sapere perché non vengono MAI invitati a manifestare la loro opnione intellettuali del calibro di M. Carotenuto, M. Blondet, M. Pamio... Ah dimenticavo: Blondet fu invitato dalla rete televisiva "LA7", peccato che poi la trasmissione non fu più mandata in onda, poiché avrebbe svelato verità incontrovertibili e scomode. Audiatur et altera pars, dicevano i Romani.
26 luglio, 2005
Ventunesimo secolo e dintorni
Correvano i mitici anni sessanta. A quei tempi, qualunque cosa si vedesse o si facesse, aleggiava un sapore di ottimismo nel futuro. Si pensava che il ventunesimo secolo ci avrebbe portato, insieme all'innovazione, benessere e prosperità. Si fantasticava sul fatto che molte storture sarebbero state appianate. Oggi siamo nel 21° secolo ed abbiamo tutte le tecnologie più avanzate a disposizione, ma gran parte di esse sarà cagione della nostra stessa fine, visto che, in loro ragione ed in pochissimo tempo, siamo riusciti a modificare l'intera morfologia del pianeta e la sua atmosfera. Inquinamento chimico e radioattivo, distruzione delle foreste, sfruttamento cieco ed indiscriminato delle risorse naturali. I ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri. Di questo passo, non ci restano che poche decine di anni, mentre i politici blaterano e mentono, gli scienziati blaterano e mentono, i media blaterano e mentono... sempre più beoti ed inginocchiati. Nel frattempo, il controllo delle masse è l'obiettivo finale, da raggiungere per mezzo di atroci misfatti e mistificazioni.
Erano sogni mal riposti, quelli della mia generazione, visti i tremendi risultati.
In quali mani abbiamo lasciato il nostro destino? Come abbiamo potuto permettere che ciò accadesse? Come abbiamo ridotto questo pianeta? Non sarebbe ora di svegliarsi da questo illusorio torpore?
Ah... anche questa è una fantasia senza fondamento. Non avremo un domani, temo; non come lo immaginavamo nei fantastici anni sessanta.
**Straker**
Erano sogni mal riposti, quelli della mia generazione, visti i tremendi risultati.
In quali mani abbiamo lasciato il nostro destino? Come abbiamo potuto permettere che ciò accadesse? Come abbiamo ridotto questo pianeta? Non sarebbe ora di svegliarsi da questo illusorio torpore?
Ah... anche questa è una fantasia senza fondamento. Non avremo un domani, temo; non come lo immaginavamo nei fantastici anni sessanta.
**Straker**
Fiat nox
Fiat nox...e la notte fu.
I nuovi "dei", gli "dei" del terzo millennio hanno creato l'oscurità. Essi albergano in luoghi inaccessibili, misteriosi da dove decidono i destini umani e del pianeta. Questi "elohim" avidi di sacrifici e mai sazi di sangue, talvolta, mostrano il loro augusto volto nel tempio della modernità, la televisione, circondati da un' accolta di sacerdoti-giornalisti, per dispensare le loro profondissime, arcane "verità" sul terrorismo, i cambiamenti climatici, i fenomeni economici... Immani turbe di fedeli li adorano, li venerano, pendono dalle loro labbra, implorano grazie. Folle di oranti gremiscono le piazze per ascoltare i loro sublimi, alati discorsi, gli accorati moniti, le paternalistiche ammonizioni.
Come negli antichi pantheon, anche in quello attuale esistono numi più importanti e dei inferiori: così, anche l'Italia, la terra del dio Saturno, oggi ha il privilegio di ospitare un Messia che disvela la sua "verità". Questo rampollo divino, afflitto da un terribile complesso d'inferiorità nei confronti dell'Altissimo, tenta in ogni modo di emularne l'oscura magnificenza, sebbene difficilmente vi riesca. Se l'Altissimo è capace di stendere uno spesso manto di tenebre sulle verità scomode (i conflitti, la "guerra" al terrorismo", l'intreccio tra finanza e criminalità...), se è capace di ottenebrare le mente dei suoi devoti e dementi fedeli, perché - protesta il piccolo messia - non posso farlo anch'io?
