11 aprile, 2007

Gli U.F.O. di Shakespeare (articolo di Russ Crawford)

Nella terza parte della tragedia di William Shakespeare, Re Enrico VI, l’autore scrive:

Edoardo: “I miei occhi mi ingannano o vedo tre soli?”

Riccardo: “Tre soli gloriosi, ciascuno è un sole perfetto: non sono offuscati da nuvole, si stagliano in un cielo terso. Guarda, guarda! Si uniscono, si fondono e sembrano baciarsi, come se essi si fossero votati ad un’unione inscindibile. Ora essi sono un solo lampo, una luce, un sole; in questo cielo appaiono come un solo evento”.


È anomalo che Shakespeare scrivesse di fenomeni celesti che dovettero essere relativamente comuni ai suoi tempi? Probabilmente egli conobbe l’opera dello scrittore romano Giulio Ossequente che compose il Liber prodigiorum, dove è registrato il seguente episodio di cui fu testimone nel 222 d.C.: “Durante il consolato di Caio Quinto Flaminio e di Publio Furio Filone, … a Rimini si vide risplendere una grande luce. Era mezzanotte ed apparvero tre lune nel cielo separate l’una dall’altra”.

Forse il tragediografo era venuto a sapere di ciò che era accaduto in Prussia nel 1520: “Durante il regno dell’imperatore Carlo V, ad Erdfurt furono visti due soli… ed un raggio meraviglioso molto grande comparve all’improvviso nel cielo, si avvicinò alla terra dove incendiò i campi. Quindi si sollevò ed ascese nel firmamento per assumere infine una forma circolare”.

Il secolo XVII e gli inizi del XVIII furono ricordati per misteriose luci e strani suoni. Ad oggi, non sono stati ancora spiegati. Questi incomprensibili bagliori celesti spesso presero la forma di fiumi di luce infuocata, come le luci scorte sopra Londra nel 1560 e nel 1564, l’anno di nascita di Shakespeare.

Nel 1575 si ebbero molte testimonianze di questi bagliori celesti nel Brabante, nell’attuale Belgio. Cornelius Gemma, un professore di medicina dell’Università di Lovanio, descrisse tali avvistamenti nei suoi scritti.

Il fatto che numerosi celebri pittori di quei secoli misero a repentaglio la loro reputazione e la loro vita, includendo immagini di dischi volanti nei loro quadri di soggetto religioso, indica che essi erano consci di come tali immagini fossero generalmente accettate e riconosciute come parte della realtà.

Nota: di Russ Crawford abbiamo tradotto e pubblicato un altro articolo, Gli U.F.O. di Alessandro Magno

9 commenti:

  1. Ciao Angelotta, ogni tanto bisogna allentare la tensione. E'ovvio, sicuro, certo, assodato che l'attentato del giorno 11 (undici, II) aprile si deve alla sinarchia. Sul tema pubblicherò qualcosa dopo domani. Ad altiora, comunque. Ad astra per aspera. Ciao!!!

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  2. Ciao Zret,
    sembra proprio che l'autore dell'opera voglia descrivere, per mezzo del personaggio, alcuni oggetti volanti luminosi, descrizione questa compatibile con quelle dei moderni avvistamenti di tali bagliori del cielo.
    Zret, cosa pensi del fatto che numerosi studiosi non attribuiscano la paternità delle opere a Shakespeare, ma più probabilmente a Francis Bacon in collaborazione con altre personalità del tempo?
    Ritengo infatti sia probabile che Bacon fosse un appartenente all'elite manipolatrice, di conseguenza sarebbe stato a conoscenza di informazioni non comuni per il tempo, ciò potrebbe in parte spiegare la descrizione di OVNI nell'opera.
    Ovviamente trattasi di sopposizioni ed esercizio logico.
    Saluti, Nico.

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  3. Ciao Nico, Shakespeare era un indotto che non possedeva neppure un libro. E' probabile che l'autore di molte sue opere sia Francis Bacon, molto vicino a quella... quean della regina Elisabetta I. Ciò spiega la sua vastissima cultura, il suo essere addentro le "segrete cose". la sua padronanza di temi esoterici (Si pensi almeno al Sogno di una notte di mezza estate. Quanto alla descrizione evoca proprio, come osservi tu, un avvistamento U.F.O. Ciao e grazie.

