01 maggio, 2010

Universi

Coesistono differenti concezioni dell'universo. Semplificando, si potrebbero individuare tre visioni. Sorvolo su tutte le interpretazioni intermedie.

- Universo ahrimanico, cioè dominato dal Male. E' la Weltanschauung, ad esempio, di Giacomo Leopardi che scrisse pure un incompiuto Inno ad Ahriman, il dio delle tenebre nella religione mazdea, come di Arthur Schopenauer. Questi ed altri filosofi ritengono che il caso e l'assurdo dominino il mondo: la Natura leopardiana è irrazionalità, un cieco impulso che perpetua sé stesso. La Natura è indifferente al dolore delle creature, come la Volontà posta alla base del Tutto dal pensatore tedesco. Il Male quindi si esplica specialmente come non-senso e gratuità.

Una versione sfumata e non organica di questa interpretazione si rintraccia nelle idee degli scienziati materialisti che, sottolineando processi come l'entropia, la morte termica e la stocasticità, escludono qualsiasi ratio o piano provvidenziale all'interno del cosmo e dell’esistenza.

- Universo luminoso, ma con angoli di buio (male), la cui scaturigine non è chiara. Per spiegare il lato oscuro, i teologi ed i filosofi che sostengono questa concezione, ricorrono agli argomenti più disparati: dal libero arbitrio degli uomini e degli angeli ribelli che hanno rinnegato Dio, al male come presenza necessaria affinché la coscienza evolva e risplenda la Luce, dall'intervento di un demiurgo folle al cedimento ontologico connesso ad una colpa (errore) primordiale... Quantunque nessuna teodicea risulti esaustiva e convincente, va riconosciuto agli indagatori del male nelle sue molteplici manifestazioni che riescono, seppure in modo parziale ed epidermico, a giustificare alcuni aspetti atroci e dolorosi della vita, collocandoli in un'ampia e rassicurante prospettiva, poiché il male non è un arché, un principio, ma una macula, simile ad un'ombra fuggevole che vela due occhi radiosi e profondi.

- Universo perfetto ed unitario, cui soggiace un'intrinseca logica. E' la visione di filosofi come Plotino o specialmente Leibnitz che considerano il male un particolare irrilevante, un accidente o lo reputano un'illusione ottica. Molte tradizioni filosofiche orientali, confinando il mondo materiale nel dominio di maya, svuotano il male di ogni valore ontologico, riducendolo a parvenza, a caduca ed inconsistente ombra sulla superficie polita del divino. Insieme con il male, viene rigettato il concetto di dualità e di separazione che sono fallaci e transeunti. Questa concezione monista, tautologica ed autoreferenziale, coerente su un piano sovrumano, in cui spazio e tempo sono trascesi, trasforma il manifesto in un gioco (lila) dell'Assoluto, un gioco che, però, a volte alle pedine può apparire crudele.


Condividi su Facebook



APOCALISSI ALIENE: il libro

22 commenti:

  1. C'è una sorta di angoscioso stupore difronte al tragico paradosso della condizione dell'uomo sperduto in un angolo remoto della natura, un punto che sta in mezzo tra il tutto e il niente, limitato in ogni cosa, ugualmente incapace di conoscere il nulla da cui è tratto, è l'infinito che lo inghiotte.

    Paragoni e metafore s'innalzano talvolta a una visione apocalittica dell'uomo nell'universo, attraverso il silenzio esterno degli spazi infiniti, attraverso tenebre impenetrabili, navighiamo in un'immensità, sempre incerti e fluttuanti.

    Ogni appiglio a cui cerchiamo di attaccarci vacilla e ci abbandona, si sottrae alle nostre mani e scivola via, fugge di una eterna fuga.

    Immagine orizzontale, a cui corrisponde un'immagine verticale non meno magistralmente espressiva: ardiamo dal desiderio di costruire una torre che si innalzi all'infinito come fece Nimrud, ma ogni nostro fondamento scricchiola, e la terra si spalanca fino agli abissi.

    Ecco allora noi pedine di questo gioco perverso ci dobbiamo confrontare con la "Felicità", costi quel che costi. Apriamo alla felicità e viviamo nell'inquietudine e nella noia da cui cerchiamo disperatamente di fuggire componendoci nell'immaginazione di un "IO" lusinghiero e fittizio, oppure gettandoci fuori di noi, nell'agitazione del "divertissement".

