Sirio, oltre ad essere al centro di antiche e venerande tradizioni appartenenti ai Dogon, pare sia conosciuta da tempo anche degli Zulu. L'etnia dell'Africa australe definiva Sirio B, la stella dell'abisso. Credo Mutwa, nel testo Song of the stars scrive: "Non solo tra gli Zulu, ma anche fra i Dogon e molte altre tribù africane circolano storie sui Nommo che ricordano quelle dei Popoli delle acque, protagonisti delle nostre leggende. Costoro vengono descritti come esseri intelligenti che hanno visitato la Terra parecchie volte. Vengono di solito ricordati come simili agli esseri umani, ma con pelle che ricorda quella dei rettili".
Come avviene per le Pleiadi che, ad ogni latitudine, sono denominate Le sette sorelle, così Sirio è abbinata presso diversi popoli al Cane o al Lupo. Credo Mutwa, sciamano e storico ufficiale della sua nazione, sostiene che il suo popolo custodisce lo stesso retaggio dei Dogon, chiamando lo splendente astro "Stella del Lupo". Inoltre le antiche saghe degli Zulu raccontano di un popolo di pesci che abitava in mare. Questa stirpe, proveniente da Sirio, approdò sulla Terra. Gli Zulu riferiscono anche di una guerra dei giganti nel pianeta orbitante attorno alla stella: alla fine del conflitto, il popolo dei pesci espulse gli umani.
Emergono qui due aspetti: l'aspetto celeste ed il riferimento ad un Canide, elementi associati forse in Anubi, il dio egizio effigiato di solito come sciacallo o come uomo con la testa di sciacallo. Nel nome Anubi potrebbe essere contenuta la radice "An" che nel sumero designa il cielo. E' probabile che, se la civiltà egizia non derivò da quella dei Sumeri, risentì l'influsso della prima (?) civiltà mesopotamica e ciò potrebbe spiegare il morfema An nel nome del dio egizio che fu il più antico sovrano dell'Oltretomba.
Il geroglifico che indicava Sirio comprendeva l'obelisco e la stella a cinque punte.
L'épos di Gilgamesh accenna ad una stella, accostata al dio An, il capo degli Anunnaki: è un corpo celeste così pesante da non poter essere sollevato.
La tribù Bozo del Mali definisce Sirio la "stella occhio", forse perché, essendo molto luminosa, pare una pupilla nel firmamento notturno.
Si deve presumere che le conoscenze astronomiche di varie etnie africane furono mutuate dagli Egizi: tali conoscenze quindi, dalla regione solcata dal Nilo si irradiarono verso sud. Stando ad antichi miti, esseri anfibi provenienti dal sistema ternario di Sirio giunsero sulla Terra ed incivilirono gli uomini. Simboli legati a Sirio furono trasmessi alle generazioni che si succedettero nei secoli per mezzo di confraternite esoteriche ed è anche possibile che i primigeni valori furono, con il passare del tempo, fraintesi ed anche volutamente distorti. Così la stella a cinque punte, glifo collegato a Venere che, con la sua orbita, disegna tale figura è simbolo molto diffuso e non è molto chiaro per quale motivo questo emblema sia pure connesso a Sirio.
Sarebbe interessante comprendere per quale ragione Sirio sia la Stella del Cane, giacché, secondo le saghe, dall'astro provenivano creature anfibie o ittiformi, di cui si rintracciano indizi in tradizioni mesopotamiche (si vedano Berosso ed Alexander Polyhistor), nel pantheon dei Filistei etc.
Come abbiamo osservato altrove, Sirio è la patria di presunti extraterrestri di sembianze leonine, secondo certe testimonianze. Il mistero si infittisce: cane, lupo, leone formano una triade stellare e mitologica che, ritroviamo, mutatis mutandis, nel I canto della Commedia dantesca, con valenze astronomiche ed astrologiche, dietro il velo dell'allegoria etica.
