19 maggio, 2008

Gargoilles

Le gargoilles o gargolle sono, come è noto, dei doccioni aggettanti dalle grondaie e che terminano di solito in una protome di un animale mostruoso, dalle cui fauci stilla l'acqua piovana. Elemento tipico dell'architettura gotica francese e tedesca, le gargolle sono collocate lungo il perimetro della copertura delle chiese.

Anche il Duomo di Milano è adornato con queste sculture di animali fantastici, per lo più draghi: sono figure dalle ali membranose, gli occhi terrifici, i colli lunghi protesi nel vuoto in uno spasimo minaccioso. Che cosa spinse scultori e scalpellini medievali ad istoriare i perimetri degli edifizi sacri con codesti mostri? Furono intenti apotropaici? Intesero quindi stornare entità malefiche con sculture dalle sembianze dire? E' quello che si legge in quasi tutti i libri di storia dell'arte. Eppure questi doccioni figurati sono anche immagini alchemiche dei quattro elementi: la pietra in cui sono ricavate, l'acqua piovana che fluisce dalle bocche, l'aria dell'altezza dove si stagliano, il fuoco della luce che si addensa negli incavi, scavando attorno a sé ombre profonde.

La gargolla è, in primis, pietra, solidificazione dell'essere, tanto lontana dall'essenza nella sua pura immaterialità quanto, proprio per questo motivo, simbolo dell'origine, nella coincidentia oppositorum. Nel materiale lapideo è custodita la conoscenza segreta: il volto della Medusa, col suo sguardo, è gnosi che impietra, il Graal è coppa di selce, la pietra d'angolo, la pietra filosofale degli alchimisti... Pietre come pani, cibo di sapienza.

Come spesso avviene i simboli sono ambivalenti ed ambigui, nei draghi che affollano il Duomo di Milano ed altre chiese, si può anche scorgere il segno di oscure, ancestrali valenze: nella città ambrosiana la nobile famiglia dei Visconti tenne la signoria tra la fine del XIII secolo al 1447, dal 1395 con il titolo ducale. La prosapia dei Visconti appartenne all'inizio alla cerchia dei vassalli vescovili, la militia Sancti Ambrosii.

Nell'arma araldica dei Visconti è effigiato un drago-serpente. Secondo Bonvesin de la Riva, «Viene offerto dal comune di Milano ad uno della nobilissima stirpe dei Visconti che ne sembri il più degno un vessillo con una biscia dipinta in azzurro che inghiotte un saraceno rosso; e questo vessillo si porta innanzi ad ogni altro; e il nostro esercito non si accampa mai, se prima non vede sventolare da un'antenna l'insegna della biscia. Questo privilegio si dice concesso a quella famiglia in considerazione delle vittoriose imprese compiute in Oriente contro i saracini da un Ottone Visconti, valorosissimo uomo».

Altre leggende collegano l'angue a Desiderio, ultimo re dei Longobardi, o ad un drago che, ai tempi del vescovo Ambrogio (IV secolo d. C.), viveva in una spelonca oggi occupata dalla Chiesa di San Dionigi.

E' Milano, il cui cuore è nel Duomo, più tempio dall'aura pagana che luogo cristiano, città anguiforme? Remote e strane tradizioni insieme con casi e personaggi recenti sembrano bisbigliare una risposta, tra le navate soffuse di ombre silenziose ed inquietanti della Cattedrale.



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8 commenti:

  1. gorgolle....gorgoglio!
    ciao zret
    non so quando sarò di nuovo qui.
    da domani in ospedale poi si vedrà!
    stammi bene
    carissimo saluto
    angela

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  2. In bocca al lupo!

    Stasera la pioggia sta ciangottando sulle grondaie e gorgogliando sulle gargolle.

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Ti abbraccio Angela.
    Su col morale e tutto,come sei sempre, che si guarisce un pò più rapidamente
    Ti aspettiamo

    Ciao

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  5. sul "biscione rettiliano" visconteo c'è un interessante mostra con pannelli illustrativi nel cortile di palazzo estense (anche loro famiglia dell'elite, provato dal fatto che c'è la solita aquila imperiale in cima al palazzo)di Varese.
    se passate da queste parti vi consiglio di darci un'occhiata!
    palazzo estense(sede del comune) via sacco, varese

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  6. Il biscione è anche simbolo di Banale 5... Il bimbo è stato sostituito da un fiore.

    Ciao e grazie!

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  7. anche la copertina di Hannibal ha su il biscione dei rettiliani visconti.. è anche presente in molti loghi, come quello dell'alfa romeo (anche se credo lì utilizzato perchè casa automobilistica milanese.. non credo per strane devozioni o appartenenze)..
    nella mostra di varese c'è infatti anche il simbolo di mediaset !

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  8. E' diffuso un po' dappertutto questo simbolo. Immagine ancestrale? segno di una presenza? o che cos'altro?

    Ciao

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