Sembra che non sia tanto facile liberarsi di Dio: sebbene l’esistenza dell’uomo, essere spregevole ed infimo, congiuri contro l’esistenza di un Essere supremo, il Creatore, espulso dalla porta, rientra dalla finestra, come speranza, illusione, come anelito ad un quid capace di dare un senso a ciò che senso non ha.
Qualcuno proclamò la morte di Dio, ma Egli, a somiglianza dell’araba fenice, risorge ogni volta dalle sue ceneri. Non sono bastati millenni di stragi, di nequizia, di stupri della natura per ucciderlo. Non basta la constatazione che tutto nell’universo, di là dalle apparenze armoniosamente ingannevoli, sia perfettamente perverso. Il Creatore, anche se barcollante come un ubriaco, torna ad assidersi sul trono al centro del cosmo.
È ozioso tentare di dimostrare che Dio esiste, (anzi è), o che la realtà, così come la percepiamo, non presuppone alcuna Mente superiore: gli argomenti pro e contro, in una certa misura, si equivalgono, elidendosi a vicenda. È, invece, innegabile che molti uomini, in fondo, considerano Dio un lancio di dadi, una scommessa, (una pari per dirla con Pascal), un azzardo giocato contro il nulla e l’assurdo dell’esistenza.
Di fronte all’incognita tremenda della vita, resta solo la possibilità di lanciare i dadi fra le galassie a spirale che strangolano lo spazio o le nebulose fluttuanti nel gelido silenzio dell’universo, sperando che, come si auguravano i Romani intenti a giocare con gli astragali, esca una combinazione fortunata: Venus e non canis.
Qualcuno proclamò la morte di Dio, ma Egli, a somiglianza dell’araba fenice, risorge ogni volta dalle sue ceneri. Non sono bastati millenni di stragi, di nequizia, di stupri della natura per ucciderlo. Non basta la constatazione che tutto nell’universo, di là dalle apparenze armoniosamente ingannevoli, sia perfettamente perverso. Il Creatore, anche se barcollante come un ubriaco, torna ad assidersi sul trono al centro del cosmo.
È ozioso tentare di dimostrare che Dio esiste, (anzi è), o che la realtà, così come la percepiamo, non presuppone alcuna Mente superiore: gli argomenti pro e contro, in una certa misura, si equivalgono, elidendosi a vicenda. È, invece, innegabile che molti uomini, in fondo, considerano Dio un lancio di dadi, una scommessa, (una pari per dirla con Pascal), un azzardo giocato contro il nulla e l’assurdo dell’esistenza.
Di fronte all’incognita tremenda della vita, resta solo la possibilità di lanciare i dadi fra le galassie a spirale che strangolano lo spazio o le nebulose fluttuanti nel gelido silenzio dell’universo, sperando che, come si auguravano i Romani intenti a giocare con gli astragali, esca una combinazione fortunata: Venus e non canis.
Ho già espresso più volte sul mio blog ciò che penso riguardo a questo argomento, ma riporto un sunto anche qui: Dio è necessario perchè è l'unico in grado di alleviare la sofferenza psicologica umana. La condizione dell'uomo è tale per cui deve dimenticare (o illudersi di poterlo fare) del suo triste e ineluttabile destino. Come scrisse Voltaire "Se non ci fosse stato un dio, lo si sarebbe dovuto inventare". Ciao
RispondiEliminaTemo che tu abbia ragione... forse non avremo mai una risposta oppure l'avremo un giorno. Ciao
RispondiEliminaSe parlate del Dio delle religioni...sono pienamente d'accordo.Viene usato allo stesso modo di Gesù, un icona mistica su cui riversare le proprie speranze.
RispondiEliminaChiariamo un concetto: Dio non esiste! Se esistesse, dovremmo ammettere che egli si sia distratto un attimo, lasciandoci nella mota. Se non si trattasse di distrazione, non potremmo giudicarlo meglio della nostra terribile vicina di casa (la contessa). :-D
RispondiEliminaE' evidente: Dio è un'invenzione di coloro che si divertirono, per mezzo di provette e DNA, nel creare l'uomo a loro immagine e somiglianza. Essi ci diedero un giocattolo con cui trastullarci nei momenti di difficoltà ed un ottimo alibi per scannarci l'uno con l'altro, in nome del nostro Dio. Alla fine... poi, sono loro che continuano, da millenni, a giocare con le nostre vite.
E quindi? Cosa fare?
Niente. Rassegnamoci. Nessuno ci potrà salvare, se non noi stessi. E visto che noi umani siamo proprio degli stupidi col pallino della superiorità tra le specie e nell'universo, faremo la fine che meritiamo: non ci salveremo.
