Il presente testo non ambisce ad essere neppure un breve saggio di angelologia o di demonologia, ma solo lo spunto per riflessioni su un tema intrigante.
Gli angeli ed i demoni sono creature che, quantunque siano considerate rispettivamente espressioni del bene e del male, si possono confondere.
Nella tradizione ebraica (Torah e Libro di Enoch), gli angeli, malachim, non erano esseri spirituali, ma figure potenti e talora pericolose, non ben distinte dagli elohim, gli dèi: si pensi, ad esempio, all’angelo contro cui lottò Giacobbe-Israele, dai più interpretato come uno spirito del luogo. Israele, infatti, significa “colui che lotta contro un dio” (el vale dio). I malachim sono descritti con connotati non molto diversi da quelli degli uomini: mangiavano, bevevano, concepivano desideri umani. Quando gli Ebrei vennero in contatto con la cultura persiana, gli angeli cominciarono a spiritualizzarsi. Zarathustra, infatti, credeva che gli ahura fossero spiriti della luce, alleati del dio del bene, Ahura Mazda, mentre i deva erano i demoni al servizio di Ahriman, il dio del male. Non era stato sempre così: i deva, nella tradizione indoeuropea anteriore, erano stati dèi se non benevoli, neppure negativi. Deva è collegato alla radice dev/di che significa luminoso (si pensi al latino deus e all’inglese day). Da deva, come è evidente, deriva devil, diavolo, anche assimilabile a Lucifero, il portatore di luce, ritenuto il capo degli angeli ribelli che, nel libro di Enoch, è Semeyaza.
Sembra quasi che il ruolo dei diavoli e quello degli angeli siano intercambiabili: i daimones degli antichi greci erano dèi intermedi, quasi sempre benigni: insomma i demoni erano degli angeli. La parola daimon, che indica una potenza mediana, ha dato origine al vocabolo “demonio”, inteso come uno di quegli esseri malefici e tentatori degli uomini, quali sono descritti nell’ambito del Nuovo Testamento e della patristica.
I daimones antichi furono trasformati in demoni dai Padri della Chiesa che, però, guardavano con diffidenza ai “messaggeri” delle credenze ebraiche e mazdee: si ricordi come Paolo considera gli angeli. Il falso apostolo di Gesù, nella Lettera ai Colossesi, ammonisce i destinatari: “Nessuno prenda partito contro di voi, compiacendosi nelle misere pratiche del culto degli angeli, facendosi avanti con le proprie visioni, gonfio d’orgoglio per i suoi pensieri carnali”. È palese che l’ex fariseo della Cilicia non ha una grande considerazione degli angeli, se reputa che l’adorazione tributata loro sia “misera”.
Come ci ricorda la teologa Uta Ranke-Heinemann, la venerazione degli angeli fu proibita dalla Chiesa nell’VIII secolo: il sinodo presieduto da papa Zaccaria accettò solo i nomi di Gabriele, Raffaele e Michele, mentre vietò tutti gli altri. Più tardi i cattolici stabilirono una gerarchia comprendente serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potestà, principati, arcangeli, angeli. Gli esseri che, nel libro di Daniele, combattevano gli uni contro gli altri, diventarono le schiere alate di Dio della pittura medievale e rinascimentale, mentre i diavoli grotteschi e burloni della Divina commedia finirono sui tarocchi.
In questo gioco delle parti, non si sa più dove si addensi la luce e dove splendano le tenebre.
Un noto libro di Karla Turner si intitola Masquerade of angels, ad indicare che creature dalle sembianze angeliche nascondono intenzioni ostili.
Potrebbe essere vero, in qualche caso, anche il contrario.
Gli angeli ed i demoni sono creature che, quantunque siano considerate rispettivamente espressioni del bene e del male, si possono confondere.
Nella tradizione ebraica (Torah e Libro di Enoch), gli angeli, malachim, non erano esseri spirituali, ma figure potenti e talora pericolose, non ben distinte dagli elohim, gli dèi: si pensi, ad esempio, all’angelo contro cui lottò Giacobbe-Israele, dai più interpretato come uno spirito del luogo. Israele, infatti, significa “colui che lotta contro un dio” (el vale dio). I malachim sono descritti con connotati non molto diversi da quelli degli uomini: mangiavano, bevevano, concepivano desideri umani. Quando gli Ebrei vennero in contatto con la cultura persiana, gli angeli cominciarono a spiritualizzarsi. Zarathustra, infatti, credeva che gli ahura fossero spiriti della luce, alleati del dio del bene, Ahura Mazda, mentre i deva erano i demoni al servizio di Ahriman, il dio del male. Non era stato sempre così: i deva, nella tradizione indoeuropea anteriore, erano stati dèi se non benevoli, neppure negativi. Deva è collegato alla radice dev/di che significa luminoso (si pensi al latino deus e all’inglese day). Da deva, come è evidente, deriva devil, diavolo, anche assimilabile a Lucifero, il portatore di luce, ritenuto il capo degli angeli ribelli che, nel libro di Enoch, è Semeyaza.
Sembra quasi che il ruolo dei diavoli e quello degli angeli siano intercambiabili: i daimones degli antichi greci erano dèi intermedi, quasi sempre benigni: insomma i demoni erano degli angeli. La parola daimon, che indica una potenza mediana, ha dato origine al vocabolo “demonio”, inteso come uno di quegli esseri malefici e tentatori degli uomini, quali sono descritti nell’ambito del Nuovo Testamento e della patristica.
