04 agosto, 2007

Sogni e segni

Da millenni ci si interroga sul significato e sulla natura dei sogni: da Omero ad Artemidoro, da Freud a Jung, dalla saggezza dei Greci alla gelida, cerebrale analisi delle varie scuole psicanalitiche, il sogno continua, però, a custodire gelosamente il suo segreto: attività cerebrale o fuggevole incursione in un'altra sfera di realtà o contatto con i defunti e gli dèi? Anche in questo ambito, come per la memoria, sia i numerosi e spesso discordanti indirizzi psicologici sia le neuroscienze hanno creduto di poter comprendere e sviscerare il mondo onirico, ma i risultati sono stati inferiori alle aspettative. Sono state formulate teorie per interpretare i sogni e per tentare di spiegarne l'origine e la funzione; Schopenauer addirittura aveva postulato l'esistenza di un organo dei sogni... In realtà, sappiamo ben poco. Sogni premonitori e sogni banali legati a cattiva digestione; intuizioni quasi soprannaturali ed intrecci onirici che esprimono la profonda abiezione della natura umana…

Quanti poi si sono cimentati nella loro esegesi, credendo di poter attingere al serbatoio degli archetipi per una terapia del corpo o dell'anima, per una comprensione del profondo! Eppure il mistero è sigillato: gli emblemi non si lasciano circoscrivere e razionalizzare dal Lògos. Essi sono come acqua che scorre fra le dita, come il vento che, stormendo tra le fronde, parla un linguaggio incomprensibile. Dèi, demoni e mostri sono acquattati in latebre di lande tenebrose pronti per tendere agguati ad un io smarrito, privo delle ingenue, razionali certezze che confortano la vita diurna.

I simboli onirici ricordano un po' i pittogrammi nei campi dei cereali: suggestivi, conturbanti, enigmatici, sembrano sempre sul punto di tradire il loro intimo valore, ma alla fine si rivelano impenetrabili nella loro quintessenza. Immagini sacre, grafemi antichi (sumeri, egizi, indiani, americani...), simboli del Reiki (1), frattali, codificazioni della sezione aurea e numeri di Fibonacci, un campionario di icone che spaziano dai graffiti preistorici alle rappresentazioni della Massoneria...

Chi sono i messaggeri? Nazioni delle stelle, demoni in sembianze angeliche, spiriti della Terra...? Qual è il vero messaggio? Se fossero un alfabeto arcano che solo negli stati alterati di coscienza e nei sogni è possibile recepire ed interiorizzare? Oppure sono forme radioniche in grado di agire sulle energie sottili e sulle coscienze. Qualcuno ritiene che i crop circles abbiano poteri terapeutici per l'organismo e per lo spirito. Qualcuno pensa si tratti, almeno in qualche caso, del solito codice elaborato dagli "Illuminati" che, come è noto, sono ossessionati dalle simbologie, spesso scontate e misere. Più che simboli i loro, sono sintomi di una malattia dell'anima, ammesso che abbiano un’anima…

Che cosa sono i simboli? Che cosa palesano e, nel contempo, nascondono queste immagini primordiali, ancestrali, dense di significati che non usiamo più, ma da cui l'uomo contemporaneo è ancora circondato o sfiorato, mentre si aggira nei cupi labirinti dell'inconscio, nelle plaghe azzurre delle dimensioni astrali?

Che cosa sono i simboli? Tutto e niente, come la vita.

(1) Per quanto mi consta, è stato l’amico Menphis a notare le somiglianze tra i simboli Reiki ed alcuni pittogrammi nei campi.

7 commenti:

  1. Che dire dei sogni? Derivano dall'attività ideoplastica dell'anima e sono lì per farci compagnia durante tutta l'esistenza. Ultimamente mi sono fatto l'opinione che le realtà oniriche esistano per davvero, alla stessa stregua della dimensione che attraversiamo nello stato di veglia.
    Personalmente, a differenza delle varie scuole siano state quelle più o meno esoteriche dell'Antichità o siano quelle psicanalitiche degli ultimi cento e passa anni, non do assolutamente alcuna importanza ai sogni. Da essi non ho mai ricavato il benchè minimo insegnamento. I sogni veramente significativi durante tutta un'esistenza sono rari o rarissimi o addirittura, nella maggior parte delle persone, non se ne verificano mai.
    Mi fa semplicemente sorridere il presupposto psicanalitico in base al quale il processo di miglioramento o di guarigione psicologica di un individuo parte dall'analisi dei sogni. Ma che baggianata e quale sciocco espediente si sono inventati gli psicanalisti per sbarcare il lunario!
    Sfido chiunque, vale a dire qualsiasi persona concreta e sensata, a risolvere i propri di equilibrio psichico a partire dall'analisi simbolica delle esperienze oniriche. Per quel mi riguarda, non cerco mai di ricordare i sogni una volta risvegliatomi. Me li butto semplicemente dietro le spalle. Ogni tanto ricavo da essi qualche forma di piacere. Molto spesso la mia attività onirica si svolge in uno stato di penombra o di semioscurità e mai intravvedo, mentre li vivo, elementi numinosi che potrebbero dar adito a sviluppi o trasmutazioni esistenziali.
    E' il solito io meschino e frustrato di tutti i giorni che si muove in essi, le atmosfere sono non di rado insulse e banali soprattutto nei periodi di stanchezza e di affaticamento.
    Mi vengono in mente i sogni descritti nelle Scritture:
    non credo minimante che tali esperienze si siano mai verificate. Pie leggende scaturite dalla fervida immaginazione e capacità inventiva degli scrittori dell'Antichità. A dire il vero tali autori si rivolgevano ad una umanità diversa dalla nostra, non necessariamente più ingenua ma certamente dotata di una sensibilità differente cioè meno chiusa ai modi invisibili di quanto non siamo noi. Ma ciò non toglie che di favole si tratta. Forse gli uomini del passato riuscivano attraverso i sogni e la creazione leggendaria a dare un significato all'esistenza, cosa che noi non siamo più in grado di fare.
    Morale: per noi i sogni potrebbero anche sparire dal momento che sono una semplice perdita di tempo.

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  2. La mitopoiesi dei sogni è spesso misera e sfuggente. Anch'io credo che l'esperienza onirica sia reale, ma come filtrata ed offuscata da una coscienza ancora troppo egocentrica. Ho avuto qualche sogno premonitore, ma di circostanze e non di eventi, qualche incontro speciale, ma per il resto è nebbia. Forse il nostro terzo occhio si è chiuso ed anche le capavità letterarie si sono inaridite.

    Ciao!

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  3. Cari amici,

    le parole sintetizzate da Zret anche in questo caso sono l'apoteosi del dubbio su simbolismi e tentativi di interpretazioni di linguaggi che sfuggono alla comprensione dell'uomo moderno, tutto preso dalla "realtà" e dalla "materialità".

    Sono in sintonia con Paolo e con Zret che l'uno in un modo e l'altro in un'altro deducono secondo le loro "esperienze" l'utilità e l'inutilità dell'interpretazione di questi archetipi.
    Anche se io ho fatto sogni che si sono rivelati profetici nella mia vita e mi hanno dato degli avvertimenti, la maggioranza di essi è - come dice Paolo - insignificante alla nostra razionalità.

    Forse non sappiamo comprendere ancora bene molte cose e molte altre le diamo per scontate.. è come la vita che scorre senza che noi ci accorgiamo degli infiniti linguaggi con cui essa comunica con noi.. quante formichine e altri insetti osservavo da bambino con senso di scoperta e stupore per quelle infintesimali vite.

    Oggi nessuno "osserva" più queste cose, come il cielo che guardiamo spesso solo alla ricerca si scie malefiche... perchè guardiamo l'apparente materiale delle cose ed abbiamo perso il senso spirituale e profondo del linguaggio universale.

    Di certo noi uomini "moderni" capiamo solo quello che "possiamo"
    razionalizzare, per il resto è solo paranoia. Ed ognuno ha ragione nello stesso tempo perchè in realtà ognuno è un piccolo "universo" con la SUA realtà oggettiva che confina con ALTRI "universi" diversi.. nell'attesa che le barriere vengano abbattute e tutti si viva nello "stesso universo" in pace e amore, condividendo le rispettive differenze per comprenderle nel Tutto.

    Grazie Zret di "essere".. e grazie Paolo di "essere".. mi fate felice ogni volta che vi incontro.

    Un sincero saluto fraterno.

    B O J S

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  4. Eccellenti e profonde le considerazioni di Bojs sulla condizione umana, quasi del tutto imprigionata in una gabbia elettromagnetica, con la coscienza confinata in una sferetta avulsa dal resto, una sorta di monade che, però, non si avvale di alcuna armonia prestabilita e che osserva solo una frazione infinitesimale di quanto esiste.
    Molti poi oggi non osservano più neanche il mondo visibile, figuriamoci se sono interessati alle dimensioni invisibili.