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  4. Ciao Zret, non nego il fatto che nel passato persone abbiano visto (e dico così e non "abbiano potuto") dischi volanti nel cielo e sono anch'io a conoscenza di strani dischi dipinti in varie opere d'arte, ma credo che si possa dare un'interpretazione più suggestiva e accattivante ai tre soli descritti nell'Enrico VI. Proprio in questi giorni stavo leggendo il "Rissho Ankoku Ron" scritto dal monaco giapponese Nichiren Daishonin nel 1260, uno trattato fondamentale sul Buddismo moderno e relativo all'epoca attuale e alle sue dinamiche, la cosiddetta "epoca di Mappo". Trovo che il testo dia una risposta concreta ed esauriente ( se non definitiva ) a tutto quello che sta succedendo nel mondo e che noi stiamo vivendo con grande preoccupazione. E' interessante notare come si affermi che la causa dei mali moderni sia determinata dalla direzione del cuore delle persone e, soprattutto, dal comportamento vile e dalle credenze erronee di quelli che vengono definiti "preti malvagi" e "tiranni". Questo stato di cose, riflettendosi, determina tutta una serie di eventi e accadimenti nell'ambiente naturale, nella società e nella vita delle persone in generale. E' facile credere a questo, a mio giudizio, perché ritengo che sia la nostra mente a determinare tutto, a partire dal più piccolo pensiero. E' un punto di vista affascinante e sostenibile abbastanza agevolmente, anche in base a quello che è stato detto in questo bel blog di recente. Nel testo, quindi, si fa un'analisi dettagliata di questi eventi (descritti come tre calamità e sette disastri) e il loro relativo significato. Va anche detto che Nichiren Daishonin non fa altro che raccogliere elementi e informazioni contenuti nei testi buddisti più importanti per sostenere le sue tesi. In particolare, a proposito della prima calamità, egli scrive:" quando il sole e la luna abbandonano il loro corso regolare, quando le stagioni si susseguono nell'ordine sbagliato, quando appare un sole rosso o un sole nero, quando due, tre, quattro , cinque soli appaiono contemporaneamente, quando il sole si eclissa e perde la sua luce, o quando una, due, tre, quattro, cinque corone appaiono intorno al Sole, questa è la prima calamità". La didascalia relativa al fenomeno dei soli multipli dice:" è un fenomeno insolito in cui l'immagine del Sole viene vista moltiplicata. Queste illusioni ottiche appaiono come dischi luminosi che si inarcano dal Sole. Si tratterebbe di fenomeni causati dalla riflessione e dalla rifrazione della luce su cristalli di ghiaccio sospesi nella stratosfera". Sembra che la partita si possa chiudere con una semplice analisi scientifica, ma da un altro punto di vista, invece, questo fenomeno, messo insieme agli altri sei disastri e alle tre calamità, avrebbe un significato più profondo e il Risso Ankoku Ron lo dimostra pienamente. Probabilmente faccio male a non riportare altre citazioni a sostegno quanto ho affermato ( è una cosa molto lunga e onerosa ), ma penso che questo trattato sia un testo molto attuale in quanto offre una spiegazione molto interessante a tutta una serie di eventi catastrofici e dinamiche sociali a cui, purtroppo, noi stiamo assistendo sempre più frequentemente. E’ vero che molte di queste cose potrebbero essere imputate ad HAARP e altre tecnologie, ma la verità non sta tutta lì.

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  5. Ciao Red Cloud, il tuo prezioso, lucido commento implica riflessione sulla necessità di ri-vedere molti convincimenti sulla realtà. Sì, il pensiero-energia crea e plasma la realtà, ma esiste un nocciolo duro di essa oppure no? Secondo la Tradizione, non esiste e neppure secondo Wheeler che è, però, isolato come scienziato. Il pensiero, poi, da che cosa è generato? Resta un mistero come su questo universo, fatto a nostra immagine (brutta) e somiglianza, sia così difficile incidere. Volontà debole? Scarsa consapevolezza? Fu Schopenauer ad abbracciare la concezione del cosmo come velo di Maya, un cosmo in cui, però, tutto accade necessariamente. Aveva torto? A volte si avverte il peso del destino... Ciao

