Credo che quello rappresentato sia veramente l’ultimo atto. Anche le persone della strada si accorgono che qualcosa nel mondo in cui viviamo è radicalmente mutato. È una sensazione strana, sinistra, la sensazione di un fato incombente, di una minaccia innominabile.
Quasi invidiamo gli anziani che non assisteranno alle ultime battute della tragedia, mentre gli adolescenti ed i giovani saranno atterriti ed annientati di fronte alle cruente scene finali. Non sarà, però, una catarsi come nella tragedia greca, perché gli spettatori capiranno che la "finzione" era reale, terribilmente reale. Sarà tardi. Sul proscenio irromperà il regista, interrompendo l’inganno della rappresentazione. Egli darà il suo tocco magistrale alla catastrophé. Allora sapremo chi è colui che da tempo immemorabile dirige gli attori. Mi chiedo se sia poi così importante saperlo: i Sionisti, la Chiesa di Roma, una civiltà esogena, un pianeta pensante, un demiurgo pazzo… Che importa?
Non riesco, però, a capire perché, se, come pensano molti, siamo da millenni alla mercè di malefici arconti, essi abbiano deciso di prolungare così a lungo il dramma, ingenerando noia e ribrezzo. Tirare la corda per così tanto tempo prima di una conclusione ingloriosa: perché? Perché protrarre l’agonia? Forse per semplice crudeltà, forse il genere umano e la terra stessa non servono più ed è arrivato il closing time. Hanno deciso di distruggere il giocattolo con cui non si divertono più oppure temono qualcosa?
Chi può saperlo? Non so che cosa accadrà nell’atto finale, ma sono conscio di come saranno gli episodi destinati a precederlo: vagheremo allucinati ed intontiti in una landa desolata, tra spettri di alberi e macerie fumanti, sotto un cielo cadaverico.
Il sipario sta per chiudersi, la tragedia sta per concludersi. Sarà fortunato chi si perderà la fine.
Quasi invidiamo gli anziani che non assisteranno alle ultime battute della tragedia, mentre gli adolescenti ed i giovani saranno atterriti ed annientati di fronte alle cruente scene finali. Non sarà, però, una catarsi come nella tragedia greca, perché gli spettatori capiranno che la "finzione" era reale, terribilmente reale. Sarà tardi. Sul proscenio irromperà il regista, interrompendo l’inganno della rappresentazione. Egli darà il suo tocco magistrale alla catastrophé. Allora sapremo chi è colui che da tempo immemorabile dirige gli attori. Mi chiedo se sia poi così importante saperlo: i Sionisti, la Chiesa di Roma, una civiltà esogena, un pianeta pensante, un demiurgo pazzo… Che importa?
Non riesco, però, a capire perché, se, come pensano molti, siamo da millenni alla mercè di malefici arconti, essi abbiano deciso di prolungare così a lungo il dramma, ingenerando noia e ribrezzo. Tirare la corda per così tanto tempo prima di una conclusione ingloriosa: perché? Perché protrarre l’agonia? Forse per semplice crudeltà, forse il genere umano e la terra stessa non servono più ed è arrivato il closing time. Hanno deciso di distruggere il giocattolo con cui non si divertono più oppure temono qualcosa?
Chi può saperlo? Non so che cosa accadrà nell’atto finale, ma sono conscio di come saranno gli episodi destinati a precederlo: vagheremo allucinati ed intontiti in una landa desolata, tra spettri di alberi e macerie fumanti, sotto un cielo cadaverico.
Il sipario sta per chiudersi, la tragedia sta per concludersi. Sarà fortunato chi si perderà la fine.
Già, l'ultimo atto sta per concludersi, eppure sono quantomeno lusingato di potervi assistere in quanto mi è stata data la possibilità di cambiarne il finale. Ci riuscirò (riusciremo)? Questo non lo so, ma provarci è d'obbligo. Ciao
RispondiEliminaNoi ci proviamo, Capitano. Sarebbe la prima volta in cui la "loro" volontà non si adempie.
RispondiEliminaSe poi qualcuno ci aiuta, ben venga. Ciao a tutti.
La consapevolezza è la nostra unica arma, più persone acquisiranno tale stato mentale, più i burattinai avranno vita dura per ottenere i loro turpi obiettivi.
RispondiEliminaIn fondo non temo quel giorno, a questo punto non mi sembra di avere niente da perdere;il mio scopo è quello di continuare ad insediare il dubbio nelle persone,questo è ciò in cui mi sento di perseverare; poi come dice il buon Nemo: provarci è d'obbligo.
