13 ottobre, 2005

La lieta Letizia

Absit iniuria verbis.

Ieri sera, il TG5, il rotocalco televisivo di Rossella, la donzella, ha mandato in onda una patetica e stucchevole intervista rilasciata dal ministro della pubblica distruzione, Letizia Moratti, alla “giornalista” Cristina Parodi. (A proposito, ma quante sono queste Parodi? Non le conto più! Sono peggio delle Carlucci!).

Un’amabile e deamicisiana Letizia ha risposto alle “domande” della dolciastra e patetica intervistatrice. Ovviamente, la Parodi non ha incalzato la titolare del dicastero sulla contestata e dissennata riforma del sistema “educativo”, ma, con modi civettuoli e salottieri, si è intrattenuta su futilissimi argomenti. Il risultato? Nemmeno un’allusione alle manifestazioni di studenti contro l’esecranda riforma, il colpo di grazia ad una scuola già traballante; nemmeno un riferimento agli infiniti problemi con cui, giorno dopo giorno, sono costretti a convivere gli allievi, i docenti, i presidi, il personale ausiliario, tecnico ed amministrativo.

La realtà non è patinata come quella descritta dal ministro: gli edifici scolastici sono fatiscenti, (la 626 è solo una cifra come tante altre), le dotazioni tecnologiche insufficienti e vetuste, i curricula irrazionali e farraginosi, i programmi obsoleti, i libri di testo pessimi… Le iniziative, le commissioni, le figure strumentali, i progetti, i corsi extracurricolari pullulano, ma sono fumo negli occhi, effetti speciali che non stupiscono più nessuno.

Se almeno i manuali scolastici fossero decorosi, si potrebbe svolgere un’attività didattica in modo accettabile: purtroppo non è così e allora bisogna ricorrere a dispense per sopperire alle carenze dei testi pubblicati da case editrici che, nella maggior parte dei casi, mirano solo al profitto. Si prenda un manuale di Geografia: non si trova, nell’ambito dell’unità sull’inquinamento, neppure un cenno alle scie chimiche. Si prenda un libro di Educazione civica o di economia: neanche una riga dedicata al signoraggio. Meglio sorvolare sulle baggianate dei testi di Storia: i beoti che li scrivono fanno nascere Gesù a Betlemme!

Che certi ignorantoni pubblichino questi scartafacci per plagiare ed inebetire gli studenti, è qualcosa di indegno. Per fortuna esistono i programmi “culturali” della dinastia Angela, di Cecchi Paone etc.: quei pochi, che non saranno stati rovinati dalla scuola del futuro, saranno lobotomizzati dagli apologisti degli OGM e della globalizzazione.


Sulle scie chimiche vedi http://www.usac.it/
Sul Cristianesimo vedi
http://www.yeshua.it/

3 commenti:

  1. Le scie chimiche sono una realtà, anche se ignorata. Il signoraggio non è poi così complesso come tema: a scula si studiano argomenti di geometria, di fisica e di matematica assai più ostici.
    Ovviamente di Gesù si sa poco, sulla Chiesa che non fondò i libri si dilungano. Gli argomenti citati sono altrettanti problemi da approcciare con spirito di ricerca. La scuola non deve fornire solo nozioni, ma abituare a pensare. Se poi si scopre, dopo lunghi studi, che le scie chimiche sono formate solo da vapore acqueo, tanto meglio. Bisogna studiare formulando ipotesi, risolvendo problemi, per cercare non la Verità, ma qualche possibile intrepretazione del reale non necessariamente allineata, ortodossa. Grazie del contributo.

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  2. La verità non può essere imposta e questo è un motivo, se non l'unico, per cui nelle scuole si deve insegnare a pensare con la propria testa, senza farsi rincoglionire da questo a da quell'imbonitore di turno... magari con la tessera del partito.

    Le sie chimiche sono un fatto inequivocabile. Basta osservare e capire, senza preconcetti. Anche in questo caso, non è sufficiente leggere sui libri o sui siti alternativi, per farsi un'idea di cosa accade sopra le nostre teste. Serve spirito d'analisi, avulso da preconcetti. Mi fa specie che, una persona che si reputa intelligente ed in possesso di verità, scivoli sulla classica buccia di banana (se solo si capisse la differenza tra scie di condensazione e scie chimiche. Se solo si ragionasse un attimo sulle rotte e quote non convenzionali seguite dagli aerei cisterna. Se solo si ragionasse sul fatto che, se questi aerei (osservati dallo scrivente con potente cannocchiale) sono privi di contrassegni, ci deve pur essere un motivo. Se solo si ragionasse un secondo sul dettaglio, non certo trascurabile, che le scie chimiche fuoriescono da ugelli appositi e non dai motori).

    Se, e sottolineo SE, ti dedicassi allo studio empirico delle cose, prima di sputare sentenze, sarei più contento... ma non per me, bensì per te, che in tal modo, dimostreresti che non ti hanno ancora lobotomizzato.

    **Straker**

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  3. La verità? Distinguiamo: nessuno possiede le verità essenziali, profonde. Dio esiste o meno? l'universo è infinito o finito? ... Esistono poi le verità empiriche: qual è la funzione dei governi? Quella di spillare quattrini dai sudditi e quella di inebetirli con i circenses. Tranne qualche eccezione, questa è una realtà e sfido chicchessia a dimostrare il contrario. Il Cristianesimo che si studia a scuola non è un'interpretazione, ma una manipolazione e, in quanto tale, va studiato. Da quando il mondo è mondo, qualcuno ha avuto il coraggio di contraddire le versioni ufficiali. Già i sofisti rivelarono il vero volto della giustizia; già il faraone Amenophis IV denunciò i privilegi del clero di Ammon Ra, già il re sumero Urukagina(III millennio a. C.)represe gli abusi di esattori e profittatori. Se sbaglio, sono in buona compagnia: preferisco sbagliare insieme con Urukagina, con Amenophis IV, con Cesare, con Federico II... che aver ragione con Hitler, Stalin, Bush etc.

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