Io non ci metterei la mano sul fuoco.Preferisco rimanere nel dubbio su questo punto perchè non ne sappiamo abbastanza e mai ne sapremo. Il fatto che il mondo è una merda o meglio l'inferno dantesco non significa che Dio non esiste o che se ne frega di noi. Io non lo reputo un entità di quest'universo, ma l'universo stesso. Se io fossi Dio e dovessi essere responsabile dei casini che avvengono nel mio corpo me ne sbatterei alla grande, almeno che non si tratta di malattie mortali.
RispondiEliminaNon so se rende il paragone.
Ciao
Le persone che ragionano e non si fanno illusioni - fra le quali quelle che partecipano appunto a questo blolg - si trovano in una strana situazione psicologica che un pò mi spaventa: nessuno di noi è più in grado di sperare in alcunchè di positivo. Situazione di abbattimento se non di scoramento, naufragio cosmico di sapore leopardiano se non peggio.
RispondiEliminaMi spiace davvero di ragionare io pure in codesti termini. E per giunta io stesso sono arrivato ultimamente a pensare che, dopo la mia morte fisica, non avrei alcun desiderio di sopravvivere e di continuare ad avere una coscienza pensante, per quanto disincarnata, che si trovi da affrontare ulteriori difficoltà e prove persino nell'aldilà.
Estinguersi per sempre, sparire nel nulla e sfuggire una volta per tutte alla categoria dell'esistere. Forse qualcuno di noi desidera accedere in questa vita o nell'altra a qualche forma di paradiso o di beatitudine? Qualcuno desidera sopravvivere alla morte? Ma per fare che? Continuare in un'altra o in altre dimensioni ad illuderci e ad essere bastonati? In questo momento devo ammettere che la cosa non mi interesserebbe anche se ritengo possibile che le mie idee in proposito potrebbero cambiare. La nostra psiche è così instabile e così volubile...
Dio esiste? Ma è ovvio che esiste. E se no chi si sarebbe preso la briga di creare simile ambaradan che è la manifestazione cosmica?
Il perchè di tutto questo non chiedetemelo perchè non lo so, ma nemmeno voglio più saperlo.
E a dire il vero mi sento anche un pò stanco di essere preso in giro. Pur essendo come tutti quanti una miserabile creatura, voglio credere di avere nonostante tutto un briciolo di dignità.
A questo Dio lontano non faccio più domande e non chiedo più nulla.
Salve a tutti, Paolo
Dimenticavo(rifacendomi al post di ieri dedicato alle antenne dei telefonini): e se il nostro o i nostri stati d'animo fossero artificialmente inculcati con meccanismi creati apposta per il 'mind control'? E se ciò facesse parte di un piano deliberato per abbattere psicologicamente la specie umana e renderla sempre più malleabile nelle mani dei suoi ' sorveglianti'? Tutto è possibile come è anche possibile che, essendo noi ipersensibili e pertanto più suscettibili ad influenze esterne, siamo i primi a captare simili stati di coscienza indotti. Un domani ciò potrebbe toccare alle masse, con conseguenze per esse devastanti...noi quanto meno un pò vaccinati in tal senso lo saremmo...
RispondiEliminaPaolo
Spero che abbiano ragione tutti quei filosofi, da Epicuro a Nietzsche, per i quali dopo la morte esiste solo la nulla. La prospettiva di dover continuare a vivere dopo questa esistenza terrena è spaventosa. L'ideale sarebbe un sonno senza sogni profondissimo. Il nulla sgomenta, ma l'immortalità di più. Solo in una dimensione senza tempo, l'esistenza sarebbe forse tollerabile, ma non riusciamo a concepirla. L'optimum sarebbe, come diceva Sileno, non esser mai nati, ma ormai... alea iacta est. Ciao a tutti.
RispondiEliminaA completamento di quanto da Voi sin qui scritto, posso solo concludere con una rassegnata ammissione, ovvero...
RispondiEliminaGli unici esseri felici su questa terra sono coloro che non pensano... che non si pongono domande sull'esistenza. Ergo... se è vero che noi "pensiamo", deduco che non potremo mai raggiungere la vera serenità, che è invece prerogativa degli zombie.
La vita eterna della chiesa cattolica è una mistificazione. Ciao!
RispondiEliminaParadiso? inferno? Fiocchi di neve presso il camino. Detto zen. Anche questo non è male. Ciao
RispondiEliminaenergheia
RispondiEliminaLapidario, ma efficace, Guglielmo. Ciao
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