    Incapaci di riposo, di speranza, di giustizia, possediamo però "una capacità naturale di conoscere la verità e di essere felici" (quando non ci viene sottratta volutamente).

    Di quel lontano stato di grazia, un "istinto segreto" sveglia in noi la nostalgia: è come se fossimo caduti da un luogo di felicità e lo cercassimo "dappertutto, con inquietudine e senza risultato, in mezzo a tenebre impenetrabili".

    wlady

    RispondiElimina
  2. Hai scritto una pagina bellissima, Wlady, di un'intensità pascaliana.

    Solo gli artisti lasciano echeggiare le loro domande nell'immensità degli spazi.

    Mi pare si addicano al tema questi versi:

    How do you rate the morning sun
    After a long a sleepless night
    How many stars would you give to the moon?
    Can you see those stars from where you are?
    Shine on the lost and lonely
    The ones who can’t get over it...

    (R. Williams)

    RispondiElimina
  3. Cordialissimo Zret, come ben sai le stelle in una metropoli come Milano sono impossibili da vedere per l'inquinamento atmosferico, e quando è tutto limpido, ci pensano gli inquinatori con il loro aeroplani di veleni.

    Certamente in quello che ho scritto c'è molto di "Pascal", anche se non condivido tutto quello che scrive; ho una immensità di libri a casa, e a volte quando Tu con i tuoi articoli sensibilizzi l'emotività di noi lettori, non si può fare a meno di menzionare quello che si è studiato e letto, ma ... che si può certamente condividere, o criticare, sempre nel rispetto delle diverse idee e letture degli interlocutori tutti.

    Grazie Zret per la Tua continua pazienza e attenta analisi, con stima, wlady

    RispondiElimina
  4. Carissimo Wlady, anche a Sanremo gli astri non si vedono quasi mai, a causa delle nebbie di zolfo. Ormai possiamo solo immaginare il firmamento notturno, magari rileggendo qualche canto leopardiano: così con la fantasia contempliamo "le vaghe stelle dell'Orsa".

    Neanch'io condivido del tutto il pensiero di Blaise Pascal e credo per gli stessi motivi che portano te a non sottoscrivere in toto il suo pensiero. Fu tuttavia "spirito magno" e prosatore di talento.

    Grazie a te per gli acuti commenti e per il color poeticus.

    RispondiElimina
  5. Già Sanremo, bei ricordi della mia vita, dove portavo la mia famiglia in vacanza, a Arma di Taggia, più a Taggia Vecchia, Busaana Vecchia, dove (allora) c'erano tutti gli Artisti di tendenza Scrittori, Pittori, e Cantautori, furono loro che iniziarono a far vivere quel paese terremotato tra la fine degli anni 60 e 80.

    Ricordo con grande nostalgia quando di notte si andava su per la montagna, portandoci un cannocchiale per vedere le stelle e i pianeti, si vedevano chiaramente gli anelli di Saturno e anche qualche UFO che volando in silenzio passava sul fiume Argentina (io li ho visti), ci si arrampicava fino a Triora, per andare a Prati Piani, fino ad arrivare alla Melosa, passando per Beusi, e giù giù fino a Realdo dove vi era solo un bimbo nato in tutto il paese, per raggiungere Costarainera e poi ai Balzi Rossi ultimo baluardo prima della Frontiera di Ventimiglia.

    Tutto questo mi sembra molto lontano nel tempo e mi sembra di aver vissuto solo un sogno, oggi si è perso tutto non ci è rimasto nulla, ma i ricordi di quei tempi è vivo ancora nel mio cuore, dove la mia anima e quella di mia moglie sta vagando per quelle montagne dove ai bordi delle strade raccoglievamo fragole dolcissime di bosco, dove in casolari agresti si andava a prendere il latte che era di colore giallo appena munto, dove il timo aveva un odore afrodisiaco.

    Che fine ha fatto tutto questo cosa abbiamo fatto alla nostra natura ora inguardabile da ogni punto di vista, tutto è business, per gente che non ha più gli occhi per vedere, vanno a Mulini di Triora senza sapere cosa veramente è esistito in quei posti, vanno fino a Lampedusa (non l'isola naturalmente) senza saperne la sua storia, vanno al passo della Melosa a vedere dei ruderi delle caserme, passando per CarmoLangan senza sapere nulla e senza vedere nulla delle bellezze della natura dove daini e stambecchi sono arrampicati sulle rocce del versante Francese.

