Quale cittadino non inveisce contro i parlamentari, considerati disonesti, fedifraghi, spregiudicati? Pochi cittadini non reputano il Parlamento una sentina. Ora non si può negare che alcuni parlamentari sono persone di moralità non specchiata. Non si può negare che molti sono simili a quegli aristocratici che Luigi XIV, confinò nella sontuosa Versailles, offrendo loro magnifici festini e voluttuose distrazioni, in uno dei palazzi tra i più belli di tutta la Francia ed attorniata da verdeggianti ed ameni giardini. I parlamentari sono dunque blanditi con privilegi invidiabili. Il sistema sa come neutralizzare ed indebolire potenziali oppositori. Eppure, nonostante la scarsissima stima che l'uomo medio nutre per deputati e senatori, occorre riconoscere che, sebbene nelle aule siedano anche dei parassiti, il Parlamento è pur sempre l'ultimo baluardo contro il Nuovo ordine mondiale.
Non dimentichiamo che alcuni eletti cercano, pur tra mille difficoltà, costituite da un sistema corrotto e da procedure farraginose, di promuovere l'approvazione di leggi che risolvano alcuni problemi della collettività o di agire comunque nell'interesse del collegio che rappresentano. Che poi le loro iniziative naufraghino a causa del boicottaggio perpetrato dai potenti o che si traducano in inutili gride manzoniane, non significa che questi uomini politici non abbiano a cuore gli interessi dei cittadini e non siano animati da una fede ideale. Non sono privi di limiti, ma è errato accusarli di appartenere alla tanto vituperata "casta".
Non è un caso se il diabolico Trattato di Lisbona, siglato dai mefistofelici capi di governo europei, è stato, invece, con veemenza contestato da moltissimi europarlamentari di tutti gli schieramenti. E' una notizia, tra le tante, che è stata censurata, ma i parlamentari di Strasburgo hanno esibito striscioni in cui si contestava il trattato, vero affossamento delle residue libertà, hanno protestato contro una decisione arbitraria assunta dai tirannelli al soldo della sinarchia. La contestazione è stata sedata dai commessi che hanno pure impedito alla fine che si riprendesse con i cellulari la protesta. Per questi motivi ritengo che la pur pregevole pellicola V per vendetta, come avviene spesso, con le produzioni in qualche misura condizionate dall'ideologia dominante, contenga un'ambiguità, pur riconducibile ad esigenze narrative, ossia l'assalto al Parlamento.
Non è un caso se personaggi infimi come Travaglio si accaniscono, a somiglianza di cagnolini paurosi, ma dai denti aguzzi, contro l'intera classe politica, imputandole ogni nefandezza. Questi figuri sono parte di una pseudo-opposizione voluta dal sistema per rabbonire le massa, per offrirle una valvola di sfogo, ma soprattutto per distoglierla dalle vere, colossali questioni, continuando ad insistere con il solito lodo Alfano, il solito conflitto di interessi etc. Sono anche questi problemi di rilievo, ma, di fronte ai 19 milioni di euro al giorno scialacquati per l'operazione "scie chimiche" e mille altre atrocità, diventano quasi delle bagatelle.
Il discorso si lega all'analisi delle istituzioni: le istituzioni umane sono, almeno ad alti livelli, centri di un potere turpe e laido, ma condannare, insieme con le istituzioni tutti gli uomini che vi appartengono, è come gettar via nell'acqua del fiume l'intero contenuto del setaccio. E' vero che nel crivello si accumulano inutili detriti, sassolini, persino fanghiglia, ma vorremo rinunciare anche alle pepite ed alle pagliuzze d'oro nascoste tra la ghiaia ed i sedimenti?
Non dimentichiamo che alcuni eletti cercano, pur tra mille difficoltà, costituite da un sistema corrotto e da procedure farraginose, di promuovere l'approvazione di leggi che risolvano alcuni problemi della collettività o di agire comunque nell'interesse del collegio che rappresentano. Che poi le loro iniziative naufraghino a causa del boicottaggio perpetrato dai potenti o che si traducano in inutili gride manzoniane, non significa che questi uomini politici non abbiano a cuore gli interessi dei cittadini e non siano animati da una fede ideale. Non sono privi di limiti, ma è errato accusarli di appartenere alla tanto vituperata "casta".
Non è un caso se il diabolico Trattato di Lisbona, siglato dai mefistofelici capi di governo europei, è stato, invece, con veemenza contestato da moltissimi europarlamentari di tutti gli schieramenti. E' una notizia, tra le tante, che è stata censurata, ma i parlamentari di Strasburgo hanno esibito striscioni in cui si contestava il trattato, vero affossamento delle residue libertà, hanno protestato contro una decisione arbitraria assunta dai tirannelli al soldo della sinarchia. La contestazione è stata sedata dai commessi che hanno pure impedito alla fine che si riprendesse con i cellulari la protesta. Per questi motivi ritengo che la pur pregevole pellicola V per vendetta, come avviene spesso, con le produzioni in qualche misura condizionate dall'ideologia dominante, contenga un'ambiguità, pur riconducibile ad esigenze narrative, ossia l'assalto al Parlamento.