Si dovrebbe indagare su Abu Omar, probabile infiltrato al soldo della CIA, rapito a Milano da agenti statunitensi: che cosa decide il piccolo dio? Di opporre il segreto di stato sull'intera vicenda, una tra le innumerevoli, inconfessabili trame costantemente occultate e insabbiate.
Ha deciso, ha voluto, ha proferito la numinosa frase: Fiat nox... e la notte fu.
I nuovi "dei", gli "dei" del terzo millennio hanno creato l'oscurità. Essi albergano in luoghi inaccessibili, misteriosi da dove decidono i destini umani e del pianeta. Questi "elohim" avidi di sacrifici e mai sazi di sangue, talvolta, mostrano il loro augusto volto nel tempio della modernità, la televisione, circondati da un' accolta di sacerdoti-giornalisti, per dispensare le loro profondissime, arcane "verità" sul terrorismo, i cambiamenti climatici, i fenomeni economici... Immani turbe di fedeli li adorano, li venerano, pendono dalle loro labbra, implorano grazie. Folle di oranti gremiscono le piazze per ascoltare i loro sublimi, alati discorsi, gli accorati moniti, le paternalistiche ammonizioni.
Come negli antichi pantheon, anche in quello attuale esistono numi più importanti e dei inferiori: così, anche l'Italia, la terra del dio Saturno, oggi ha il privilegio di ospitare un Messia che disvela la sua "verità". Questo rampollo divino, afflitto da un terribile complesso d'inferiorità nei confronti dell'Altissimo, tenta in ogni modo di emularne l'oscura magnificenza, sebbene difficilmente vi riesca. Se l'Altissimo è capace di stendere uno spesso manto di tenebre sulle verità scomode (i conflitti, la "guerra" al terrorismo", l'intreccio tra finanza e criminalità...), se è capace di ottenebrare le mente dei suoi devoti e dementi fedeli, perché - protesta il piccolo messia - non posso farlo anch'io?
Si dovrebbe indagare su Abu Omar, probabile infiltrato al soldo della CIA, rapito a Milano da agenti statunitensi: che cosa decide il piccolo dio? Di opporre il segreto di stato sull'intera vicenda, una tra le innumerevoli, inconfessabili trame costantemente occultate e insabbiate.
Ha deciso, ha voluto, ha proferito la numinosa frase: Fiat nox... e la notte fu.
25 luglio, 2005
Mai dire Maya
Maya è l'illusione, ma un'illusione scambiata per l'unica "realtà". A volte qualcuno tenta di convincere gli ignari sudditi-cittadini che, dietro questo velo, si nasconde (o si potrebbe nascondere) un' altra dimensione; almeno costui prova a far riflettere sull'evenienza che, non sempre, è così facile ed immediato distinguere, per dirla con Kant, tra la cosa in sé e il fenomeno. Condizionamenti culturali, ideologici, psicologici, percettivi...impediscono di squarciare questo drappo istoriato con le più diverse immagini, ora belle ora grottesche ora repellenti..., ma pur sempre immagini cui si è abituati, che sono il tessuto in cui quotidianamente siamo avvolti.
Qualche esempio: se una persona vi addita strane scie nei cieli, che non sono le solite scie di condensazione degli aviogetti, ma formazioni di ben altra natura, molto meno innocua. Se vi fa notare che s'intersecano a formare croci, reticoli, ragnatele; se vi fa osservare che, dopo decine di minuti, quelle striature non si sono ancora dissolte, bensì trasformate in strati opachi; se vi fa constatare come il cielo da terso sia diventato velato e "sporco"; se vi dice che tutti questi voli fanno parte di un progetto teso a modificare il clima, come reagirà la maggioranza delle persone? Reagirà dicendo: "Sono normali scie di aeroplani; non si sciolgono subito a causa di particolari situazioni metereologiche; sono numerose perché il traffico aereo, in questi ultimi anni, è aumentato "e via di questo passo.