    Ho fatto un tuffo nel mio passato ... sempre quando sento parlare di Sanremo.

    wlady

    RispondiElimina
  6. Wlady, vedo che conosci bene la Liguria, questa regione un tempo "leggiadra", come scriveva Cardarelli. E' meglio che tu custodisca questi eterni ricordi, senza mai più ritornare in questa regione stuprata e scuoiata da Sca...gliola e da una classe "politica" di criminali nati.

    Chi sa, forse un giorno...

    Ciao

    RispondiElimina
  7. W Zret, averne avuti alle superiori professori così..

    RispondiElimina
  8. Ciao, sono @lice del blog Oltrelospecchio.

    Forse in parte simile alla concezione dell'universo "perfetto e unitario" è la concezione dell'universo perfetto unitario ma intrinsecamente duale, una dualità in cui gli oppostio sono necessari all'esistenza del materiale, ma scompaiono quando si giunge oltre il velo. Altra concezione simile può essere quella in cui gli opposti sono necessari per l'esistenza dell'universo, ma non scompaiono quando si giunge alla matrice, anzi permangono come archetipi. Secondo quezta concezione non può esistere la Luce se non vi è Ombra, come l'Ombra non può esistere in assenza di Luce.

    Quale delle idee sull'universo sia vera? (comprendendo anche quelle da te enunciate)
    Per ora di sicurezze ne ho poche, ma il totale nonsense casuale, dove l'unico "Dio" è il sommo Fato, mi sembra l'ipotesi meno plausibile...

    by
    @lice (Oltre lo Specchio)
    ___________________________
    ..segui il ConiglioBianco!
    http://aliceoltrelospecchio.blogspot.com

    RispondiElimina
  9. nel descrivere il terzo universo, quello perfetto e unitario, lei cita tradizioni orientali e le paragona al neoplatonismo.

    non so a che tradizioni lei si riferisca, e sarebbe meglio essere un po' più precisi.
    infatti è escluso che si possa trattare del buddismo, in quanto il buddismo è contrario agli assoluti, in quanto fallaci ipostatizzazioni, e mette al centro della riflessione metafisica non l'unità, ma il vuoto, che (semplificando) si ottiene meditando profondamente sulla dialettica degli opposti.

    altra tradizone orientale a cui lei potrebbe rifarsi è quella del taoismo, ma anche qui impropriamente, dal momento che il taoismo è un monismo "dialettico" che vive nella consapevolezza dell'esistenza di due principi contrapposti, che però non sono fissi nè predeterminati, e che di continuo mutano l'uno nell'altro.

    sia il buddismo che il taoismo si guardano bene dal rigettare quindi il dualismo, che anzi riconoscono. la bellezza di queste due filosofie consiste nell'andare più in profondità con il ragionamento, e quindi nel non fermarsi al contrasto fra bianco e nero, ma nell'andare a ricercare un principio ontologico più ampio, profondo, intelligente (che non è possibile sintetizzare in poche righe).

    RispondiElimina
  10. Alice, per quanto mi riguarda, propenderei per la seconda concezione: mi pare quella che trova anche maggiori riscontri nella Tradizione e nel patrimonio filosofico.

    Sì, Ealbeth, il monismo delle filosofie orientali è dialettico. Il monismo assoluto, infatti, è il materialismo. Un'ombra di dualità resta anche nel Taoismo i due principi coesistono e si compenetrano, senza che sia un'opposizione tra Bene e Male.

    In verità, esistono tante forme di dualismo, da quello rigido, manicheo a dualismi più moderati. E' comunque difficile rinunciare ad una forma per quanto blanda di dualismo, a meno che non si consideri l'Assoluto-Dio materiale.

    Nell'articolo ho comunque semplificato, accennando al legame ideale e culturale tra Oriente ed Occidente. D'altronde la filosofia platonica e l'Orfismo echeggiano insegnamenti orientali.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina
  11. Tra l'altro, ho scritto "dualità" e separazione: "dualità" non è sinonimo di "dualismo". Dualità inerisce a due principii ontologici, dualismo, invece ad una concezione in cui due aspetti si palesano da un principio unico. Il Dao-Tao è uno solo, benché contenga yin e yang.

