19 agosto, 2008

Quelli della Stella polare

Jimmy Guieu è lo pseudonimo letterario di Henri-René Guieu (19 marzo 1926 - 2 gennaio 2000), scrittore di fantascienza ed ufologo francese. Il suo romanzo più noto è Les hommes de l'espace (1954) pubblicato in Italia nel 1979 col titolo Quelli della Stella polare.

“Col romanzo Quelli della Stella polare, scritto nel 1954, Jimmy Guieu [...] propone uno scenario in cui la Terra diventa oggetto d’attenzione per opera di due diverse specie aliene: i Polariani ed i Denebiani. I primi, provenienti dalla Stella Polare ed identici agli uomini (solo più belli, più buoni e più abbronzati), sono altamente progrediti, telepatici ed altruisti per natura. I secondi arrivano da Deneb, sono antropomorfi – tanto da sembrare uomini – ma verdi, viscidi e d’aspetto repellente; pure essi possiedono facoltà extrasensoriali, ma meno sviluppate rispetto ai Polariani. Sono tecnologicamente evoluti, ma non quanto i Polariani ed hanno la sgradevole abitudine di rapire scienziati terrestri, come i Polariani, anche se per fini opposti.

I Denebiani, infatti, sono violenti e privi di scrupoli. Intendono conquistare la Terra e questa mira li pone in dichiarato conflitto con gli integerrimi Polariani, protettori dell’umanità. Tutto ciò accade mentre i governi terrestri, ignari – ma neanche troppo –, continuano a perdersi nel loro provincialismo, nelle loro puerili dispute politiche. [...]

In Quelli della Stella polare, Guieu decise d’introdurre vari stereotipi e tutta l’ingenuità (ma tra ingenuità e superficialità il confine è spesso sottile) propri della fantascienza di quegli anni; ci mise però anche del suo, agganciando la storia al ciclo dei sui romanzi su fantarcheologia e civiltà perdute, aventi già come protagonisti il simpatico paleo-antropologo Jean Kariven ed i suoi intrepidi colleghi Dormoy e Angelvin".


Secondo Stefano Breccia, autore di Contattismi di massa, il contesto presentato è sorprendentemente simile alla situazione di Amicizia. Breccia afferma che una volta ebbe l'occasione di conversare con Guieu e di chiedergli donde gli fosse venuta l'ispirazione per l'intreccio, ma l'interlocutore glissò...

Naturalmente non sappiamo se sia credibile, almeno nelle sue linee salienti, la storia di Amicizia né se veramente esistano civiltà cosmiche benevole: si sarebbe, invece, tentati di pensare che, da tempo immemorabile creature malvagie agiscano nella storia dell’umanità. Quando si consideri anche solo per un istante l’abnorme mole di mali sotto cui è schiacciato il pianeta, quando si rifletta sulla china sdrucciolevole lungo la quale stiamo precipitando, sarà lecita la congettura che qualcuno abbia dato il suo contributo per condurci sull’orlo dell’abisso. Dubitiamo che quel qualcuno possa essere ostacolato da extraterrestri benevoli: tra l’altro sono forse visitatori sconfitti e soggiogati da esseri ostili e potentissimi, come è raccontato nel pur controverso libro di Breccia e stando ad alcune testimonianze.

Certo, Quelli della Stella polare esprime in modo compiuto lo Zeitgeist: gli anni ’50 del XX secolo erano l’età d’oro dei dischi volanti, del contattismo ingenuo ma pieno di entusiasmo. Gli U.F.O. erano considerati dai ricercatori che sostenevano l’ipotesi extraterrestre delle navi spaziali tecnologiche e non, a differenza di oggi, strani oggetti bionici funzionanti secondo i principi della fisica quantistica.

Il conflitto tra “buoni” e “cattivi” è un tòpos letterario che stride, però, con il clima ufologico ottimistico di quel decennio, durante il quale solo in qualche sparuto caso erano evocate entità spietate. Davvero Guieu che era – giova rammentarlo – anche ufologo intuì che si stava combattendo un conflitto tra due specie aliene, come quello delineato in Contattismi di massa e riferibile, grosso modo, allo stesso periodo?

Se tale supposizione è corretta, si può facilmente arguire chi vinse e con quali conseguenze, le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, per chi ha ancora occhi.

Fonti:

S. Breccia, Contattismi di massa, Padova, 2006
Grande enciclopedia della Fantascienza, Milano, 1980, s.v. Hommes de l’espace
Massimo De Faveri, Quelli della stella polare, 2007




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3 commenti:

  1. zret, pessimista fino al midollo è? ;) Come darti torto in fondo..

    ricordiamoci comunque che l'energia và dove il pensiero si sofferma. Ci sono già i telegiornali a imbruttire i nostri pensieri, dedichiamoci ad altro.. Almeno noi.

    Un abbraccio nel sole. Donnie.

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  2. http://www.youtube.com/watch?v=5tavLygfvTw

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  3. Menphis è un grande! Merito suo se tante persone hanno aperto gli occhi.

    Ciao!

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