Sull'ultimo numero della rivista Area 51, il professor Corrado Malanga è intervenuto per rispondere ad un lettore che aveva criticato l'ipotesi monopolare di cui Malanga è uno dei principali assertori in Italia, sebbene si debba rilevare che in un paio di articoli il chimico abbia un po' sfumato tale interpretazione. Inoltre l'interlocutore aveva censurato la distinzione operata da Malanga in due categorie: gli uomini provvisti di Anima e gli uomini che ne sono privi.
Brevis laboro esse, obscurus fio, diceva Orazio, ossia “M'impegno ad essere conciso e divento oscuro”. Malanga nella sua risposta telegrafica, forse per la concisione, mi è parso sia scivolato, anche se del tutto involontariamente, in qualche schematismo. Chi non conosce gli altri studi del chimico toscano potrebbe formarsi un’dea distorta ed incompleta del Malanga-pensiero. Ecco alcune affermazioni che meritano qualche riflessione.
“La nostra società pensa che esistano i buoni ed i cattivi, ma la geometria e la scienza mostrano come questa sia una posizione errata. Dunque non ci sono né dei né demoni, né alieni buoni né alieni cattivi… Gli alieni sono alieni... Dio siamo noi con la nostra Coscienza. L'uomo ha due lobi nel cervello, il destro ed il sinistro, ma in Occidente purtroppo usa troppo spesso il sinistro. Tale sistema costruisce dei modelli mentali limitati che producono l'idea che esista lo spazio-tempo, che ci sia il bene ed il male e che l'universo sia reale. L'uso del lobo destro produce, invece, l'idea di base che l'universo sia olografico e virtuale, non-locale, come dicono i fisici Bohm ed Aspect.... Il mio pensiero scaturisce dal colloquio con Anima che pensavo nemmeno esistesse".
Queste asserzioni di Malanga mi sembrano opinabili, almeno per il loro taglio apodittico. Vediamo brevemente perché. In primo luogo il panegirico della geometria e della scienza sono un passo indietro rispetto a molte ricerche di Malanga, in cui anzi egli ne aveva ridimensionato la centralità, valorizzando il sapere tradizionale e la filosofia. Espressa in questi termini così rigidi e stringati, la lode della scienza rischia di avvicinare Malanga allo sterile scientismo di una Hack o di un Odifreddi, per citare solo due esempi, figure da cui ho sempre ritenuto il Nostro lontano anni-luce.
L'indifferenza agli aspetti morali (non esistono né il Bene né il Male; gli alieni sono tutti uguali, ossia sono alieni e basta, nel senso anche di estranei a noi...) implica una negazione dell'azione animata da principi etici, anche del meritorio operato di Malanga che, in questi anni ha avvertito l'esigenza etica ed umana di aiutare quelle persone, i rapiti, che hanno subito pesanti interferenze esogene. Se Bene e Male non esistono tout court, allora perché agire o anche pensare in qualsivoglia modo? Allora non solo le opere, ma anche le dimensioni, gli esseri ed i pensieri sono tutti uguali, omogenei tra loro, perfettamente intercambiabili.
Sulla natura e le intenzioni degli extraterrestri non mi pronuncio: è pure possibile che siano tutti malvagi, almeno quelli che agiscono, in modo più o meno occulto, sulla Terra, poiché il nostro pianeta è una prigione spaziale, in cui, come ritiene qualcuno, sono stati confinati i malviventi del cosmo, dei carcerati divenuti carcerieri degli uomini da loro soggiogati.
Affermare che in tutto l'universo esistano solo creature (non solo extraterrestri) perfide o indifferenti mi pare, invece, diverso: ciò implicherebbe che un presunto Dio è in realtà Ahriman, la divinità delle tenebre. Questo, però, è un altro discorso. Io non mi sentirei di escludere del tutto che, ogni tanto, un essere saggio e benevolo si manifesti sulla Terra ed altrove. D'altronde in tal modo, anche se tra molte ambagi, Malanga sembra concepire Gesù.
Il discorso sui due emisferi è, in linea di massima condivisibile, ma, di nuovo, esposto in tal guisa, incorre in quel dualismo che tanto Malanga biasima. Perché non postulare un trait d'union tra i due orientamenti mentali nel segno dell'Unità, un punto (cerebrale, mentale e spirituale) in cui convergano e si sublimino le due visioni, in cui la Luce si veni di qualche ombra e dove l'ombra sia rischiarata dalla Luce?