Se qualcuno, adducendo prove, testimonianze, fonti, documenti ufficiali, vi ri"velerà": "Alcuni attentati di quest'ultimo lustro sono stati ideati e compiuti dai servizi segreti di questa e di quell'altra nazione, come reagirà la massa? Reagirà con ira, indignazione, disprezzo protestando: "Ma queste sono le ridicole, vergognose, inverosimili teorie della cospirazione!!!"
Se qualcuno vi esorta a riconsiderare la storia ufficiale, ad esempio quella relativa al secondo conflitto mondiale, anche in questo caso portando prove e documenti di una connessione tra Hitler da un lato, famiglie e banche statunitensi, tedesche, britanniche dall'altro, come reagiranno per lo più gli interlocutori? Si trincereranno dietro le loro convinzioni-pregiudizi acquisite attraverso il manualetto di "storia" di scuola media. Inoltre pioveranno le accuse di revisionismo, anche se, a più di cinquant'anni dall'attacco giapponese a Pearl Harbour, ormai si legge anche nei testi scolastici di storia contemporanea che il presidente Usa, Roosevelt era a conoscenza dell'operazione militare nipponica. Tuttavia Roosevelt e i vertici politico-militari, pur consapevoli di quello che stava per accadere, decisero di non intervenire, di non allertare le unità di stanza nella base delle Hawaii per trovare un casus belli.
Insomma questo velo di Maya non solo non può essere lacerato, ma nessuno deve ardire strapparlo, pena l'ostracismo, la derisione, la condanna senza appello. Anzi, come se non bastasse, è proibito mettere in discussione la "realtà" dei "fatti" così com'è.
Il motto di questi fautori dello status quo culturale, politico, scientifico..., avvezzi non tanto a pensare, ma a pesare come macigni, è il seguente: MAI DIRE MAYA.
Nota: Sulle scie chimiche vedi www.orgoneitalia.com e collegamenti; sugli attentati di stato www.disinformazione.it e collegamenti; sulla seconda guerra mondiale in una nuova luce, vedi, ad esempio, i saggi di D. Icke e i siti indicati dallo scrittore britannico.
Qualche esempio: se una persona vi addita strane scie nei cieli, che non sono le solite scie di condensazione degli aviogetti, ma formazioni di ben altra natura, molto meno innocua. Se vi fa notare che s'intersecano a formare croci, reticoli, ragnatele; se vi fa osservare che, dopo decine di minuti, quelle striature non si sono ancora dissolte, bensì trasformate in strati opachi; se vi fa constatare come il cielo da terso sia diventato velato e "sporco"; se vi dice che tutti questi voli fanno parte di un progetto teso a modificare il clima, come reagirà la maggioranza delle persone? Reagirà dicendo: "Sono normali scie di aeroplani; non si sciolgono subito a causa di particolari situazioni metereologiche; sono numerose perché il traffico aereo, in questi ultimi anni, è aumentato "e via di questo passo.
Se qualcuno, adducendo prove, testimonianze, fonti, documenti ufficiali, vi ri"velerà": "Alcuni attentati di quest'ultimo lustro sono stati ideati e compiuti dai servizi segreti di questa e di quell'altra nazione, come reagirà la massa? Reagirà con ira, indignazione, disprezzo protestando: "Ma queste sono le ridicole, vergognose, inverosimili teorie della cospirazione!!!"
Se qualcuno vi esorta a riconsiderare la storia ufficiale, ad esempio quella relativa al secondo conflitto mondiale, anche in questo caso portando prove e documenti di una connessione tra Hitler da un lato, famiglie e banche statunitensi, tedesche, britanniche dall'altro, come reagiranno per lo più gli interlocutori? Si trincereranno dietro le loro convinzioni-pregiudizi acquisite attraverso il manualetto di "storia" di scuola media. Inoltre pioveranno le accuse di revisionismo, anche se, a più di cinquant'anni dall'attacco giapponese a Pearl Harbour, ormai si legge anche nei testi scolastici di storia contemporanea che il presidente Usa, Roosevelt era a conoscenza dell'operazione militare nipponica. Tuttavia Roosevelt e i vertici politico-militari, pur consapevoli di quello che stava per accadere, decisero di non intervenire, di non allertare le unità di stanza nella base delle Hawaii per trovare un casus belli.
