23 luglio, 2006

Alla ricerca del sigillo reale (seconda parte)

Il presente studio è uno stralcio di una ricerca molto più ampia ed articolata: eventuali editori interessati a leggerla integralmente, possono contattarmi all’indirizzo di posta elettronica indicato a margine della pagina. Intendo ringraziare il mio amico Geko, dalla cui intuizione sul segno di Noè, ha avuto origine l’indagine. Le fonti saranno indicate in calce all'ultima parte.

Lo stigma per eccellenza dell’Antico e del Nuovo Testamento è comunque un altro ed è occultato nella parola “Messia”. Infatti, sebbene la stragrande maggioranza degli studiosi affermi che Messia deriva dall’ebraico “mashìach” (משיח) con il significato di "unto", reso in greco con Christòs (Χριστός), dallo stesso valore, l’insigne archeologo e semitista Mario Pincherle ha dimostrato che i traduttori sono incorsi in un grossolano errore, perché Messia vale “L’uomo che porta sul petto il sigillo regale”. Spiega Pincherle: “La parola MSA è formata da tre segni archetipici (lettere “madri”). MSA significa: “L’uomo che porta il sigillo reale”. Questa parola è stata letta in modo errato. È divenuta MSHA che significa “olio d’oliva”. Da questo errore nasce la parola “Cristo”.

A mio parere, l’espressione sopra riportata potrebbe avere una valenza letterale, ossia suggerire uno stigma sulla pelle, indicazione della natura speciale della persona che lo portava e forse tale segno era una sorta di carattere ereditario di tipo genetico, oppure un marchio che veniva impresso sul corpo di chi apparteneva alla dinastia dei re, dinastia consacrata da Dio e da Lui scelta per regnare sul “popolo eletto”. Ciò si addice alla mentalità incline alla concretezza degli antichi ebrei, alieni da speculazioni intellettuali troppo sottili.

“L’uomo che porta sul petto il sigillo reale” è dunque un re: il primo monarca degli Ebrei fu Saul (XI sec. a.C.), figlio di Qish, della tribù di Beniamino. Secondo la narrazione biblica, fu scelto dal sacerdote Samuele come sovrano degli Israeliti. In Samuele I, si legge: “Allora Samuele prese un vasetto d’olio e lo versò sul capo di Saul, poi lo baciò e gli disse:“Ecco, il Signore ti ha unto e consacrato capo d’Israele, suo popolo”.

Occorre anche rilevare che Saul apparteneva alla tribù di Beniamino, il cui nome dovrebbe significare “Figlio della mano destra”, ossia “occidentale”, forse ad indicare un’origine indoeuropea della tribù. Saul d’altronde è alto, forte e di bell’aspetto: la sua complessione ricorda quella di altri eroi israeliti, ma di tribù mescolatesi con elementi indogermanici o ariane, quale Sansone della tribù di Dan. Infatti, come rilevano alcuni storici tra cui il semitista Giovanni Garbini, alcune tribù d’Israele sono identificabili con popoli del mare, un complesso assai eterogeneo di popolazioni per lo più indoeuropee: Issacar adombra i Teucri, Dan i Danai. La parentela tra Ebrei e gruppi ariani, attestata da alcuni passi biblici e da antiche tradizioni, sembra altresì suffragata da acquisizioni storiche ed archeologiche.

Tali acquisizioni implicano un legame genetico e culturale antecedente a quello ipotizzato da Baigent, Leigh e Lincoln, nel loro famoso e discusso saggio: gli autori, infatti, sulla base di alcuni passi biblici e di qualche altro dato tradizionale, pensano che i superstiti della tribù di Beniamino, quasi sterminata dagli altri ebrei, dopo una sanguinaria guerra, per aver violato la moglie di un levita, migrarono nel Peloponneso dove si fusero con l’etnia della regione. Da questo incrocio sarebbero discesi i Franchi Sicambri che si gloriavano di possedere antenati giudei. È il caso di sfatare un luogo comune: la relazione tra Franchi ed Ebrei non è, come affermano quasi tutti, un’invenzione degli scrittori succitati, ma una leggenda alto-medievale, riportata dallo pseudo-Fredegario e da Gregorio, vescovo di Tours. I Franchi si vantavano di provenire da Noè che consideravano la sorgente della loro saggezza e di discendere dai re di Troia.

8 commenti:

  1. (fino a quando non l'ho trovato non volevo postare)

    A pag. 63 de "Il Segreto Più Nascosto" si parla di un'altra interpretazione (per altro non molto dissimile a quella che verte sui "condimenti") che paradossalmente andrebbe in sintonia con quella di Pincherle.

