12 agosto, 2005

Superquark super partes?

Il giovedì sera Rai Uno manda in onda un ormai storico programma condotto da Piero Angela, Superquark. È un format per molti versi apprezzabile, dato che riesce a divulgare argomenti scientifici, in modo semplice ma accattivante. Certo, non ci si può attendere l’approfondimento dei temi né un approccio innovativo, poiché Superquark assomiglia ad una di quelle lezioni che si tenevano nei laboratori di chimica e di fisica delle scuole superiori: il taglio è proprio quello, didascalico.

Piero Angela, più che il conduttore, è il preside di questo decoroso, anche se un po’ antiquato istituto: egli invita precisi e grigi docenti (i vari Mainardi, Cannella etc.) a tenere le loro lezioni per istruire i docili e indotti scolaretti, i telespettatori. Tutto è molto piacevole, lineare, mai un dibattito vero su questioni filosofiche o scientifiche (ma la differenza tra i due ambiti è molto sottile), mai un’esplorazione che lasci nel pubblico una domanda, un dubbio, poiché la "Scienza" è questa, un insieme preconfezionato di leggi da conoscere e da apprendere, senza tante esitazioni.

Tant’è, la trasmissione, nonostante certi limiti strutturali, merita di essere seguita, se non altro in quanto spicca rispetto all’immonda programmazione che la accerchia.

Tuttavia, in questi ultimi tempi, Superquark sembra aver subìto uno strano processo involutivo. Non mi riferisco a certi difetti sempre più accentuati: Piero Angela che pone delle domande ai suoi ospiti cui risponde lui, prima che gli interlocutori possano proferire sillaba; la stucchevole sottolineatura, ad ogni piè sospinto, dell’evoluzionismo darwiniano classico, ormai considerato consunto pure da molti scienziati (mai sentito parlare della teoria degli equilibri punteggiati?); la surrettizia pubblicità alla rivista Superquark, con il pretesto di interpellarne l'impacciato direttore sui risultati di qualche insulso sondaggio…

No. Non mi riferisco a questi aspetti senza dubbio deteriori, piuttosto alla svolta clerical-reazionaria (mi si passi l’espressione un po’ forte) evidente in alcuni servizi riguardanti l'alto tenore di vita degli Italiani, il progresso (ma Borges affermava: Finalmente non crediamo più nell’idea di progresso e questo è un grande progresso), gli organismi geneticamente modificati...
Questo ottimismo scientifico-tecnologico che, a bella posta, ignora molti problemi (le scie chimiche, la contaminazione causata dall’uranio impoverito, la distruzione delle foreste pluviali, la connivenza tra alcuni scienziati e i loschi interessi delle multinazionali agroalimentari e farmaceutiche...), si potrebbe bollare, ripetendo quello che Schopenauer dichiarava circa l’ottimismo filosofico alla Leibniz, ovvero che è “una chiacchiera vana di gente senza cervello”.

Infatti il Dottor Angela, nuovo banditore del migliore dei mondi possibili, ci vuole far credere che la benzina, in fondo, non ha raggiunto un prezzo così alto, se confrontato con quello degli anni venti; ci vuole convincere che la situazione medico-sanitaria del nostro paese è idilliaca; dulcis in fundo, il nostro amico ci induce a pensare che gli OGM sono non solo innocui, ma un vero toccasana (peccato che Mario Tozzi, geologo e membro del CNR abbia un convincimento diametralmente opposto! Come Tozzi la pensano molti altri! Anche la spaventosa Monsanto ha ammesso che, dagli esperimenti sulle cavie, è risultata la tossicità degli OGM).

Come se non bastasse -siamo garbatamente informati- anche il Vaticano (sic) ha dato il suo imprimatur a queste diaboliche piante di cui è stato modificato il DNA. Ecco la deriva clericale: forse bisognava ricompensare la Chiesa cattolica con qualche piaggeria, visto che Alberto Angela ha potuto realizzare dei reportages, accedendo nel sancta sanctorum della Biblioteca vaticana, accesso presto seguito da qualche audace affermazione del rampollo che avallava la leggenda della morte di S. Pietro a Roma.

Da un programma di informazione scientifica ci saremmo attesi maggiore obiettività, un approccio più critico e laico a certe questioni, meno servilismo nei confronti di un’istituzione che, ogni giorno di più, si rivela per quello che è, ossia un centro di potere.

Di questo passo, nella rubrica di Superquark dedicata alle novità editoriali, Piero Angela, invece di segnalare libri di cosmologia, matematica, biologia, medicina... con voce vibrante per la commozione e lo sguardo rapito in un’estasi mistica alla Santa Teresa, presenterà l’ultimo capolavoro di quel baciapile di Socci.

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