Insomma questo velo di Maya non solo non può essere lacerato, ma nessuno deve ardire strapparlo, pena l'ostracismo, la derisione, la condanna senza appello. Anzi, come se non bastasse, è proibito mettere in discussione la "realtà" dei "fatti" così com'è.
Il motto di questi fautori dello status quo culturale, politico, scientifico..., avvezzi non tanto a pensare, ma a pesare come macigni, è il seguente: MAI DIRE MAYA.
Nota: Sulle scie chimiche vedi www.orgoneitalia.com e collegamenti; sugli attentati di stato www.disinformazione.it e collegamenti; sulla seconda guerra mondiale in una nuova luce, vedi, ad esempio, i saggi di D. Icke e i siti indicati dallo scrittore britannico.
23 luglio, 2005
Precisazione sulla fonte
I dati riportati nella nota a Prigionieri... sono tratti da http://www.nexusitalia.com/, un sito che consiglio vivamente di visitare.
Nota a Prigionieri nella G.Riotta
Il server che ospita il sito di Al Qaeda è in Texas...
Sito web: http://www.directi.com
Nome Dominio: ALNEDA.COM
Depositario:
SFP, Inc
Jon David (jondavid@4jon.com)
Po 312 Berlin, Maryland 21811
USA
Tel. +011.4107237089
Sito web: http://www.directi.com
Nome Dominio: ALNEDA.COM
Depositario:
SFP, Inc
Jon David (jondavid@4jon.com)
Po 312 Berlin, Maryland 21811
USA
Tel. +011.4107237089
Prigionieri nella G.Riotta
Ormai siamo quasi tutti prigionieri nella G.Riotta. In questa caverna sono incatenati gli uomini che non possono, a causa della catena, volgere il capo: essi vedono delle ombre proiettate da un fuoco sulla parete di fronte a loro. Le ombre appartengono ad oggetti collocati su un muricciolo della strada che costeggia l'esterno della spelonca. Per i prigionieri, dunque, la verità non può essere altro che l'ombra degli oggetti. Il celebre mito di Platone, dianzi riassunto, semplificato e parafrasato, si adatta perfettamente a descrivere la condizione in cui è costretta a vivere oggi più che mai quasi tutta l'umanità. Per questo motivo ho deciso di riprenderlo (vedi I giornalisti alla ricerca della verità: infatti qualsiasi dispaccio di un'agenzia di stampa è diffuso, in tempi rapidissimi, dalle varie emittenti televisive, dai quotidiani per diventare non una versione dei "fatti" più o meno attendibile e quindi da verificare, neppure una verità, ma la VERITA'. Qual è codesta VERITA'? E' in atto uno scontro tra culture: i buoni (gli occidentali) aggrediti proditoriamente dai cattivi (gli altri). Tale schema semplicistico, che fa apparire persino sofisticata una concezione manichea del mondo, è ormai applicato costantemente sicché è divenuto un riflesso condizionato alla Pavlov. Attentato=Islam=terrorismo= Al Qaeda... Nessuno, o quasi, ormai si domanda che cosa si nasconda dietro questa fantomatica organizzazione; nessuno, o quasi, sa che il server che ospita il sito di Al Qaeda è in Texas; nessuno, o quasi, comprende che il terrorismo internazionale affonda le sue radici in un diabolico progetto teso alla creazione di un superstato mondiale; nessuno, o quasi, nota le incongruenze, gli errori, la superficiale conoscenza della religione maomettana..., che caratterizzano questi maldestri e avventati "Kamikaze" musulmani. Così continuiamo a vivere in questa dimora sotterranea, a scambiare le ombre per le cose, mentre se qualcuno, avendo visto la luce, torna poi nella G.Riotta per tentare di convincere gli ignari prigionieri che si sono sempre sbagliati, non è allora "oggetto di riso"? Platone docet e, come lui, altri meno famosi, ma sempre animati dal desiderio di andare oltre le apparenze anche solo per insinuare un dubbio negli uomini ridotti a cani da laboratorio. E "la luce risplende fra le tenebre, ma le tenebre non l'hanno ricevuta." Se poi in questa G.Riotta tenebrosa anche i suoni hanno un'ECO falsa, sappiamo di chi può essere la responsabilità.
