13 aprile, 2009

Interpretazioni dell'Apocalisse (terza ed ultima parte)

Interpretazione storica

Secondo Robin Lane Fox, autore di Verità ed invenzione nella Bibbia, Milano, 1992, l’Apocalisse deve essere rigorosamente collocata nel suo contesto storico, nella polemica anti-romana ed anti-imperiale di una primitiva comunità cristiana che vedeva nell’Urbe l’incarnazione del Male. Lane Fox riconduce lo stesso marchio della Bestia (il 616 o 666) ad usanze pagane, senza intravedervi alcunché di profetico. Di solito gli esegeti non credenti privilegiano un’analisi di Rivelazione per situarla nell’ambito della cultura e della Weltanschauung peculiari del I secolo dell’era volgare. Qualora ne colgano linee anticipatrici, le situano nei tempi immediatamente successivi alla composizione, tempi di cui era possibile presagire o vagheggiare gli sviluppi sulla base delle condizioni di allora.

Elemire Zolla, nel saggio Lo stupore infantile, all’interno del capitolo intitolato Apocalissi e Genesi, osserva: “Forse l’Apocalisse è un’elaborata maledizione di Roma. Quando Roma si convertì, essa fu sconfessata da Eusebio di Cesarea”. Stando all’autore, "le interpretazioni dell’Apocalisse sono combinate a puntino con la situazione politica dell’istante”.

Mi pare non si possa dubitare che il libello del Veggente di Patmos sia animato da una tensione escatologica che, però, pare proiettata in un futuro non lontano rispetto all’età in cui visse l’autore. Si riteneva in genere che la Parousia del prossimo fosse prossima. Questo anelito anima anche alcuni versetti evangelici ed alcuni passi delle Lettere paoline. Tuttavia pare che il testo si adatti, almeno per quanto attiene ad alcuni particolari, ad eventi della nostra epoca: mi riferisco specialmente al 666.

È noto che il 666 è codificato nel codice a barre, la sequenza di linee verticali di diverso spessore e separate da una spaziatura variabile, usata per identificare i prodotti ed il relativo prezzo. A questo punto ci si potrebbe chiedere come fu possibile ad un semisconosciuto filosofo dell’Asia minore, intuire che in futuro la cifra 666 sarebbe stata adoperata in un metodo di identificazione che per di più si inserisce all’interno di un sistema in cui le persone sono ridotte a numeri [1].

Le coincidenze sono suggestive: 666, oltre ad essere un multiplo di 11,1, indicante il ciclo delle macchie solari, è contenuto nei numeri romani presenti nella formula VICARIUS FILII DEI, che designa il papa. Babilonia la grande, descritta con un linguaggio immaginoso e criptico, evoca non solo l’Urbe pagana, ma anche la sede della Chiesa cattolica? Questa fu l’interpretazione prevalente nel Medioevo, visione che fu condivisa anche da Dante Alighieri. La traslazione semantica dalla Caput mundi imperiale al cuore della Chiesa cattolica (una chiesa che di cristiano non conserva quasi nulla) non appare difficile da un punto di vista esegetico, sebbene sia subordinata ad una lettura non meramente storica del libretto.

Alcune conclusioni provvisorie

Non escluderei che l’autore dell’opuscolo abbia squarciato il velo del tempo e intravisto avvenimenti lontanissimi, considerando anche la tendenza della storia a ripetere certi suoi modelli: forse alcune parti si possono leggere prospetticamente, evidenziando simbologie adatte a circostanze imminenti come ad altre più remote. Forse solo ad un’età spetta adempiere l’intera profezia, mentre per altre si allineano segni di cui solo alcuni compiuti. Pare che il 666 sia la cifra (lato sensu) che potrà trovare il suo compimento nei prossimi anni, laddove resta incongrua, se riferita ad altri secoli.

La filigrana dell’Apocalisse, almeno del suo nucleo primigenio, dovrebbe essere astronomico-astrologica: non manca chi (come Burak Eldem, Rendez-vous with Marduk, 2003) nel numero della Bestia ha colto, con argomentazioni alquanto tortuose, un addentellato con Nibiru e con il periodo, pari a 3.600 anni, del presunto pianeta. A prescindere da ciò, mi pare indiscutibile che Rivelazione contenga simboli astronomici che valgono come deittici temporali, come gli indicatori codificati in antichi monumenti, nelle cattedrali gotiche, in numerosi quadri etc. Recentemente Jan Wicherinch, autore del saggio intitolato Souls of distortion awakenings, A convergence of science and spirituality, 2009, ha ribadito tale dimensione: egli, studiando le chiese gotiche francesi, tra cui il duomo di Chartres, si è soffermato sulle sculture del timpano sormontante il portale principale. Qui il Cristo inscritto in una mandorla (Vescica piscis) è circondato dai quattro esseri dell’Apocalisse, simboleggianti gli estensori dei vangeli canonici: l’Angelo (Matteo); il Leone (Marco); il Toro (Luca); l’Aquila (Giovanni). Correttamente Wicherinch e, prima di lui, molti altri vedono nelle quattro figure anche dei segni zodiacali: Acquario (Matteo); Leone (Marco); Toro (Luca); Aquila-Scorpione (Giovanni). Wicherinch, cogliendo nei quattro segni zodiacali i bracci della Croce galattica, azzarda la congettura secondo cui le sculture di Chartres ed altre opere plastiche nascondono un messaggio: la nascita del nuovo Sole, in concomitanza con la congiunzione astrale del 2012, quando dovrebbe concludersi l’attuale ciclo precessionale e cominciarne un altro, l’era dell’Acquario.

