23 settembre, 2008

Semplicità

Si avverte sempre più spesso l'esigenza di vivere in modo semplice. In qualche anfratto di questo mondo ipertecnologico, si possono ancora vivere degli istanti di autenticità. La ridda delle domande e delle interpretazioni si disperde, come polvere nel vento. Guardiamo con occhi vergini e puri la realtà ed assaporiamo emozioni dimenticate. E' un'apertura all'essere, un oblio dell'identità che si compenetra della bellezza che ancora può offrire la natura: una goccia che riverbera un coriandolo di cielo, una foglia che rassegnata si abbandona al fiume del vento, il tepore vellutato di una radura.

Purtroppo sappiamo che l'esistenza è scheggiata e che il mondo è violato: non è facile trovare un po' di quiete. Tuttavia giunge talvolta, di là da questo sipario strappato, l'eco luminosa di un'altra vita, come una promessa o una speranza. Qui, nello sguardo sincero di un amico, nell'innocenza di un bimbo, nel fragile volo di una licena, possiamo pregustare infinite meraviglie.

E' bello incamminarsi lungo il sentiero che costeggia il fiume. Mentre il rumore divorante della città un po' alla volta si attutisce, mentre la confusione automatica della folla diventa un brulichio indistinto, ci addentriamo nel bosco profumato di pioggia e di funghi, tra i chiaroscuri, strali di luce e sgocciolii di ombre, con il dolore che pare dissolversi, a somiglianza della nebbia mattutina. Ascoltiamo il favellio delle cinciallegre, modulato dal silenzio ed immaginiamo note scintillanti nella notte.

E' solo un attimo di beatitudine, di assoluta armonia, ma è un attimo che custodiremo per sempre.



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8 commenti:

  1. Consiglio la lettura di questo articolo di Capitano Nemo.

    http://ilnautilus.blogspot.com/2008/09/la-creazione-di-una-crisi-finanziaria.html

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  2. Una vita più semplice, dove si possa dedicare più tempo a noi stessi. Purtroppo il mondo globalizzato segue ritmi sempre più frenetici, così dobbiamo andare nella direzione opposta per trovare un po' di pace. Ciao

    P.S.Grazie per la segnalazione

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  3. Ciao Capitano Nemo, siamo vicini ad un bivio.

    Grazie a te. Sto diffondendo il tuo ultimo articolo che merita attenzione.

    Ciao!

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  4. I presunti artefici della crisi artificiale.

    http://www.legatus.org/public/index.asp

    Kaput mundi

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  5. Purtroppo sono convinto che abbiamo già scelto la direzione in cui andare a questo bivio, dobbiamo solo sperare di poterla cambiare in tempo

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  6. Ciao Zret, c'è da SPERARE che la natura, a partire dalle forme più semplici, duri il più possibile, perchè spacciata lei, spacciati noi. E non solo per un fattore di sopravvivenza legata, per esempio, all'attività di fotosintesi o di impollinazione, ma anche per una questione di essenza interiore: non conosco fonti di ispirazione alternative che possano sostituirla degnamente. Finirebbe lì.
    Com'è umanamente possibile pensare di costruirsi bunker complessi, per quanto ben forniti di ogni comfort, per sopravvivere a cosa? ...a quattro mura o sottoterra?
    Non è immaginabile com esarebbe il dopo.
    Cosa c'è dentro gli esseri immondi?

    Riguardo gli articoli (tuo e di Capitano Nemo) viene solo da gridare un'esclamazione:
    il mondo è in mano a sciacalli distruttori e affamatori che hanno quasi portato a compimento l'opera, è bene che quante più anime possibili entrino in connessione con questa realtà e alla svelta.

    Un saluto a tutti.

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  7. Ciao Ginger,

    un breve articolo, in parte, di fantabiologia (temo che anche le cinciallegre siano prossime all'estinzione). L'odio feroce per la natura, perché di odio si tratta, è la profanazione che non può lasciare indifferenti.
    Chi pecca contro lo Spirito, dice il Vangelo di Tommaso, non sarà perdonato.

    Ciao!

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