P.s. Consiglio la lettura degli illuminanti testi di Blondet, Icke, Pamio... per chi volesse evitare di sfracellarsi sugli scogli, essendo stati ammaliati dal canto delle sirene di certa "informazione".
21 luglio, 2005
Antisemitismo
Il vicepresidente del Consiglio nonché ministro degli esteri, Gianfranco Fini, in occasione di uno quei fatui ed inutili convegni, organizzati solo per blandire vanitosi conferenzieri e per fingere di trattare temi culturali o di attualità, ha affermato che bisogna impedire in ogni modo agli "imam" di istigare, con infuocate e veementi prediche, i fedeli musulmani all'antisemitismo. E'assurdo: come è possibile che le autorità religiose musulmane incitino gli Arabi ad azioni antisemite?
Li esortano a lottare contro sé stessi, ad essere nemici di sé stessi? (Tra l'altro non tutti gli Arabi sono musulmami e non tutti i maomettani sono Arabi, ma questa è una sottigliezza). Infatti Arabi, Ebrei ed Aramei sono popoli che appartengono al gruppo linguistico semitico, come sa ogni glottologo. Lo ignora, invece, Fini, come molti altri. Evidentemente l'esponente di Alleanza nazionale intendeva dire che dev'essere combattuto e condannato, con ogni mezzo, l'antiebraismo. Ora ci siamo. E' forse pretendere troppo che un ministro della Repubblica, per di più laureato, conosca il significato di certi termini?
Forse è veniale in lui questa confusione tra antiebraismo ed antisemitismo, confusione in cui tanti (persone comuni, "giornalisti", commentatori, esperti a vario titolo) incorrono? No, penso che non sia veniale, per il ruolo che l'onorevole Fini ricopre, per l'ascendente che egli ha sui cittadini. Quando ci si pronuncia su problemi così scottanti, bisognerebbe essere più... "fini".
20 luglio, 2005
Telecommando
A proposito del feroce attentato di Londra del 7 luglio scorso, è ormai quasi evidente che i giovani che si sono "immolati" facevano parte di un "telecommando", ossia di un gruppo eterodiretto, comandato a distanza: forse erano agenti dei servizi segreti reclutati (singolare coincidenza) per la simulazione di un intervento in concomitanza di un atto terroristico; forse erano degli sprovveduti cui, in cambio di una somma più o meno ingente, è stato chiesto di portare con sé quegli zaini contenenti il micidiale esplosivo. In ogni caso non sono stati questi britannici di religione islamica a ideare l'attentato e a perpetrarlo consapevolmente: essi non erano "Kamikaze", ma vittime tra le vittime. Questi studenti e lavoratori, che conducevano una vita normale in una Londra da tempo ormai multietnica, sono stati manipolati da qualcuno più in alto di loro, forse molto in alto. E' qualcuno che tiene il telecomando di un gigantesco schermo per far vedere agli ignari e ingenui cittadini-sudditi solo quello che il Grande Fratello vuole sia percepito e creduto reale.
Qui di seguito sono elencati alcuni brevetti, i famosi "patent" americani sulle nuove invenzioni per il controllo della personalità attraverso i trasponder cerebrali.
US PATENT - 4,717,343 METHOD OF CHANGING A PERSON'S BEHAVIOR
A method of conditioning a person's unconscious mind in order to effect a desired change in the person's behavior which does not require the services of a trained therapist. Instead the person to be treated views a program of video pictures appearing on a screen. The program as viewed by the person's unconscious mind acts to condition the person's thought patterns in a manner which alters that person's behavior in a positive way.