Dunque l’Apocalisse indicherebbe un preciso punto cronologico, preceduto e seguito da accadimenti il cui valore, come spesso avviene, diviene trasparente solo a posteriori, vuoi per un contributo ermeneutico delle generazioni di lettori vuoi per un chiarimento progressivo degli emblemi (la Vergine, l’Agnello, le stelle, gli scorpioni, il numero sette, il numero ventidue etc.)

Individuare analogie con altri vaticini appartenenti alle più disparate culture potrà corroborare o indebolire la forza predittiva dell’Apocalisse, in vista di una svolta (positiva o negativa che sia) che è comunque sotto gli occhi di chi vuole vedere.

Leggi qui la seconda parte.


[1] 16 - Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla fronte 17 - e che nessuno potesse acquistare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome. 18 - Qui sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d'uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.



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21 commenti:

  1. Personalmente mi sento di rigettare sia l'interpretazione di Robin Lane Fox - storico peraltro serio e preparato - sia quella di Elemire Zolla che pretendono di identificare la Grande Babilonia dell'ignoto veggente di Patmos con Roma.

    Prima di tutto ci sarebbe da dimostrare che l'Apocalisse canonica proviene da una primitiva setta cristiana magari della fine del primo secolo. Ma questa è un'affermazione completamente gratuita in quanto il Cristianesimo emergente alla fine del terzo secolo-inizi del quarto avrebbe benissimo potuto trovare un libro ispirato ed emanato da un gruppo in qualche parte del Medio Oriente che adorava la figura danielica del 'Figlio dell'Uomo' ed averlo poi 'cristianizzato'.

    Se così stanno le cose la cosiddetta 'Grande Babilonia' sarebbe piuttosto da considerarsi come una figura atemporale e quindi archetipica, motore metastorico del male e della dissoluzione. Cosa quest'ultima assai probabile per non dire certa vista la natura rigorosamente simbolica ed immaginale del sacro testo.

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  2. Non sono un biblista, ma credo che l'autore di Rivelazione usò come modello delle Apocalissi ebraiche: dalla tradizione giudaica trasse anche l'archetipo di Babilonia come incarnazione del Male e della corruzione. Se gli altri aspetti sono simboli, lo sarà pure Babilonia.

    Mi ha sempre intrigato il 666 come numero d'uomo. Numero d'uomo perché pari?

    Ha scritto un autore, di cui ora non ricordo il nome, che bisogna notare l'identità tra la parola italiana "male" e l'imglese "male" maschio, nonché vedere nell'Anticristo il simbolo del mondo globalizzato, di un potere planetario basato su una scienza diabolica e perversa.

    Ai posteri o a noi l'ardua sentenza.

    Ciao e grazie.

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  3. Nella Bibbia ci trovi di tutto ... io ci ho trovato pure la mia partita IVA.

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  4. Parto dall'analisi che l'intera Bibbia è un codice esoterico a più strati di lettura e interpretazione. In quanto esoterico fa ovvi riferimenti astrologici, in quanto l'astrologia anticamente era scienza, dunque dentro l'astrologia vi è anche l'astronomia (e forse molto di più), come l'alchimia era la chimica (e forse molto di più). Anticamente la distinzione tra sfera scientifica e sfera religiosa non esisteva, il mago era sia scienziato che sacerdote (addetto al sacro dal latino sacer=intoccabile). E molto prima dell'epoca rinascimentale, gli antichi scienziati (esoteristi) consideravano come ovvia la correlazione tra microcosmo e macrocosmo (l'uno la proiezione o il riflesso dell'altro e viceversa). Per cui oltre quella astrologica, anche quella alchemica (a cui quella di Edgar Cayce suscitando in me interessanti riflessioni, è molto vicina) sono presenti nel testo dell'Apocalisse.
    Non volendo divulgarmi troppo circa il concetto della profezia (anche qui ricordiamo che il tempo è un parametro interpretativo del nostro lettore di ologrammi - il cervello) ho da tempo ipotizzato che più che di profezia, si potrebbe parlare di "tabella di marcia" astutamente occultata al fine della Grande Opera delle elites. Se infatti al livello microcosmico per Grande Opera si intende per lo più il processo di trasmutazione alchemica da uomo animale al Nuovo Uomo, questo in termini macrocosmici emerge il piano atto alla creazione di una SuperRazza Aliena (arcontica se vi piace di più questo immaginario) così come emerge dalle testimonianze raccolte nei casi di Abduction studiati in Italia dal prof. Corrado Malanga. E sia nel primo che nel secondo caso al centro del discorso sta la componente animica. La mia convinzione personale infatti mi porta a pensare che ogni percorso esoterico (ma anche "spirituale" vedi gruppi new-agiani, organizzazioni religiose evangelico-pentecostali) inizia per la propria trasformazione ed evoluzione e finisce per essere poi eterodiretta da entità aliene (arcontiche se vi piace di più) per altri fini a tutto vantaggio loro. Questo concetto vale per chi viene iniziato all'interno di una delle miriadi di facciate esoteriche o exoteriche collegate al Vertice.

