A volte cerchiamo di distogliere il pensiero dagli eventi dell'attualità, ma è difficile ignorarne il corso. Il leit-motiv di questi ultimi mesi è l'aggressione, un assalto per lo più silenzioso, al cuore della Terra, ai pochi sopravvissuti alla globalizzazione, volto all'annichilimento delle coscienze. Il funesto Codex alimentarius, la politica interna ed estera di Baracca Obama, i cataclismi artificiali, i conflitti fomentati dagli Oscurati, i programmi per la centralizzazione del potere, l'avvelenamento deliberato del pianeta... sono altrettanti marchi anticristici. Queste sono le premesse per la catabasi nell'inferno del Depravato mondo nuovo.
La direzione da prendere sarebbe quella diametralmente opposta: non la mondializzazione, ma la valorizzazione delle culture locali. Moltiplicare le lingue, rinnovellare le tradizioni ed i dialetti, creare tante comunità regionali ognuna con la sua specificità culturale, intendendo per specificità l'idioma, le manifestazioni letterarie ed artistiche, i manufatti artigianali, i prodotti agricoli... L'alba di un nuovo Medioevo? Paradossalmente, almeno in parte, è proprio al Medioevo che si potrebbe guardare. I cittadini dovrebbero essere liberi di muoversi, senza documenti, come nell'età di mezzo i pellegrini percorrevano la via francigena ed altre strade che conducevano ai più venerati santuari, attraversando interi stati. E' vero: a volte li assalivano i briganti, ma noi siamo assaliti ogni giorno dai governanti. E' una provocazione, ma, constatando gli infiniti mali di questi tempi malati, talora si è tentati di tessere l'elogio di quei secoli in cui, nella peggiore delle ipotesi, ci si poteva nutrire di frutti che crescevano spontanei e dissetarsi con l'acqua di sorgente. Si respirava un'altra aria e non solo in senso letterale. Oggi si respira un'aria maligna.
Coniugare i vantaggi veri della tecnologia attuale, per lo più tenuta segreta, con l'antica sapienza e la sensibilità per la bellezza: questo sarebbe auspicabile. Invano oggi, però, cercheremo qualcosa di naturale, di autentico, di profondo: tutto è omologato, pianificato, controllato. Persino la scienza della vita, la biologia, copulando con la tecnologia, ha generato un monstrum, la biotecnologia. La cultura è evaporata nella piatta "informazione" o è abortita in mendacio mediatico. Invano cercheremo plaghe che non siano stuprate da centrali nucleari, antenne, piantagioni geneticamente modificate, discariche, inceneritori... Intere regione disseminate di villaggi autosufficienti o quasi, di campi coltivati, boschi, praterie: è un'utopia che senza il potere forse potrebbe diventare in qualche caso realtà. Il potere non corrompe: il potere è corruzione.
Sul palco il pupo protagonista è Barack: ammicca e smanaccia. Tutto intorno, con movimenti legnosi e convulsi, si agitano gli altri burattini manovrati dai potenti: magistrati minus habentes, ambientalisti più dannosi per l'ambiente delle scie tumorali, imbonitori reclutati dalle logge, disinformatori disgrafici, divise con sotto niente...
Abietta si abbrutisce l'umanità: si rigira nel fango, mentre crede di cospargersi di unguenti profumati.
La direzione da prendere sarebbe quella diametralmente opposta: non la mondializzazione, ma la valorizzazione delle culture locali. Moltiplicare le lingue, rinnovellare le tradizioni ed i dialetti, creare tante comunità regionali ognuna con la sua specificità culturale, intendendo per specificità l'idioma, le manifestazioni letterarie ed artistiche, i manufatti artigianali, i prodotti agricoli... L'alba di un nuovo Medioevo? Paradossalmente, almeno in parte, è proprio al Medioevo che si potrebbe guardare. I cittadini dovrebbero essere liberi di muoversi, senza documenti, come nell'età di mezzo i pellegrini percorrevano la via francigena ed altre strade che conducevano ai più venerati santuari, attraversando interi stati. E' vero: a volte li assalivano i briganti, ma noi siamo assaliti ogni giorno dai governanti. E' una provocazione, ma, constatando gli infiniti mali di questi tempi malati, talora si è tentati di tessere l'elogio di quei secoli in cui, nella peggiore delle ipotesi, ci si poteva nutrire di frutti che crescevano spontanei e dissetarsi con l'acqua di sorgente. Si respirava un'altra aria e non solo in senso letterale. Oggi si respira un'aria maligna.
Coniugare i vantaggi veri della tecnologia attuale, per lo più tenuta segreta, con l'antica sapienza e la sensibilità per la bellezza: questo sarebbe auspicabile. Invano oggi, però, cercheremo qualcosa di naturale, di autentico, di profondo: tutto è omologato, pianificato, controllato. Persino la scienza della vita, la biologia, copulando con la tecnologia, ha generato un monstrum, la biotecnologia. La cultura è evaporata nella piatta "informazione" o è abortita in mendacio mediatico. Invano cercheremo plaghe che non siano stuprate da centrali nucleari, antenne, piantagioni geneticamente modificate, discariche, inceneritori... Intere regione disseminate di villaggi autosufficienti o quasi, di campi coltivati, boschi, praterie: è un'utopia che senza il potere forse potrebbe diventare in qualche caso realtà. Il potere non corrompe: il potere è corruzione.
