17 settembre, 2008

La lama

L'essere è costantemente in bilico tra miseria e grandezza, fra prosperità ed affanni, fra gioie e dolori, fra salute e malattia, l'essere significa essere sempre e comunque esposti insieme all'una e all'altra cosa, il non poter mai essere soltanto uno(U. Curi).

Sileno, nella tua obnubilante ebbrezza, la lucidità.


La lama affonda nella carne. Il dolore è una gelida fiamma che consuma le ossa interminatamente. Ne valeva la pena? Perché l'universo si dà la pena di esistere? L'inconcepibile è accaduto. L'impossibile è qui, con le sue parti disarticolate. Le foglie lucenti scosse dagli alberi delle costellazioni sono sospinte da venti cosmici ai confini della notte. Fili d'erba falciati, cieli strappati, sabbia impastata al sangue... in ogni dove è patimento, lacerazione, rovina.

Un fiume di veleno scorre tra lande brulle, mentre dalla luna gocciola pallido sudore di morte. L'aria grava plumbea ed infuocata sul vuoto. La lama fende il silenzio e separa le cose: di qui l'inferno, di là il Paradiso... inaccessibile.



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2 commenti:

  1. E’ un po’ che leggo te e Bojs e Randazzo e Comedonchisciotte e Tom Bosco, Disinformazione.it, Luogocomune, che devo dire trovo un po’ meno preparato…insomma l’ora è davvero grave e noi siamo tutti isolati e confinati, tracciati, monitorati, inscatolati, irraggiati…proprio ora che scrivo c’è una magnifica e assai estesa griglia di chemitrals nel cielo (quartiere Monteverde Portuense in Roma) che davvero se mi ci fisso sento che mi ruba la gioia e genera sconforto, ma è meglio sapere che ignorare e pensare che sia una cosa normale e scambiare per semplici nuvole quella lattigine metallica sospesa nell’aria.
    I tempi in cui l’uomo poteva opporsi significativamente al male sono lontanissimi e penso ai primi Cistercensi come agli ultimi esponenti di un agire luminoso in Occidente…ma lo stesso non dobbiamo perdere la speranza, l’incanto…volevo dire…è importante sapere, ognuno ha il dovere di sapere, abbiamo il dovere di ricercare…siamo isolati e non possiamo opporci materialmente…resistere con la preghiera, l’ipercomunicazione con benevole emanazioni promanate dal cuore dell’Universo…al momento sembra che le legioni del male stiano vincendo…e noi allo sbando…isolati e abbandonati in noi stessi…la massa inerte ottusamente scarta, mangia, caca e alimenta l’audience e di certe cose non vuole proprio saperne…è difficile mantenersi saldi…davvero difficile

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  2. Ciao Giovenale, forse sono io che non sono evoluto, ma davvero sento che questa dimensione mi sta stretta. Se solo, invece del Supermale, esistesse il Male, si potrebbe ancora guardare agli eventi ed al mondo con maggiore speranza.

    No, non riesco a raggiungere l'atarassia che forse è una forma di fuga: un tempo ci si confrontava con un male umano, oggi ha qualcosa di abnorme, di assurdo. Non sono Giobbe: la mia pazienza è finita.

    Poi è anche letteratura, con l'antitesi tra Inferno e Pradiso, ma è grama.

    E' difficile, come dici, difficile, mantenersi saldi e continuare ad alimentare la fiammella della speranza su cui soffia la bufera.

    Ciao e grazie!

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