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  5. "Ho da tempo ipotizzato che più che di profezia, si potrebbe parlare di "tabella di marcia" astutamente occultata al fine della Grande Opera delle elites". Lo ipotizzarono anche altri. Potrebbe essere.

    Il discorso è complesso, perché non ci è chiara la vera natura del tempo e quindi degli eventi-profezie che si snodano lungo l'asse temporale.

    Alla possibile creazione di una SuperRazza aliena fa da contrappunto la creazione di un un homo subhumanus, di cui vediamo oggi molti esemplari.

    Il discorso dell'Anima è da approfondire e sto elaborando qualcosa in merito più che altro per tentare di chiarire a me stesso molti punti oscuri.

    Viviamo in un universo "sbagliato"?

    ciao e grazie.

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  6. "Alla possibile creazione di una SuperRazza aliena fa da contrappunto la creazione di un un homo subhumanus, di cui vediamo oggi molti esemplari."

    I due aspetti sono intimamente connessi, infatti ho parlato di vantaggio tutto loro o più che altro di svantaggio tutto nostro perché essi stessi ammettono di non essere certi di riuscire nel loro progetto (cfr. dialoghi emersi durante le ipnosi profonde nelle quali le MAA - Memorie Aliene Attive - e i parassiti sono usciti allo scoperto).
    In termini cabalistici troviamo il simbolismo della Scala di Giacobbe secondo cui affinchè alcuni salgano altri debbano scendere.
    Questo concetto è lo stesso con cui molte stragi e omicidi rappresentano un rituale esoterico ad opera dei gruppi massonico-esoterici di grado elevato.

    "Viviamo in un universo "sbagliato"?"

    Diciamo di sì, almeno dall'interno. Al termine sbagliato preferisco "incatenato, cristallizzato". A seguito di un evento "cosmologico" di enorme portata, è avvenuta una sequenza speculare incastratasi in un "loop geometrico" da cui Coscienza fa fatica ad uscire. Detta così non rende l'idea perché tira in ballo un sacco di roba che renderebbe il commento un ampio trattato. In termini molto più semplicistici si tratta della famosa Caduta dell'Uomo che descrive un evento molto più macrocosmico rispetto alla lettura superficiale del racconto di Genesi.

    To be continued...

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  7. "A seguito di un evento "cosmologico" di enorme portata, è avvenuta una sequenza speculare incastratasi in un "loop geometrico" da cui Coscienza fa fatica ad uscire".

    Secondo te, Joshua, qualcosa non ha funzionato? Il meccanismo si è inceppato? In che cosa potrebbe consistere il cedimento ontologico e soprattutto esiste una credibile via d'uscita sul piano storico e soprattutto - ciò è di maggiore momento - metastorico?

    Continuo a pensare, come scrivevo in Senza nome, che il difetto sia nel manico e non solo in chi lo maneggia.

    ciao

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  8. Gli alieni di Malanga non sono altro che aspetti distorsivi dell'unica mente collettiva. Sono reali eppure parti di noi stessi. Sono Angeli e Demoni, sono veri eppure illusori come la percezione che noi stessi abbiamo delle nostre stesse identità
    Dobbiamo accettare che non può esistere nulla al di fuori di noi stessi che non sia un riflesso della nostra struttura psichica più profonda. Gli archetipi ci muovono da dentro e da fuori....perchè siamo una sola immensa moltitudine incomprensibile alla mente lineare. Malanga insiste con gli alieni negativi perchè vede e attira solo quelli. Eppure la conoscenza del male così come le illusioni del bene rappresentano solo una fase.
    Altre letture ipnotiche meno distorsive dovrebbero essere studiate per reiquilibrarci e trovare il centro.

