08 dicembre, 2006

L'insostenibile ingiustizia dell'essere

Diligite iustitiam qui iudicatis terram - Amate la giustizia voi che giudicate la terra

Ovunque si volga lo sguardo si vede l’ingiustizia trionfare, mentre pianta il suo nero vessillo: dai Catari massacrati in nome di Dio, ai nativi americani defraudati delle loro terre e della loro cultura; dai padri cui sono sottratti i figli da madri-arpie, ai cittadini i cui “diritti” sono conculcati da una “giustizia” asservita ai potenti ed ai furbi; da Piergiorgio Welby cui è negata, con pervicace stoltezza, la possibilità di porre fine alle sue inenarrabili ed inutili sofferenze, al dottor Hamer perseguitato ed incarcerato, per aver contraddetto i principi indiscutibili della “medicina” ufficiale…

Gli esempi potrebbero essere infiniti e dimostrano che l’iniquità è l’essenza stessa del mondo: infatti, se, per spiegare il male che affligge gli uomini, qualche teologo balordo si inventò il “peccato originale”, la colpa primigenia che dai progenitori si trasmise ai discendenti, non si comprende perché anche gli animali debbano patire spesso pene indicibili. In ogni caso, il peccato originale, il karma, la responsabilità e possono essere tentativi di spiegazione, ma non sono in grado in alcun modo di giustificare la radicale, profonda, ingiustizia della storia e dell'esistenza, in cui gli inetti, i criminali e gli stolti spadroneggiano felici ed incontrastati, laddove, se si escludono pochissime eccezioni, forse dovute al caso, le poche persone intelligenti ed oneste sono vilipese dalla massa e schiacciate dalla sorte avversa.

Qualcuno ancora crede nel “diritto” e, compulsando codici e codicilli, tenta di opporsi alle prevaricazioni ed alla tracotanza degli oppressori, ma essi assomigliano ad un popolo che si difende con le fionde, mentre il nemico lo aggredisce con ordigni nucleari.

Manzoni restò sgomento di fronte al dominio pressoché incontrastato del male nella vita e nella società: vagheggiò allora una giustizia ultraterrena che dovette comunque sembrargli un tardivo e parziale risarcimento dei torti subiti dagli umili per opera dei soverchiatori. Per questo motivo, lo scrittore milanese ammise, in articulo mortis, di non aver mai veramente creduto nel mito dell’Incarnazione.

Schopenauer, coerentemente con il suo sistema di pensiero, affermò che ”viviamo nel peggiore dei mondi possibili e che, se solo fosse lievemente peggiore, non esisterebbe”.

Se non esistesse, sarebbe meglio… mi sembra doveroso chiosare.

3 commenti:

  1. Più passa il tempo e più mi accorgo che gli gnostici avevano ragione anche sul demiurgo, pazzo e sadico dio. Circa la cena, era un rito esseno, un pasto rituale, poi diventato "corpo e sangue" quando Paolo o chi per lui trasformò il "Cristianesimo" in una religione luciferina sotto mentite spoglie. Ciao!

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  2. Non so se il mondo possa essere peggio di com'è attualmente, tuttavia vedo come tentiamo in tutti i modi di migliorarlo, affidandoci però alle persone sbagliate (ma veramente qualcuno può dire di essere adatto all'immane compito) con il risultato di peggiorare la nostra situazione

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  3. Molti si affidano alle persone sbagliate. Noi possiamo affidarci a noi stessi, ma siamo un'esigua minoranza, per di più inascoltata.
    Ciao.

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