16 luglio, 2012

La questione sumerica

Serendipità, ossia compiere un’importante ed inattesa scoperta, mentre si sta cercando qualcos’altro. Per serendipità sia Mario Biglino sia Biagio Russo, tentando di venire a capo dello spinoso problema concernente le origini degli esseri umani, hanno rispolverato una possibile verità, già intuita nel 1956 da Poebel, ma a lungo ignorata, anzi ostracizzata. [1]

Qual è dunque tale riscoperta? Indagini linguistiche e filologiche sugli antichi testi (le saghe sumere, la Torah etc.) hanno evidenziato una parentela fra i termini Shumer-Shinar e Shem-Sem, quindi fra l’enigmatico popolo dei Sumeri (“Guardiani"?Teste nere”?) ed i Semiti. L’assenza di riferimenti ai Sumeri nel Pentateuco, se si esclude il cenno alla regione di Shinar, quasi certamente la terra di Sumer, ricorda il silenzio circa gli Esseni(?) nei Vangeli canonici. E’ un silenzio che alcuni esegeti hanno interpretato come l’eventualità di un collegamento, per qualche motivo occultato, tra il Messia e la comunità qumranita.

Ecco che cosa scrive il Professor Biglino: “Nella cosiddetta Tavola delle nazioni (Gen. 10) sono elencati i popoli che abitavano nei territori del Medio Oriente e non solo (Egizi, Assiri, Babilonesi, Cananei, Filistei, Hurriti, Hittiti, Etiopi, Amorrei, Evei, Accadi, quelli di Cipro, Rodi, Tarsi, Ofir…), ma non ci sono i Sumeri. Com’è stato possibile dimenticare proprio il popolo da cui l’Antico Testamento ha addirittura tratto gran parte dei suoi contenuti originali? E’ un’incomprensibile ed imperdonabile dimenticanza? Il sumerologo Kramer ci riconduce agli studi del suo maestro Poebel raccolti in un articolo in cui in sostanza si afferma che gli Ebrei sono i discendenti dei Sumeri. La Bibbia non li cita quindi espressamente perché, quando parla degli Ebrei, parla in realtà di un ramo diretto discendente del popolo che portò la civiltà nel mondo. I Sumeri erano dunque Semiti? Proviamo a rispondere con l’aiuto della Bibbia stessa. Sappiamo (Gen. 10, 21 e segg.) che Shem (Sem), figlio di Noè, ebbe vari figli da cui derivarono popolazioni che la storia conosce molto bene: Ashur, Elam, Aram… Da uno di questi figli discese Eber (Ever), capostipite degli Ebrei.”

Gli accademici hanno osservato che le forme Shumer-Sumer e Shum-Shem sono equivalenti sotto il profilo fonetico: a tali annotazioni bisogna aggiungere che i Sumeri si erano insediati nella Mesopotamia, la patria del patriarca Avram (Gen. 15, 7 e 24, 10), rampollo di Ever e dal cui figlio Isacco prosegue la discendenza geneticamente pura. Le consuetudini matrimoniali seguite da Abramo, Isacco e Giacobbe alias Israele corrispondevano agli usi endogamici dei Sumeri ed ancora prima degli Anunnaki. La Bibbia (Gen. 10, 29-30) infine ci informa a proposito del sito in cui si installò un altro gruppo ebraico, quello dei figli di Ioktan, il cui padre fu Ever: la regione è la Mesha, il territorio dell’attuale Arabia fino a Sefar, l’odierna catena dello Zufar che si snoda lungo il Mare arabico.

Annota Russo: “Secondo gli studi di Kramer, gli antenati dei patriarchi ebrei, lasciato l’Eden, si stabilirono nella terra di Shin'ar, l’antica Sumer. … Nella Bibbia vengono citate quasi tutte le civiltà importanti del Vicino Oriente antico come Egizi, Cananei, Amorrei, Hurriti, Hittiti, Assiri, Babilonesi (i Babilonesi sono gli Amorrei, popolo semita occidentale, n.d.r.) ed altri, ma i Sumeri non vengono indicati. Perché? Viene quasi il dubbio che nella famosa ‘questione sumerica’, i sostenitori della negazione del popolo sumero abbiano ragione… Ora, considerato che, come è comunemente accettato dall’intera comunità degli storici, per figli di Eber si intende il popolo ebreo, non potrebbe ugualmente dirsi che il nome Shem rappresenta l’eponimo del termine Shumer, ovvero la terra di Shumer?” [2]

Come si può constatare, identiche valutazioni storiche e glottologiche, spingono i due ricercatori verso lo stesso lido, cioè ad individuare nei Sumeri i predecessori degli Ebrei (Habiru, Hyksos?).