    Ancora non comprendiamo, anzi siamo terribilmente spaventati dalla nostra natura creatrice e sognante. Siamo il sogno di noi Stessi e sogniamo una fasulla polarità.
    Eppure desideriamo creare nel tempo e la profonda nostalgia che sentiamo dell'eternità e della perfezione ci offende.
    Finchè sogneremo saremo nella dualità eppure il sogno ha il suo dolcissimo sapore sempre più stucchevole man mano che le nostre Profondità avide di Noi ci richiamano alla libertà da ogni contenuto temporale.
    Siete pronti a sciogliervi?
    Amor e Timor Dei

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  9. Timor, se dipendesse da me, scioglierei i lacci in cui è impastoiato il cosmo.

    "La preghiera è supplizio" (E. Montale)

    Ciao e grazie

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  10. x Zret:

    Beh questo è l'aspetto davvero più difficile da comprendere. Allo stato attuale delle mie indagini ho dedotto alcune prime e approssimative riflessioni...
    La Coscienza sa di essere ma non sa come è fatta, dunque per conoscersi deve proiettarsi attraverso un complesso sistema archetipico che si traduce nell'universo virtuale o meglio nel multi-verso virtuale. Tralascio tutta la spiegazione scientifica e anche esoterica di questa riflessione.
    Ad un certo punto a mio avviso, si è generato una sorta di Alter-Ego. Qualcosa ha generato una schizofrenizzazione da cui emerge la dualità. Questo qualcosa può essere semplicemente lo stesso processo creativo-evolutivo.
    Come uscirne? Avrei tantissimo da dire per far comprendere il concetto. Anima è la componente nell'Uomo che presenta una maggiore Coscienza, ossia è una particella della Coscienza. Liberando Anima dal velo di Maya (Matrix) e dalle interferenze umane e non umane che vi operano all'interno, si può tentare di creare dei poli di liberazione che possano (per via dell'effetto Maharishi o sindrome della centesima scimmia) liberare tutta l'umanità e magari spostarci su un altro spazio (settore, livello, dimensione) del multiverso. Detta così sembra il finale di un bel film di fantascienza e forse il nostro è proprio questo. A parte la metafora (mica tanto!) quanto ho detto richiede una trattazione che non riesco a sintetizzare dentro un commento, si tratta di concetti stringati che spero diano almeno uno spunto di riflessione.

    x Timor:
    Gli alieni di Malanga sono veri e illusori esattamente come il suo gatto, il mio vicino di casa, il mio PC e persino le mie mani e le mie braccia. Comprendo il tuo punto di vista e non manca di punti di riflessione che già rientrano anche nell'ampia ricerca che io e persino il prof. Malanga svolge. Ma tengo anche a precisare che le interferenze aliene (termine che indica sia esseri non umani con corpi "fisici" che esseri non umani senza corpi "fisici" - e "fisico" per noi è solo ciò che il nostro cervello decodifica dai segnali elettrici che riceve da precise proiezioni olografiche che noi crediamo essere "tutto ciò che sbatte sulla luce visibile") risultano reali appunto come "reale" è la casa in cui abito.
    Termino qui questo aspetto che già da solo meriterebbe un'analisi approfondita per evitare scontate conclusioni dovute alla nostra (haimè) tendenza a "categorizzare". Per fare un esempio: al solo accenno del termine alieno potrei facilmente essere infilato nel calderone di quanti registrano ogni lucina nel cielo per mostrare migliaia di UFO (o IFO?).
    Mi sono occupato e mi occupo di studiare a fondo il fenomeno "abduction" presente già fin dall'antichità in tutte le culture e che allo stato attuale delle indagini è ascrivibile all'attività anche sul piano "fisico" (es. cicatrici, impianti biotecnologici simil-plasticoidi) di esseri non umani verso nostri simili. L'ufologia in senso classico è un'altra cosa ma non mi appassiona, ne mi convince in larga parte almeno nella sua versione più popolare.