Il segreto di Sirio è sigillato nei rituali di scuole misteriche degeneri che hanno ereditato una verità iniziatica? E' possibile che l'umanità conobbe migliaia di anni addietro visitatori delle stelle?
Fonti:
Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto, a cura di Edda Bresciani, Novara, 1998-2005, s.v. Anubi
C. Mutwa, Song of the stars, New York, 1996, p.130
Zret, Il mistero delle Pleiadi, 2008
Nota: l'immagine abbinata all'articolo è tratta dal blog Synopticon.
Come avviene per le Pleiadi che, ad ogni latitudine, sono denominate Le sette sorelle, così Sirio è abbinata presso diversi popoli al Cane o al Lupo. Credo Mutwa, sciamano e storico ufficiale della sua nazione, sostiene che il suo popolo custodisce lo stesso retaggio dei Dogon, chiamando lo splendente astro "Stella del Lupo". Inoltre le antiche saghe degli Zulu raccontano di un popolo di pesci che abitava in mare. Questa stirpe, proveniente da Sirio, approdò sulla Terra. Gli Zulu riferiscono anche di una guerra dei giganti nel pianeta orbitante attorno alla stella: alla fine del conflitto, il popolo dei pesci espulse gli umani.
Emergono qui due aspetti: l'aspetto celeste ed il riferimento ad un Canide, elementi associati forse in Anubi, il dio egizio effigiato di solito come sciacallo o come uomo con la testa di sciacallo. Nel nome Anubi potrebbe essere contenuta la radice "An" che nel sumero designa il cielo. E' probabile che, se la civiltà egizia non derivò da quella dei Sumeri, risentì l'influsso della prima (?) civiltà mesopotamica e ciò potrebbe spiegare il morfema An nel nome del dio egizio che fu il più antico sovrano dell'Oltretomba.
Il geroglifico che indicava Sirio comprendeva l'obelisco e la stella a cinque punte.
L'épos di Gilgamesh accenna ad una stella, accostata al dio An, il capo degli Anunnaki: è un corpo celeste così pesante da non poter essere sollevato.
La tribù Bozo del Mali definisce Sirio la "stella occhio", forse perché, essendo molto luminosa, pare una pupilla nel firmamento notturno.
Si deve presumere che le conoscenze astronomiche di varie etnie africane furono mutuate dagli Egizi: tali conoscenze quindi, dalla regione solcata dal Nilo si irradiarono verso sud. Stando ad antichi miti, esseri anfibi provenienti dal sistema ternario di Sirio giunsero sulla Terra ed incivilirono gli uomini. Simboli legati a Sirio furono trasmessi alle generazioni che si succedettero nei secoli per mezzo di confraternite esoteriche ed è anche possibile che i primigeni valori furono, con il passare del tempo, fraintesi ed anche volutamente distorti. Così la stella a cinque punte, glifo collegato a Venere che, con la sua orbita, disegna tale figura è simbolo molto diffuso e non è molto chiaro per quale motivo questo emblema sia pure connesso a Sirio.
Sarebbe interessante comprendere per quale ragione Sirio sia la Stella del Cane, giacché, secondo le saghe, dall'astro provenivano creature anfibie o ittiformi, di cui si rintracciano indizi in tradizioni mesopotamiche (si vedano Berosso ed Alexander Polyhistor), nel pantheon dei Filistei etc.
Come abbiamo osservato altrove, Sirio è la patria di presunti extraterrestri di sembianze leonine, secondo certe testimonianze. Il mistero si infittisce: cane, lupo, leone formano una triade stellare e mitologica che, ritroviamo, mutatis mutandis, nel I canto della Commedia dantesca, con valenze astronomiche ed astrologiche, dietro il velo dell'allegoria etica.
Il segreto di Sirio è sigillato nei rituali di scuole misteriche degeneri che hanno ereditato una verità iniziatica? E' possibile che l'umanità conobbe migliaia di anni addietro visitatori delle stelle?