Saluti Nico
Ciao Nico, mi piace vedere persone così determinate e con la mente lucida. Evidentemente chi vuole può opporsi all'assalto dei media di regime che ottenebrano le menti dei più. Ciao
RispondiEliminaIntanto complimenti a Zret e al Capitano Nemo per i rispettivi blog; vedere che altri si pongono i tuoi stessi dubbi da coraggio, anche se a volte vorrei essere totalmente inconsapevole, ma una volta che si comincia non ci si può fermare.
RispondiEliminaNon mi sono mai sentito di questo mondo, come un agente esogeno, come un'animale in cattività.
Forse l'atto finale sarà solo una falsa apocalisse....
A volte penso che se "distruggessero" questo mondo andrebbe distrutto il teatrino in cui portare all'esasperazione chi ha un'anima cedibile (sempre che lo sia) in cambio di un'ignorante, insensibile e apparente benestare; mi viene in mente Matrix.
Forse dura da così tanto tempo perché non dev'essere facile allontanare dalla propria anima le persone che ce l'hanno (tutti quelli che abbiamo intorno ce l'hanno, o sono comparse?).
Forse la chiave di tutto, molto difficile da attuare visto che i momenti di sconforto non mancano a nessuno, è l'assenza di paura o la presenza di consapevolezza (come dice Nico).
Paura dei mostri che ci nascono dentro e si manifestano sia al'interno che all'esterno; tenuti in vita e alimentati dalla stessa paura che li ha generati.
Complimenti ancora per le cose che scrivete ogni giorno, e scusate ogni eventuale vaniloquio, a volte non riesco a spiegarmi bene.
E' confortante vedere quante persone siano consapevoli ed alacri, quanto siano animate da desiderio di verità, ma anche capaci di ragionare in modo divergente. Per Lot, il mondo non è stato ancora distrutto e la nostra apparente debolezza è, in realtà, forza. Ciao a tutti e grazie.
RispondiEliminaCiao a tutti, voglio prima di tutto ringraziare con tutto il cuore Zret per questo stupendo e luminoso blog che seguo con grande passione da alcuni mesi, e per simpatia anche tutte le persone speciali che lo seguono e postano preziosi commenti.
RispondiEliminaAnch'io sento che siamo vicini alla fine, e come il capitano nemo, anch'io sono lusingato di godermi il finale, qualsiasi esso sia, sia che implichi la liberazione del mio spirito verso il divino o al contrario che questo spirito sia condannato all'eterna penitenza sul più basso piano dimensionale.
Non mi importa, voglio affrontare la verità faccia a faccia, qualsiasi essa sia, sono stanco di vivere semi-addormentato , semi-ingannato e semi-usato da entità oscure (siano anche queste parte del piano divino, messe a posta per stimolare il nostro risveglio)
Sono stanco di vedere le persone di questo mondo soffrire ipnotizzate ingannate ed usate.
Basta.
Ben venga la fine, perchè la fine coincide con un nuovo inizio, dove nulla sarà come prima, dove non ci sia spazio a malvagità ed inganni, dove gli umini possano ritrovare il loro intimo lato divino, e possano comprendere che amore e verità non non vuote parole ma sono le unichè energie atte a regnare nell'universo.
Quello di cui abbiamo bisogno è la consapevolezza che questo gioco sta per finire, e noi l'abbiamo.
Siamo pronti.
Il timore per quello che accadrà è pur sempre necessario, sarebbe sciocco e presuntuoso non averne.
Spero di non essere stato troppo stravagante in questo mio primo commento.
Un abbraccio col cuore a tutti.
Adanos.
Adanos, anche tu riveli un pensiero divergente, una capacità di andare oltre. E'un piacere immenso leggere parole così intense e libere. Quanto all'amore ed alla conoscenza, penso siano energie, in senso pressoché letterale. Ciao e grazie!
RispondiEliminaCaro Zret, sono io che devo ringraziare Te e anche Straker.
RispondiEliminaIo ho espresso solamente un mio pensiero, ed esprimendolo ho provato un gran sollievo,ma voi fate molto di più, voi date il vostro tempo per la giusta causa, la sola giusta causa che,a mio avviso, attualmente esiste, ovvero ricercare e diffondere la verità.
I vostri blog sono preziosissime tessere del mosaico della verità.
Cmq, non ho chiaro cosa intendi dire con 'Quanto all'amore ed alla conoscenza, penso siano energie, in senso pressoché letterale.', sicuramente non mi sono espresso al meglio (il mio livello culturale è medio-basso), ma le intendo come energie nel senso più ampio ovvero come vibrazioni.
Cmq per rimanere in tema, ti segnalo un simpatico articolo di Blondet
http://www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1756¶metro=religione
ciao
adanos
Ciao Adanos. Sì, le intendo come vibrazioni, forse non dissimili da quelle che costituirebbero la materia-energia, secondo la pur controversa teoria delle stringhe. Grazie per le tue lusinghiere parole.
RispondiEliminaCiao