01 aprile, 2013

Ralph Lael e le sfere di luce

La recente pubblicazione di un saggio a firma dell’ufologo britannico, Nick Redfern, offre il destro per indugiare su un’esperienza di contattismo risalente agli anni ‘60 del XX secolo. Il testo di Redfern si intitola “Conctatees” ed è appunto una monografia sul controverso e snobbato fenomeno del contattismo al quale in Italia è stato consacrato un solo studio specifico, “Apocalissi aliene”. Il caso cui ci si riferisce riguarda lo statunitense Ralph Lael (pseudonimo), protagonista di un’avventura su Venere: è un’avventura che ricorda certi racconti di Adamski e di Menger. Il vissuto di Lael snocciola un po’ tutto l’armamentario del cultismo ufologico (l’escursione su Venere, il monito circa i pericoli che si annidano nel “progresso” scientifico, persino l’abboccamento con un’avvenente venusiana che esibisce le sue grazie in abiti succinti...). Tuttavia il resoconto in esame si discosta dagli stereotipi del contattismo, laddove è rievocata la comunicazione con sfere luminose che potrebbero essere, come ipotizza pure Adriano Forgione, esseri senzienti, forse – aggiungiamo noi – dotati di una mente di gruppo. Forgione nell'articolo “Le sfere di luce del Drago” ritrae dei globi fiammei da lui scorti in luoghi sacri della Thailandia e del Laos, in occasione di un suo viaggio nel sud est asiatico. Il direttore di “Fenix” scrive: “Ho sempre pensato che queste forme energetiche non siano U.F.O. dadi e bulloni, ma energie plasmatiche dotate di coscienza che da un livello di esistenza a vibrazione superiore si manifestano nel nostro”. Concordiamo e soggiungiamo un paio di interrogativi: perché questi globi bianchi o argentei o dorati “ronzano” non di rado nei pressi degli aerei chimici? E’ possibile che il loro habitat coincida con i cumuli, le nuvole contro cui sovente si accaniscono i velivoli della morte?

Nato nel 1909 negli Stati Uniti, Ralph Lael lavorò in una piccola fabbrica di mobili a Hickory. Nel 1948 si candidò per il Congresso nelle file del Partito progressista, senza, però, essere eletto. In seguito aprì l'Outer space rock shop museum sulla strada 181, alle pendici delle Brown Mountains, Carolina del Nord.

Nel 1965, Ralph Lael scrisse un libro, "The Brown Mountains lights" in cui sono investigate le misteriose luci notturne spesso scorte su quella dorsale montuosa, vicino a Morganton, Carolina del Nord.

Nella sua pubblicazione Lael asserisce di aver preso contatto con le luci cui poneva delle domande. Ai quesiti i globi splendenti rispondevano "sì", muovendosi verso l'alto ed il basso, e "no", spostandosi di lato. Un giorno, nel 1961, una delle luci lo guidò affinché si accostasse ad un ingresso dissimulato in una parete rocciosa. Lael entrò, la porta scomparve. L’uomo cominciò a camminare in una galleria con i muri di cristallo. Infine fu condotto in un piccolo ambiente con le pareti trasparenti come il vetro.

All'improvviso una voce disse: "Non temere: non sussiste alcun pericolo qui". La voce gli comunicò che era stato scelto onde chiarisse la vera genesi delle luci. Inoltre sostenne che l’umanità proveniva dal pianeta Pewam. Pewam esplose quando gli scienziati scissero l'elettrone. Ciò che rimane del corpo celeste è la fascia di asteroidi tra Marte e Giove.

Nel mese di ottobre 1961, di nuovo Lael varcò la porta e questa volta gli fu data l'opportunità di intraprendere un viaggio verso Venere. La “passeggiata” durò due giorni. Su Venere che, secondo la sua guida vocale, era composto di puro cristallo, incontrò i discendenti diretti degli abitanti di Pewam. Il loro abbigliamento e la mobilia erano singolari. Sul pianeta ciprigno conobbe pure una donna attraente chiamata Noma: era vestita solo con reggiseno e slip.

