09 novembre, 2008

Virus et Veritas (prima parte)

Prima che io mi addentri nel tema di questo articolo, è necessario, per evitare confusione, distinguere tra il piano empirico e la sfera ontologica. Infatti la verità al centro di questa riflessione è quella ontologica, di cui la verità empirica è solo un pallido riflesso. E' evidente che in questo testo proporrò solo delle ipotesi, poiché la dimensione essenziale sfugge all'esperienza e può essere solo congetturata qualche sua possibile caratteristica. Comunque la sfera fenomenica non è meno enigmatica del substrato noumenico su cui vorrei arditamente gettare un barlume. Prendiamo l'esempio della gravità. Da questo esempio, si comprenderà, tra l'altro, che i due piani sono inscindibilmente legati, come le due facciate dello stesso foglio, una facciata visibile ed una invisibile.

Come possiamo considerare la gravità, in particolare il fenomeno della caduta di un grave?

A La gravità è una delle quattro interazioni fondamentali, forse mediata da una particella denominata gravitone. E' una forza diretta lungo la linea che congiunge i baricentri di due oggetti, di intensità direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse ed inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza. E' questa la "spiegazione" corrente che in realtà è solo una constatazione, un atto di fede nelle leggi fisiche, in un quid misterioso che è così, senza che possa essere inteso nella sua intima natura. Il grave cade poiché il suo moto obbedisce a tale legge.

B La gravità dipende solo da un'abitudine percettiva: se molliamo la presa di un grave, esso si dirige verso il basso, poiché ci attendiamo tale successione di fenomeni, non esistendo alcuna "causa" da cui deriva un "effetto". E' l'interpretazione di Hume che distrugge la scienza tradizionale, fondata sullo studio delle cause, sul propter hoc, invece che sul post hoc. E' teoricamente possibile che un giorno un oggetto di cui si molla la presa, non cada più. Nel caso in cui la gravità di un pianeta si azzeri, ciò certamente accade.

C La gravità è un fenomeno ripetitivo inserito nel programma-universo da una civiltà aliena che ha generato il cosmo olografico (un oloprogramma, per così dire) per mezzo di un complesso algoritmo. L'eventuale diminuzione, intensificazione o annullamento della gravità è il risultato di una modifica delle istruzioni all'interno dell'algoritmo.

D La gravità è una situazione "occasionata" da Dio che, insieme con tutti gli altri fenomeni fisici regolati ed "eseguiti" dall'Essere, ogni qual volta si manifestano. E' l'interpretazione degli occasionalisti francesi (Malebranche in primis) che così tentarono di spiegare l'azione della res cogitans sulla res extensa, sostanze di differente natura e la cui connessione è mediata da Dio. Resta il problema se le leggi fisiche "occasionate" dal Creatore preesistano a lui o siano state da lui decise, come pensava Ockham, sicché la somma degli angoli di un triangolo potrebbe anche non dare 180 gradi, se così non fosse stato stabilito da Dio.

E' palese che, se un fenomeno tanto "semplice", genera una ridda di supposizioni, la situazione diventerà ancora più complessa nel momento in cui si proverà a sfiorare il tema cosmologico, in relazione all'ontologia.




TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale

Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum

15 commenti:

  1. Pare che le particelle denominate 'gravitoni' siano unn parto della fantasia fecondissima ma senz'altro patologica, bacata dei fisici degli ultimi settanta-ottanta anni.

    I 'gravitoni' ovviamente non esistono in quanto la forza di gravità si spiega molto più semplicemente con le teoria dell'Universo elettrico. Non scendo ovviamente in dettagli poichè questo non è il mio campo e ciascuno può sbizzarirsi a fare ricerche in rete su tale argometo quasi sconosciuto.

    Per quanto mi riguarda, sparerei a zero sulla cosiddetta 'Fisica delle particelle', una bugeratura moderna mai vista, un romanzo vegognoso artatamente ammantato di ogni possibile prestigio e che non ha prodotto nel volgere del tempo quasi nessun risultato pratico.

