08 settembre, 2012

Il caso di Filiberto Cardenas: ridefinire i criteri della ricerca (terza ed ultima parte)

Leggi qui la seconda parte

Qualche riflessione conclusiva

Leopoldo Antinozzi ha osservato, riferendosi a chi scrive: “Se rimaniamo ancorati alla pura constatazione dei fatti tradizionalmente intesi non riusciamo a scorgere la tendenza positiva dell’attuale momento storico, visto che i fatti per ora sono solo negativi. Un esempio per tutti, le scie chimiche, il Nuovo ordine mondiale, la New age e l’intervento extraterrestre non sono necessariamente negativi, se visti nell’ottica del superamento del pensiero dualistico”. Orbene, l’aver abbandonato la “pura constatazione dei “fatti” ci ha portato ad intravedere delle tendenze sinistre, di là dalle promesse mirabolanti legate al New world order (difenderlo, pur con tutti i capziosi distinguo messi in campo dall’autore, ci sembra discutibile... ed usiamo un eufemismo), alle correnti pseudo-spiritualiste ed alle canalizzazioni in stile “Ra material” che sono per lo meno dubbie. Vediamo che che alle ormai declinanti illusioni scientiste e delle religioni tradizionali, si vogliono sostituire, probabilmente in buona fede, le illusioni e le teodicee di sedicenti maestri, dominanti in una fantomatica ed imminente era all’insegna del “Tutto è Uno”.

In verità, l’argomentazione di chi critica i ricercatori più guardinghi, è sempre la medesima: li si accusa di essere incatenati al “pensiero dualistico”, dimenticando che la dualità (non il dualismo) è intrinseca al cosmo ed al Tutto. Se veramente “Tutto fosse Uno”, esisterebbe solo la materia-energia ed avrebbero ragione i materialisti o sussisterebbe solo lo Spirito e sarebbero nel giusto gli Idealisti, laddove è probabile che, sebbene con caratteristiche ontologiche differenti (l’hyle potrebbe avere un’esistenza di secondo grado confinante con la maya), siano ambedue enti. Si vorrebbe forse si ammettesse che, non esistendo oppposizioni di sorta, tutto è indifferente, promuovendo un atteggiamento di passività e di ignavia.

Siamo, invece dell’opinione che Nuovo ordine mondiale, falso spiritualismo ed interferenze siano positive dal punto di vista conoscitivo, poiché spingono ad interrogarsi su temi cruciali, ma deleterie sotto molti altri rispetti, considerandone i frutti velenosi. Semmai è da un loro superamento che può scaturire una svolta desiderabile per l’umanità. L’accoglimento ingenuo di certi insegnamenti (di per sé sono a volte condivisibili, ma ci si è chiesti chi veramente li trasmette e con quali fini?) è acquiescenza nei confronti dell’esistente. E’ comunque dissimile la Weltanschauung: a confuse e superficiali dottrine moniste anteponiamo un sistema duale anche se debole, giacché i primi incorrono in aporie ed insanabili incongruenze. [3]

Il caso di Filippo Cardenas - che è paradigmatico - mostra tanto aspetti minacciosi (si pensi alle cicatrici) quanto rassicuranti (i colloqui amichevoli con le entità), vuoi risvolti tecnologici vuoi immateriali. Non solo, la compresenza di particolari denotativi (il disco volante, la manopola, la città sottomarina) e connotativi (l’icona con il serpente, il contegno ieratico dell’alieno seduto sul trono) manifestano una convergenza tra ufologia “viti e bulloni” e xenologia parafisica. In questo modo oggettività e soggettività, che sono due facce della stessa medaglia, sebbene con statuti e tratti differenti, tendono ad incontrarsi.

E’ nella zona di intersezione tra questi due indirizzi che presumibilmente si trova la chiave d’accesso. Purtroppo pare essere una zona off limits.

[3] Vedi almeno Appunti sull’’Idealismo di ieri ed oggi.

Fonti:

V. Sanchez-Ochejo, W. Stevens, U.F.O., contact from undersea, Tucson, 1982
R. L. Thompson, Le civiltà degli alieni, 1995, Milano, pp. 199-201


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2 commenti:

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