    Insomma, all'atto dell'incoronazione dei primi re sumeri ed egizi (che facevano parte ai primordi di un'unico impero, l'impero sumero che andava dalla Valle dell'Indo alla Cornovaglia, oggi non ammesso dall'accademia ufficiale), essi venivano unti con il grasso di coccodrillo (di drago), che appunto in Egitto era noto con il nome di "messeh", da cui il noto termine ebraico.

    Ma ciò non andrebbe contro l'interpretazione Pincherleriana, ma la integrerebbe con quella precedente a base di "condimenti".

    Infatti si può ipotizzare una lenta deriva del significato della parola , probabilmente coloro che portavano il "sigillo reale" (particolare genetico visibile sulla pelle - vedi la teoria degli ibridi mutaforma) venivano unti con un grasso proveniente da un animale che rappresentava al meglio in sè quelle caratteristiche fisiche, cioè il coccodrillo, onde per cui la parola MSHA, che magari indicava originariamente tali caratteristiche, avrebbe attirato su di se anche il significato di "unzione", "l'atto dell'ungere".
    Oppure il processo sarebbe stato l'opposto, portando però al medesimo risultato.

    Tali meccanismi sono ben conosciuti in linguistica e da chi studia l'evoluzione delle lingue.

    Mi soffermo ad esempio alla parola "kniga" che nello sloveno significa "libro".
    In realtà tale parola è di derivazione accadica (siamo dalle parti e ai tempi dei sumeri) e cioè "kaniku" che significava "documento".
    (Vedi Semerano).

    Onde per cui "kaniku" > "kniga" = libro.

    In questo caso nel latino è differente, nel latino (non lo conosco,ma ne ho letto da libri di esperti) si ha "libro" > "liber" = probabilmente origina da "corteccia" o simile.

    Qui il discorso si farebbe veramente intrigante, in quanto (toh! ma che sorpresa!!) la storia raccontataci alle università e a scuola e nei documentari sulle origini dei popoli in Europa sono un COMPLETO FALSO.

    Molto importante è la storia dei cosiddetti popoli "slavi", fatti passare per barbari che migrarono dalle paludi dell'oltrecarpazi dopo il crollo dell'impero romano rettiliano, in realtà sono (sloveni, slovacchi, cechi, parte dei Polacchi, Sorabi di Lusazia, ecc.) un relitto delle popolazioni preromane autoctone europee cancellate oggi dalla propaganda del celtismo.
    (e una prova dell'Impero Sumero allargato che comprendeva Valle dell'Indo, Sumeria appunto, Egitto e buona parte dell'Europa fino alla Irlanda... in fin dei conti i Veneti, primo "grosso" popolo europeo - o meglio cultura europea - che diedeorigine ai popolo "slavi " di oggi e a tre quarti delle attuali popolazione del centroeuropa, germania, austria, e norditalia compresa, di sicuro sono nati dall'opera di infiltrazione e "civillizzazione" degli ex atlantidei e lemuriani di Sumeria.
    L'impero allargato Sumero è stato scoperto da Waddel, ampiamente citato da Icke.)

    Basti pensare che la più lunga catena montuosa d'Europa porta un nome "sloveno".

    (Appennini > Apnencast > Apno = "calcare", a sua volta derivato dall'Afroeuropeo "chiaro, lucente, luminoso" - come appunto le rocce calcare che spiccano in lontanaza come fossero monti innevati).

    Anche in questo campo possiamo vedere come gli Illuminati hanno e continuano a manipolare la storia, anzi, a fabbricare letteralmente gli eventi per poi fabbricare l'Allevamento Globale da sfruttare.

    Per quanto riguarda l'elemento 115, una interpretazione delle sue possibili proprietà potrebbe venire ad esempio dalla fluidodinamica di Todeschini, con il suo spazio fluido e l'effetto Magnus delle particelle e atomi ruotanti che genererebbe la gravità, ma porterebbe molto lontano...

    Avles.

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  2. Ciao Avles. Nel testo integrale, ho riportato l'etimologia indicata da Icke. In effetti in egizio messeh significa serpente. Penso ad una convergenza, sovrapposizione di messeh con msa, l'etimologia indicata da Pincherle. Il campo linguistico è interessante, anche se irto di ostacoli. Circa "pen", penso possa derivare da un'antica radice ligure con il significato di monte, altura, catena montuosa ma anche oggetto oblungo. Vedi anche... Si collega forse al semitico ben/bin figlio? Penso di sì. Se così fosse Uther Pendragon, padre di re Artù, potrebbe significare figlio del... drago. I Veneti sono un popolo slavo, ma anche uno celtico ed uno italico, ad indicare una comune origine. D'altronde è probabile che le lingue più antiche siano il cinese, il sumero e l'egizio. Resta da chiarire il ruolo delle popolazioni nord europee, che credo provenissero da Atlantide. Non conosco l'effetto Magnus. Confido che mi deluciderai. Ciao e grazie del dotto contributo. Zret

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  3. "...I Veneti sono un popolo slavo, ma anche uno celtico ed uno italico, ad indicare una comune origine. .."

