06 marzo, 2010

Qualcuno ci rapisce da un'altra dimensione come un pescatore prende all'amo le sue trote? (articolo di F. Lamendola)

Pubblico un interessante articolo del Professor Lamendola intitolato "Qualcuno ci rapisce da un'altra dimensione come un pescatore prende all'amo le sue trote?" L'autore, dopo aver meticolosamente ricostruito alcuni casi storici di misteriose sparizioni, ne indaga la natura, ampliando il discorso per provare a collocare il fenomeno dei rapimenti (anche in correlazione con gli U.F.O.) in un contesto filosofico. Il testo mi offre lo spunto per ricapitolare le principali ipotesi circa le abductions, tema fra i più inquietanti e densi di implicazioni nell'ambito della ricerca ufologica.

- Secondo Alvin Lawson ed altri, i rapimenti sono riferibili ad esperienze psichiche. In particolare Alvin Lawson e Stanislav Grof vedono nei resoconti dei testimoni, sottoposti ad ipnosi regressiva, dei rimandi all'evento della nascita, quindi al traumatico passaggio del feto da un ambiente sereno e confortevole ad un mondo percepito come ostile e rumoroso. Altri chiamano in causa traumi rimossi, riconducibili ad abusi sessuali subiti durante l'infanzia.

Michael Persinger ritiene che le esperienze dei sequestrati siano allucinazioni causate da campi elettromagnetici.

I fisici e matematici tedeschi Grazyna Fosar e Franz Bludorf hanno recentemente sviluppato ed affinato questa linea interpretativa, collegando i Grigi e le loro intrusioni a fenomeni di ipercomunicazione. I due scienziati germanici non escludono contatti con esseri di altri mondi, ma opinano che questi vissuti si svolgano su un piano di coscienza di gruppo all'interno di un piano dimensionale non lineare. Di conseguenza gli elementi dell'esperienza U.F.O. sono analoghi ai simboli classici della coscienza collettiva archetipica dell'umanità.

- Richard Boylan e Thomas Bullard pensano a rapimenti compiuti da visitatori benevoli, "nell'ambito di un programma complessivo volto a trasformare la popolazione terrestre, rendendola più equilibrata, positiva e rispettosa delle leggi universali".(R. Malini) Il compianto John Mack è vicino a questa visione del problema. A queste azioni sarebbero contrapposti i falsi rapimenti organizzati dai servizi segreti con il fine di suscitare nell'opinione pubblica paura ed astio nei confronti dei rapitori alieni. Sono queste le cosiddette "military abductions"(milabs), investigate specialmente da Helmut Lammer.

- Altri ricercatori, come Budd Hopkins e Katharina Wilson, attribuiscono i rapimenti ad esseri di altri mondi. Le loro vere intenzioni non sono chiare, ma Hopkins e la Wilson suppongono che gli ufonauti perseguano per lo più scopi di ibridazione. La Wilson rigetta senza mezzi termini il modello di spiegazione psicologica, ribadendo l'indole tangibile, concreta del fenomeno abduction.

Corrado Malanga, come è noto, sostiene che gli intrusi intendono appropriarsi dell'anima.

Il dibattito è acceso: l'esegesi psicologica pare inconciliabile con la spiegazione fisica. Sennonché si potrebbe trovare un raccordo fra le due correnti di pensiero, se si superasse la riduttiva e schematica antinomia tra psiche e materia per cominciare a delineare uno scenario comprensivo delle varie e talora contraddittorie sfaccettature della realtà. E' un compito improbo, ma doveroso.

Per quanto mi riguarda, sarei propenso a riconoscere in molti casi di abductions lo zampino dei militari, ma è possibile che siano anche la traccia di una tangenza (o collisione) con altre sfera di realtà, di solito precluse alla coscienza normale. Questi incontri, spesso dolorosi, raramente benefici, potrebbero essere l'indizio di una lacerazione nel tessuto empirico che ordinariamente separa diversi piani: tale strappo potrebbe derivare sia da cause interne sia da fattori esterni. Anche qui, però, lo spartiacque è quanto mai mobile e discontinuo, oltre che convenzionale.


L'uomo era uscito dalla sua fattoria per andare a vedere i suoi cavalli; mentre stava attraversando il prato, sotto gli occhi della moglie e dei suoi figli, era sopraggiunto l'avvocato del luogo con un suo amico. L'avvocato lo chiamò perché tornasse indietro; ma, allorché Lang si girò per tornare verso casa, svanì sotto lo sguardo incredulo dei presenti, in pieno giorno ed in un luogo assolutamente aperto e privo di alberi o case.

Si tratta, nell'insieme della casistica riguardante fatti del genere, di una vicenda certamente impressionante, ma tutt'altro che unica; anzi, sarebbe assai lungo l'elenco delle persone, isolate o a gruppi e talvolta anche a bordo di veicoli leggeri o pesanti, scomparse nel nulla, sovente sotto gli occhi allibiti di numerosi testimoni; così come quella relativa alla scomparsa subitanea ed inspiegabile di navi, aerei, e sempre in circostanze tali da far escludere qualunque incidente di volo o di navigazione, spiegabili in base alla logica umana.

Che cosa bisogna pensare di fatti del genere, dopo averli sfrondati - è naturale - di tutti quelli che, in un modo o nell'altro, sono suscettibili di una spiegazione naturale, in base alle leggi della fisica che noi conosciamo?

