21 dicembre, 2006

I tre maghi

Maria Grazia Lopardi ha recentemente pubblicato un saggio intitolato Il quadrato magico del Sator Il segreto dei maestri costruttori, in cui ha finalmente fatto giustizia di quelle risibili, puerili ipotesi secondo cui il quadrato magico sarebbe un crittogramma “cristiano”. Alcuni autori, infatti, hanno ingenuamente creduto di scorgere nelle parole anagrammate allusioni alla fede paolina; altri, addirittura, tanto ignoranti quanto con la mente ottenebrata da pregiudizi, hanno letto nel delta del Sator un adombramento della Trinità, come se tale dogma non fosse posteriore di almeno tre secoli alla misteriosa figura.

Lo studio della Lopardi getta nuova luce sulla sciarada del quadrato, collegandolo a tradizioni pagane poi trasfuse nella cultura esoterica medievale.

Sempre in tema di magia, bisogna ricordare una volta per tutte che i saggi citati nel Vangelo di “Matteo” non si debbono definire re magi, ma maghi. Su queste figure sono stati versati fiumi d’inchiostro: alcuni pensano che fossero degli astrologi caldei, altri pensa a sacerdoti di Zoroastro, altri – questa mi sembra la congettura più plausibile – alle tre stelle della cintura di Orione, la costellazione del Gran Cacciatore, visibile nel cielo invernale. Non escluderei un collegamento tra la stella della Natività ed Orione, in un’ottica clipeologica sulla scorta del filologo russo Zaitsev… ma mi sto spingendo troppo lontano.

Certo è che, come sostenuto da Bauval e da altri, i maghi e la stella possiedono precise valenze astronomiche, all’interno di un primigenio nucleo gnostico del Vangelo attribuito a Levi, cui si agglutinarono addizioni ebraiche e paoline. Inoltre è innegabile un significato magico-esoterico di certi passi evangelici, significato che i patrigni della Chiesa, usi a propalare menzogne ed a calunniare gnostici e gentili, nei rari momenti in cui non si dedicavano a prestare denaro ad usura, tentarono in ogni modo di occultare, con tagli, interpolazioni, contraffazioni…

Per allontanare il “cristianesimo” dalle sue origini, per recidere le radici che lo legavano al mondo ellenistico, patrigni della Chiesa e chierici mendaci, cambiarono le carte in tavola. Ecco che si è giunti, con il passare del tempo, al non senso linguistico dei magi, il cui singolare sarebbe per qualche fantasioso glottologo “magio” (sic).

Se si pensa che questa poi è solo la superficie della questione, poiché lo studio delle tradizioni religiose rivela non solo addentellati con la magia lato sensu, ma anche tracce di miti stellari, si può intuire quanto sia lontano dal vero chi pensa ai tre re magi che portano doni al Salvatore.

Se, nelle notti limpide volgeremo lo sguardo alle costellazioni, forse comprenderemo che quei disegni che istoriano il firmamento non sono il risultato della fervida fantasia di popoli antichi, ma le lettere di un alfabeto ancora tutto da decifrare.

Approfondimento:

6 commenti:

  1. Ciao Angela, erano 12 come i pianeti per i Sumeri e le spirali del DNA. Si dice. Credo che i maghi abbiano un significato astronomico. In certe tradizioni sono quattro: numero simbolico?
    Se enucleiamo dal vangelo di "Matteo" il passo, si capisce che l'episodio ha un valore magico-esoterico. Poi ripeto Zaitsev a Faber-Kaiser non erano lontani dal vero. Sirio, Draco, Pleiadi, Orione, Toro, Tau Ceti... da lassù... Ciao e grazie!!!

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  2. Considerando poi la natura della Bibbia, ci si possono aspettare centinaia di questi simbolismi ai quali non sappiamo dare il corretto significato, privi di alcune conoscenze numerologiche. ciao

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  3. Giusto Capitano Nemo, tra l'altro i vangeli sono zibaldoni pieni di incongruenze ed errori, ma per questo il loro studio è stimolante ed istruttivo. Ciao

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  4. Ognuno di noi può cogliere una sfaccettatura del simbolo. Ciao

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  5. Com'è ben noto, i cosiddetti Vangeli della Natività sono stati appesi tardivamente sia a Matteo che a Luca. Nella migliore delle ipotesi ci troviamo alla fine del secondo secolo se non, più probabilmente, nelle prime decadi del terzo. L'atmosfera di tali racconti è mitica, un'aura di leggenda avvolge i personaggi e gli eventi. L'educazione religiosa che ci hanno impartito nonchè il milieu cattolico nel quale bagnamo dal primo vagito ci hanno abituato a considerare simili fatti come storici. Nulla di più errato.
    In simili storie la dimensione mitica si prende la rivincita sul letteralismo storico proprio del Cristianesimo. E parlo di Mito non in termini spregiativi ma positivi e benefici, in quanto l'anima abbisogna, per sopravvivere, di eventi immersi nel Mito, di leggende alle quali la fiaba dei Re Magi appartiene a pieno diritto.
    Varie interpretazioni sono state offerte di simile storia. Ne ricordo appena due: quella sociologica e quella esoterica. Quest'ultima vorrebbe vedere i re Magi come emissari dell'Agartha, vale a dire come inviati del leggendario - ma non poi tanto, secondo gli esoteristi - Re del Mondo.
    Ipotesi affascinante, ma assolutamente non verificabile dall'uomo ordinario.

    Un saluto augurale a tutti, Paolo

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  6. Da ricordare che le tre stelle della cintura di Orione rispecchiano l'allineamento delle piramidi di Gizah. Il milieu esseno in cui si formarono i due Messia (?) spiega alcune cose su cui mi soffermerò quanto prima. Giove e Saturno... Un cordiale saluto a tutti.

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