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  11. @ Joshua concordo e lungi da me qualsiasi facile categorizzazione
    Però ti invito a studiare anche altri autori che utilizzando l'ipnosi hanno incontrato energie ben diverse da quelle descritte da Malanga e dai suoi addotti.
    Se poi studi culti religiosi quali l'animismo o santeria o gli aborigeni australiani o semplicemente i tarocchi o l'astrologia o le costellazioni familiari ti renderai conto di come le nostre credenze collettive e archetipali si impregnino di uno psichismo in grado di modificare la materia e lo spazio-tempo. E tutte queste credenze pur apparendo arbitrarie, quanto l'adorazione di un'immagine o idolo qualsiasi, non fanno altro che replicare a livello tridimensionale le nostre strutture più profonde, cioè i nostri archetipi.
    Per dirla in breve gli alieni sono solo l'ennesimo travestimento di una realtà sognante multidimensionale in cui siamo immersi. Non nego la possibilità di incontrarli fisicamente attraverso i comuni 5 sensi come potrei incontrare te. Ma quello che non mi pare sia stato messo in evidenza è che tu stesso come gli Alieni sei un iceberg di relazioni, sei energia e coscienza pluristratificata piuttosto che materia. Sei il nodo di una rete infinita che ti appartiene e quello che umanamente credi di essere è solo l'infinitesimo aspetto della tua vera natura, solo una minuscola faccia di un prisma pluristratificato. Questo lo so perchè l'ho vissuto anche se poi Qualche Parte più profonda di me ha chiuso i cancelli.
    Sicuramente ci sono Forze di questa rete che siamo che giocano a tenerci nel parco giochi come altre che giocano a risvegliarci. Ma veramente non riesco a vederci una finalità malefica. Vedo piuttosto un test e un apprendistato; ma questo ovviamente è solo il frutto della mia prospettiva individuale che fiorisce dal mio percorso. Quando ti rendi conto che la morte non esiste e che sei eterno e una vastità d'intelligenza incolmabile e paradossale è difficile credere che il Disegno di Dio che Noi siamo sia imperfetto.
    Poichè Dio è la Legge che è inscritta nella nostra essenza, è la Totalità autoglorificante di Noi stessi che oltrepassa ogni dualismo.
    Certo ai livelli più bassi della Scala possiamo osservare il male e il ristagno che dobbiamo rigettare, ma è solo il primo passo.
    Ai livelli più alti bene e male si conciliano e si fondono perfettamente e anche gli alieni cattivi di Malanga acquistano una dignità paradossalmente positiva.

    Anch'io spesso ho incontrato i grigi e demoni nei miei sogni ma anche altre e più benefiche forze aliene, quali angeli, divinità indù e pagane, maestri ascesi, uccelli stellari, pleiadiani e siriani.
    Potrei presumo anche incontrare gli Arcani dei tarocchi e Saturno e Plutone o e non nego di poterli vedere incarnarsi sui volti trasfigurati di qualche sconosciuto che improvvisamente incomincerebbe a parlare come un profeta o un veggente.
    Sai quante volte miei comuni amici hanno improvvisamente iniziato a parlare con la loro anima, e spesso potevo vederci il volto di un angelo o una divinità, con un'autorità e una verità da lasciarmi stupefatto per poi poco dopo tornare a essere completamente dimentichi delle loro profondità e riprendersi tutta la loro fragile e inconsapevole personalità?
    Eppure tutte queste forze ed energie sono in qualche strano modo indissolubilmente intrecciate con il mio esserci, sono espressione di una mia verità più grande.
    Mi hanno fatto quasi impazzire, perchè la Verità di Ciò che siamo è Abissale e Incomprensibile e ti denuda di ogni Umanità.
    Eppure l'Amore anche in questo mi ha sempre accompagnato.

    Ciao

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  12. Molto densi i vostri interventi, Joshua e Timor, sebbene radicati in substrati un po' differenti. Purtroppo ora non ho tempo per qualche breve riflessione. Quindi risponderò dopo.

    Ciao e grazie.

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  13. Timor potrei quotare in toto il tuo intervento e lo faccio pure. Allo stesso tempo potrei condividere la mia personale esperienza di addotto (liberato al momento) e specificare nei dettagli quanto di quelle esperienze venga filtrato dal Subconscio al fine di distorcere il ricordo (soprattutto al livello onirico) per tutelare la mente. Ne voglio ergermi ad avvocato difensore di Corrado Malanga, che per primo riconosce la complessità del fenomeno e l'evolutiva valutazione nelle interpretazioni lungo gli anni della sua attività. Ed è proprio lui a dire: "In realtà mi sono reso conto che studiando gli alieni, siamo arrivati a capire chi siamo noi, ciò che avevamo ma non sapevamo di avere". In questa prospettiva potremmo azzardare che gli alieni hanno svolto un ruolo evolutivo? Dipende dalla prospettiva. Anche un terremoto disastroso può farci riscoprire il nostro innato senso di solidarietà e compassione. Ciò non rende il terremoto un evento positivo, né negativo. Il terremoto agisce per sua natura all'interno di dinamiche energetiche che si intrecciano alle nostre limitate percezioni dell'unicum proiettivo. Non credo che rivelare il potenziale squarcio nell'egocentrismo collettivo operato indirettamente dal terremoto, possa essere usato come giustificazione per la sofferenza patita da quanti hanno perso affetti ed effetti personali. Adesso vanno aiutati a superare il trauma di un abuso cataclismatico, poi magari avranno modo di concludere che ogni cosa, comunque può essere un'oportunità evolutiva se così scegliamo che sia.
    In questo senso comprendo l'atteggiamento ostile del prof. Corrado Malanga nei confronti di coloro che per raggiungere i loro obbiettivi abusano della fragilità ed incoscienza di altri. Tutto qui! Lo stesso Malanga afferma più o meno: "Io non so se tutte le razze aliene sono malevole nei nostri confronti, io parlo di quelle incontrate durante le abduction che sicuramente lo sono proprio perchè interferiscono con la libera evoluzione degli esseri umani". Potremmo parlarne per ore ed ore di questo concetto, potremmo scardinare innumerevoli dettagli.
    Sulla seconda parte del tuo intervento ho in parte già dato la mia approssimativa riflessione. No, io non credo che questo sia il Piano di Dio, perchè Dio nella mia concezione di Coscienza Infinita di Ogni Possibilità, non ha un Piano. Il Piano attiene al calcolo, attiene al Tempo. Dio nella mia concezione è Pura Innocenza Sperimentale, il Silenzio che tutto contempla. E Dio è dentro Anima. Questa concezione può essere compresa solo valutando le cose per come ci si presentano e non dietro pregiudizio morale, di bene o male. Le api non pungono perchè sono malvagie, eppure pungono. Meglio a sapersi. Il terremoto non distrugge perchè vuole uccidere le persone, eppure è meglio costruire le case anti-sismiche. L'Universo virtuale (Matrix) non è buono o malvagio, semplicemente si è evoluto così, eppure può evolvere diversamente.