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  6. Ciao Zret, permettimi ancora qualche citazione storica a sostegno di quanto voglio esprimere. In realtà, il Rissho Ankoku Ron fu mandato, tramite un maggiordomo, all’ex Reggente Hojo Tokiyori in quanto conteneva la profezia che sosteneva che il Giappone sarebbe stato invaso da una potenza straniera una volta che tutte le tre calamità e i sette disastri si fossero avverati. La cosa puntualmente si verificò, come storia documenta. E’ anche interessante notare come questa profezia sia stata fatta in un paese totalmente isolato dal resto del mondo. Nichiren, uomo tra i più colti del suo tempo, proponeva una dibattito pubblico con i capi religiosi per esporre il suo punto di vista e salvare la propria nazione, ma la cosa non decollò mai, anzi, fu perseguitato per tutta la sua vita e esiliato più volte. Addirittura, attimi prima la sua decapitazione, una sfera luminosa attraversò il cielo spaventando il boia e i soldati lì raccolti. Niente ologrammi o madonne piangenti: questa è storia e la cosa dovrebbe far riflettere. Perché dico questo? Il trattato che ho citato è assolutamente moderno perché va oltre l’idea Giappone – Resto del Mondo e si applica perfettamente alla situazione attuale, a un mondo globalizzato dove tutti siamo vicinissimi e testimoni comuni di una realtà che non accettiamo. Quindi, sulla base di quanto hai detto sul pensiero-energia che plasma la realtà, mi sembra di poter dire che l’Iraq e l’Afghanistan siano stati invasi perché la mente delle persone ha determinato questo. Non regge la sola e semplice spiegazione degli interessi economici e la volontà di stabilire il NWO. Pensiamo al fondamentalismo religioso o alle dinamiche sociali di quei paesi. Il terrorismo, invece, e sono d’accordo, è di matrice sinarchica. Oramai, siamo tutti invasi in un modo o nell’altro e mi sento anche io così quando vedo un aereo bianco passare. Non siamo più ai livelli della potenza dei Romani, di Alessandro Magno o di Gengis Kan, il nemico è più grande, più subdolo e cattivo e ha preso di mira il mondo intero. Anche il crollo del muro di Berlino è un grande inganno a mio giudizio: le persone sono più facilmente controllabili sotto un regime capitalistico. Gli abitanti della DDR dicono che al tempo del regime comunista, almeno, la gente si aiutava! Se questo sta avvenendo, allora, qual è la nostra possibile contromossa? Quanto detto saggiamente da Bojs e da noi di recente è un ottimo punto di partenza. Pensiero positivo – energia allora, un modo per plasmare la realtà e scoprire nuovi orizzonti dentro di sé. Questo è un modo per ri-vedere il reale. Il nocciolo duro di essa esiste e si chiama oscurità fondamentale, è il mare infido e surreale della ciurma della “ Rime of the Ancient Mariner “ di Coleridge, il mare della sofferenza causato dalla rottura del patto di fratellanza tra gli uomini simbolicamente rappresentato dall’uccisione dell’albatro da parte del Vecchio Marinaio. Tutti noi siamo Vecchi Marinai, attraverso il racconto dei fatti espletiamo la nostra redenzione e mettiamo la nostra vita al servizio degli altri e della verità. Se i veleni dell’illusione, della avidità, della collera e della stupidità sono la nuova religione mondiale, noi possiamo diventare entronauti e far affidamento sulla nostra piccola scintilla divina e intraprendere un nuovo viaggio. Non so disquisire sul fatto che la realtà esista oppure no, ma sul pensiero posso dire che esso è inafferrabile ed ineffabile ed è 70 volte più veloce dello schiocco delle dita. Lo possiamo mettere al nostro servizio tuttavia, con il nostro vivere pacifico e elevando la nostra vibrazione. Su questo ci sarebbe molto altro da dire, ma mi fermo qui. A presto

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  7. Ciao Red Cloud, la tua profondissima dissertazione merita un articolo, a mio parere, per evitare che resti confinato nell'area commenti i cui lettori sono pochi. Se mi dai il consenso, vorrei pubblicarlo quanto prima.

    Siamo in cammino: l'erta è ripida e disagevole, ma sulla vetta splende la luce. Si spera. Il discorso va ulteriormente approfondito: non sono discussioni oziose ma questioni cruciali. Ciao e grazie.

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  8. Ciao Zret, ti ringrazio per il tuo apprezzamento e ti do il consenso che mi chiedi. Lo pubblichi qui nel blog, giusto? Se vuoi approfondire il Rissho Ankoku Ron puoi fare una ricerca - ho visto che in Mozilla ci sono dei buoni articoli - ed entrare meglio nelle questioni che pone. Credo che si possa sviluppare una utile discussione nel tuo blog che non potrà che fare bene a tutti noi. Ciao

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  9. Allora lo pubblico sul blog con il tuo pseudonimo. Grazie delle indicazioni: vado a documentarmi. Ciao!

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