    Logomachie, ponzamenti cerebrali, astrazioni algebriche funamboliche intorno al puro nulla. Ed il tutto condito con spaventosi finanziamenti di denaro pubblico.

    Sissignori questa è la tanto strombazzata Fisica del tempo presente, scienza che oltre a non cogliere nessun risultato concreto non spiega nulla dei misteri della Natura e che tuttavia continua a venirvi posta lì davanti, soltanto come soprammobile che i gonzi continuano ad ammirare.

    RispondiElimina
  2. Paolo, premesso che sono questioni che la scienza può forse descrivere, senza spiegare né il come né il perché, sarei propenso a sposare la tesi C e/o E, forse non incompatibili tra loro, altresì ricordando che le "leggi" di natura potrebbero valere in questa dimensione e non in altre.

    Credo che spazio, tempo e "leggi" fisiche siano schemi mentali o programmi.

    Anche esistesse il gravitone, non si capisce ancora che cosa sia la gravità, la cui essenza resta misteriosa, come quella di tutto e del tutto.

    Ciao

    RispondiElimina
  3. "Credo che spazio, tempo e "leggi" fisiche siano schemi mentali o programmi."

    Sono d'accordo, questo "concetto" è osservabile nelle esperienze vissute da ogni uomo abbastanza desto da comprendere ciò che è solo ben nascosto.
    Se tutto fosse limitato ai falsi paradigmi scientifici buona parte della popolazione mondiale sarebbe definibile "affetta da infermità mentale" e, personalmente, non penso sia così.

    A presto.

    RispondiElimina
  4. Enoch, sono appunto pradigmi e soventi dogmi. La scienza e la matematica, in particolar modo, sono religioni.

    Ciao

    RispondiElimina
  5. Dario, forse non mi sono spiegato bene. Io ce l'ho non con la Fisica classica che ha prodotto 'il tubo catodico' ma con la Fisica delle particelle che è una emerita coglionata.

    RispondiElimina
  6. Dario, ti risponderò più tardi perché ora non posso. Comunque per comprendere il testo, occorre aver letto gli altri delle categorie scienza e filosofia, di cui è uno sviluppo.

    So bene che su una superficie sferica la somma degli angoli è superiore a 180 gradi. Mi riferivo ad Euclide ed all'idea di Ockham il quale sosteneva che è Dio a decidere le leggi dell'universo e che a lui non preesistono.

    Ciao

    RispondiElimina
  7. Riguardo alla spiegazione della Gravitazione Universale segnalo il seguente articolo:

    http://www.holoscience.com/news.php?article=89xdcmfs&keywords=gravity#dest

    Non faccio il Fisico di mestiere e quindi non dispongo dgli strumenti dialettici idonei a dimostrare il mio disappunto nei confronti della Fisica contemporanea.
    Si, è vero: grazie ad una parte delle loro elucubrazioni hanno costruito la bomba atomica, quella all'idrogeno, quella neutronica, gli isotopi che si usano ora in Medicina e chissà che cos'altro.

    Ma da un bel pezzo - leggi 'svariati decenni'- i Fisici sono finiti in un cul-de-sac e, nell'impossibiltà di arrivare alla conclusione delle loro bizzarre teorie, continuano a bombardare con energie paradossali particelle di massa zero e della durata di vita di pochi miliardesimi di secondo nella speranza di cavarci fuori qualcosa.

    Siccome così facendo non risolvono un gran che, continuano ad aumentare le energie impiegate. Presto anche il LHC di Ginevra non basterà più in quanto ci si vorrà spingere ancora più in là.

    Non si sono nemmeno chiesti prima di tutto se la strada maestra per carpire i segreti alla Natura sia quella di violentare con energie sempre più dirompenti particelle che esistono naturalmente nonchè particelle artificiali, effimere, fantasmatiche.