    In effetti la teoria degli Slavi venuti in europa dopo il crollo dell'Impero Romano è una costruzione ideologica il cui primo responsabile sarebbe l'accademico tedesco Kossinna che nella metà dell'800 dovette giustificare il nascente espansionismo germanico.
    Prima era naturale pensare agli slavi europei come autoctoni...
    Difatti pochi lo sanno, ma l'attuale Austria fu "germanizzata" dopo il XIV secolo quando le linee nobiliari sloveno-carantane (questo il nome originario dell'Austria) si estinsero o furono assorbite da altri gruppi nobili europei (soprattutto francesi).
    Al loro posto il re del regno dei Franchi Orientali (nel quale era inserita la Carantania cioè il "Korotan" cioè "Gorastan" da "Gora" = montagna e "Stan" = abitazione, luogo di residenza; esattamente come "Pakistan", "Hindustan", ecc.)mise la casata degli Asburgo - ovvio, parteggiava per i suoi e li meteva dove poteva - e fece pervenire coloni tedeschi che nei secoli germanizzarono i carantani trasformandoli negli austriaci di oggi.


    Quando dicevo che gli Apennini portano un nome "sloveno" non intendevo dire che furono sicuramente gli sloveni a "colonizzare" la penisola, ma che i residui linguistici sul territorio italiano, fino al centro italia, denotano chiaramente il retaggio antico comune ai popoli veneti e quindi sloveni.

    Tra l'altro le Alpi non furono l'ambiente dei Celti come finora propagandato dalla Accademia Ufficiale. Questi vivevano nelle valli all'interno delle più vaste comunità di popoli retici/venetici.

    NOn è un caso che le iscrizioni dei Veneti che appaiono sui resti della loro civiltà nella pianura padana (a proposito, "padana" è in pratica uguale alla gerundizzazione di "padati" = cadere, che nello sloveno ATTUALE significa "luogo nei pressi dei monti...) siano state tradotte senza problemi utilizzando i dialetti sloveni!

    La verità, lo so, è dura, per chi è abituato dalla propaganda razzista che tuttora sottilmente aleggia e che vuole gli "slavi" come popolo inferiore e senza storia.
    Come spesso accade è vero l'incontrario, in quanto ad esempio i Celti NON conoscevano la scrittura come i Veneti, e quindi per quanto riguarda la loro lingua vi sono solo delle supposizioni, ben "caricate" dallo spin degli Illuminati i quali esagerando fuori misura la già allora scarsa presenza celtica, intendono cancellare definitivamente l'esistenza storica dei Veneti in Europa e, soprattutto, la loro continuità etnico/culturale con gli attuali popoli mitteleuropei, spacciati per discendenti dei "germani", "celti", "illiri" "slavi delle paludi" ed altre imbecillità che si possono sentire tutt'oggi.

    In verità adesso ho capito l'importanza della cancellazione dei Veneti dalla coscienza delle genti europee.
    Nella costruzione della gabbia mentale e spirituale non vi devono essere altri esempi nella storia che di popoli "venuti dal mistero" e soprattutto di "popoli conquistatori", come i romani ed i celti di cui le vicissitudini sono state ampiamente esagerate).

    Introiettare nella propria psiche che la civiltà non può che essere un atto di imposizione e conquista aiuta a ingoiare il NWO in costruzione per il quale l'Impero Romano (ed i Celti, che provenivano dal Caucaso o da zone limitrofe come i Longobardi pararettiliani... ecco perchè tali popoli, che vivevano per lo più di razzia, anzi, più che poopoli erano eserciti spacciati in seguito per popoli, sono oggi incensati a partire dalle mode)era soltanto uno dei passaggi necessari che la confraternita babilonese attuò all'epoca.

    In realtà vi sono moltissime prove e testimonianze di ciò di cui parlo, ad esempio i Veneti in Breatagna erano a tutti gli effetti NON celti, essendo la presenza di toponimi dalla chiara similitudine slovena ivi presenti. NOn solo, uno studioso sloveno, con la pratica della lingua , trovò una mole di cognomi medievali francesi quasi identici a quelli che si trovano oggi in slovenia!!!

    Possiamo capire allora gli sforzi che gli Illuminati hanno attuato per cancellare la coscienza e il ricordo del CHI SIAMO noi in Europa? Al fine di manipolarci come "gusci vuoti" (vedi gli alieni di Malanga)?
    Possiamo allora ipotizzare che i "risorgimenti", i "nazionalismi", lo stesso concetto di "nazione" sia (e continua a esserlo) uno strumento di appiattimento e triturazione delle individualità su questo continente?
    Uno strumento che sostituisce la naturale differenziazione etnico/culturale, quasi una biodiversità in campo culturale, con le gabbie delle nazioni con cui dividere ed imperare.
    Che i fascismi (ma no pensate che i socialismi siano stati molto diversi) tali politiche furono attuate con la violenza e proprio all'odio etnico si voleva arrivare.
    Salvo poi sconfiggere i fascismi (sconfitta programmata ed artificiale) quando IL LORO PRODOTTO FU OTTENUTO!
    Mi fermo qua, ciò porterebbe lontano, e CONFERMEREBBE QUANTO DICE DAVID ICKE!

