Anni fa ero ingenuo. Una persona mi riferì che alcuni scienziati avevano creato un microprocessore utile per ridare la vista ai ciechi: in realtà, il dispositivo avrebbe consentito ai non vedenti di percepire nere sagome degli oggetti o poco più. Mi parve un'invenzione prodigiosa, lo strumento per permettere a persone avvolte in un'ombra perenne di acquisire un abbozzo di visione. Forse un giorno questi sventurati avrebbero anche potuto contemplare le meraviglie della natura, il diamante della luce, la girandola dei colori. Ricordo tuttavia di un signore francese che, dopo aver recuperato la vista, persa nella prima infanzia, si tolse la vita, non potendo tollerare l'orrore della realtà che egli aveva sempre immaginata differente. Borges sprofondò lentamente nelle tenebre, con rassegnato stupore, inoltrandosi in un territorio dove, giorno dopo giorno, i contorni delle cose e le tinte sfumavano nel silenzio, pieno di echi, ricordi e storie, della notte.
Oggi non passa giorno in cui non sia annunciato che sono stati creati microchips per gli scopi più diversi: un dispositivo aumenta la libido, un altro ridà l'udito, un altro stimola i processi cognitivi, rendendo più "intelligenti" e via discorrendo. Naturalmente sappiamo che il sistema è una costruzione diabolica il cui fine principale è il controllo dei cittadini e la creazione di una sorta di cervello unico i cui pensieri siano eterodiretti. Con infinita, dolciastra ipocrisia, le maleficentissime istituzioni presentano ogni innovazione come un progresso che ci renderà tutti più sani, più belli, più felici. E' vero il contrario: i governi mirano a trasformare la popolazione mondiale in una massa omogenea, simile ad una gelatina che può essere spanta su una pietanza. Per conseguire questo fine tutto è lecito: il corpo è indebolito, la mente ottenebrata, la coscienza assopita. A tale ignobile strategia, su cui ci siamo spesso soffermati, soggiace una visione che definirei cerebrocentrica: il cervello è tutto e non esiste nient'altro. Per i sinarchisti controllare i processi cerebrali significa dominare l'individuo. Veramente l'io si riduce all'encefalo? Ne dubito. Mi pare, però, sintomatica questa materialistica insistenza sul cervello, con cui si prescinde dalle dimensioni non biologiche, dall'essenza della vita e dell''universo che Bohm denominò "ordine implicito".
Non si può escludere che i Guardiani mirino anche a qualcos'altro, ma sempre in un'ottica ilica: essi non riescono a concepire alcunché di spirituale, vagheggiando una specie di immortalità simile ad un coma semicosciente.
Urge superare una Weltanschauung imperniata sul cervello che forse è l'hardware per la percezione e l'elaborazione del "reale" e non il software. Occorre trascendere una visione biologista in cui la mente è solo sinonimo di segnali cerebrali di tipo bio-elettrico, anche perché "mente" e "menzogna" hanno la stessa radice.
Per quanto ne sappiamo, il cervello potrebbe essere il mezzo per generare una gigantesca illusione. I fenomeni potrebbero essere immagini di un programma costruito per nascondere un quid di cui ignoriamo tutto o quasi. La diffusione di nanostrutture in grado di interfacciarsi con il D.N.A e, ancora una volta, miranti a condizionare gli schemi cerebrali, induce a supporre che essi vogliano occultare il vero dietro le apparenze.
Di fronte al vero, chi può affermare di avere gli occhi e la vista?
Oggi non passa giorno in cui non sia annunciato che sono stati creati microchips per gli scopi più diversi: un dispositivo aumenta la libido, un altro ridà l'udito, un altro stimola i processi cognitivi, rendendo più "intelligenti" e via discorrendo. Naturalmente sappiamo che il sistema è una costruzione diabolica il cui fine principale è il controllo dei cittadini e la creazione di una sorta di cervello unico i cui pensieri siano eterodiretti. Con infinita, dolciastra ipocrisia, le maleficentissime istituzioni presentano ogni innovazione come un progresso che ci renderà tutti più sani, più belli, più felici. E' vero il contrario: i governi mirano a trasformare la popolazione mondiale in una massa omogenea, simile ad una gelatina che può essere spanta su una pietanza. Per conseguire questo fine tutto è lecito: il corpo è indebolito, la mente ottenebrata, la coscienza assopita. A tale ignobile strategia, su cui ci siamo spesso soffermati, soggiace una visione che definirei cerebrocentrica: il cervello è tutto e non esiste nient'altro. Per i sinarchisti controllare i processi cerebrali significa dominare l'individuo. Veramente l'io si riduce all'encefalo? Ne dubito. Mi pare, però, sintomatica questa materialistica insistenza sul cervello, con cui si prescinde dalle dimensioni non biologiche, dall'essenza della vita e dell''universo che Bohm denominò "ordine implicito".