    E' questa una vera scienza od una costosissima presa per i fondelli? Si cerca forse di dimostrare la vera natura della realtà grazie a fantasticherie quali il 'bootstrap' e similari?
    Cosa va di moda oggi in quegli ambienti? Io sono rimasto fermo al 'tirante di stivale' e m'è bastato.

    RispondiElimina
  8. Se si dimentica che la scienza è ideologia (si vedano, ad esempio, Feyerabend e Husserl, ma anche Nietzsche), non si comprende la sua vera natura prometeica e, in parte, luciferina.

    In ogni caso, in decine di altri articoli ho affrontato il tema e pavento che Dario sia il Tristano della situazione, il fautore dell'"oggettività" scientifica, ma che cos'è l'oggetto?

    La gravità è stata descritta, ma la scienza non spiega né il perché né il fine.

    Hume, pur essendo un empirista, distrusse l'empirisco seicentesco e gettò pradossalmente le basi di una filosofia anti-empirica.

    Il "ritorno" a Platone è spiegato in Dualismo; la natura "fideistica" delle leggi di natura, ammessa anche da alcuni cosmologi, matematici e logici, è esaminata in parecchi articoli tra cui Fine dell'infinito ed altri di cui ora non mi sovviene il titolo.

    "Il tempo degli scienziati è finito" C. Malanga

    RispondiElimina
  9. Dal testo La matematica è una religione

    La matematica è una religione, ossia la “logica” dei pirloti è giurassica

    In alcune occasioni mi sono chiesto se i numeri siano inerenti alla realtà o se siano delle forme che la mente pone nella "realtà" per conferirle un ordine. Purtroppo gli scientisti ed i ripetitori acritici dei dogmi banditi dai Cicappini non hanno la più pallida idea che esistono significativi orientamenti all'interno del pensiero matematico inclini a negare la sostanzialità dei rapporti numerici.

    Se, infatti, secondo i matematici platonici, l'universo ha una struttura geometrica e numerica, i concettualisti ritengono che siano gli uomini a costringere la realtà entro modelli matematici. I formalisti considerano i teoremi delle tautologie e le relazioni matematiche coerenti in sé, ma non riferite alla natura. Per i formalisti la matematica è un gioco come quello degli scacchi. Gli intuizionisti, infine, che evitano di ricorrere ad entità non intuitive, opinano che una formula matematica descriva solo l'insieme di calcoli compiuti per ottenerla. Gli intuizionisti aggiungono alle due categorie del vero e del falso, una terza possibilità: l'indecidibile.

    Da questa rapida rassegna dei principali indirizzi nelle scienze matematiche si arguisce come i platonici che, di solito, sono realisti, ossia sono persuasi che le leggi fisiche (traducibili in equazioni) sono connaturate al mondo, si trovino in uno splendido isolamento.

    Benché possa sembrare paradossale, sono gli intuizionisti, con i loro concetti astrusi, ad avvicinarsi maggiormente all’essenza contraddittoria del reale. Infatti la categoria dell'indecidibile richiama il principio di Heisenberg e, più in generale, la logica quantistica in cui, postulando una terza eventualità, si supera la dialettica bipolare (vero/falso) della logica aristotelica. La logica e la scienza dunque tendono a scivolare verso l'indeterminazione, quasi verso un’ermeneutica, considerata un tempo tipica solo delle discipline umanistiche?

