Nella letteratura ufologica il caso di Varginha è uno dei più famosi. Il 29 gennaio 1996, il centro minerario di Varginha, nello stato brasiliano di Minais Gerais, fu teatro di un incontro ravvicinato rimasto negli annali. Un numero imprecisato, ma cospicuo di civili segnalò la presenza di strane creature, simili per certi versi ai celebri Grigi. Pare che i militari avessero catturato alcuni umanoidi, presto deceduti. In base alle testimonianze, la stampa dipinse gli esseri come macrocefali, con tre protuberanze sulle teste calve, grandi occhi rossi senza pupille, bocche sottili, nasi piccoli, lingue nere. Alti circa un metro e sessanta, erano caratterizzati da pelle color marrone, lucida, con vene rosse evidenti sul volto, sul collo, sulle spalle e sulle braccia. Avevano grandi piedi con due dita senza unghie. La loro voce era simile al ronzio delle api”. [1]
L’episodio di Varginha non è unicum: Linda Moulton Howe ha investigato un evento in cui un testimone della Florida, John Smith (pseudonimo), meccanico militare in pensione, ebbe un close encounter con creature pressoché identiche a quelle viste in Brasile.
Nel novembre 1991 Smith, mentre si trovava nella base di Colorado Springs, aveva scorto un velivolo triangolare del tutto silenzioso. L’oggetto si muoveva molto lentamente nel cielo notturno ed incrociava a circa 250 piedi di altitudine, diretto a sude, verso l’installazione di Fort Carson.
Nel 1996, lo stesso anno dell’avvistamento brasiliano, nella città di Altamonte Springs, Smith ebbe un rendez vous con una creatura dall’aspetto inconfondibile, soprattutto per le tre sporgenze sulla testa: i disegni realizzati sulla base della descrizione combaciano con le ricostruzioni di Varginha.
Smith fu anche protagonista di altri eventi singolari: malfunzionamenti di apparecchiature elettroniche, luci che si spegnevano all’improvviso senza ragione, contatti con sfere aggressive, avvistamenti di U.F.O. L’episodio più curioso riguarda il rinvenimento una mattina di alcuni centesimi che erano disposti sul pavimento della camera matrimoniale a delineare la forma di una freccia.
Una notte l’uomo vide una creatura ritta vicino al letto dove dormiva la moglie: l’alieno gli sparò contro una sfera multicolore. Il testimone perse coscienza.
Come se non bastasse, a questo campionario di stranezze, si aggiunge il “solito” boato udito da Smith e dai familiari in un paio di occasioni: la spaventosa deflagrazione fece tremare i vetri della casa.
Globi di luce, presunti extraterrestri bernoccoluti, U.F.O. triangolari, formidabili fragori: che cosa lega tali fenomeni in questa fiera in cui l’inquietante si mischia al grottesco?
Fonte: earthfiles
[1] R. Malini, U.F.O. il dizionario enciclopedico, Firenze, 2003. s.v. Varginha
L’episodio di Varginha non è unicum: Linda Moulton Howe ha investigato un evento in cui un testimone della Florida, John Smith (pseudonimo), meccanico militare in pensione, ebbe un close encounter con creature pressoché identiche a quelle viste in Brasile.
Nel novembre 1991 Smith, mentre si trovava nella base di Colorado Springs, aveva scorto un velivolo triangolare del tutto silenzioso. L’oggetto si muoveva molto lentamente nel cielo notturno ed incrociava a circa 250 piedi di altitudine, diretto a sude, verso l’installazione di Fort Carson.
Nel 1996, lo stesso anno dell’avvistamento brasiliano, nella città di Altamonte Springs, Smith ebbe un rendez vous con una creatura dall’aspetto inconfondibile, soprattutto per le tre sporgenze sulla testa: i disegni realizzati sulla base della descrizione combaciano con le ricostruzioni di Varginha.
Smith fu anche protagonista di altri eventi singolari: malfunzionamenti di apparecchiature elettroniche, luci che si spegnevano all’improvviso senza ragione, contatti con sfere aggressive, avvistamenti di U.F.O. L’episodio più curioso riguarda il rinvenimento una mattina di alcuni centesimi che erano disposti sul pavimento della camera matrimoniale a delineare la forma di una freccia.
Una notte l’uomo vide una creatura ritta vicino al letto dove dormiva la moglie: l’alieno gli sparò contro una sfera multicolore. Il testimone perse coscienza.
Come se non bastasse, a questo campionario di stranezze, si aggiunge il “solito” boato udito da Smith e dai familiari in un paio di occasioni: la spaventosa deflagrazione fece tremare i vetri della casa.
Globi di luce, presunti extraterrestri bernoccoluti, U.F.O. triangolari, formidabili fragori: che cosa lega tali fenomeni in questa fiera in cui l’inquietante si mischia al grottesco?
Fonte: earthfiles
[1] R. Malini, U.F.O. il dizionario enciclopedico, Firenze, 2003. s.v. Varginha
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Nella letteratura ufologica gli episodi di cui parli vengono catalogati sotto l'etichetta 'high strangeness'. Il corteo fenomenologico è più o meno simile a quello di altri incontri ravvicinati. La stranezza, in questi casi, si riferisce senz'altro all'aspetto delle creature aliene coinvolte. Il solito mistero insoluto dell'origine di queste entità.
RispondiEliminaUn tempo si definivano "fenomeni fortiani": sì. senza dubbio il mistero è ancora fitto.
EliminaCiao
Io sto seguendo con curiosità gli studi di Valléè e di Hancock ("Sciamani") in merito, che sebbene non conducano ad una risposta precisa aprono interessanti scenari.
RispondiEliminaSono autori che superano la dicotomia tra interpretazione fisica e parafisica: credo sia la strada giusta.
EliminaCiao