Per quanto attiene al colloquio con Anima, non avendo io il privilegio di dialogare con questa Sorgente, posso solo prender atto della buona fede di Malanga, il quale afferma di aver appreso da Anima (e da altri) le coordinate della sua teoria scientifico-filosofica dell'universo tetraedrico. Può darsi, però, che egli si sia fidato troppo di dichiarazioni di entità parassite che, in qualche caso, potrebbero aver mentito, mentre è possibile che il ricercatore toscano abbia interpretato e filtrato le spiegazioni di Anima, secondo la sua forma mentis, secondo categorie e concezioni culturali più o meno presenti in ognuno di noi.
Infine credo che siamo ancora lontani da una definizione esaustiva e soddisfacente sia del "reale" sia della Coscienza: sono misteri che nessuna scienza e nessuna filosofia potranno circoscrivere; chi può motivare e spiegare l'enigma che alberga nel profondo dell'essere e del non essere? Forse a volte occorrerebbe un po' più di umiltà, sebbene sia giusto difendere le proprie idee, quando sono sentite intimamente vere. Il pericolo è, però, quello di sostituire ad obsoleti dogmi altri dogmi, anche se presentati come rivelazioni. Il sapere è sempre in divenire, coinvolge aspetti tra loro anche contraddittori: la quadratura del cerchio non è a portata di mano né credo che l’uomo, pur dotato di intelligenza e di cultura, possa presumere di capire e di spiegare tutto.
Brevis laboro esse, obscurus fio, diceva Orazio, ossia “M'impegno ad essere conciso e divento oscuro”. Malanga nella sua risposta telegrafica, forse per la concisione, mi è parso sia scivolato, anche se del tutto involontariamente, in qualche schematismo. Chi non conosce gli altri studi del chimico toscano potrebbe formarsi un’dea distorta ed incompleta del Malanga-pensiero. Ecco alcune affermazioni che meritano qualche riflessione.
“La nostra società pensa che esistano i buoni ed i cattivi, ma la geometria e la scienza mostrano come questa sia una posizione errata. Dunque non ci sono né dei né demoni, né alieni buoni né alieni cattivi… Gli alieni sono alieni... Dio siamo noi con la nostra Coscienza. L'uomo ha due lobi nel cervello, il destro ed il sinistro, ma in Occidente purtroppo usa troppo spesso il sinistro. Tale sistema costruisce dei modelli mentali limitati che producono l'idea che esista lo spazio-tempo, che ci sia il bene ed il male e che l'universo sia reale. L'uso del lobo destro produce, invece, l'idea di base che l'universo sia olografico e virtuale, non-locale, come dicono i fisici Bohm ed Aspect.... Il mio pensiero scaturisce dal colloquio con Anima che pensavo nemmeno esistesse".
Queste asserzioni di Malanga mi sembrano opinabili, almeno per il loro taglio apodittico. Vediamo brevemente perché. In primo luogo il panegirico della geometria e della scienza sono un passo indietro rispetto a molte ricerche di Malanga, in cui anzi egli ne aveva ridimensionato la centralità, valorizzando il sapere tradizionale e la filosofia. Espressa in questi termini così rigidi e stringati, la lode della scienza rischia di avvicinare Malanga allo sterile scientismo di una Hack o di un Odifreddi, per citare solo due esempi, figure da cui ho sempre ritenuto il Nostro lontano anni-luce.
L'indifferenza agli aspetti morali (non esistono né il Bene né il Male; gli alieni sono tutti uguali, ossia sono alieni e basta, nel senso anche di estranei a noi...) implica una negazione dell'azione animata da principi etici, anche del meritorio operato di Malanga che, in questi anni ha avvertito l'esigenza etica ed umana di aiutare quelle persone, i rapiti, che hanno subito pesanti interferenze esogene. Se Bene e Male non esistono tout court, allora perché agire o anche pensare in qualsivoglia modo? Allora non solo le opere, ma anche le dimensioni, gli esseri ed i pensieri sono tutti uguali, omogenei tra loro, perfettamente intercambiabili.
