05 febbraio, 2007

Stati mentali

La ricerca di frontiera (e non solo), come molti filosofi dei secoli scorsi, si interroga sulla natura del pensiero: il pensiero è il risultato di reazioni chimiche e di impulsi elettrici all’interno delle cellule cerebrali? Lo sostengono quasi tutti i biologi. Senza il cervello non può esistere alcuna attività cognitiva, alcuna forma di coscienza: non è un caso se il parametro della morte cerebrale è stato assunto come linea di confine tra la vita e la non-vita. Se una persona, in seguito ad un incidente o ad una malattia, subisce dei danni all’encefalo, la sua identità psichica è gravemente compromessa. L’individuo può essere ridotto ad uno stato vegetale, quasi annichilito.

Sono sufficienti questi dati empirici per identificare fenomeni cerebrali e stati mentali? I materialisti rispondono senza esitazione di sì. Eppure resta il dubbio che l’intera esistenza psichica non si riduca ad eventi biochimici, alle sinapsi: qualche anno fa, lessi un testo che riportava la notizia di alcune autopsie eseguite su uomini la cui scatola cranica era risultata vuota. Non so quanto affidabili fossero quelle informazioni: sarà stata una fola, ma chissà… Come trascurare poi tutte quelle esperienze controverse, ma piuttosto frequenti come le esperienze di pre-morte studiate, tra gli altri, dal dottor Raymond Moody e dalla dottoressa Elizabeth Kubler Ross? I resoconti di coloro che hanno gettato uno sguardo su un presunto oltremondo dimostrerebbero che il pensiero non è legato al cervello.

In ogni caso è difficile capire e concepire come una reazione chimica o un impulso elettrico possano generare realtà tanto complesse come i sogni, i concetti, le idee, i ricordi, le emozioni, le sensazioni, i sentimenti, le percezioni. Davvero, come osservava il filosofo e scienziato Poincaré, esiste uno iato tra fisica e chimica, tra chimica e biologia, tra biologia e psicologia, tra psicologia e filosofia.

Pure le recenti teorie “sintetiche” sull’universo ologramma, un universo che include lo stesso cervello, concepito anch’esso come immagine olografica, lungi dall’aver dissipato il mistero dell’identità e del cosmo, hanno reso il problema ancora più scabroso. Neppure moltiplicare gli enti, introducendo accanto alla mente, l’anima e lo spirito, giova alla comprensione del difficile tema. Sono ancora teorie, sebbene intriganti, sia quella di Bohm sia quella dell’universo tetraedrico. Non solo, altre speculazioni coesistono e spesso si contraddicono: lo scenario filosofico-scientifico di questi decenni è un labirinto, in cui ipotesi più o meno astruse si rincorrono e si neutralizzano a vicenda, come tante particelle di materia e di antimateria che si scontrano.

Elucubrazioni, solo elucubrazioni: troveremo mai una spiegazione? È tutto un’irreale-reale velo di Maya o esiste un nocciolo duro della realtà, un quid ontologico? La stessa coscienza è un “fascio di sensazioni”, per dirla con Hume, o si può isolare un substrato psichico e metafisico della persona? Troveremo mai una risposta plausibile alle mille domande che ci assillano? Credo di no: l’impegno speculativo di scienziati e pensatori è perfettamente inane, mentre tutti i quesiti che ci poniamo sarebbero oziosi, se non ci riguardassero direttamente, se non riguardassero la possibilità (che sono proclive a reputare in modo negativo) che qualcosa di noi sopravviva alla morte del corpo.

Invidio gli atomisti antichi e la loro certezza della mortalità dell’anima, un flusso di corpuscoli leggeri che, uscendo dalla bocca, si disperdono nell’etere, come una voluta di fumo
.

3 commenti:

  1. Ciao Barbara, spero tu l'abbia gradito. A presto.

    RispondiElimina
  2. Ciao Angela, perché tuo nipote ti ha annichilito? In senso positivo, ovviamente. Racconta.

    RispondiElimina
  3. CAMBIO DI PROSPETTIVA NELLA SIGNIFICAZIONE CEREBRALE DELLA PERCEZIONE - PRE-MEETING on LINE- Proposta di Discussione. 19-SETT-2008

    Il Cervello e' una struttura bioelettrochimica la quale apprende mediante la vista e l' udito e gli altri sensi, producendo attivamente immagini ,colori e suoni ecc.. in termini di sensazioni interiorizzate; quest'ultime infatti non sono soltanto il risultato di un semplice riconoscimento basato su la rispondenza biunivoca e speculare tra la realta fisica esterna ed il vissuto percettivo.