A questo punto, però, sono d’obbligo alcune domande. Pur riconoscendo la rilevanza degli indizi raccolti da Poebel, Kramer, Biglino, Russo et al., restano delle zone d’ombra. Le lingue semitiche palesano una notevole discontinuità rispetto alla parlata dei Sumeri, il cui idioma era agglutinante. Come si spiega tale discrepanza? Se gli Ebrei furono i discendenti diretti dei "Guardiani", Giapeti (Indoeuropei) e Camiti, successori anch’essi di Noè, con quali etnie si mescolarono? In che dose il sangue sumerico-ebreo, dopo tanti secoli, scorre nelle vene degli attuali sedicenti Giudei? Le altre nazioni debbono essere considerate “sumerico-ebraiche” diluite? Esistono ceppi umani non derivanti da Shumer? Siamo di fronte a questioni meramente religiose (gli Israeliti come seguaci di YHWH) o, almeno in una certa misura, etnico-linguistiche?

Siamo ancora lontani dal trovare il bandolo della matassa, soprattutto perché non si è ancora riusciti a rispondere in modo soddisfacente ad altri quesiti: chi erano veramente gli AnunnaKi, gli Igigu (o Igigi) ed i Lulu? Esiste ancora oggi una genia che, menando vanto di un’ascendenza dai primigeni Dingir (i Superiori, gli “dei”), agisce dietro le quinte della storia per dirottarla verso inconfessabili obiettivi? E’ evidente che non è sufficiente interpellare l’archeologia, la paleografia, la linguistica, l’antropologia per dissipare le fitte nebbie del passato e per stanare i veri dominatori di oggi. Occorre esplorare altri campi in cui forse si può internare qualche intrepido pioniere. Sono ovviamente campi minati.[3]


[1] Qualcuno ha scritto che Russo, con le sue ipotesi contenute nel libro "Schiavi degli dei", va oltre Sitchin. A me non sembra: il suo saggio è prudente ed interlocutorio. Non si pronuncia sull’identità degli Anunnaki né si avventura in ipotesi riguardanti Nibiru etc. Forse l’autore intende riservare ad un prossimo lavoro risultati più decisivi.

[2] Sono, tra gli altri, D. Marin, E. Schievenin, I. Minella nel saggio "Atlantidi, i tre diluvi che hanno cancellato la civiltà", 2010, a negare l’esistenza del popolo sumero.

[3] Si pensi all’idea di Carl Edward Sagan (1934-1996). Il celebre astronomo statunitense, noto soprattutto per aver indagato con zelo il tema della possibile esistenza di civiltà tecnologiche nel cosmo e l’eventualità di comunicare con loro, predispose per la sonda Pioneer 10 un messaggio destinato a civiltà stellari che comprendeva musiche di un complesso mariachi ed auguri scritti in sumero, per illustrare a nazioni extraterrestri i caratteri precipui della vita sul nostro pianeta. Nella pellicola per la regia di Olatunde Osusanmi, Il quarto tipo, 2010, malvagi alieni parlano… in sumero.

Fonti:

M. Biglino, Il dio alieno della Bibbia, 2011
S. N. Kramer, I Sumeri agli esordi della civiltà, Milano, 1958
Id., I Sumeri alle radici della storia, Roma, 1979
B. Russo, Schiavi degli dei, 2010, pp. 115-124, 146-150


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5 commenti:

  1. Ciao Zret, come sempre affascinante l'argomento della Genesi; c'è sempre quell'alone di misterioso, inconfessato, di sapere delle nostre radici immerse nella storia e nel tempo, colgo l'occasione di aggiungere una breve nota al ricco post.

    Sumer (Akk. Shumeru, "Terra dei Guardiani") era anche chiamata Ki.en.gi in sumero ("Terra dei Signori della Terra"), era la terra postdiluviana in cui, prima del Diluvio, era situato l'E.din degli Anunnaki.

    Quando il fango si fu sufficientemente seccato, cominciarono ad arrivare i colonizzatori delle catene montuose a est. La Bibbia, nel capitolo 11 della Genesi, ricorda il loro arrivo nella terra di "Shin.ar" e la costruzione di città con mattoni di fango: una pietra miliare, nella storia dell'umanità.

    Dai testi mesopotamici si afferma che all'umanità venne garantita la "signoria" - una civiltà urbana - grazie alla alla decisione dei capi Anunnaki.

    Tutto questo, secondo Zecharia Sitchin, avvenne circa nel 4000 a.C. e infatti tutti gli scavi delle città sumeriche non mostrano date antecedenti, sempre secondo ZS, suggerisce che il calendario di Nippur, (ancora in uso dagli Ebrei) è iniziato nel 3760 a.C. è un buon indicatore dello spazio temporale.

    Va detto altresì che Y-H-W-H, citato nella Bibbia come il nome di Dio (Esodo 3,15-16); per gli ebrei praticanti è troppo sacro per essere pronunciato e i traduttori lo rendono come "Dio" o il Signore.

