10 luglio, 2011

Il genocidio degli Armeni

L’Armenia è lo stato attuale dell’Asia sud occidentale (29.785 kmq) e regione storico-geografica suddivisa tra l’attuale Armenia, Turchia ed Iran. Chiamata Subartu sin dal XVI sec. a. C., sede del regno di Urartu (terra delle montagne?) tra il IX e l’VIII secolo, la ragione fu occupata dagli Armeni nel VII sec. a.C. Conquistata dai Persiani Achemenidi, diventò parte poi dell’Impero di Alessandro Magno e fu in seguito incorporata nel regno ellenistico dei Seleucidi. Nel I sec. a. C. vi si formò il Regno di Tigrane che fu sconfitto nel 69 a.C. dai Romani. Nel 117 si ricostituì in Regno di Armenia che adottò il Cristianesimo come religione di stato (305). Inglobata nell’Impero romano d’Oriente da Giustiniano (527-565) fu occupata dagli Arabi. Nel 1473, dopo secoli di invasioni e di instabilità, l’Armenia fu invasa dai Turchi Ottomani. Fra XVII e XVIII secolo fu spartita tra Russia e Persia; nel 1828 la parte persiana passò alla Russia. La zona turca fu teatro di feroci repressioni della popolazione armena, culminate con il genocidio degli anni 1894-1918. In seguito al collasso dell’Impero zarista, nel 1918 fu creata un’effimera repubblica. Occupata dai bolscevichi nel 1920, divenne una repubblica sovietica. La disgregazione dell’Unione sovietica al principio degli anni 90 del XX secolo, infiammò le tensioni con l’Azerbaigian musulmano, per il progetto armeno di inglobare l’enclave del Nagorno-Karabah, abitata in prevalenza da Armeni cristiani. Ne seguì un sanguinoso conflitto trascinatosi per quasi un decennio. Nel 1991 l’Armenia si staccò dalla Comunità di stati indipendenti. Nel 1997 con l’Azerbaigian fu stipulato un accordo in vista della concessione dell’autonomia alla provincia del Nagorno-Karabah.

Secondo alcuni studiosi, l’area armena potrebbe essere il centro di irradiazione degli Indoeuropei: la lingua armena è indogermanica, forma un gruppo a sé stante e presenta notevoli somiglianze lessicali con vari idiomi dello stesso ceppo, in particolare l’inglese. Erodoto ricorda che gli Armeni erano imparentati con i Frigi, antica etnia dell’Asia minore, mentre, tra i contemporanei, il professor Paris Herouni afferma, che l’Armenia è la regione in cui sbocciò la più antica civiltà del pianeta. Terra montuosa, ricca di pascoli, sorgenti, fiumi pescosi e di amene valli, legata a venerande tradizioni – secondo il racconto biblico l’arca di Noè si adagiò sul Monte Ararat, l’Armenia è popolata da una gente di fede cristiana monofisita. I cristiani monofisiti ammettono in Cristo, una sola natura, quella divina, come i Giacobiti della Siria, i Copti d’Egitto e d’Etiopia. La Chiesa apostolica armena conserva antiche dottrine ed adotta una liturgia non molto diversa da quella delle comunità ortodosse, rimase isolata rispetto alle diatribe teologiche che impegnarono i vescovi riuniti nei concili del IV e V secolo, evitando così di snaturare le concezioni del III, un po’ più vicine al Cristianesimo pre-costantiniano.

Purtroppo gli atroci massacri subiti dagli Armeni, ad opera dei Turchi soprattutto tra il 1915 ed il 1918, quando sfaldatosi l’Impero ottomano, fu instaurato in Anatolia con Ataturk un governo nazionalista, sono spesso sottaciuti. Eppure fu un’orrenda carneficina: lo storico britannico Toynbee stima in 1.800.000 le vittime, barbaramente trucidate o morte di stenti. Il genocidio non è stato neppure riconosciuto come tale dall’O.N.U. (Organizzazione dei nazisti uniti), a causa delle forti pressioni esercitate dal governo turco sulla comunità internazionale, esecutivo intento ad occultare ed a ridimensionare le stragi.

Perseguitati come quasi tutti i Cristiani non subalterni alle gerarchie cattoliche, di fronte al genocidio armeno, lo stesso olocausto anti-ebraico (non anti-semita: Arabi ed Aramei sono Semiti, mentre gli Israeliani attuali sono discendenti per lo più dai Turchi Khazari e, stando a Flavio Barbiero, gli Ebrei biblici erano Camiti e non Semiti) impallidisce. Nel 1983 la Televisione della Svizzera italiana realizzò un documento sulla diaspora armena, seguìta allo sterminio in patria: il reportage, nonostante alcune imprecisioni storiche, colma un’enorme lacuna, riepilogando con immagini crude e testimonianze dirette, la tragica storia di una nazione che cerca di preservare la sua identità culturale, in primis, l’armoniosa lingua, e di consentire all’opinione pubblica mondiale di conoscere e di condividere la causa armena.