Lo studioso Charles Fort, dopo aver raccolto un'imponente documentazione in proposito, riteneva che, probabilmente, noi terrestri siamo in pratica alla mercé di creature di un'altra dimensione, più evolute o comunque più potenti, le quali, di quando in quando, rapiscono alcune persone per farne oggetto di studio o forse di esperimenti (per non parlare di ipotesi ancora più raccapriccianti): più o meno come noi facciamo con gli animali, dei quali ci serviamo a nostro piacere, o che alleviamo per i nostri scopi.

In questa prospettiva, noi saremmo in tutto e per tutto paragonabili alle trote da allevamento o ai manzi che, in qualsiasi momento e, a sua discrezione, il proprietario può decidere di prelevare, per farne ciò che meglio crede. È pur vero che questa ipotesi si inscrive nel più vasto quadro della filosofia di Fort, caratterizzata dal concetto di "intermediarità": secondo lo studioso americano, tutte le cose che noi conosciamo non sono né del tutto reali, né del tutto irreali, quanto piuttosto dei tentativi di essere qualcosa, vale a dire di esistere. Questa ipotesi di lavoro consente di rendere ragione (si fa per dire) di tutta quella massa sterminata di fenomeni che stanno al di là della scienza e che, pur essendo stati osservati da numerosi testimoni, contrastano irrevocabilmente con tutto ciò che noi sappiamo o crediamo di sapere, riguardo alle leggi del mondo naturale e della stessa logica.

Prima di procedere ancora su questa linea di ragionamento, crediamo opportuno ritornare alla questione delle scomparse improvvise ed inspiegabili di esseri umani (nonché di autoveicoli, navi ed aerei), scorgendo in essa un punto d'osservazione privilegiato per riflettere su più ampie questioni riguardanti la nostra posizione rispetto alla cosiddetta "realtà".

L'articolo continua qui.




4 commenti:

  1. Riguardo alla scomparsa improvvisa di esseri umani, autoveicoli, aerei, navi e via dicendo si afferma che essi/esse entrino in frattali. Anni fa lessi alcune descrizioni di individui che improvvisamente si sentivano come riuscchiati da dimensioni diverse e che a mala pena riuscivano a sfuggire a tali 'imbuti' spazio-temporali.

    Rammento in particolare la descrizione di un tale che riuscì a sfuggire a tale enigmatica attrazione rifugiandosi di corsa sulla sua auto.
    Ma esistono anche descrizioni di viaggi effettuati nel passato persino con il corpo fisico e non solamente con il cosiddetto corpo astrale.
    Per la precisione posso citare il racconto di un colloquio effettuato da due esoteristi francesi -dei quali uno era Adepto - e...Giovanna d'Arco imprigionata in attesa del patibolo in castello francese.

    Che devo dire? La realtà o le realtà con cui viviamo a contatto anche solo di striscio sono assai più strane e polimorfe di quanto la nostra povera testolina arrivi ad immaginare.

    RispondiElimina
  2. E' probabile che esistano dei varchi tra le varie dimensioni. Anche i viaggi nel tempo sono un'eventualità da non scartare.

    Shakespeare docet.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina
  3. Le esperienze con piante e altre sostanze allucinogene portano in reami ove si vedono piccoli grigi e si vivono (passando in altri piani della realtà?) esperienze di rapimento

    Simili esperienze si vivono a quanto pare a volte in maniera spontanea, forse perchè a volte la chimica nel nostro cervello secerne in maniera eccessiva certe sostanze come la DMT che ci portano in una stato allucinatorio.

    Analoghe esperienze si rintracciano nella letteratura e nei racconti sui "folletti" (piccoli grigi?) e sui rapimenti da essi perpetrati. Anche in tal caso lo scopo di ibridazione è evidente.

    Queste riflessioni fatte da Hancock nel suo libro Sciamani sono essenziali per completare il quadro introduttivo e potrebbero porre molti rapimenti in un contesto di comunicazione tra dimensioni diverse della realtà, che normalmente sono separate.

    La fisica mostra che istanti lontani nel tempo e punti lontani dello spazio sono correlati in maniera ben diversa da come vorebbe la relatività einsteiniana (entanglement quantistico) rendendo precario persino il concetto di causa ed effetto (da sostituire a volte con quello di sincronicità e correlazione istantanea non - locale).

    Forse l'potesi dell'universo olografico (basata sull'interpretazione di Bohm della fisica quantistica) potrebbe spiegare sia questi ultimi fenomeni che aprire le porte alla comprensione di rapporti tra differenti piani della realtà.

    Forse anche la teoria delle superstringhe, od un'analoga teoria basata sull'esistenza di molteplici dimensioni da noi non direttamente percepibili potrebbe rendere conto di certi fenomeni.

    Ma forse il quadro è ancora più complesso e forse la mente umana può comprenere la realtà con l'intuito meglio che con l'ausilio delle cosiddette "scienze esatte".

    RispondiElimina
  4. Corrado, la tua glossa è molto equilibrata e giovevole. Benché Hancock sia considerato autore di scarso valore, reputo il saggio Sciamani un'opera onesta e scorrevole. Certo, molte risultanze derivano da altri autori, ma è un merito non piccolo saper salire sulle spalle dei Giganti.

    E' probabile che esistano dimensioni in cui tempo e spazio o non esistono o assumono connotati inimmaginabili. Se solo sapessimo oltrepassare lo steccato della logica...

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

AddThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...