    Pare di sì, almeno sotto certi rispetti, se Godel addirittura stabilì "che non è possibile dimostrare la coerenza di nessun sistema assiomatico abbastanza vasto da includere l'aritmetica. Il teorema di Godel dimostra che la matematica è una religione ed è l'unica che può provare di esserlo, perché contiene un sistema di idee basate su proposizioni che non possono essere provate né per via logica né per mezzo di osservazioni." (R. Barrow)

    Di fronte a tali acquisizioni del pensiero logico-matematico, lontano mille leghe dagli ingenui convincimenti ammanniti nei libercoli scolastici tanto affannosamente compulsati da pseudo-scienziati, come si può giudicare un'asserzione come la seguente? "Se una persona crede, non c'è ragionamento, prova, logica, fatto al mondo che possa dissuaderlo dalla sua fede e troverà sempre una scusa per giustificare tutto, ma anche il contrario di tutto, restando nella sua convinzione, proprio perché di fede acritica si tratta e non di ragionamento logico".

    Ora, questa affermazione che sembra piena di buon senso, è, invece, caduca, riduttiva ed opinabile, poiché contrappone in modo semplicistico e volgare (in senso letterale) la logica alla fede, prescindendo quindi dalle concezioni dei matematici e dei logici più avanzati (o dei logici tout court?). Si tratta in verità, di un debolissimo argomento che ignora, tra le altre cose, la natura controversa degli assiomi aritmetici: ad esempio, che uno uguale è ad uno, come dimostrammo, è un postulato indimostrabile, sebbene evidente di per sé, per giunta smentito dalla fisica quantistica.

    Chi "ragiona" secondo antiquati criteri meramente peripatetici rivela di non aver compreso nulla dell’incredibile complessità del reale (Vedi Il rasoio ha perso il filo) e dei modelli culturali (compreso quello scientifico) che consentono di conoscerne alcuni aspetti e di interpretarli.

    Anche la logica quindi contiene degli elementi fideistici, come la fede ha una sua interna ragione.

    RispondiElimina
  10. Dario, mi pare di aver capito due cose:

    1) non hai compreso le mie argomentazioni epistemologiche né quelle di Paolo(la citazione di Godel è tratta da un saggio di Barrow ed è virgolettata, l'empiria è dogma... ma pazienza, Sagunto sta per essere espugnata e non ho tempo per chiarire concetti obiettivamente complessi).

    2) Dovresti essere uno scienziato: orbene scrivi un articoolo sulle scie tossiche, lo fai referare e me lo mandi. Così lo mando al ministro dell'ambiniente. Allora si vedrà se la scienza è utile solo per le sue applicazioni tecnologiche o anche per smentire i pennivendoli come Cattivix e la genia degli scie-menziati.

    Ciao

    RispondiElimina
  11. Dario,

    hai glissato sulla mia proposta.

    Ciao

    RispondiElimina
  12. Concordo pienamente con le conclusioni di Zret a parte la faccenda che la teoria dell'Universo Elettrico - non la fumosa e sbagliata Relatività einsteiniana - la gravità la affronta nel modo corretto e la spiega.

    Per quanto riguarda Malanga, l'ho sentito io con le mie orecchie sparare a zero sulla teoria di 'campo' adducendo nientemeno che una frase di Feynman.

    RispondiElimina
  13. Come previsto, si dileguò.

    Dario, un altro disinformatore...

    RispondiElimina
  14. Dario è uno dei paggi di Cattivix e di Sinone Angioni. Ha lasciato un commento sul blog di Sinone.

    Dario ha detto...
    Il fatto che questo fenomeno abbia una marcata stagionalita' non ha fatto scattare nessun campanello nella mente di Straker e soci?

    E comunque, non invidio il nostro buon Guglielmo da Occam.

    Adesso, oltre al certosino lavoro di documentazione delle scie storiche, dovra' mettersi a collezionare tutta l'iconografia delle tele di ragno a partire dai pittori Fiamminghi.

    Mica vorrai che gli sciachimisti si accontentino di un "le vedevo da bambino", no?

    12 novembre 2008 9.06

    RispondiElimina
  15. Dario, non hai capito la differenza tra fenomeno (per il quale esistono criteri di verità) ed il noumeno che sfugge alla comprensione.

    Salutami il tuo sodale Sinone Angioni.

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.

AddThis

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...