01 marzo, 2015

Spaventosa involuzione dello Stato dall’età moderna a quella contemporanea

Lo Stato come piombo si sopporta. (G. Grignani)

Ogni Stato è una dittatura. (A. Gramsci)



Da documentato romanzo storico quali sono “I promessi sposi” ci offrono uno spaccato dello stato moderno. Lo stato moderno è la compagine peculiare dell’ancien régime in cui il dominio monarchico mirava al monopolio della violenza, della fiscalità e della giustizia, in concorrenza o talora in precaria collaborazione con centri di potere, de facto o de iure autonomi, coincidenti con un’aristocrazia più o meno riottosa e con la Chiesa.

Quantunque lo stato moderno sia piuttosto potente e ramificato, non è ancora l’odierna struttura totalitaria grottescamente definita “democrazia”.

Contro Renzo, coinvolto nei tumulti di Milano del giorno 11 novembre 1628, è spiccato un mandato d’arresto, ma il giovane può fuggire nella Repubblica di Venezia dove sarà al sicuro, poiché non esistono né alcun mandato di cattura internazionale né alcunché di simile all’Interpol.

L’individuo appartenente al popolo, in età moderna (dal 1492 al 1789), può sfuggire alle grinfie dello Stato: deve combattere contro la fame e la fatica, contro i soprusi dei signorotti, ma, coltivando la terra o con un mestiere, gode di una libertà economica ignota nella realtà presente.

La monarchia moderna ha ambizioni egemoniche ed espansionistiche, ma il singolo non è perseguito per le sue idee ed azioni, se non quando ledono gli interessi delle élites; oggi l’establishment, attraverso una legge coercitiva ed iniqua, opprime il “cittadino” a priori in quanto tale, equiparandolo ad uno schiavo.

Lo Stato moderno è quasi sempre inefficiente: di fronte al contagio della peste, le autorità di Milano dimostrano per lo più pressappochismo ed insipienza. Oggidì lo Stato è efficacissimo, ogni qual volta perseguita, distrugge, vessa, depreda, tortura, ammorba.

Lo Stato moderno ha il senso del prestigio e dell’onore: considera la guerra non tanto uno strumento di conquista ma un mezzo per dare lustro al re, alla dinastia. Attualmente i conflitti nascondono turpi obiettivi economici o altri ancora più ignominiosi.

Le condizioni migliori in cui vive l’individuo nell’età moderna dipendono senza dubbio da una presa più debole delle istituzioni sul popolo, ma anche da una diversa concezione del potere, oggi degenerato nel delirio del controllo, nella corruzione eretta a sistema, nell’illegalità eretta a legge, nonostante alcune lodevoli eccezioni. Pur tra innumerevoli incoerenze, la politica del passato è, almeno nelle intenzioni, animata da esigenze non sempre opportunistiche ed innestate su una scala di valori.

Il Leviatano contemporaneo, invece, è la perfetta incarnazione dell’immoralità. Chi lo accetta, chi ne riconosce la perversa supremazia, bestemmia la Verità e la Vita. Si sarà costretti ad ottemperare alle scellerate norme dello Stato, ma la Coscienza, che onora principi imperituri, condanna il regime senza appello, lo estirpa dal mondo in quanto bubbone infetto.

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2 commenti:

  1. Si, l'involuzione è spaventosa ma verso cosa? Guardando indietro nel tempo mi vengono in mente le fasi più oscure dell'impero romano. La peculiarità di questi tempi però è quella di non lasciare scampo e vie di fuga. Una nano-tecno-dittatura è alle porte e le sue avanguardie spaventano per la sorda ferocia associata ad una maschera inespressiva ed apparentemente umana. Un muro di ghiaccio si sta levando intorno a noi mentre nulla regge alla furia distruttiva. Spero che allo stupore non si debba sostituire la paura. Ciao

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    1. Si profilano scenari inquietanti e già da tempo viviamo in un mondo snaturato. La via di fuga è più stretta della classica cruna.

      Ciao

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