22 maggio, 2006

Tautoteologi (terza parte)

Absit iniuria verbis

Non lo traduco perché essi conoscono l'aramaico, figuriamoci se non sanno la lingua di Roma.

Tra le accuse più frequenti che i pontefici del nulla rivolgono a quegli studiosi che osano mettere in discussione la versione ufficiale circa il Cristianesimo delle origini, bisogna ricordare la seguente: “Costoro conoscono l’ebraico, l’aramaico, il greco, il latino, il copto, la patristica, la filologia… ? No. Allora tacciano e non osino penetrare nel sancta sanctorum dei Vangeli. Umilmente obbediamo. I detrattori ricorrono agli stessi argomenti di chi sostiene la ridicola versione ufficiale in ordine al 9 11: “Sei un esperto di statica, di tecnologia delle costruzioni per stabilire che le Torri gemelle crollarono e si sbriciolarono, a causa soprattutto di una serie di microcariche fatte esplodere al momento giusto?” Spieghiamo a questi saccenti che il buon senso, l’attitudine alla ricerca non viziata da tare-dogmi, a volte, sono più fruttuosi di tante elucubrazioni e delle loro ragnatele mentali: è un’impresa tanto ciclopica quanto inane.

L’obiezione di cui sopra è del tutto pretestuosa: in primo luogo vorrei sapere se Socci, Introvigne, Lista, Messori e tutti gli altri “profeti” conoscono quegli antichi idiomi. Perché tale domanda non è mai rivolta a codesti tautoteologi? Mario Pincherle, poi, ha una piena padronanza dell’ebraico e dell’aramaico, come del copto: non a caso tradusse dall’antica lingua egizia il Vangelo di Giuda Tommaso. Eppure i nostri amici non lo citano mai o, se lo menzionano, respingono pregiudizialmente le sue conclusioni: infatti Pincherle ha interpretato la figura del Messia in modo discorde rispetto alla communis opinio, sicché è stato ostracizzato. Sintomatico ed eloquente il titolo di un suo illuminante saggio: Il Gesù proibito, Duemila anni di paganesimo cristiano. Paganesimo, proprio così! Certo, di fronte ad un autore che dimostra il coraggio di esprimere delle tesi (?) scomode, invece di nascondersi dietro infingimenti, cavilli e corbellerie, gabellati per verità, la censura ed il disdegno sono inevitabili. (1)

Tuttavia, anche senza una cognizione delle lingue antiche, è possibile, a mio parere, stabilire dei punti di riferimento, formulare ipotesi verosimili: una lettura attenta ed oggettiva dei Vangeli è istruttiva e rivelatrice. Leggiamoli pure in italiano: essi riservano molte sorprese a chi non ha la mente affatto ottenebrata dai preconcetti. Se poi la traduzione nella nostra lingua è radicalmente diversa dagli originali, che cosa dovremmo pensare? Che per decenni sono state ammannite ai fedeli delle versioni quasi del tutto non veritiere? In tal caso, i passi che si leggono durante la Messa ed in altre occasioni sono falsi? Questa sarebbe un’ammissione epocale. Allora lor signori, che hanno compenetrato le lingue antiche, ci offrano delle traduzioni corrette che, a questo punto, presumiamo saranno differenti in modo sconvolgente da quelle diffuse sino ad oggi.

Recentemente una casa editrice cattolica assai prestigiosa ha pubblicato una traduzione della Bibbia dai testi originali. Udite, udite, originali! Leggetela: è soltanto un’altra mistificazione. I numerosi errori, per lo più voluti, sono quelli di sempre: Elohim – è ovvio – è reso con Dio (che rigore!!!), invece che con “Lui-gli-dei” o con “dèi”. ”Noli me tangere” è ancora traslato con il solito grottesco “Non mi trattenere”. Beoti! Non sanno neppure la prima declinazione latina e poi osano dispensarci la “verità”.