Non è un caso se personaggi infimi come Travaglio si accaniscono, a somiglianza di cagnolini paurosi, ma dai denti aguzzi, contro l'intera classe politica, imputandole ogni nefandezza. Questi figuri sono parte di una pseudo-opposizione voluta dal sistema per rabbonire le massa, per offrirle una valvola di sfogo, ma soprattutto per distoglierla dalle vere, colossali questioni, continuando ad insistere con il solito lodo Alfano, il solito conflitto di interessi etc. Sono anche questi problemi di rilievo, ma, di fronte ai 19 milioni di euro al giorno scialacquati per l'operazione "scie chimiche" e mille altre atrocità, diventano quasi delle bagatelle.
Il discorso si lega all'analisi delle istituzioni: le istituzioni umane sono, almeno ad alti livelli, centri di un potere turpe e laido, ma condannare, insieme con le istituzioni tutti gli uomini che vi appartengono, è come gettar via nell'acqua del fiume l'intero contenuto del setaccio. E' vero che nel crivello si accumulano inutili detriti, sassolini, persino fanghiglia, ma vorremo rinunciare anche alle pepite ed alle pagliuzze d'oro nascoste tra la ghiaia ed i sedimenti?
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Io non credo che il parlamento si meriti elogi poichè si tratta di un'istituzione corrotta sin dalla prima seduta della storia. Inoltre anche se non fosse corrotto non potrebbe mai funzionare poichè il parlamento si prefiggie come scopo quello di rappresentare il popolo, e il popolo è immnesamente stupido, di conseguenza anche coloro che vengono eletti saranno immensamente stupidi e non in grado di trovare una sola idea intelligente e giusta per il bene della nazione.
RispondiEliminaA parer mio il parlamento dovrebbe essere aperto solo a persone colte, intelligenti di età compresa tra i 35 e i 65 anni la cui onestà sia certificata.
Naturalmente tutto questo avrebbe un'utilità se il parlameneto fosse davvero autonomo e privo di influenza da parte di enti superiori, cosa praticamente impossibile.
Il mio elogio è, in una certa misura, paradossale e provocatorio.
RispondiEliminaAlla fine, si rischia di scivolare nell'utopia dell'"onestà certificata" e del "parlamento pulito" (che detergente useremo?). Sull'utopia ed i suoi deliri, Emil Cioran ha scritto angolose, penetranti pagine.
Intanto gli inetti ed i corrotti, succubi di poteri oscuri ed occulti, ci regalano "simpatiche e romantiche scie". Di più non si può chiedere loro.
Ciao
proprio ieri sera, dopo una giornata di scie, notavo nei cieli dei memorabili effetti arancioni, arcobaleno, come un vero quadro surrealista...che spettacolo!
RispondiEliminaStendec, ieri è stata giornata di scie nere. Non sapevi che il vapore acqueo è nero?
RispondiEliminaCiao
Alla fine di un ciclo di manifestazione quale quello che stiamo vivendo temo non ci sia più molto da salvare. Ergo, tanto per indicare il livello di stima che nutro verso quella gente, userei la frase che il Talmud di Babilonia ha dedicato a noi 'goim' (il sostantivo 'goim' significa 'bestiame').
RispondiEliminaEbbene la frase in questione recita: 'Il migliore dei goim uccidilo'. Tale monito sarebbe dunque da applicare a coloro che sono stati 'liberamente' eletti dal 'popolo sovrano'.
Dunque sfiducia totale, senza possibilità alcuna di appello non solo verso i parlametari ma anche verso tutti i politici in genere.
Solo il sapiente è giusto, almeno così lascia intendere il Tao Te King, e solamente a lui competerebbe l'amministrazione dello Stato.
Da ciò discende che un uomo che non ha purificato nè rettificato la propria anima si comporterà per forza di cose da ingiusto.
Ma non vale la pena porsi simili problemi. Per parte mia, arrivati a tal punto, non vedo che un rimedio alla precarietà del mondo attuale, rimedio che consiste nel cataclisma catartico, purificatore. In base a tale presupposto vivo ormai da decenni giorno dopo giorno discretamente sereno ed in pace con me stesso, rifuggendo anche la minima fantasia utopistica.
Ma ovviamente non intendo convincere alcuno a darsi simile 'forma mentis' ed a seguire in maniera acritica i miei passi. Se così mi comportassi, sarei peggiore dei preti.
Cerchiamo i sapienti, come Diogene cercava con la lanterna cercava l'uomo. Inane "queste".
RispondiEliminaCiao
Votate, scegliendo la voce "scie chimiche".
RispondiEliminaGrazie
http://rebustv.blogspot.com/
Cominciamo con il pretendere che i loro stipendi siano equiparati a quelli di noi mortali.
RispondiEliminaChe fuggi fuggi ci sarebbe da quei palazzi. :)
Già Lucy, ma il denaro esercita la sua diabolica fascinazione su persone abiette.
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