Non si può escludere che i Guardiani mirino anche a qualcos'altro, ma sempre in un'ottica ilica: essi non riescono a concepire alcunché di spirituale, vagheggiando una specie di immortalità simile ad un coma semicosciente.
Urge superare una Weltanschauung imperniata sul cervello che forse è l'hardware per la percezione e l'elaborazione del "reale" e non il software. Occorre trascendere una visione biologista in cui la mente è solo sinonimo di segnali cerebrali di tipo bio-elettrico, anche perché "mente" e "menzogna" hanno la stessa radice.
Per quanto ne sappiamo, il cervello potrebbe essere il mezzo per generare una gigantesca illusione. I fenomeni potrebbero essere immagini di un programma costruito per nascondere un quid di cui ignoriamo tutto o quasi. La diffusione di nanostrutture in grado di interfacciarsi con il D.N.A e, ancora una volta, miranti a condizionare gli schemi cerebrali, induce a supporre che essi vogliano occultare il vero dietro le apparenze.
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Gli spiriti infernali hanno la catena misurata e non possono spingersi oltre certi limiti. Sono tutti sotto controllo e distruggeranno fino al limite loro consentito dal Creatore. Dispongono al momento di carta bianca per tormentare ed annichilire gli umani e le altre creature.
RispondiEliminaNon ritengo tuttavia che essi abbiano le idee chiare quanto al loro obiettivo finale. Sicuramente l'obiettivo ultimo, del quale non sono forse del tutto cosapevoli, consiste nell'annientamento totale degli uomini e di tutto quanto li circonda in spregio al Creatore.
In codesto ordine di idee il Nuovo Ordine Mondiale appare in fin dei conti un paravento, un pretesto per dispiegare la follia di base che regna in essi. Notoriamente tali entità perseguono tale obiettivo dalla notte dei tempi, dal preciso istante in cui esse sono state sciolte dai vincoli cosmici che le trattenevano ed hanno così iniziato ad insinuarsi nei pertugi che si aprivano via via nella Grande Muraglia.
Nessun ordine stabile, duraturo può dispiegarsi sotto lo scettro di Lucifero. Il suo è un dominio caratterizzato dalla massima instabilità e fluidità e l'instabilità vorticosa cui assistiamo nel mondo moderno non è che un riflesso del crescente influsso di codesto potentato cosmico-spirituale sulla nostra dimensione di esistenza.
Fa semplicemente sorridere l'idea che la dittatura della Sinarchia possa rappresentare un momento di quiete e di pace, un dominio in cui il vortice del divenire si arresta, si congela in un ordine definitivo e sazio di se stesso.
No, Lucifero non può offrire questo agli uomini ed alle altre creature perchè il primo a non avere trovato un briciolo di pace e di stabilità è proprio lui e quindi come può illudersi di offrila agli altri?
Ma non vi sarà nessun annientameno definitivo, nessun incenerimento del Cosmo.
Una volta che gli Arconti avranno portato a compimento la loro opera di devastazione grazie al dispiegamento delle loro diaboliche 'meraviglie', verranno gettati nello 'stagno di fuoco' e colà legati 'per mille anni' - così l'Apocalisse detta di Giovanni - dopodichè gli uomini potranno riprendere il loro cammino ascensionale senza intralci ed impedimenti di sorta poichè così è stabilito, almeno fino a quando non si sarà compiuto anche quel tempo.
Sì, il vero fine degli Arconti è la distruzione, come scrissi tempo fa nel testo Le tre D, ossia denaro, dominio e distruzione. Siamo ormai al capitolo finale, al terzo ed ultimo gradino: basta anche solo gettare uno sguardo fuggevole al cielo per averne la prova, sebbene quasi tutti preferiscano ripetere: "E' tutto normale".
RispondiEliminaCiao e grazie.
Ti dirò che dalle mie parti non vedo molte scie da alcuni mesi almeno. Va bene che il cielo è stato ed è quasi sempre coperto ma l'insistenza che ho sperimentato per anni circa la dispersione di aerosol venefici, almeno per ora, non la riscontro più.
RispondiEliminaLeggendo tuttavia i resoconti di altri osservatori circa le condizioni del cielo da altre parti lasciano capire che l'operazione va avanti imperterrita. A noi non e ne frega niente dei loro veleni. Lasciamo che lucertoloni, serpenti e mantidiani sfoghino la loro follia distruttiva. Ora tocca a loro. Ma poi toccherà a noi e li tampineremo dal primo all'ultimo.
Henry Kissinger, trema tu e tutta la tua mefitica combricola!
Parole sante, Paolo!
RispondiEliminaCiao Zret, articolo superbo.
Tutto dipende da come siamo stati costruiti.
RispondiEliminaForse non c'è così tanta illusione.