    La Bibbia ha risolto la complessità teologica di questo argomento usando sempre il nome Yahweh quando narra storie di origine mesopotamiche (ad esempio del Diluvio) nelle quali i protagonisti sono Enlil o Enki: nella Bibbia (Genesi 6) si cita Yahwhe laddove era Enlil a invocare la distruzione del genere umano; viene nominato laddove è Enki a salvare Noè.

    Partendo dall'affermazione che gli Elohim citati nella Bibbia sono gli Anunnaki, ZS ha spiegato che l'apparente contraddizione non era affatto tale, se si comprende la prima risposta che Yahweh dette a Mosè. In quanto entità cosmica, Yahweh (agiva sulla Terra) attraverso emissari fisicamente presenti, inclusi i diversi Anunnaki/Eloihim.

    Quando Lui era arrabbiato con il genere umano, era Enlil, quando Lui decise di salvare Noè era Enki. In quanto creatore del tutto, era anche creatore degli dèi - El Elohim, il dio degli dèi che ricordò loro (secondo il Salmo 82) che erano mortali, proprio come gli uomini: solo lui era il Dio con la "D" maiuscola, eterno e immortale.

    ZS, ha dedicato un intero capitolo a questo argomento nel suo libro "La Bibbia degli dèi; va anche detto che Mosè conobbe il nome di YHWH, solo sul monte Sinai, mentre prima di quella data (1400 ca a.C) era sconosciuto al mondo ebraico.

    Dalle Cronache Terrestri Rivelate di ZS:
    Sumer: p. 233-234
    Yahweh: p. 262-263

    Ciao

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  2. Ciao Wlady, grazie per il ricco commento. In verità l'articolo è conciso, ma, se si leggono i testi collegati, il discorso si amplia alquanto.
    Ho dimenticato, però, di inserire il collegamento allo studio sugli Hyksos che alcuni studiosi identificano con gli Ebrei.

    Certuni sostengono che ZS fosse legato ai G. come i ricercatori che, in modo più o meno sfumato, rintracciano nei testi sumerici e nella Torah riferimenti agli extraterrestri, intesi come antichi astronauti. Non saprei che pensare: meglio è sospendere il giudizio, ameno per ora.

    Come scrivesti tempo fa, è possibile che gli Igigu corrispondano ai Grigi, mentre gli Anunnaki potrebbero essere i loro padroni.

    La questione sumerica si rivela molto più intricata di quella omerica, ma la ricerca continua, quantunque gli ostacoli lungo il cammino siano numerosi.

    Ciao

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  3. A proposito di "Hyksos", rileggendo alcune letture apocrife sembrerebbero proprio di origine ebraica.

    "Gli invasori Hyksos-Ebrei, adoratori del dio Ba.al, come raccontato da Manetone conquistarono l’Egitto nel 1750, scegliendo Seth per affinità elettive con il loro dio."

    "Dopo le due cacciate del primo e secondo Esodo, gli Ebrei promuoveranno il nuovo dio Yahweh eliminando i riferimenti a sua madre, ed in seguito moglie, Asherah, come testimoniato da numerosi riferimenti biblici (cfr. I Samuele 7: 4 e 12: 10; II Re 10: 19; II Re 11: 18)."

    "L’esatta interpretazione dell’epiteto biblico “El Shaddai”, che designerebbe Yahweh come un dio delle montagne, è peraltro confermata anche da numerosi riferimenti biblici:"

    "I Re 20: 23 – «Ma i servi del re di Aram dissero a lui: “Il loro dio è un dio delle montagne"

    "Salmo 67: 14-17 – «Dio ha scelto a sua dimora il monte di Basan, il monte delle alte cime; il Signore lo abiterà per sempre»"

    Ritornado alla costruzione del dio biblico Yahweh, ho notato un articolo interessante su "Altrogiornale", con dei video correlati di Alessandro e Alessio De Angelis, metto qui sotto il link che trovo interessante:

    http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.7891.12

    Ciao.

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  4. Grazie del prezioso apparofondimento, Wlady.

    Il nome di Asherah, la paredra di YHWH, è stato recentemente trovato in un paio di manufatti reperiti in Palestina e quel nome è associato a YHWH. Gli Ebrei di Elefantina, mercenari nell'esercito egizio, ancora nel VI sec. a. C. erano politeisti e, nel tempio consacrato al loro dio nazionale, veneravano anche Asherah.

    Credo che i video che mi hai gentilmente segnalato contengano i risultati delle ricerche condotte da De Angelis senior e iunior, risultati confluiti nei loro libri.

    Li guarderò appena possibile.

    Ciao

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  5. Il discorso potrebbe filare, non senza alcuni inghippi.
    Il popolo ebraico, a ragion veduta, si può considerare discendente dagli habiru, come mai tale miscuglio di genti ugaritiche e semitiche (parlanti idiomi semitici e veneranti yaw, esisteva durante il regno sumero, sotto il nome di sakas?

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