02 febbraio, 2009

Gli esseri dalla testa a stella

Alcune pitture rupestri create dai nativi americani del North Dakota (Stati Uniti) ritraggono misteriosi esseri.[1] Queste creature hanno la testa circondata da una specie di stella a tre punte. Sono figure stilizzate dal contorno nero piuttosto marcato. Il capo è un cerchio leggermente schiacciato, con gli occhi neri e separati dalla linea bicroma (nera e bianca) del naso che prosegue, senza soluzione di continuità nel triangolo superiore della stella. Il busto e gli arti sono squadrati: le braccia sottili terminano in mani appena abbozzate che stringono delle folgori culminanti in alto in una croce latina. Le figure mostrano sembianze meccaniche: le campiture uniformi, gialle e celesti, in cui sono partiti il torso e le braccia, settori delimitati da linee nere, evocano figure robotiche. Che cosa intese rappresentare l'ignoto artista? Dei visitatori dello spazio o, meglio, degli androidi alle loro dipendenze armati di dispositivi in grado di sparare raggi?

L'aspetto più curioso di questi esseri "spaziali" è costituito dalla stella con tre punte che potrebbe sembrare un casco di strana foggia. Potrebbe anche trattarsi della raffigurazione semplificata di un alone luminoso che circonfondeva i presunti alieni.

Naturalmente molti chiameranno in causa simbolismi magico-religiosi: quando non si sa spiegare un'effigie o un contenuto, ci si riferisce sempre a non meglio precisati valori emblematici. Non escludiamo che tali valenze formino il lessico di molte tradizioni, miti e leggende, ma rinchiudere, in modo aprioristico, ogni manifestazione eccentrica, sia letteraria sia iconografica, in rigidi schemi interpretativi, è un errore.

Non dimenticando le varie saghe e radici culturali che legano i nativi americani a viaggiatori cosmici, si può ipotizzare che gli esseri con la testa a stella siano una delle tante reminiscenze di remoti contatti.

Da non trascurare un altro aspetto: al di sopra del “cosmonauta” si nota la raffigurazione dell’Orsa minore. Gli astri della costellazione sono raffigurati con quattro cunei che attorniano un cerchio: notevole è la somiglianza formale con la testa dei presunti ufonauti.

Fra le varie testimonianze che evocano la visita di abitanti di altri pianeti, questa è, a mio parere, una delle più suggestive. Una parte della verità è lassù, tra le faville che brillano nella notte.

[1] Nella regione, che divenne stato della Federazione, erano stanziati i Sioux.

Articolo correlato: C. Penna, Baalbek: la prova delle menzogne della storia antica, 2008



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3 commenti:

  1. Ieri sera avevo scritto alcune considerazioni sul tuo post ma il meccanismo di Blogger me le ha mangiate e non le avevo salvate. Fa nulla.
    In sostanza ti davo ragione affermando che, chi si rende conto che esseri di altri mondi hanno visitato la terra in tempi più o meno remoti, sfonda una porta aperta. 'C'est l'évidence meme' per dirla con i francesi e purtroppo, volenti o nolenti, ci si deve uniformare tramite una specie di 'metànoia'interiore a simile dato incontrovertibile.

    Fatto sta che epiche arcaiche quali il Ramayana descrivono oltre ogni ragionevole dubbio umanoidi dotati di poteri magici e addirittura in grado di volare senza bisogno di espedienti di carattere tecnologico. La razza degli 'scimmii' corre ad esempio in aiuto a Rama per fargli riavere la consorte Sita e con lui si allea onde combattere le forze telluriche incarnate da altri umanoidi che vivono in Sri Lanka.

    A questo punto viene spontaneo il chiedersi per quale motivo tali razze siano sparite dalla faccia della terra. Si sono esse estinte o hanno preferito occultarsi raggiungendo altri mondi?
    Ad es. gli 'scimmii' erano amici del genere umano ma di essi non è rimasto che il ricordo conservatoci nel poema di Valmiki e a questi forse s'è ispirato lo sceneggiatore della serie cinematografica de 'Il Pianeta delle scimmie'.

    L'odierna 'civiltà multirazziale' o 'multietnica'
    - meglio non citare il termine 'razza' perchè dà fastidio ai padroni del vapore - fa semplicemente sorridere di fronte a quella che dovette essere in epoche arcaiche una vera e propria convivenza di molte razze dell'Universo qui su questa terra. Ma un sipario impenetrabile le ha occultate alla vista forse per sempre o forse solo per la corrente fase storica.

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  2. Quanto scrivi, Paolo, è acquisito da chi ormai ha gettato alle ortiche la storia e l'archeologia accademiche. Certe razze si estinsero o si rifugiarono in altre dimensioni? Agarthi, la Terra cava, Richard Byrd etc. sono altrettanti indizi di misteriosi regni. Se solo avessi tempo per approfondire, invece di essere costretto a lavorare per buscarmi il pane, per dirla con verga, e fino a quando non so...

    Ciao e grazie.

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