    Il Buddhismo non è una corrente filosofica unitaria: Siddharta si disinteressò della metafisica, concentrandosi sull'etica, intesa come "igiene", per usare un vocabolo adoperato da Nietzsche. Le ipostasi appartengono ad una speculazione filosofica estranea a Siddharta, anche se molti filosofi buddhisti poi elaborarono dei sistemi in cui il "vuoto", da stato viente tradotto in un ente.

    RispondiElimina
  12. ... è di oggi una intervista di Paul LaViolette Astrofisico fuori dai canoni didattici, su: http://www.altrogiornale.org/news.php?extend.6037 - da parte di Bill Ryan e Kerry Cassidy

    Oltre al video in lingua inglese, vi è tutta un'intervista molto interessante, che non è per niente peregrina, da leggere con interesse, naturalmente in sintonia con l'articolo qui esposto.

    wlady

    RispondiElimina
  13. Ciao Wlady, grazie della segnalazione. Ascolterò l'intervista, così poi potremo commentarla.

    Grazie

    RispondiElimina
  14. il mio pensiero e che ci sono diverse dimensioni ma un unico universo,molto vicino alla terza prospettiva che hai riassunto,il male é solo una illusione creata da dio per equilibrae il bene,ma illusione rimane,e come non puo esserci il tutto senza il nulla,il tutto pero appare il nulla e solo una essenza astratta,in effetti anche se puo sembrare crudele quello che sta succedendo bisogna interpretarlo non con l'attuale misurazione del tempo,ma come in uno stato dove non esiste tempo,e il tutto é un disegno divino a cui non si puo sfuggire un disegno intenso che portera alla nostra attuale evoluzione,come il bambino che non sa che il fuoco brucia finche non lo tocca,questo siamo noi,dei bambini in una fase di maturazione che ci portera verso altre mete sempre muovendoci verso la perfezione infinita,naturalmente gli arconti pensano di vincere,essi non possono sapere che sono parte di un disegno che ignorano,dio si erge sopra il bene e il male,ma per ergersi anche noi dobbiamo superare questa fase,una fase necessaria perche una anima evolva verso uno stadio superiore,questo non avverra fra 100 anni sta avvenendo adesso,e i commenti di stupenda fattura che ho letto sono la prova di tutto questo,e anche se guardando questo mondo dove si erge una civilta marcia e inferiore dominata dal male e da demoni e bene sapere che per molti é gia una illusione,una illusione che svanira presto insieme a loro,mentre si sta affaciando una realta di inestimabile bellezza difficile da immaginare per l'uomo attuale,puo essere descritta come un sogno stupendo,e di questo mondo restera solo un ricordo di una illusione necessaria per la presa di coscienza della vera realta,l'uomo é destinato a superare il 9 mondo il punto piu vicino a dio,e forse oltre

    RispondiElimina
  15. E'vero, White Wolf, lo spessore dei commenti è notevole, pur nella diversità dell'approccio e dell'idioletto.

    Credo che gli Arconti non intendano rassegnarsi al loro destino: forse avrebbero ancora una chance, ma pervicaci nel loro errore, sono destinati ad essere dannati, prima o poi, insieme con i loro accoliti terrestri.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina
  16. non so più cosa credere in realtà, e la totale complessità inascoltata del cosmo fa sì che esso stesso sia il suo destino, non il nostro: insomma l'Universo sta compiendo il suo percorso con o senza di noi, e tutto il bene e il male nei suoi atomi è assolutamente relativo.
    Ma noi siamo anche universo che pensa a se stesso, l'energia cosmica che s'incanala per osservarsi e comprendersi, e anche solo in questo ci sarebbe tanto misticismo da riempire le zucche vuote dei materialisti più convinti.
    E che dire poi se l'universo che a noi si palesa non fosse il vero Universo, ma solo la sua risultante olografica, e il vero Cosmo sia grande come una noce, contenuta in gusci infiniti osservata da infiniti dei curiosi e giocherelloni.
    So solo che la scintilla dentro di me è convinta che esista qualcosa che lega il tutto, per un unico scopo positivo, o meglo necessario.