Su Venere gli furono mostrati “cinegiornali” inerenti alla distruzione di Pewam, insieme con immagini dei primi uomini sulla Terra. Naturalmente gli alieni gli affidarono un messaggio per l'umanità, incentrato, a quanto pare, sui pericoli insiti nella fissione dell'elettrone. Tale scissione potrebbe distruggere la Terra come era accaduto con Pewam.

Le cosiddette "luci delle Brown Mountains” furono osservate per la prima volta nel 1913 e sono ancora oggi un’attrazione turistica. Molti testimoni affermano di averle viste o videoregistrate, anche se per alcuni sono soltanto luci di aerei e fari di autovetture. Altri ancora hanno proposto spiegazioni più complesse: i chiarori sarebbero generati da aria calda esalante dalle valli o luci sismiche. E’ stato pure girato un episodio di “X-Files”, imperniato su questi enigmatici bagliori.

Fonti:

A. Forgione, Le sfere di luce del Drago, in X Times n. 53, marzo 2013
A. Marcianò, Apocalissi aliene, 2008
URECAT – U.F.O. related entities catalog


APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

15 commenti:

  1. Articolo interessante. Se non sbaglio Pewam, ossia appunto il pianeta la cui distruzione ha generato la fascia degli asteroidi, è lo stesso che in altri miti viene chiamato Tiamat, il gigante d'acqua.
    Le teorie su cosa sia realmente il mondo che ci circonda, il nostro destino e la risposta a tante domande insolute sono tante anche se, almeno per quanto mi riguarda, una certezza la ho: non è ciò che abbiamo sotto gli occhi.

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  2. Sì, Embraze, nella cosmologia dei Sumeri Tiamat dovrebbe corrispondere a Pewam. Se è errato, l'amico Wlady, esperto di cose sumere, mi correggerà. Le Teste nere definivano con immagine poetica la fascia degli asteroidi "il braccialetto martellato".

    Per quanto mi riguarda ho una certezza: non ho certezze.

    Ciao

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  3. E' corretto quello che hai scritto Zret, anche se "Pewam" viene menzionato solo in testi anglosassoni.

    Il nome corretto è Tiamat ("Madre della vita"): secondo l'Epica della Creazione (Enuma Elish) ritenuta dallo scomparso Professore Zacharia Sitchin, era una sofisticata cosmogonia - un antico pianeta del nostro Sistema Solare, con undici satelliti (lune), con a capo Kingu (la nostra luna), che entrò in collisione con il pianeta invasore (chiamato Nibiru, Marduk).

    A seguito di quella "Battaglia Celeste", Tiamat si spezzò in due parti: una si infranse in migliaia di frammenti e divenne "il Bracciale Celeste"/"Bracciale Martellato" (la Fascia degli Asteroidi);

    L'altra, sospinta in un'altra orbita, divenne la terra e portò con se il principale satellite di Tiamat, ossia la nostra Luna, anche se su questa ultima ipotesi non sono convinto che in un passato remoto la Luna sia veramente esistita.

    E' mia convinzione che a causa di un disastro planetario successivo dopo il primo l'incrocio catastrofico del sistema Nemesis/Tyche e/o Nibiru formato di pianeti e una nana bruna, la Luna sia stata portata da una civiltà avanzata che ha messo il nostro pianeta in condizioni di sostenere la vita con la forza gravitazionale del nostro (fuori misura) satellite, a causa di uno spostamento dell'asse terrestre che ha creato anche la precessione terrestre facendo vibrare come una trottola la nostra Gaia, creando così le stagioni e l'influsso delle maree in grado di rinnovare la vita sul nostro pianeta.

    Ciao

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  4. Grazie infinite della doviziosa postilla, Wlady. Credo anch'io che la Luna fu collocata dov'è ora da una civiltà primigenia. Tra l'altro Selene è cava.

