07 gennaio, 2012

La caduta degli angeli imbelli

Caddero. Pensavamo di poter ancora scivolare fra venti ormai fiacchi ed appiccicosi, ma il cielo s’era impantanato. Le loro ali erano pesanti di gromma e di fuliggine. Appena li sollevavano dalla terra, con le sue putride gore, con le inferriate su cui stenti rovi tendevano gli artigli. Un giorno gli angeli si schiantarono, stremati, su campi d'asfalto.

Erano stati espulsi dai mondi eterei, non per alterigia ma per viltà. Vili e imbelli, avevano dimenticato gli astri, le sillabe d’oro che colorano il silenzio degli spazi siderei. Avevano tradito gli dèi da cui avevano ricevuto qualche secolo in più, affinché si corrompessero nella volgare disperazione degli apostati.

Delle loro ali, un tempo maestose, restano oggi solo brandelli: si putrefanno al suolo come frutti spiaccicati.

APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

6 commenti:

  1. Ciao Zret.
    Gli angeli non sono i soli ad aver dimenticato gli astri: è facile, purtroppo, voltare le spalle agli dei, perdendo così il dono di volare, e la possibilità di lasciare questo tristo mondo. Che destino indegno, per queste eteree creature.
    Buon pomeriggio, Sharon

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  2. Ci si è allontanati dalle origini e così siamo impelagati nel Kaliyuga.

    Buona serata.

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  3. Hai ragione, siamo proprio nell'era della discordia e dell'ipocrisia, in cui l'umanità causa grandi mali a sè e alla Terra. Purtroppo vedo l'uomo sempre meno attratto dalla spiritualità e sempre più avvezzo alla materialità. L'apparire come nuova divinità, a grande scapito dell'essere. Difficile vivere (o anche solo sopravvivere) in un pianeta dove siamo in tanti, quasi tutti moralmente assopiti.
    Hai consigli a riguardo?
    Buona serata anche a te, Sharon

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  4. Sharon, siamo come alieni su questo pianeta. Mi viene in mente il film con David Bowie "The man who fell on Earth". La dissonanza con il mondo che ci attornia ha ormai toccato il diapason.
    No, non ho consigli, se non quello di continuare ad essere noi stessi, checché ne pensino gli altri.

    Buona domenica.

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  5. Zret,
    penso che la maggior parte della gente ormai sia priva di coscienza e di consapevolezza, mentre solo un'esigua minoranza si rende conto davvero di quello che sta avvenendo intorno a noi. Forse non possiamo fare molto per cambiare la situazione, ma almeno è giusto non cambiare se stessi, anche se gli altri non condividono. Non sarà una decisione popolare, ma almeno mantenere la coerenza personale permette di conservare il rispetto di sè.
    Ciao, Sharon

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