SOURCE: Judy Wall, Mike Coyle and Jan Wiesemann. Paranoia Magazine Issue 24 Fall 2000 -Article -'Technology to Your Mind' - By Judy Wall
US PATENT - 5,270,800 SUBLIMINAL MESSAGE GENERATOR
A combined subliminal and supraliminal message generator for use with a television receiver permits complete control of subliminal messages and their manner of presentation. A video synchronization detector enables a video display generator to generate a video message signal corresponding to a received alphanumeric text message in synchronism with a received television signal. A video mixer selects either the received video signal or the video message signal for output. The messages produced by the video message generator are user selectable via a keyboard input. A message memory stores a plurality of alphanumeric text messages specified by user commands for use as subliminal messages. This message memory preferably includes a read only memory storing predetermined sets of alphanumeric text messages directed to differing topics. The sets of predetermined alphanumeric text messages preferably include several positive affirmations directed to the left brain and an equal number of positive affirmations directed to the right brain that are alternately presented subliminally. The left brain messages are presented in a linear text mode, while the right brain messages are presented in a three dimensional perspective mode. The user can control the length and spacing of the subliminal presentations to accommodate differing conscious thresholds. Alternative embodiments include a combined cable television converter and subliminal message generator, a combine television receiver and subliminal message generator and a computer capable of presenting subliminal messages.
SOURCE: Judy Wall, Mike Coyle and Jan Wiesemann. Paranoia Magazine Issue 24 Fall 2000 -Article -'Technology to Your Mind' - By Judy Wall
US PATENT - 3,951,134 APPARATUS AND METHOD FOR REMOTELY MONITORING AND ALTERING BRAIN WAVES
Apparatus for and method of sensing brain waves at a position remote from a subject whereby electromagnetic signals of different frequencies are simultaneously transmitted to the brain of the subject in which the signals interfere with one another to yield a waveform which is modulated by the subject's brain waves. The interference waveform which is representative of the brain wave activity is re-transmitted by the brain to a receiver where it is demodulated and amplified. The demodulated waveform is then displayed for visual viewing and routed to a computer for further processing and analysis. The demodulated waveform also can be used to produce a compensating signal which is transmitted back to the brain to effect a desired change in electrical activity therein.
19 luglio, 2005
Il demonio
Alcuni affermano che non bisogna demonizzare certe persone, certi sistemi politici, certe decisioni... Hanno ragione: perché mai dovremmo demonizzare il demonio?
18 luglio, 2005
I giornalisti alla ricerca della verità
Sfoglio i quotidiani, seguo i telegiornali, ma è veramente difficile che trapeli dalla fittissima maglia delle innumerevoli "notizie" che ci vengono costantemente ammannite qualche dato, qualche testimonianza genuina, qualche versione non ufficiale (non chiamiamola neppure verità, almeno per ora). Se desidero conoscere la versione non ufficiale di quello che accade nel mondo, devo cercare altre fonti, meno diffuse, meno reboanti, ma che considerano gli eventi sotto un'angolazione inedita, critica, eterodossa. Allora mi chiedo: quegli strapagati corrispondenti delle grandi reti d'"informazione", in che modo operano? Immagino i loro uffici arredati elegantemente, abbelliti da una kenzia, magari a New York con vista su Central Park. In questo ambiente confortevole, i nostri corrispondenti scrivono i loro magistrali editoriali, col computer ovviamente. Tra l'altro ovviamente hanno il collegamento ad "Internet" per tenersi costantemente "informati". Qualche frase ad effetto, qualche dotta citazione, un po' di ironia e il pezzo è pronto per essere graziosamente elargito a milioni di lettori per lo più inconsapevoli. Ma il primo ad essere inconsapevole è proprio l'autore del fondo: il fondo è un testo argomentativo in