I daimones antichi furono trasformati in demoni dai Padri della Chiesa che, però, guardavano con diffidenza ai “messaggeri” delle credenze ebraiche e mazdee: si ricordi come Paolo considera gli angeli. Il falso apostolo di Gesù, nella Lettera ai Colossesi, ammonisce i destinatari: “Nessuno prenda partito contro di voi, compiacendosi nelle misere pratiche del culto degli angeli, facendosi avanti con le proprie visioni, gonfio d’orgoglio per i suoi pensieri carnali”. È palese che l’ex fariseo della Cilicia non ha una grande considerazione degli angeli, se reputa che l’adorazione tributata loro sia “misera”.
Come ci ricorda la teologa Uta Ranke-Heinemann, la venerazione degli angeli fu proibita dalla Chiesa nell’VIII secolo: il sinodo presieduto da papa Zaccaria accettò solo i nomi di Gabriele, Raffaele e Michele, mentre vietò tutti gli altri. Più tardi i cattolici stabilirono una gerarchia comprendente serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potestà, principati, arcangeli, angeli. Gli esseri che, nel libro di Daniele, combattevano gli uni contro gli altri, diventarono le schiere alate di Dio della pittura medievale e rinascimentale, mentre i diavoli grotteschi e burloni della Divina commedia finirono sui tarocchi.
In questo gioco delle parti, non si sa più dove si addensi la luce e dove splendano le tenebre.
Un noto libro di Karla Turner si intitola Masquerade of angels, ad indicare che creature dalle sembianze angeliche nascondono intenzioni ostili.
Potrebbe essere vero, in qualche caso, anche il contrario.
Caro Zret,
RispondiEliminaquello delle potenze angeliche è un argomento molto insidioso che, come ben noti, non si può trattare in poche parole e tanto meno su di un blog.
Prima di tutto bisognerebbe avere una percezione abbastanza precisa dell'Invisibile, cosa che non rientra nelle mie prerogative e - credo - nemmeno nelle tue. Quello del discernimento degli Spiriti è un argomento antico che interessava molto da vicino gli Gnostici. L'ente di cui si fa esperienza di che natura è? Un angelo di Luce, un 'daimon', un arconte? L'Invisibile è vasto, di una vastità quasi incommensurabile. Così almeno mi faceva notare un amico molti anni fa.
Vedo che te la prendi spesso con la figura di Paolo. Ma sei sicuro di non prendertela con un fantasma?
Una selva di dubbi sono stati sollevati su tale enigmatico e sfuggente personaggio. La letteratura epistolare del Nuovo Testamento è 'sub judice' da almeno un quarto di millennio. Non esiste nulla di più incerto su a chi appartenga la paternità degli scritti attribuiti a Paolo. E per di più la critica indipendente, cioè svincolata dal carrozzone delle varie confessioni cristiane, si sforza di collocarne la redazione verso al metà del secondo secolo, quanto meno la riferisce ai tempi di Marcione. E tanto per farti un esempio Giustino Martire - che scrive verso il 160 o 165 - non nomina mai le Lettere di Paolo. E c'è addirittura - e secondo me quegli non si scosta molto dalla realtà dei fatti - chi riferisce la redazione finale delle medesime lettere alla fine del secondo secolo/ inizi del terzo.
Per giunta se le lettere cosiddette di Paolo sono 'false', cioè pseudo-epigrafiche come del resto tutti gli scritti del NT, Colossesi lo è doppiamente. Testo tardivo, curiale, redatto da chiericuti ormai ben piazzati nella nascente ortodossia cattolica romana.
Scusami la digressione, ma non voglio andare avanti per ore con tali argomentazioni.
Forse sarebbe più interessate discutere sulla vera natura delle entità che si manifestano prevalentemente ai nostri giorni. Credo che la stragrande maggioranza delle medesime sia di natura negativa se non francamente ostile agli umani.Come etichettare ad es. gli esseri che si sono manifestati a Fatima nel 1917 e dintorni? Sicuramente potremmo definirli forieri di inganni poichè non erano quello che hanno fatto credere a decine se non centinaia di milioni di persone.Di co questo nonostante riconosca che l'impatto che tutta la vicenda fatimide ha avuto non si può esclusivamente catalogare come negativo per l'umanità del secolo scorso.In fin dei conti sappiamo che una buona dose di illusioni risulta essere spesso essenziale alla nostra sopravvivenza.
Ciao, Paolo
Ciao Paolo, hai ragione quando dici che Shaul è un personaggio labile. Chiunque si nasconda sotto quel nomne (anche una serie di autori) mi pare evidente che fu (o furono)un traditore degli Esseni e degli Ebioniti. Certo, bisognerebbe capire chi fossero quei malachim (invenzioni di fervide fantasie, extraterrestri, esseri interdimensionali...?) Penso che fossero gli stessi che oggi sono pecepiti come alieni. Su Fatima mi sono soffermato nel testo Le due Marie, dove esprimo un'opinione che combacia con la tua. Sugli arconti ho scritto qualcosa ed anche sugli angeli in Shaul, ma per ora ho deciso di non pubblicarli perché sono testi assai controcorrente. Ti ringrazio per il tuo dotto contributo. Ciao
RispondiEliminaFatima, Lourdes e Medjugorie sono eventi extraterrestri manipolati dai soliti noti. Le masse sono credule proprio come duemila anni fa, se non di più. Sul tema fondamentale, gli studi di Malanga sul sito www.ufomachine.org
RispondiEliminaCiao!!!
Confrontate i malachim con gli djinn arabi. Confrontate i libri, cercate la verità
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