Fonti:
Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto, a cura di Edda Bresciani, Novara, 1998-2005, s.v. Anubi
C. Mutwa, Song of the stars, New York, 1996, p.130
Zret, Il mistero delle Pleiadi, 2008
Nota: l'immagine abbinata all'articolo è tratta dal blog Synopticon.
TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum
molto interessanti le notizie desunte da Credo Mutwa, di cui non avevo ancora sentito parlare
RispondiEliminamolte informazioni sul tema si possono trovare leggendo "il mistero di Sirio" di Robert Temple ed il libro "il segreto di Sirio" di Murray Hope
Ciao Corrado, questo breve articolo non è una fuga più o meno erudita, perché Sirio è al centro di molte simbologie occulte e rituali sinarchici. Comprendere il vero significato della Stella del Cane potrebbe gettare un barlume anche su oscure questioni attuali.
RispondiEliminaCiao e grazie anche dei riferimenti bibliografici.
Il Mistero di Sirio l'ho letto 30 anni fa!dovrei rileggerlo!...ma non ho più la pazienza di una volta!
RispondiEliminagrazie!
:)
Attenzione alle prossime scoperte archeologiche in Siria: naturalmente Siria deriva da Sirio...
RispondiElimina:)!
RispondiEliminaper favore un link...giusto!
grazie!
Credo Mutwa è notoriamente lo sciamano amico e forse iniziatore di David Icke. Senza la sua guida Icke non avrebbe probabilmente nè scritto e nemmeno fatto tutto ciò he ha scritto e fatto.
RispondiEliminaCi chiediamo allora se ci siano rimaste briciole di una influenza spirituale sia fra gli Zulù che fra i Dogon del Mali.
La risposta parrebbe affermativa e se fosse così ne dovremmo dedurre che il riallacciamento ad una Tradizione spirituale allora non più solamente terrestre-iperborea-come voleva Guénon - ma addirittura galattica, veniva attuato per forza di cose per il tramite di iniziatori dalle sembianze non del tutto umane.
Affermazione quest'ultima molto azzardata ma tant'è che l'evidenza, direi ormai shiacciante, ci conduce proprio in quella direzione.
Forse l'affermazione di Zret secondo la quale gli Egizi diffusero, fra le altre, le conoscenze sapienziali relative a Sirio non appare credibile.
Sembra piuttosto più verosimile ammettere che esistette in tempi remoti un centro iniziatico unico forse dislocato nell'alta Nubia ed ancor prima nella mitica isola di Punt - di cui parlano certi testi delle Piramidi, se ben ricordo - dal quale trassero le loro conoscenze sacrali svariate etnie del continente africano fra cui appunto gli Egizi arcaici, i Dogon, gli Zulù e molte altre.
Per esemplificare,il curioso e noto rituale iniziatico dell'apertura della bocca veniva praticato sia nell'Egitto faraonico come fra i Dogon fino a qualche decennio fa.
Visto che anche i popoli mesopotamici sembrano far riferimento ad uno stesso nucleo leggendario e simbolico, è giocoforza ammettere che tale centro iniziatico si sia irradiato anche colà.
Il discorso potrebbe estendersi al notissimo tema dei Vigilanti di cui al capitolo 6 di Genesi ed ai libri di Enoch.
Ma si andrebbe troppo per le lunghe e per di più è meglio non spingersi più in là di quanto non sia consentito dai nostri drastici limiti.
L'articolo di Carlo Barbera è piuttosto datato, ma resta, a mio parere, una valida summa del tema.
RispondiEliminahttp://www.robertolapaglia.com/sirio.htm
Utile glossa, Paolo, come sempre. Non dimenticherei che l'usanza della circoncisione era egizia, ma fu trasmessa agli Habiru ed a varie tribù africane.
RispondiEliminaOltre Punt si potrebbe risalire ad Atlantide, a Mu ed a Lemuria, ma anche ascendere fino a Sirio, se non si rischiasse di precipitare in questo "folle volo".
Ciao e grazie.