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  14. "Io non credo che questo sia il Piano di Dio, perchè Dio nella mia concezione di Coscienza Infinita di Ogni Possibilità, non ha un Piano. Il Piano attiene al calcolo, attiene al Tempo. Dio nella mia concezione è Pura Innocenza Sperimentale, il Silenzio che tutto contempla. E Dio è dentro Anima".

    Questo passaggio mi pare decisivo. Non saprei come concepire Dio, ma forse come lo descrivono le religioni e le tradizioni è fuorviante.

    E'un tema da approfondire.

    Ciao

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  15. Joshua sfortunatamente il linguaggio è tiranno soprattutto quando ci inoltriamo nei livelli più profondi della struttura del reale. Condivido quanto affermi e mi pare condividi che ci sono troppi livelli e prospettive per poterli soluzionare all'interno di una qualsiasi assolutizzazione categorica, l'hai detto in primis.

    Eppure ci sono molti altri piani oltre a quello dove imperversano le entità o archetipi di Malanga e la mente si difende anche da quelli perchè ci sono Forze Maggiori che puoi chiamare Sè o Atman che intervengono a censurare quando qualcuno non è pronto per sapere.
    Mi preme sottolineare questo punto perchè la dimensione dell'inconscio dove tutto avviene in un unico tempo e spazio è vastissima con effetti reali e concreti sulle nostre vite e su come viviamo e percepiamo quanto esternamente ci appare

    Condivido inoltre il passo sottolineato da Zret ma non intendevo che Dio ha un piano come qualcosa di intellettuale da sviluppare nel tempo. Il piano è Dio stesso, è la sua espressione. Ma non puoi ridurlo a un contenuto comprensibile alla logica umana perchè è infinito
    Nell'eternità sono già risolte tutte le possibilità che Noi sviluppiamo nel tempo, cioè Dio si è già sviluppato attraverso tutte le sue possibili diramazioni ed è un Disegno o un Organismo incomprensibile alla mente razionale e include ogni potenziale.
    E' solo l'altra faccia della temporalità.
    Pensa all'ultimo canto del paradiso di Dante non saprei descriverlo meglio nei limiti del linguaggio. Nell'eternità Dio ha già sperimentato tutto quanto poteva sperimentare, e un'altra parte bambian sta sognando quella sperimentazione nel tempo.

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  16. Ho assistito ad alcune conferenze di Corrado Malanga e devo ammettere che il personaggio che si erge quale 'maitre-à-penser' non mi convince per niente. Proviene dal materialismo ateo e marxista e mi pare che non sia mai veramente riuscito a scrollarsi di dosso la matrice ideologica originale.

    Tuttologo che pretende di spiegare dalle sue instabili premesse ogni aspetto della realtà che ci circonda. Completamente estraneo a qualsiasi prospettiva spirituale circa l'uomo ed il cosmo e soprattutto digiuno di qualsiasi forma di conoscenza interiore.

    Nell'ultima conferenza sentita lo scorso ottobre Malanga pretendeva di spiegare in maniera peraltro abbozzata e confusa lo stranissimo fenomeno della autocombustione degli esseri umani tirando in ballo i fenomeni di 'abduction' e gli alieni. Discorsi in libertà senza alcun nesso logico un pò come quando egli cerca di acclarare che cosa siano i militari che compaiono accanto agli alieni nei racconti delle esperienze fatte dagli addotti ed in quali nicchie o tasche della realtà avvengano i cosiddetti rapimenti.

    Secondo me i fenomeni di 'abductions' rimangono un mistero od al massimo si spiegano con la teoria dell'Universo frattale ovvero multidimensionale mentre gli alieni non c'entrano un bel nulla con l'autocombustione spontanea che piuttosto si spiega con l'attivazione da cause ignote di un fuoco sottile ed interno ad ogni essere, fuoco ordinariamente sopito e silente e che si ravviva in seguito all'anomalo improvviso risveglio di qualche centro eterico, forse il Muladhara chakra.