Insomma costoro, la cui arroganza intellettuale è pari soltanto alla loro ignoranza, possiedono le stesse conoscenze circa il Nuovo testamento di un bambino che frequenta il primo anno di “dottrina”, utile solo ad indottrinarlo, ma si atteggiano a profondissimi esegeti. In questo Gotha va annoverato anche il tautoteologo per antonomasia, tale Joseph Ratzinger che, dal 2005, è assiso comodamente “sullo scranno di Pietro”. Qualche settimana addietro, Benedetto XVI, riflettendo sulla resurrezione di Cristo, affermò che tale evento non deve essere inteso solo nel suo significato spirituale (sic): infatti Cristo, dopo essere risorto, come è narrato nel capitolo XXI del Quarto vangelo, mangia del pesce arrostito. In primo luogo, il fine tautoteologo non ha capito che i pesci possono avere un valore simbolico, quindi ignora che il capitolo in esame è una maldestra interpolazione, infine dimentica che il Messia, quello vero, non quello inventato, era probabilmente vegetariano. Benedetto, racconta le tue fandonie agli imbecilli totali, non a persone che almeno sanno contare sino a venti!

Qualcuno potrà obiettare, dicendo che Ratzinger è al corrente di tali aspetti testuali ed esegetici, ma che non può e non vuole rivelarli per evitare di confessare che, da almeno duemila, anni si mente in modo spudorato. Su questo concordo: infatti i catechisti ed i loro accoliti si dividono in due categorie, le persone in mala fede, come il papa, e gli ottusi-saccenti. Entrambe queste genie sono disprezzabili, ma soprattutto la prima. Solo che, se l’ignoranza non fosse diffusa in modo così capillare, la gente in mala fede non avrebbe il facile gioco che purtroppo ha.


(1) Pincherle è solo un esempio fra mille: perché non ricordare almeno lo storico delle religioni, Ambrogio Donini?

2 commenti:

  1. Io senza Craveri,Raimond Drake,letti 30 anni fa,starei ancora immersa nel catechismo!
    Senza Pincherle non avrei saputo dello ZED celato nella grande piramide!
    Un grazie di cuore a chi studia con onestà,passione e competenza e con tanta... frustrazione!
    Verrà il tempo,anche prossimo a mio "sentire" che le loro opere saranno divulgate e conosciute da tutti!
    La chiesa cattolica è ormai al declino totale,confido nelle nuove generazioni!
    Mio nipote farà a giorni la prima comunione,ignora le virtù teologali,i vizi capitali e se la ride di gusto!eppure la catechista è una profesoressa di latino(ma non sa nemmeno quello!)mi chiedo dov'è il rigore e la serietà dei miei tempi?è tutta una messa in scena dispendiosa per le famiglie e
    inutile per i piccoli prossimi CRISTIANI! meglio così!
    Circa i passi che si leggono in chiesa durante la messa,quelli della prima lettura sono del V.T. quelli della seconda sono di Paolo,sono assolutamente incomprensibili e per contenuto e per forma,ma chi ha tradotto Paolo,conosceva l'italiano?
    poi ad aggravare il tutto c'è lo scollegamento, l'episodicità per cui nessuno nemmeno il lettore ci capisce nulla,capita perfino a un'insigne insegnante di lettere classiche!!!figurarsi al volgo!
    per me è tutto fatto ad arte,allora
    ben torni la messa in latino!AMEN
    ALTRO CHE TRADUZIONI ESATTE!
    Mi piacerebbe tanto sapere se il cammello(e non la corda)passa ancora nella cruna dell'ago!e se la partenos MARIA è FINALMENTE DIVENTATA "FANCIULLA" AH!CRAVERI!

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  2. Purtroppo è ancora il cammello a passare nella cruna, invece della gomena: queste sono le traduzioni!!! Se solo sapesssero un po'di latino, invece di ostentare conoscenze del copto. Ma è indispensabile conoscere il copto per capire i vangeli?
    Se Dio dicesse loro che hanno errato, essi risponderebbero che il papa è infallibile, Dio no.
    Buona giornata!!!

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