Il dossier contiene un’intervista all’anziana Mélanouche Tchitbachian, fuggita dalla patria, dopo mille disavventure. La donna, mancata non molto tempo fa, risiedeva a Bordighera. Alla sua storia si sono ispirati i fratelli Taviani nella pellicola intitolata “La masseria delle allodole”. Il documentario è un spaccato su una delle pagine più tragiche e terribili di una storia ancora piena di dolorosi capitoli. Gli Armeni, infatti, non negli anni successivi conobbero la guerra con l’Azerbaigian ed il rovinoso terremoto artificiale scatenato dai Russi il 7 dicembre del 1988. Causò 25.000 morti.


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9 commenti:

  1. Non da oggi, la televisione e la stampa svizzero-italiana si mantengono quali le migliori in lingua nostra che abbiamo

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  2. Lo sterminio del popolo armeno fu opera dei sionisti e dei filo-sionisti, cui il criminale Ataturk era collegato a doppia mandata. La cosidetta 'rinascita turca', il cui intento sarebbe consistito nello svecchiare la scena politica di tale Paese, fu in effetti un'operazione della Massoneria internazionale pilotata e finanziata dai banchieri Sionisti.

    Dettagli in più sull'argomento si possono reperire sul sito realzionist.com, sito non di parte in quanto appartenente ad un giudeo convertitosi al Cristianesimo Ortodosso.

    La Storia raccontata dalle fonti ufficiali ed autorizzate è purtroppo fortemente alterata e deformata. Non speriamo di apprendere frammenti di verità da persone quali Giorgio Napolitano o Joseph Ratzinger.

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  3. Riccardo, peccato che Attivissimo abbia deturpato la Svizzera italiana con la sua mefitica presenza.

    Paolo, è come scrivi. La storia ufficiale è menzogna. Anche Ratzinger è di origini ebraiche e forse gli Oscuri gli hanno promesso che diverrà il sommo pontefice della chiesa mondiale futura... una chiesa cornigera.

    Ciao e grazie.

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  4. Zret, conosci qualche link che acclari l'ebraicità di Ratzinger? Dopo papa 'Woytjlaccio' si tratterebbe dunque del secondo pontefice dalle radici khazare a sedere sullla cattedra di Pietro.' Cattedra' che a dire il vero non è mai esistita se non nella fantasia dei chiericuti che l'hanno inventata e nel cervello delle miriadi di grulli che li hanno acriticamente seguiti.

    Comunque altro bel colpo per le forze occulte che dominano il Pianeta. Rinnovo loro i miei complimenti.

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  5. Purtroppo, Paolo, non sono più riuscito a reperire l'articolo sulle origini della famiglia Ratzinger. E' possibile che sia stato rimosso. A prescindere dalle ascendenze, colui è un fautore del Novo ordo seclorum e questo è più che sufficiente per deprecarne l'operato.

    Ciao

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  6. La storia degli armeni ricorda quella dei curdi, anche loro con un territorio suddiviso fra tre nazioni e sottoposti a persecuzione. Saddam Hussein ne fece strage con armi chimiche.
    A leggere il tuo articolo, Zret, sembra quasi che, siccome gli armeni non si allineavano con il cattolicesimo, la Chiesa abbia lasciato che si compissero le stragi, per opera dei turchi. E’ stata solo una mia impressione, ma non mi stupirei se le cose fossero andate proprio così.
    Ho notato che i cognomi armeni finiscono quasi sempre in “an”. Per esempio, a Tarvisio vivono due fratelli Kactickian che hanno lanciato la moda delle corse con le slitte trainate dai cani. Hanno partecipato anche a quella gara famosa che si tiene in Alaska. Ankorage, può essere?
    Vivendo a Tarvisio, dove la neve d’inverno è altissima, e provenendo dall’Armenia, terra montuosa, fare sport invernali era il loro destino: peccato che abbiano coinvolto i cani!
    Anche quella bella donna che si fa chiamare Cher, attrice che ha interpretato molte parti nei film hollywoodiani, è di origini armene. Gli armeni devono essere delle belle persone, ma nel caso di Cher è un po’ difficile dirlo perché si è sottoposta a innumerevoli operazioni di chirurgia plastica.

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  7. Il paragone che instauri è corretto: anche i Curdi sono un'etnia perseguitata e defraudata di una patria.

    Purtroppo gli Armeni, in quanto uomini, manifestano i pregi ed i difetti del Sapiens (?): così mi dolgo che i fratelli da te citati abbiano usato i cani per il loro sciocco sollazzo.

    Se si avesse il tempo di approfondire, si scoprirebbe che furono i G. ad istigare Sion affinché sterminasse gli Armeni. E' così: quasi tutte le strade portano a Roma... e tutte le strida. L'astio della Chiesa cattolica per gli "eretici" è ben noto.

    Cher? Chi? La maschera?

    Ciao e grazie.

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  8. Furono i G.? Per scaramanzia è meglio non chiamarli con il nome esteso. Ci deve essere qualcosa di satanico in loro: è preferibile non nominarli!
    Tutte le strade e tutte le strida: geniale! Ma dove le trovi??? :-)
    Cher, è indubbiamente una bella fi.....gliola, ma come tutte le dive, teme l'inevitabile invecchiamento.
    Ciao.

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  9. Povera Cher. Il decadimento fisico è terribile, come la vecchiaia. Aveva ragione Terenzio a scrivere Senectus ipsa morbus, La vecchiaia stessa è una malattia.

    Sì, essi sono stigi, satanici.

    Ciao

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