L’atmosfera, l’involucro di gas che circonda il nostro (?) pianeta, può essere considerata come costituita da strati contigui di spessore e densità diversi. Lo spessore dei vari strati varia secondo la latitudine. Partendo dal suolo, lo strato medio dell’atmosfera può essere rappresentato da una fascia di diminuzione costante della temperatura (ca. 6,5 gradi centigradi ogni kilometro) che si estende fino ad un’altitudine di 10-15 kilometri. Tale zona è la troposfera dove è concentrata l’umidità e dove avviene la maggior parte dei fenomeni meteorologici.
I velivoli incrociano nella troposfera che, dal suolo, arriva sino ai 10-15 kilometri di quota, alle medie latitudini, mentre nella fascia successiva, la stratosfera, si trovano, ad esempio, i palloni sonda. È evidente altresì che, a causa della riduzione di temperatura via via che si sale, quasi sempre le scie di condensazione degli aeroplani si formano alle quote più elevate: infatti la condensazione e la liquefazione sono collegate all’abbassamento dei valori termici. È per questo motivo che le strisce che si generano ad altitudini inferiori, tra i 2 ed i 5 kilometri, sono da reputare per lo meno anomale: se degli aviogetti rilasciano scie per giunta persistenti a tali quote, significa che non sono scie di condensazione, ma formazioni di altra natura. Se non si intende definirle “scie chimiche”, visto che anche l’acqua è un composto chimico, è possibile denominarle in modo molto opportuno scie velenose.
È la stessa NASA a dichiarare implicitamente l’esistenza delle scie chimiche, nel momento in cui precisa, apertis verbis, la quota in cui si formano le contrails. Si legga, infatti, la spiegazione del fenomeno tratta dal sito dell’ente spaziale statunitense: “Che cosa sono esattamente le scie di condensazione? Si tratta di nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni dei motori a reazione degli aerei. Questo processo di condensazione avviene a quote di 8-12 Km sopra la superficie della Terra. Le scie sono composte prevalentemente da acqua sotto forma di ghiaccio. Il motore a reazione dell'aereo emette vapore acqueo nell’aria circostante. Questo vapore acqueo è prodotto durante la combustione del carburante. Vengono anche emesse particelle minuscole (aerosol), che creano una superficie sulla quale possono condensarsi le piccole gocce d'acqua. Le scie si allungano quando queste gocce d'acqua gelano formando aghi di ghiaccio”. Queste sottili ed effimere linee bianche sono del tutto simili ai cirri, costituiti da cristalli sottilissimi di ghiaccio. I cirri, infatti, sono nuvole d’alta quota. A proposito di queste nuvole, è necessario un breve excursus: visto che i cirri precedono una zona ciclonica, foriera spesso di tempo variabile e piovoso, per quale motivo le precipitazioni nelle aree irrorate dalle diaboliche aviocisterne sono diminuite in modo rilevante? È inoppugnabile: sembrano cirri ma, in realtà, sono nubi artificiali.
Non stanno forse ripetendo i ricercatori e gli scienziati – quelli seri, non quelli asserviti ai benefattori dell’umanità – che le scie si generano ad altitudini notevoli, tra gli 8.000 ed 12.000 metri, assai raramente a quote inferiori, se non nel caso di un abbassamento della temperatura connesso a moti convettivi? Allora come si spiega il numero spaventoso, abnorme di “cirri” molto al di sotto la normale regione di formazione? Le leggi della fisica sono state violate? Se è così, gli scemenziati della NASA mi sembrano i candidati più idonei per il Premio Ignobel.
Fonti:
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, sotto le voci atmosfera, convezione, ciclone, troposfera
Scienze naturali, a cura di M.Tozzi, Milano, 2005, s.v. meteorologia
I velivoli incrociano nella troposfera che, dal suolo, arriva sino ai 10-15 kilometri di quota, alle medie latitudini, mentre nella fascia successiva, la stratosfera, si trovano, ad esempio, i palloni sonda. È evidente altresì che, a causa della riduzione di temperatura via via che si sale, quasi sempre le scie di condensazione degli aeroplani si formano alle quote più elevate: infatti la condensazione e la liquefazione sono collegate all’abbassamento dei valori termici. È per questo motivo che le strisce che si generano ad altitudini inferiori, tra i 2 ed i 5 kilometri, sono da reputare per lo meno anomale: se degli aviogetti rilasciano scie per giunta persistenti a tali quote, significa che non sono scie di condensazione, ma formazioni di altra natura. Se non si intende definirle “scie chimiche”, visto che anche l’acqua è un composto chimico, è possibile denominarle in modo molto opportuno scie velenose.
È la stessa NASA a dichiarare implicitamente l’esistenza delle scie chimiche, nel momento in cui precisa, apertis verbis, la quota in cui si formano le contrails. Si legga, infatti, la spiegazione del fenomeno tratta dal sito dell’ente spaziale statunitense: “Che cosa sono esattamente le scie di condensazione? Si tratta di nuvole a forma di linee che sono prodotte dalle emissioni dei motori a reazione degli aerei. Questo processo di condensazione avviene a quote di 8-12 Km sopra la superficie della Terra. Le scie sono composte prevalentemente da acqua sotto forma di ghiaccio. Il motore a reazione dell'aereo emette vapore acqueo nell’aria circostante. Questo vapore acqueo è prodotto durante la combustione del carburante. Vengono anche emesse particelle minuscole (aerosol), che creano una superficie sulla quale possono condensarsi le piccole gocce d'acqua. Le scie si allungano quando queste gocce d'acqua gelano formando aghi di ghiaccio”. Queste sottili ed effimere linee bianche sono del tutto simili ai cirri, costituiti da cristalli sottilissimi di ghiaccio. I cirri, infatti, sono nuvole d’alta quota. A proposito di queste nuvole, è necessario un breve excursus: visto che i cirri precedono una zona ciclonica, foriera spesso di tempo variabile e piovoso, per quale motivo le precipitazioni nelle aree irrorate dalle diaboliche aviocisterne sono diminuite in modo rilevante? È inoppugnabile: sembrano cirri ma, in realtà, sono nubi artificiali.
Non stanno forse ripetendo i ricercatori e gli scienziati – quelli seri, non quelli asserviti ai benefattori dell’umanità – che le scie si generano ad altitudini notevoli, tra gli 8.000 ed 12.000 metri, assai raramente a quote inferiori, se non nel caso di un abbassamento della temperatura connesso a moti convettivi? Allora come si spiega il numero spaventoso, abnorme di “cirri” molto al di sotto la normale regione di formazione? Le leggi della fisica sono state violate? Se è così, gli scemenziati della NASA mi sembrano i candidati più idonei per il Premio Ignobel.
Fonti:
Enciclopedia delle scienze, Milano, 2005, sotto le voci atmosfera, convezione, ciclone, troposfera
Scienze naturali, a cura di M.Tozzi, Milano, 2005, s.v. meteorologia
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