Sulla natura e le intenzioni degli extraterrestri non mi pronuncio: è pure possibile che siano tutti malvagi, almeno quelli che agiscono, in modo più o meno occulto, sulla Terra, poiché il nostro pianeta è una prigione spaziale, in cui, come ritiene qualcuno, sono stati confinati i malviventi del cosmo, dei carcerati divenuti carcerieri degli uomini da loro soggiogati.
Affermare che in tutto l'universo esistano solo creature (non solo extraterrestri) perfide o indifferenti mi pare, invece, diverso: ciò implicherebbe che un presunto Dio è in realtà Ahriman, la divinità delle tenebre. Questo, però, è un altro discorso. Io non mi sentirei di escludere del tutto che, ogni tanto, un essere saggio e benevolo si manifesti sulla Terra ed altrove. D'altronde in tal modo, anche se tra molte ambagi, Malanga sembra concepire Gesù.
Il discorso sui due emisferi è, in linea di massima condivisibile, ma, di nuovo, esposto in tal guisa, incorre in quel dualismo che tanto Malanga biasima. Perché non postulare un trait d'union tra i due orientamenti mentali nel segno dell'Unità, un punto (cerebrale, mentale e spirituale) in cui convergano e si sublimino le due visioni, in cui la Luce si veni di qualche ombra e dove l'ombra sia rischiarata dalla Luce?
Per quanto attiene al colloquio con Anima, non avendo io il privilegio di dialogare con questa Sorgente, posso solo prender atto della buona fede di Malanga, il quale afferma di aver appreso da Anima (e da altri) le coordinate della sua teoria scientifico-filosofica dell'universo tetraedrico. Può darsi, però, che egli si sia fidato troppo di dichiarazioni di entità parassite che, in qualche caso, potrebbero aver mentito, mentre è possibile che il ricercatore toscano abbia interpretato e filtrato le spiegazioni di Anima, secondo la sua forma mentis, secondo categorie e concezioni culturali più o meno presenti in ognuno di noi.
Infine credo che siamo ancora lontani da una definizione esaustiva e soddisfacente sia del "reale" sia della Coscienza: sono misteri che nessuna scienza e nessuna filosofia potranno circoscrivere; chi può motivare e spiegare l'enigma che alberga nel profondo dell'essere e del non essere? Forse a volte occorrerebbe un po' più di umiltà, sebbene sia giusto difendere le proprie idee, quando sono sentite intimamente vere. Il pericolo è, però, quello di sostituire ad obsoleti dogmi altri dogmi, anche se presentati come rivelazioni. Il sapere è sempre in divenire, coinvolge aspetti tra loro anche contraddittori: la quadratura del cerchio non è a portata di mano né credo che l’uomo, pur dotato di intelligenza e di cultura, possa presumere di capire e di spiegare tutto.
Ho assistito nell'ottobre del 2006 in quel di Melara (anche questa località attaccata al Po) ad una conferenza di Corrado Malanga sul tema delle 'abductions ' aliene - rientrava nel ciclo di conferenze annualmente organizzato da Sebastiano Di Gennaro, il guru dell'USAC - e devo dire che nemmeno lui m'è piaciuto. ( Per caso,Zret, se ti capitasse di trovarti da queste parti in ottobre fammelo sapere).
RispondiEliminaMalanga è un personaggio indefinibile. Pratica l'ipnosi anche se non può farlo non essendo medico. Espone teorie inventate da lui e molto confuse. Vuole fare della Metafisica ma non fa altro che scimmiottare malamente il sapere arcaico e tradizionale dell'Umanità, vecchio di decine di millenni.
E per di più non è nemmeno avvincente come conferenziere, anzi piuttosto noioso. Insomma una vera delusione. (Al contrario piacevolissimi Baiata, Scantamburlo e Degli Esposti).
Purtroppo lo rivedrò anche quest'anno: parlerà dei vimana dell'India arcaica. Spero vada un pò meglio dell'anno scorso.
Ciao.
Giusto stanotte ho letto la lettera di Malanga che mi ha lasciato perplessa...mi ha colpito la distinzione tra uomini e umani,perchè è la stessa che faccio io,ma non completamente! tutto il resto è molto opinabile!
RispondiEliminanegando l'esistenza del bene e del male ha bello è che risolto il problema?