    Ho sentito citare anche il pianeta Mallona. Ne sai qualcosa?

    P.s. Pare proprio che Nibiru esista...

    Ciao

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  5. affascinante e credibile. Chissà quale verità detengono negli archivi segreti della Santa Sede. Recenti parole di Bergolgio: "non abbiate paura delle novità"

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  6. Il pianeta Mallona o più precisamente Maldek, Prometeo, Marduk, è il pianeta che esisteva tra Giove e Marte, dove oggi si trova la fascia degli asteroidi e/o "Braccialetto Martellato".

    E' improprio darle quel nome (a mio avviso), perché è la zona dell'universo dove si è consumata la catastrofe planetaria; sembra proprio che in quella zona manchi un pianeta e, quel pianeta era "Tiamat", che è stata sventrata e scaraventata dove si trova oggi la terra, da un sistema solare gemello del nostro Sole.

    Sia la NASA che il Vaticano hanno molto interesse astronomico, infatti sono stati finanziati molti stanziamenti per la ricerca del sole spento (nana bruna) con i suoi pianeti, Nibiru compreso.

    Non potranno ancora tenerlo occultato, tra non molto sarà visibile, le prime avvisaglie ci sono già, con la caduta sulla terra di piccoli asteroidi, detriti del pianeta scomparso; questo intruso ritornando sul luogo della tragedia planetaria (incrocio), spinge quei sassi verso di noi.

    Ciao

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  7. Ho trovato un blog interessante qualche settimana fa che sta seguendo una cometa di "dimensioni planetarie" che sembra sia già entrata nel nostro sistema solare.
    http://isonsupercomet.blogspot.it/
    Alcune spiegazioni sono troppo tecniche per me ma sembra essere una cosa seria.

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  8. Giovanni, non oso immaginare quali preziosi volumi andarono persi con gli incendi subiti dalla biblioteca di Alessandria. Antiche conoscenze letteralmente in fumo...

    ciao

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  9. Amici, pare proprio che qualcosa ai confini del sistema solare stia causando anomalie di vario tipo. Sitchin et al. avevano ragione?

    Le attività chimiche nei cieli si intensificheranno in modo parossistico anche per impedirci di vedere il misterioso corpo celeste?

    Presumo di sì.

    Ciao

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  10. D'altra parte anche Hollywood sta cercando di abituarci a poco alla volta. Si vedano il bel "Melancholia" di Von Trier o il recente "Upside down".
    Per quel che riguarda l'ipotesi stella binaria e sistema solare gemello già Asimov nell'89 ci aveva ricavato un romanzo abbastanza "verosimile", "Nemesis".

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  11. "Da diversi anni molte immagini catturate dalle sonde della NASA, mostrano degli enormi oggetti extraterrestri di dimensioni planetarie che si muovono costantemente attorno al Sole e a distanza ravvicinata. Questi enormi “oggetti artificiali” appartenenti ad esseri provenienti da altri mondi stanno interagendo con la nostra stella, il motivo è probabilmente legato alla presenza di una stella compagna binaria del Sole, una nana bruna, la quale sarebbe in fase di attraversamento col nostro Sistema Solare; non sappiamo se si tratti di un sistema planetario oppure di un “micro” sistema stellare."

    "Sappiamo che il campo magnetico terrestre è sempre più debole, questo è il vero motivo delle tante attenzioni rivolte al comportamento del Sole. La nostra stella è infatti la sorvegliata numero uno, sia da parte degli scienziati terrestri che da parte delle Entità Extraterrestri. Inoltre la brusca accelerazione dello spostamento dei poli magnetici terrestri sottolinea quanto tutto questo sia legato a nuove forze gravitazionali che stanno influenzando anche il nostro pianeta."

    http://ningizhzidda.blogspot.it/2013/03/eventi-senza-precedenti.html

    Qui invece tutti i libri di Zacharia Sitvhin e un video interessante:::
    All'interno del documentario, (verso la fine al minuto 60 fino al minuto 65) come viene occultata una parte dello spazio
    da parte di Google Earth

    http://ningizhzidda.blogspot.it/2013/03/il-pianeta-alato.html

    Ciao

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  12. Embraze, avevano pure cominciato un film sugli Anunnaki, ma il regista fu dissuaso dal procedere.

