13 luglio, 2006

Ma Magdi ama l'Italia? (recensione di un libro non letto)

Absit iniuria verbis

È stato recentemente pubblicato da Magdi Allam un libro intitolato ”Io amo l’italia (proprio così “italia” con l’iniziale minuscola!), ma gli italiani (anche qui la maiuscola non guasterebbe) la amano? “ Il titolo ha il sapore, dietro la domanda, di un lenocinio, cui Allam tra l’altro è avvezzo da adulatore quale è. Innanzi tutto, se veramente codesto realista più del re la amasse, scriverebbe “Italia” con la maiuscola, in secondo luogo, è ovvio che l’autore di cui non ho letto né mai leggerò quest’ultima fatica (è molto più istruttiva e decorosa una rivista di pettegolezzi, per non dire…), intende insinuare che noi Italiani siamo troppo tolleranti con i Musulmani, rei di snaturare la cultura italiana e che, secondo lui, tra una preghiera del venerdì e l’altra… In fondo Allam è un fomentatore di odi: egli fa leva sui pregiudizi contro gli stranieri, preconcetti che allignano, bene o male, in alcune frange di ogni etnia, per convincere subdolamente gli Italiani ad accettare ed a sostenere tutte le misure contro il “terrorismo”, con il pretesto della minaccia islamica, proprio come è avvenuto negli Stati Uniti d’America (alias Virginia company alias impero di USAtana) con il “Patriot” act.

Che cosa significa veramente apprezzare l’Italia, prescindendo dalle untuose ed ipocrite dichiarazioni d’amore di Allam, che ritengo sia soltanto un “giornalista” sul libro paga della…? Timeo Danaos et dona ferentes. A mio parere, amare l’Italia vuol dire conoscere e valorizzarne la cultura, le vere tradizioni, comprese le tradizioni gastronomiche, la lingua, il patrimonio naturale ed artistico… Questo attaccamento può anche sfociare nel tifo per la nazionale di calcio e nei festeggiamenti notturni, purché tutta la vita e gli interessi non siano circoscritti al pallone, il che purtroppo spesso avviene e non solo in Italia. Se le persone si entusiasmano e si emozionano per la vittoria della squadra italiana ai mondiali, ben venga: è un modo per manifestare un senso di appartenenza. Mi piacerebbe, però, che tutti, passata rapidamente l’ebbrezza per il trionfo, continuassero a sentirsi italiani, scrivendo, ad esempio, video-gioco, invece di video-game, ma soprattutto agendo ogni giorno da cittadini che pretendono siano rispettate le risorse culturali e naturali del nostro paese, i diritti e le libertà. Anche se poco numerosi, esistono cittadini di questo tipo e sono veri Italiani. Anzi, pur conservando un sano amor di patria, che non è il becero sciovinismo di chi invitava ad esporre il tricolore ad ogni piè sospinto, sono cittadini del mondo e perché no?, abitanti del cosmo.

Certo il pianeta terra è una prigione ed il cosmo un “pasto gratuito”, ma questo è un altro discorso.

Infine penso che siano veri Italiani coloro che non si fanno abbindolare da codesto cicisbeo svenevole che si spaccia per opinionista.

2 commenti:

  1. Il maggior vantaggio di essere un opinionista è quello di poter dire quel che vuoi senza che qualcuno ti dica: "E' sbagliato"! E' pursempre e soltanto un'opinione! Siamo in un Paese libero e tutti hanno la libertà di dire le cavolate che vogliono. Poi sta alle persone intelligenti scegliere quel che leggere.
    Per quanto riguarda l'Italia... Io vivo in una Regione che da sempre si impegna per mantenere viva la propria cultura e la propria Lingua; sempre sotto un unico e grande Paese.
    Viva l'Italia... e non solo quella del pallone!
    Ciao Zret

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  2. Ciao Nemesis. Sottoscrivo. Buona giornata! Zret

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