    ----------------------------------

    La storia è molto importante, la sua manipolazione permette la manipolazione del presente e del futuro, nonchè dei cervelli.

    E, mi vien d'aggiungere, non esistono solo le "scie chimiche" (tra l'altro ho scoperto qualcosa per cui dovrebbero servire,...hehehe, in futuro, in futuro...), ma anche le "scie storiche" di cui i "grandi celti" con cui riempiono miriadi di manifestazioni culturali (già, chi le decide? chi le paga, eh? i discendenti???!..Vie siete mai domandati come mai vanno per la maggiore? Tutto spontaneo, naturale?) sono una delle tante componenti.

    Saluti - avles.

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  4. Tra l'altro i Veneti erano una delle quattro enie che popolaroni il Lazio insieme con Etruschi, Sabini e Latini. Le iscrizioni attestano che la lingua dei Veneti era molto simile al Latino. Chissà perché vengono sempre omessi... Comunque i fondatori del più antico villaggio presso il Tevere furono i Liguri, un altro popolo dimenticato ed ignorato, perché mediterraneo. Albula è il più antico nome del Tevere. Alb/alp è una radice ligure che va dalla Francia (Albi) all'Alb-ania. Ciao

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  5. Vorrei fare una puntualizzazione storica...

    I Celti CONOSCEVANO LA SCRITTURA.

    L'alfabeto ogamico (l'alfabeto sacro) veniva utilizzato soltanto a scopo sacro e rituale (incisioni su tombe).
    La trasmissione del sapere presso i popoli celtici avveniva però prevalentemente per via orale confidando nelle eccezionali capacità mnemoniche della casta sacerdotale. E' tuttavia registrato l'utilizzo di altri alfabeti differenti da quello ogamico: cito a proposito Cesare che nel De Bello Gallico afferma...
    «non ritengono lecito scrivere i loro precetti; invece per gli altri affari, sia pubblici che privati utilizzano l'alfabeto greco. [...] Due sono le ragioni per cui evitano la scrittura: primo perché non vogliono che le loro norme siano messe a disposizione del volgo, e poi perché i discepoli, confidando nella scrittura, non vi si applichino con minore impegno»
    (Cesare, De Bello Gallico)



    Cito a proposito Cesare che nel De Bello Gallico afferma:

    «non ritengono lecito scrivere i loro precetti; invece per gli altri affari, sia pubblici che privati utilizzano l'alfabeto greco. [...] Due sono le ragioni per cui evitano la scrittura: primo perché non vogliono che le loro norme siano messe a disposizione del volgo, e poi perché i discepoli, confidando nella scrittura, non vi si applichino con minore impegno»
    (Cesare, De Bello Gallico)

    Di mio aggiungo che il fatto di utilizzare la scrittura non indica affatto che una civiltà si possa considerare superiore. Al contrario la scrittura "esternando" il sapere indebolisce le nostre capacità mentali e mnemoniche. Con la scrittura il sapere diventa fatto"esterno" allo spirito e in questo credo sia da ricercarsi il motivo per cui ancora oggi popolazioni considerate primitive rifiutano l'utilizzo della scrittura per "archiviare" il proprio sapere.

    L'argomento è comunque vasto ed affascinante e mi scuso se lo liquido in così poche righe. Mio scopo principale era soltanto correggere un'inesattezza storica.

    Cordiali Saluti

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  6. Ciao Denis, sui Celti mi sono soffermato nelle parti successive dello studio. La tua precisazione sulla scrittura celtica era doverosa. D'altronde anni fa lessi che forse anche l'uomo di Neanderthal usava una forma di scrittura: l'area è più o meno la stessa. Non si è neppure sicuri che la forma più antica di scrittura è quella sumera, anzi... ma mi dedicherò a tale tema presto. Non aveva torto Platone a considerare l'invenzione di Thot funesta. Si perse la magia del suono, in primo luogo. Grazie del tuo contributo. Zret

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  7. Interessante Tale ricerca.. Vorrei avere maggiori info sui Carantani.. esistono pubblicazioni e/o articoli su tale popolo? Grazie Cordiali saluti

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  8. Ciao Sissi, purtroppo non ho maggiori informazioni su questo popolo. Forse con una ricerca sulla Rete si trova qualcosa, ma bisognerebbe rivolgersi ad un esperto di antiche civiltà.

    Ciao e grazie.

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