Il suo scritto mi è sembrato più che un'articolo o lettera che dir si voglia,una sequenza di appunti,di idee da sviluppare...a modo suo...
Ai miei occhi ha perso un bel po' di punti,ammesso che ne avessi mai dato!...
Ho pure un dubbio....ma era sobrio quando ha scritto?alcune sue affermazioni non "possono" stare nè in cielo,nè in terra,come suol dirsi!
esistono uomini privi di anima?secondo me non possono esistere,dato che il soma è il contenitore dell'anima,che cosa conterrebbe?
ossa,muscoli e sangue?
suvvia!.....
Gli uomini definiti senz'anima,in realtà hanno un anima "primitiva"per intenderci,che deve ancora fare molti percorsi di vita per evolversi...
Io la penso così da tanto tempo!
I delitti e altre nefandezze compiuti dagli umani sono dovuti appunto ad anime non evolute!...per cui,in fondo in fondo, non mi resta che compiatire e astenermi dal giudicare e condannare...
Con chi te la vuoi prendere con Bush o con la sua anima retriva?
quel burattino,l'anima ce l'ha,solo che è ancora ai primordi!
Naturalmente dico Bush,per intenderci velocemente.......
è evidente che sulla Terra s'incarnano anime non evolute destinate ad evolversi qui,per poi trasfersi al compimento del percorso,non in Paradiso,ma su pianeti il cui stato vibrazionale è superiore...
e ora sorridete!
angelotta
Ciao Paolo, forse sei un po' severo con Malanga che ha comunque molti meriti. Parecchi suoi articoli, forse quelli meno noti, sono illuminanti: ad esempio, ne ricordo uno che non sono stato in grado più di reperire, sui legami tra DNA e tarocchi. Ha anche una vérve quando scrive e tuttavia... Qui non posso aggiungere altro.
RispondiEliminaNon è escluso che ci si veda in quel di Melara, eventi del kaliyuga permettendo.
Ciao e grazie.
Ciao Angelotta, bisognerebbe vedere che cosa intende Malanga per Anima. Credo un principio spirituale. Certo che le sue affermazioni pi� discutibili sono quelle relative alla non esistenza del Bene e del Male ed alla differenza tra uomini ed umani, che forse potrebe consistere in ci� che tu metti in luce.
RispondiEliminaAnch'io mi astengo sia dal giudicare sia dal condannare. Come dice Matthew Ward, "avere delle aspettative riguardo agli altri � indesiderabile come giudicarli".
Ciao e grazie.
Caro Zret,
RispondiEliminaè molto interessante il tuo articolo su Malanga ma non commento perchè è impossibile disssertare in un post quelle che sono verità deduttive da quelle che sono interpretazioni personali del Malanga.
Rimane comunque un "personaggio" con le sue pecche e i suoi pregi (chi non è imperfetto..).
Mi è piaciuto Paolo che pur non essendo d'accordo su molte cose lo và ad ascoltare ;) potere della "curiosità" o ricerca di qualcosa?
Facci sapere Paolo ed anche tu Zret se ci sarai.
In ultimo voglio comunicarti che oggi hai raggiunto il numero "666" di articoli pubblicati in questo bellissimo Blog. E questo su Malanga mi sembra molto approriato , visto che il tema à "l'uomo" e la sua anima.
Abbraccio tutti con sincerità e affetto.
# B O J S #
Ciao Bojs, sì, ho notato che questo era il post 666, numero d'uomo, maschile, male in inglese, male, quel Male che in un intervento un po' frettoloso Malanga nega o trascura. Noi tutti, però, cerchiamo di incamminarci verso la Luce.
RispondiEliminaUn affettuoso saluto a te e a tutti i lettori.
Cari Zret e Bojs, salvo gravissimi problemi dell'ultima ora, sarò a tutte e quattro le conferenze di Melara, dacchè abito a poca distanza dal borgo stesso (qualche km).
RispondiEliminaSpero di incontrarvi una sera o l'altra.
Bojs, vado a sentire Malanga perchè per me trattasi pur sempre di un avvenimento culturale e non è che il tipo sia uno sciocco - tutt'altro -, ma questo non significa che egli debba invadere domini che non gli competono quali la Metafisica e la struttura sottile dell'essere umano.