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  17. Tra un commento e l'altro qui stiamo davvero per fare un trattato. Timor hai tirato fuori degli aspetti senz'altro importantissimi e ci porterebbero troppo lontano, l'inconscio, gli Atman, ecc sono così immensi che difficilmente possiamo localizzarli nelle proporzioni illusorie del nostro cranio geometrico. E proprio qui che intrapsichico ed extrapsichico perdono la loro categoria ma lo stesso vale per la gomma scoppia della mia auto o per il muro che sto toccando qui accanto. Ma anche ciò non è estraneo nel lavoro che svolge il prof. Malanga che riconduce l'origine del Piano a tre Entità creatrici, ad altre gerarchie superiori, ecc, ecc.
    Mi rendo conto che probabilmente non avete approfondito l'amplissima panoramica del campo di ricerca cui è approdato il prof. Malanga partendo dal suo interesse personale in campo ufologico e addentratosi dentro lo studio del fenomeno "abduction". Vi invito ad approfondire i suoi scritti e poi trarne le vostre convinzioni. Come qualsiasi cosa che studio anche le conclusioni di Malanga le valuto dal mio personale percorso di comprensione ma come sempre "non butto mai il bambino con tutta l'acqua sporca".
    Il prof. Malanga con il quale ho un rapporto epistolare nato da situazioni intime che evito di trascrivere, è un ricercatore che ammiro e al di là di ciò che può trasparire dalla sua personalità esteriore (la cosa riguarda lui e la sua scelta evolutiva) è una gran bravissima persona. Durante la sua indagine ha dovuto tante volte ammettere di essersi sbagliato e lo ha fatto. Come la mia, la vostra e qualsiasi ricerca, anche la sua è in continua evoluzione e ad ogni traguardo traspare l'ammissione: "Finora siamo arrivati fin qui...". La differenza fondamentale tra le sue conclusioni e quelle cui può arrivare chiunque voglia approfondire è che lui parte da dati empirici ricavati dalle ipnosi degli addotti e poi tenta di ricontestualizzare il tutto anche in base alle conoscenze che acquisisce da altre fonti di ricerca: testi di esoterismo, religione, mitologia, fisica, scienza, antropologia, ecc, ecc.
    E credo che la cosa più importante in tutto ciò sia come le due cose, più l'indagine continua, vanno incasellandosi reciprocamente sempre più a fondo. Già solo questo dovrebbe darci un sollievo: al di là delle terminologie e delle valutazioni morali di ognuno, stiamo imboccando un certo sentiero che SICURAMENTE offre più spiegazioni e più LIBERAZIONE delle trappole cui siamo stati sottoposti dalle correnti castranti del pensiero: media, religioni, elites varie.
    Quello che ci differenzia Timor è solo un punto: tu dici: "E' così, ed è giusto che sia così, infondo è la Volontà di Dio". Almeno questo riesco a leggere nelle tue parole. Io dico: "E così, ma può cambiare, infondo è una combinazione quantistica scaturita da un'originaria Scelta di Dio". Ed è Anima la proiezione di Dio. La dico tutta: è Anima il leit motiv della questione. E' Anima che deve liberarsi da tutte le influenze operate al fine del suo utilizzo e possibile inscatolamento finale. Detta così non rende l'idea di ciò che sta dietro a tali affermazioni ma tutto il fine del NWO è racchiuso in questi accenni. Vogliono Anima! Vogliono divenire padroni di Dio, della Coscienza Infinita di Ogni possibilità. E vogliamo ancora trastullarci tra finti buonismi e inebettimenti di ogni risma e misura?!
    Termino qui, suggerendovi un capolavoro che riprende il tutto usando altri termini e che credo vi piacerà un sacco Timor, Zret e tutti gli affezionati del blog:

    http://losfidante.marenectaris.net/download/

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  18. "Tuttologo che pretende di spiegare dalle sue instabili premesse ogni aspetto della realtà che ci circonda. Completamente estraneo a qualsiasi prospettiva spirituale circa l'uomo ed il cosmo e soprattutto digiuno di qualsiasi forma di conoscenza interiore."

    Leggo adesso questa parte del tuo commento Paolo. Mi dispiace, dissento completamente dalla tua affrettata interpretazione. Ti invito ad approfondire interiormente che cosa in realtà ti disturba della persona di Corrado Malanga e/o di ciò che dice.

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  19. Joshua, per quel mi riguarda ammiro i Maestri spirituali ma non gli autodidatti come Malanga. L'ho visto bene per molte ore da vicino e non ho dubitato per un solo istante che sia una bravissima persona.

    Ma ciò, almeno per me, non basta. Gli autodidatti non mi vanno bene e nel dominio spirituale il fai-da-te purtroppo non esiste.
    E temo che Malanga ricada proprio in tale categoria. Ad ogni modo lo studioso rimane encomiabile per certe sue ricerche ma secondo una prospettiva rigorosamente spirituale il suo valore si avvicina allo zero.