La limitazione è nella nostra natura e affinchè non si presenterà un evento di portata talmente fuori da ogni nostra logica non riusciremo a vedere quel di più che percepiamo solo con intuizioni e sensazioni.Se non conosci non senti,non vedi e continui ad interpretare le solite e continue ipotesi auto-illusorie.Più hai coscienza e più la tua mente si estende e arrivi ad un punto che è un'altra partenza.Inizi a comprendere che non c'è bisogno di credere ma di essere semplicemente e inevitabilmente.
Ciao!
Paolo, in molte aree usano scie evanescenti che appannano il cielo senza trsformarlo in una graticola. In alcune regioni, invece, l'uso delle scie persistenti è ancora frequente.
RispondiEliminaCiao Ginger, sì il commento di Paolo è superlativo.
Claudiux, approfondire la conoscenza significa valorizzare la coscienza. Il fine è l'essere e non l'esistere.
Ciao a tutti e grazie.
Mi ricorda tanto un film che tutti conosciamo.
RispondiEliminaComunque io non vedo nessuna differenza tra realtà ed illusione.
Per una specie così poco evoluta come la nostra è impossibile cogliere la differenza tra queste due.
Spesso tendiamo tutti a porci problemi che non esistono, quando invece non vediamo quelli...REALI.
Prima del celebre film, Platone ed i Veda. Anche quei pochi che vedono i problemi "reali", preferiscono voltarsi dall'altra parte o, oggigiorno, chinare lo sguardo verso il basso...
RispondiEliminaIntelligenti pauca.
La specie umana è poco evoluta, ma non tutti gli uomini sono ilici. Deo gratias.
RispondiEliminaPerdonatemi se a volte mi esprimo a citazioni, ma cè sempre qualcuno che prima di me ha detto la cosa giusta nel migliore dei modi :)
RispondiElimina"Donnie: Perché indossi quello stupido costume da coniglio?
Frank: Perché indossi quello stupido costume da uomo?"
"Cara Roberta Sparrow, ho letto a fondo il suo libro e ci sono molte cose che vorrei chiederle. A volte ho paura di quello che lei potrebbe dirmi. E a volte ho paura che lei mi dica che non è tutto frutto della fantasia. Posso solo sperare che la risposta mi arrivi nel sonno. E spero anche, quando il mondo finirà, di poter tirare un sospiro di sollievo, perché ci sarà tanto da contemplare avidamente."
Donnie.
Finirà un mondo immondo, Donnie, e sorgerà l'universo?
RispondiEliminaCiao
L'universo è già sorto, facciamocene una ragione.
RispondiEliminaPer speculum.
RispondiEliminaIlsk: su quali basi affermi ciò che hai scritto?
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaSalve prof,
RispondiEliminale sue parole sono a dir poco inquietanti, ma, ahinoi pura verità.Penso che quel libro che lessi l'anno scorso, "Orwell 1984", si stia avvicinando sempre più alla realtà giorno per giorno, le "grandi" invenzioni, che la gente considera "salvifiche", non sono altro che mascere per celare dei progetti orridi e disgustosi. Parlo con molti miei coetanei, i quali associano queste invenzioni con il progresso; non sono sicuro che essi sappiano veramente cosa sia il progresso. Secondo me il progresso, quello vero, è il cambiamento dell'umanità tutta, ovverosia quando l'uomo, prossimo al baratro, trova la soluzione e rende al mondo una vita migliore; non per denaro, dominio o distruzione, ma per vivere in serenità e con meno problemi di prima."Progresso" è una parola a mio avviso, che al giorno d'oggi viene usata troppo spesso, ormai è banale, qualcosa di tutti i giorni. La cosa che più mi allibisce è il fatto che tutti i miei coetanei, nonostante abbiano, come tutti i giovani, un occhio critico su tutto, un desiderio di ribellione contro il sistema, l'occhio sempre aperto verso ogni problema, nonsi accorgono di una così evidente ed enorme presa in giro.C'è chi mi dice che sono troppo giovane per pensare a problemi di questo calibro, ma mi vergogno di vivere vedendo ciò che mi accade sotto il naso e fare finta di niente; purtroppo l'uomo compie azioni così maligne che persino Satana si vergognerebbe di averle fatte.
iao Holey, quanto scrivi è più che condivisibile. Borges affermò che "Non crediamo più nell'idea di progresso e questo è un grande progresso". Purtroppo questo stolido mito dell'evoluzione tecnologica è duro a morire e sappiamo che la tecnologia è nelle mani di coloro che la usano SOLO a fini distruttivi. A volte ne lasciano intravedere il lato luccicante, ma quello che riluce non è oro, ma acciaio per ferire ed uccidere.
RispondiEliminaCiao e grazie.
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RispondiEliminaIl progrsso è, come sport, religione, TV e tante altre cose, l'oppio del popolo.
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