Sul palco il pupo protagonista è Barack: ammicca e smanaccia. Tutto intorno, con movimenti legnosi e convulsi, si agitano gli altri burattini manovrati dai potenti: magistrati minus habentes, ambientalisti più dannosi per l'ambiente delle scie tumorali, imbonitori reclutati dalle logge, disinformatori disgrafici, divise con sotto niente...
Abietta si abbrutisce l'umanità: si rigira nel fango, mentre crede di cospargersi di unguenti profumati.
APOCALISSI ALIENE: il libro
TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale
Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum
Le tue valutazioni rispecchiano in pieno quello che penso.
RispondiEliminaQuesta è, per me, la peggiore delle epoche che avevamo a disposizione. Tornerei volentieri indietro di qualche secolo per il piacere di poter vivere una Vita in un mondo di valori differenti da quelli di oggi e rinuncerei senz'altro alle tante comodità di cui ci hanno convinti di non poter fare a meno.
Magari, una vita non eccessivamente lunga ma sensata, il che avrebbe più valore che vivere qualche anno in più in un ambiente ostile, imposto da altri con la forza.
La situazione continua a degenerare.
Ciao Zret.
Ginger, quanto sta accadendo dimostra che siamo negli ultimi tempi? Se non è l'ultima epoca dell'umanità, è comunque l'ultima epoca umana.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Da una recente foto di Obama che stringe la mano al presidente venezuelano Chavez si evince che il nostro è massone. Esistono infatti segnature e gesti particolari per riconoscersi fra di loro da parte dei 'figli della Vedova'.
RispondiEliminaIn quella foto Obama e Chavez si stringono appunto la mano in un dato modo, segno che entrambi appartengono alle Logge.
Ma di presidenti massoni gli Stati Uniti ne hanno avuti davvero molti a partire da G.Washington. Soltanto qualche mosca bianca non faceva parte della setta.
E paradossalmente anche l'iraniano Ahmadinejad rientra in una loggia islamica legata alla famiglia regnante dell'Arabia Saudita. Quindi fa semplicemente ridere i polli quando questi parla contro Israele ed Il Sionismo, quasi non sapessimo chi detiene il controllo assoluto della Massoneria Universale e di come la manovra a suo piacimento.
Pare che gli Illuminati ripongano grandi aspettative in Obama - anche se ovviamente gli stessi fanno molto presto nel cambiare idea qualora se ne presenti la necessità -. Si dice che vedano nel medesimo un nuovo Akenaton e sarebbe pertanto intenzionale e premeditata la scelta di un personaggio dalla pelle scura la cui fisionomia ricorda abbastanza da vicino l'antico monarca egizio.
Possibile risulterebbe dunque l'analogia fra l'antico faraone e l'attuale presidente americano - analogia colta nientemeno che da una copertina della rivista Life -. La continuità consisterebbe nella concreta realizzazione da parte del moderno Akenaton della riforma religiosa del Pianeta che vedrebbe l'accorpamento fra di loro di tutte le fedi religiose.
Specie di sintesi in stile sincretistico simile a quella avvenuta nell'antico Egitto in maniera tuttavia non del tutto pacifica e lineare a causa delle molte resistenze incontrate. La Storia si riproporrebbe dunque ai giorni nostri?
Riguardo ad Obama non posso qui tacere di un enorme svarione da parte di M.Baiata che sulla sua rivista ufologica X-Times titolava un paio di numeri fa: ' Obama ci salverà dalla fine del mondo? ' Difficile trovare le parole per rispondere a tanta insipienza da parte di un giornalista che detiene pur sempre una quantità di meriti.
Mi chiedo come sia stato possibile coniare uno slogan tanto insulso e soprattuto talmente lontano dalla realtà delle cose. Baiata non è un pivello e credo che ben sappia come 'gira' a determinati livelli. E allora? Io una mezza idea in proposito ce l'avrei ma me la tengo per me stesso.
Guai di questi tempi cadere nella trappola di certi divulgatori. Il canto delle sirene si fa sempre più ammaliante e vincerà la sfida solo colui che riuscirà a mantenere desta la consapevolezza ed integro lo spirito critico.
Quanto poi a rimpiangere il tempo passato ergendoci così a 'laudatores temporis acti', beh... scusate ma temo sia una perdita di energia psichica.
Analisi molto sagace, Paolo. Sono convinto che il 99 per cento delle persone ritiene che il presidente iraniano sia un nemico di Israele, laddove è una recita, una contrapposizione fittizia. Tant'è, il copione è sempre lo stesso: cambiano solo gli attori. Lo spettacolo è noioso, oltre che truculento.
RispondiEliminaCiao e grazie.