    RispondiElimina
  17. Riflessione molto acuta ed abissale, W.B. L'universo è l'immenso libro scritto in caratteri ermetici.

    Ciao e grazie

    RispondiElimina
  18. non sapevo che esistesse una corrente buddista che accettasse l'ipostatizzazione. mi pare che il rifiuto delle assoluti sia un fondamento del buddismo, e che abbia all'interno di quella tradizione una rilevanza tale che se venisse meno non si potrebbe nemmeno più parlare di buddismo.
    perciò le chiedo cortesemente di indicarmi chi siano questi filosofi che si sono discostati dal pensiero del fondatore, come si chiamano le loro correnti, se considerano sè stessi buddisti e in che percentuale sono presenti rispetto alla, diciamo, ortodossia buddista.
    grazie

    RispondiElimina
  19. Premesso, ealbeth, che il suo mi sembra il tipico atteggiamento provocatorio, venato di un'ironia sprezzante davvero sgradevole, atteggiamento tipico di una disinformatrice, potrei ricordarle che nel Buddhismo Mahayana samsara e nirvana sono due aspetti di una stessa realtà, l'"essenza del vuoto". In questa dicitura ci troviamo di fronte ad una contraddizione terminologica ed ontologica, in cui il vuoto è essenza. Ora essenza in filosofia indica un ente, benché il Buddhismo Mahayana si sforzi di anni-entarlo. E' certamente una visione autocontraddittoria e difficile da concepire (Che cos'è il vuoto veramente? Il nulla o il ricettacolo delle forme transeunti o che cos'altro?), ma non è colpa mia se la realtà lo è e se alcuni non comprendono certi idee filosofiche.

    Saluti.

    RispondiElimina
  20. no no, guardi che non c'era nessuna ironia nel mio commento. era solo una richiesta di informazioni.
    quello che lei dice a proposito della difficoltà concepire un "vuoto" che non sia assoluto, che non sia un'entità (che non sia dio) ma che spiega il funzionamento della realtà in modo più preciso di quanto facciano tutte le filosofie che ricorrono alla dualità, all'assoluto per "afferrare" i concetti, è vero.
    la difficoltà consiste nel non dare per appurato, fisso, rigido, ciò che si è appena compreso. ovvero: una volta concepito il vuoto, è necessario lasciarlo andare subito, perchè esso non è assolutamente vuoto, ma un secondo dopo che l'abbiamo scorto esso è già qualcosa di diverso. pertanto ogni sua trasformazione in ente, in qualcosa di fisso, immutabile, è fuorviante.
    dice bene lei quando afferma che questo è un modo di pensare difficile, non alla portata di tutti.
    e infatti quello che vorrei sottolinerare è che appunto tutte le filosofie che assolutizzano, che hanno bisogno di "fermare" i concetti, i valori (il bene, il male, eccetera) commettono questo "errore" perchè non sanno superare la difficoltà del non assolutizzare.
    il vero buddismo, per chi ha voglia di comprenderlo in profondità, è una filosofia che richiede impegno, e non è alla portata degli sciocchi. per loro il budda ha consigliato la più percorribile via del dharma.
    ma se un giorno questi sciocchi, presuntuosamente, volessere addentrarsi nelle questioni teoriche, che sono difficili come abbiamo visto, è facile che traviserebbero tutto il pensiero del budda, a tal punto da riformularlo in modo da farla diventare una filosofia dualista, piena di assoluti, di enti, e quant'altro.
    e non sarebbe più buddismo: sarebbe un'eresia, ovvero il prodotto dell'intepretazione semplicistica, per non dire sciocca. e falsa.
    bisognerebbe sempre guardarsi dal semplificare. la realtà non è semplice affatto.

    RispondiElimina
  21. Anche il non essere in qualche modo misterioso è.

    Tra la filosofia di Siddharta ed alcune correnti buddhiste posteriori spesso di parecchi secoli al Budhha storico, intercorre una differenza simile a quella che passa tra l'insegnamento del Messia di David e del Messia di Aronne ed il Cattolicesimo.

    Panta rei. La realtà non è semplice: giusto! Infatti è autocontraddittoria ed inesplicabile nella sua essenza.

    Saluti

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

AddThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...