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  20. @Joshua

    "E' così, ed è giusto che sia così, infondo è la Volontà di Dio"
    "E così, ma può cambiare, infondo è una combinazione quantistica scaturita da un'originaria Scelta di Dio"

    Queste affermazioni sono vere e paradossalmente fuorvianti e la prima non descrive correttamente quanto intendevo.
    Dio è già, non deve volere o scegliere nulla nell'eternità in cui assiede, come un sole che brilla e irradia al centro di un sistema.
    Nella temporalità Noi siamo la Sua espressione in movimento, i suoi strumenti, i servi che sanno scegliere e inoltrarsi lungo alcuni sentieri piuttosto che altri; ma tutto è già, anche i percorsi che non abbiamo intrapreso esistono in altri spazi-tempi.

    Concordo che Qui e Adesso dobbiamo scegliere, dobbiamo affrontare l'Avversario che si oppone a tutto quanto abbiamo caro e che amiamo.
    E sinceramente non so il perchè.
    Non conosco il motivo di questa lotta e del perchè, nonostante possa gustare il male, l'amore sia inscritto come Legge nelle mie cellule e nel mio spirito.
    A volte credo che siamo caduti miticamente, altre che stiamo imparando e crescendo, altre che stiamo solo sperimentando, altre che sogniamo, altre che stiamo creando, altre che siamo stati ingabbiati.
    Perchè la mente ha sempre bisogno di uno scopo e di un motivo per giustificare la volontà che si esprime attraverso l'agire dell'individuo.
    Però ho avuto barlumi di Lui/Noi e non ho più bisogno di credere per sapere che è già tutto risolto su ben altri piani che questo;
    Lo so e ho fede nonostante come affermi si debba compiere un percorso di scelte difficili e dolorose, di piccole conquiste giorno per giorno, di sfide contro tutto quanto ci trattenga e ci faccia stagnare solo per non rimandare indefinitamente l'incontro con il Mistero.
    Per usare una stupida e arretrata cartografia, al di là del piano fisico astrale e mentale dove ancora si muovono Grigi e Arconti, c'è uno spazio Causale e Altri ancora dove si muore a ciò che credavamo di essere, si muore all'illusoria credenza di poterci identificare con una forma o una storia qualsiasi umana o terrestre o angelica o extraterrestre.
    Lì ti accorgi che la tua dimensione di uomo non era altro che un sogno, un bellissimo sogno che era però espressione Concreta di un Te più grande che è il tuo Sè.
    Come potrebbero le parti ribelle citate da Malanga conquistare e possedere quella Luce Atemporale se sono Ombre prodotte da un fascio luminoso distorto dalle sue proprie dense vibrazioni?
    Se tornassero alla Sorgente si dissolverebbero, si trasformerebbero in Luce perdendo la loro originaria identità proprio come faremmo Noi che siamo una miscela.
    Non potranno mai entrare in Anima o Sè che è la porta per la Sorgente se non trasmutandosi nella Sorgente stessa e accettando la loro comunione col Tutto.
    Solo che non vogliono, come le mie parte oscure timorose della luce, perdere gli attaccamenti ai propri infantili giocattoli e alle proprie presunzioni relative.
    Ma ciò a cui si resiste, persiste...anzi si accresce e alla fine sei costretto a cedere e ad accettare per trovare la Pace.

    "Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata."

    Ps...grazie mille per il link al film sembra interessante ;-)

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  21. x Paolo
    Probabilmente è proprio questo a farci vedere diversamente le cose. Io mi fido di più dei compagni di viaggio con tutti i loro limiti che dei Maestri i quali impartiscono dall'alto sentenze che pur non volendo vengono tradotte in dogmi da chi li ascolta. Tutto qui!

    x Timor
    Sei una persona profonda e sento molto del vero in ciò che dici. Rimangono alcuni aspetti che differenziano i nostri punti di vista. Del resto quanto dici tu è esattamente ciò che traspare dai dati empirici ricavati da Malanga:
    Anima non ha alcuna paura e sa (almeno ne è convinta) che il progetto degli arconti-alieni (o come vogliate chiamarli) non può riuscire. Anima sa che questo è solo un ologramma (un sogno) nella quale si immerge per "giocare" (sperimentare potremmo dire). Per questa ragione spesso non si oppone alle "abductions" almeno fino a quanto non viene informata della sofferenza che patisce il suo contenitore (la tutta genetica che si è scelta per interagire nell'ologramma). E tutto il lavoro che svolge Malanga è proprio questo: rendere Anima cosciente dei dolori percepiti (seppur illusori) dal suo contenitore e dello stato sofferente di Mente nella condizione di addotto. Tutto qui, poi si lascia Anima (o meglio la sua manifestazione come unità di coscienza) prendere la sua decisione.

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