    Il cervello infatti, si "auto organizza" producendo una attivita interiore che si predispone attivazione delle aree visive ed auditive , capaci di produrre immagini e suoni ed inoltre alla intercettazione analitica delle varie vibrazioni provenienti dal mondo esterno .

    Constatiamo ad esempio che il cervello modulando in modo programmato le saccadi oculari ed anche tramite una una gamma di sonorita (emissioni otoacustiche ) ed altri sistemi di di auto stimolzione necessari per intercettare messaggi subliminali , si predispone nel confrontarsi interattivamente con gli stimoli sensoriali provenienti dal mondo esterno , per poi realizzare le immagini e suoni come simulazione interiorizzata di modelli visivi ed auditivi geneticamente determinati , che sono in realta quelli che percepiamo e quindi significhiamo come sensazioni cerebrali.

    Cio che vediamo ed udiamo pertanto e' il frutto della simulazione cerebrale prodotta dal sistema neuronale eleborate come immagini e suoni la quali ci informano sulla probabilita delle nostre future interazioni con l'ambiente sia fisiche che emotive o pulsionali.

    La vecchia concezione per la quele il cervello ha "solo" la possibilita di ricezione e trasduzione speculare dei segnali sensoriali analogamente ad un computer , non tiene conto della capacita "auto-organizzativa" del cervello di compiere una indagine di previsione che traduce e stabilizza la produzione di imamgini di suoni secondo le esigenze genetiche di rappresentazione della propria specie vivente.

    La obsoleta ed antiquata prospettiva del funzionamento cerebrale ,ha il limite di non saper spiegare l' immaginario e quindi le potenzialita intuitive e creative dell' uomo , e pertando conduce ad inspiegabili paradossi,come ad esempio la contraddittorieta tra la funzione analitica del cervello il suo funzionamento olistico.
    Infatti mentre le varie zone specialistiche analizzano puntualmente i segnali provenienti dall trasduzione degli stimoli sensoriali , di fatto nella nostra percezione immagini e suoni sono ben sincronizzati e simultaneamente correlati.

    La reale simultaneita composita della percezione pone quindi il problema del funzionamento non solo analitico ma anche olistico del cervelllo ; tale contraddizione che puo essere facilmente risolta modificando la PROSPETTIVA NELLA SIGNIFICAZIONE CEREBRALE DELLA PERCEZIONE , come sopra accennato.

    EGOCREANET ha iniziato fin dal 1997 a trattare scientificamente l' argomento dell' immaginario e della creativita' iniziando con il far capire che i colori percepiti ( anche nella fase onirica del funzionamento cerebrale) , sono di fatti una risposta sensoriale al tipo di reazione fotochimica che avviene nei coni e nei bastoncelli e che risponde alla costruzione genetica delle diverse molecole di Rodopsina , che vengono prodotte dal sistema retinico .

    Putroppo la transdisciplinarieta che conduce a formulare una ampia discussione sull' effettivo funzionamento cerebrale , non trova ascolto dalla accademie la quali persistono nelle loro tradizione di ricerca disciplinare e sub-disciplinare , che infine tende a tradurre la complessita dei processi naturali in inutili complicazioni e devianti formalismi.

    Per superare tale impasse derivante dal perdurare della separazione tra scienza arte ed umanesimo , EOCREANET /ON-NS&A , organizza il meeting "FOR A NEW MEASUREMENT OF UMANTY " del 20/21-NOV-2008 a Firenze (IT) in Falazzo Strozzi -sala Ferri del VIEUSSEUX, sl tema SELF-ORGANIZATION IN SCIENCE AND ART

    Anche tale inziativa viene promossa nel quadro della tradizione affermatasi in EGOCREANET , che tende ad agire verso una prospettiva innovativa e creativa del Sapere in cui il rinnovamento culturale e' inteso come MEDICINA utile per favorire a CREATIVITA MENTALE e SOCIALE nel quadro dello sviluppo della Societa della Conoscenza .

    Si chiede pertanto di divulgare ampiamente questa discussione in modo che possa favorire il superamento della asfittica disciplinarieta della scienza e dare sviluppo ad una cultura piu essenziale capace di dar vita alla futura societa del sapere.

    Paolo Manzelli pmanzelli@gmail.com 19SET/08 FIRENZE

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

AddThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...