    Wlady, l'argomento è molto interessante ed inquietante. Reputo che sia prossimo uno scenario inedito in cui avrà un ruolo centrale la Chiesa di Roma.

    Ciao

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  13. NEWS sulle Piramidi di Bosnia

    Lo scorso 13 gennaio, la Bosnian Foundation ha ufficialmente pubblicato il nostro lavoro, basato sulla possibile correlazione tra le piramidi di Visoko e la Volta Celeste.

    E' stato un lavoro archeoastronomico particolarmente complesso che ci permesso di dimostrare, in tutta la sua evidenza, che il sito archeologico è correlato alla Costellazione di Orione.

    Tuttavia, a differenza di quanto si possa immaginare, le piramidi erano perfettamente allineate all'Arco di Orione, l'unico elemento visibile alla latitudine di Visoko all'equinozio di primavera del 36.420 a.C.

    Al termine del nostro lavoro, abbiamo rilevato, con assoluta certezza, che questo allineamento era possibile solo in quella data in un arco di tempo compreso tra il 100.000 a.C. e l'anno zero.
    Inoltre, ad ulteriore conferma delle tesi sostenute, abbiamo rilevato un'incredibile linearità tra le proporzioni della Piramide del Sole ed il suo corrispondente astronomico PI1 Orionis.

    Si tratta di una delle più importanti scoperte degli ultimi anni, poiché si evidenzia, ancora una volta, che l'epoca delle piramidi è riconducibile solo ed esclusivamente ad un unico comune denominatore: L'Era degli Dèi... richiamata nelle mitologie delle civiltà più antiche e complesse della nostra storia. E il 36.420 a.C. indica il Tempo in cui sono state edificate le meraviglie architettoniche di cui ancora oggi se ne esalta la maestosità.

    Pubblicato da: Armando Mei & Monica Benedetti

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  14. La chiesa di Roma ha sempre saputo, è il più ricco stato del mondo con più della metà dell'oro mondiale, oro così caro agli Anunna; hanno speso ingenti fortune per esplorare il cielo con telescopi in tutto il mondo, uno è a Castel Gandolfo. La cupola del telescopio posizionato sul tetto. La Specola Vaticana è l'osservatorio astronomico e centro di ricerca ma pochi lo sanno, il più grande è nella foresta amazzonica, per non parlare del progetto Siloe, le sonde spedite ai confini del nostro solare.

    http://ningizhzidda.blogspot.it/2011/07/lintervista-al-gesuita-il-siv-la-sonda.html

    Il Vati, ha informazioni truculente da duemila anni e, non si è fatto problemi nell'incenerire chi avesse voluto interferire, l'ultimo nel 1600 è stato Giordano.

    Documenti senza dubbio scampati al rogo di Alessandria e trafugati proprio dalla nuova Babilonia "Roma"; cosa che è successa anche con Baghdad in Iraq con l'annientamento del suo popolo, cosa avevano di così importante da trafugare in quel museo?

    Troppe sono le cose che non tornano, la verità ce la dobbiamo cercare da soli, dribblando i disinformatori che sono ovunque.

    Ciao

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  15. Wlady, è strano che Cristoforo Barbato, uno dei più quotati ricercatori a proposito di misteri gesuiti e connessioni con lo spazio profondo, si sia dileguato ed abbia chiuso il sito. Si sarà accostato troppo alla verità.

    Essi sanno; noi dobbiamo investigare, rischiando di perderci in un dedalo.

    Ars longa, vita brevis.

    Ciao

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