cui si propugna una tesi con una serie di prove, ma se la tesi non coincide con una personale e meditata opinione, essendo soltanto un luogo comune , e se gli argomenti addotti sono pregiudizi, che cosa scriverà il nostro "giornalista"? E' conscio poi della responsabilità di cui è investito, maggiore di quella di un cronista? Un cronista, infatti, può essere superficiale, frettoloso. Ciò è molto grave, ma nel "fatto" che egli riporta si può credere o non credere. Si può pensare che sia stato amplificato o ingigantito, ma l'evento resta lì più o meno innocuo. Invece se il commentatore compone il suo fondo insinuando nei lettori la sua "verità" con tutti gli artifici della retorica, persuadendo in modo più o meno occulto, quali conseguenze causerà questo modus operandi? Il "fatto" si è allontanato, confondendosi nella grisaille degli infiniti accadimenti che occorrono; il tema è ancora complessivamente presentato come "fatto", nondimeno è invischiato in una ragnatela di interpretazioni. Ha ragione Nietzsche quando afferma che i "fatti" non esistono, perché esistono solo le interpretazioni: ciò non toglie che alcune interpretazioni siano errate, e che altre siano poco oneste. Non penso che i giornalisti debbano andare alla ricerca della "verità ", ma dovrebbero cercare versioni non ufficiali per poi confrontarle con quelle ufficiali. Forse le prime non sono del tutto plausibili. Quindi, dopo aver aggiustato il tiro delle proprie convinzioni, dovrebbero comporre il pezzo. Non sempre la coerenza è un pregio; bisogna apprezzare le persone che cambiano idea, che sono disposte anche ad una rivoluzione copernicana all'interno della propria coscienza. Comunque mi sembra sia difficile sperare in un'evoluzione di certi "giornalisti": infatti, come i prigionieri del platoniano mito della caverna scambiano le ombre delle cose per le cose stesse, così queste prestigiose firme sentono un'"ECO" e pensano che sia il suono vero.
13 luglio, 2005
Il cattolicesimo oggi
Ormai il cattolicesimo sembra ridotto a poco più di una corrente new age, con tutto l'armamentario di ingenua fede nei prodigi, di superbo assegnamento nelle possibilità del "libero" arbitrio, di stucchevoli esortazioni ad amare...
12 luglio, 2005
Una lunga scia di sangue
Talete diceva: "Il tempo è il più saggio perché svela ogni cosa". Cominciamo a vedere se , da allora (VI sec. a.C.), il tempo ha svelato qualcosa. Innanzitutto sembra che abbia lasciato una lunga scia di sangue. Per esempio, che cosa accomuna Cesare (un esempio tra tanti che propongo poiché è un personaggio storico famoso) e un uomo politico di oggi assai potente, Mr X? Cesare, durante la sua campagna in Gallia, causò la morte di circa un milione e duecentomila celti: una bella cifra! Mr X, considerato uno degli uomini più potenti del pianeta, sebbene non tra i più intelligenti, anche se in modo indiretto, in quanto burattino di loschi figuri, quante persone ha ucciso? Migliaia, centinaia di migliaia? Di più? La violenza unisce questi due personaggi (ripeto: sono solo citati come campione); qualcos'altro li divide. Cesare, nonostante i suoi molti limiti, era un eccellente scrittore, un brillante oratore, uno statista persino interessato al benessere della collettività. Infatti perì in una congiura ordita da nostalgici del regime repubblicano, attaccati ai loro privilegi. Mr X legge discorsi scritti da qualcun altro, discorsi trasudanti retorica patriottarda, è un pessimo statista, si cura solo dei suoi interessi e di quelli dei suoi accoliti. Che cosa ha svelato allora il tempo? Che nulla cambia, se non in peggio, nella storia umana. Qualcuno pensa che possiamo, se vogliamo, cambiare il mondo, questo mondo iniquo e sanguinario. Forse è così; forse, se ciascuno di noi acquisisce consapevolezza, qualcosa potrà mutare. Intanto cominciamo a rileggere il passato in modo critico, per comprendere il presente. Iniziamo a scoprire degli altarini: facciamo in modo che Talete abbia ragione, se non è troppo tardi.
Zret
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Verità
Che cos'è la verità? (Pilato).
Inizia qui il mio blog personale, nel quale vi indurrò a riflettere sulle vicende del mondo che ci circonda.
Zret
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