    Un fraterno saluto.

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  5. Un vivissimo grazie, caro Bojs, delle rinnovate parole di stima e di affetto nei miei confronti.
    Ti leggo sempre con piacere.

    Ad maiora. Ciao,

    Paolo

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  6. Purtroppo come dice Bojs oggi nessuno può "Vedere" i Segni che, comunque, sono sempre presenti attorno a noi, per essere interpretati..
    Tutto ci "parla" se lo "ascoltiamo"..

    "L'Essenziale però, come diceva il Piccolo Principe,rimane sempre invisibile agli occhi"

    Dove volgere allora il nostro "sguardo", se non "Oltre"..
    Oltre le Scie Kimike, le Preoccupazioni, le Paure, lo Stress..
    Tutti "Prodotti" che ci distraggono, ci rubano le "Energie", ci limitano la "Visione" ci monopolizzano "l'Attenzione"..dannano le nostre "Anime"..

    Dove se non "Oltre" i Sogni..

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  7. Vorrei dissentire avendo studiato la materia e come mia abitudine amo far convergere le varie informazioni che raccolgo dalle mie ricerche ed esperienze personali. il Post è eccellente ed anche le considerazioni generali dei commenti. Ciò da cui dissento è la posizione netta di Paolo sulla possibilità di discernere e risolvere coflitti inconsci tramite l'interpretazione dei sogni. Va evidenziato che Freud per primo si ostinò tutta la vita a spiegare che l'interpretazione psicoanalitica è complettamente diversa da quella simbolica o analogica. Sebbene, esistessero a suo modo di vedere dei simboli, il sogno andava analizzato tramite il processo di libera associazione di idee, il procedimento vero e proprio che venne chiamato psicoanalisi.
    Ora riflettiamoci bene, tutto ciò è in antitesi con la considerazione, per me assolutamente condivisibile che rende il sogno un livello reale di realtà seppur inficiato dalla codifica della coscienza? Assolutamente no! Sebbene ci vorrebbe troppo tempo per spiegare il mio pensiero pongo una semplice domanda: che cos'è l'inconscio? E' interno o esterno? A che cosa ci riferiamo con interno ed esterno? Esiste davvero un mondo esterno a noi durante il day dream? Che cos'è la percezione sensoriale?
    A tutte queste domande ho trovato una risposta o meglio un approccio.
    Vi consiglio la lettura di "L'Amore Infinito è l'Unica Verità, tutto il resto è illusione" dove vengono spiegati in modo eccellente i processi di percezione, decodifica, ecc. Ma basta anche leggere le ricerche del dott. Malanga oppure "Trilogia dell'IO SONO". Oppure documentarsi direttamente sulla Teoria degli universi come ologrammi seppure il linguaggio è più tecnico.
    Vorrei concludere con un episodio clinico narrato da Sigmund Freud, anche se adesso non ricordo in quale suo libro, ne tutti i dettagli:
    un ragazzo veniva tormentato nei suoi sogni da un essere dal volto verde SERPENTIFORME! In più soffriva di un sintomo psicosomatico, allora definito sintomo di conversione isterica: vomitava frequentemente senza alcuna ragione e senza disfunzioni organiche. Sottoposto ad analisi dallo stesso Freud, dopo aver analizzato una serie di sogni ricorrenti con lo stesso scenario, venne fuori la sua rigida educazione religiosa e l'autoimposizione a reprimere ogni pulsione di masturbarsi sebbene fosse già in fase adolescenziale. Scoperta questa causa correllata a vari simili repressioni dall'infanzia, scomparve il vomito e anche l'essere verde durante le sue attraversate oniriche. Tutto ciò ci porta a riflettere e cominciare a comprendere che la nostra visione è molto ridotta. Esistono correllazioni tra rappresentazioni, immagini, vissuti psichici e vissuti "sensoriali". Le culture antiche vivevano e/o tramandavano le conoscenze di un epoca in cui la nostra (o almeno quella da cui ebbe origine) percezione era molto più fluttuande da quella "statica" attuale che diffatti ha costituito quella che chiamo Matrix: una prgione vibratoria (con relativa decodifica olografica) senza sbarre, ne mura, ne odore, una prgione per la nostra mente, come dice Morpheus (Sonno) a Neo!

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