La realtà è una cospirazione creata dall'illusione dei sensi.
(Roger Penrose)
Gli artisti concettuali ambirono a dissolvere la creazione artistica nell'idea per rispondere soprattutto a due istanze: da un lato si prefiggevano di evitare, il più possibile, la mercificazione delle loro opere, dall'altro, consci che il concetto è sempre superiore alla manifestazione esteriore e concreta, tentarono di rendere visibile il contenuto mentale, rarefacendone al massimo l'esplicazione materiale. La ripugnanza inoltre per la polisemia, peculiare degli artisti concettuali, indusse - caso limite, ma emblematico - uno di loro, il francese Bernard Venet, ad esporre nelle gallerie, come opere, delle pagine di libri con su scritte delle algide e monosemiche equazioni matematiche.
La linea concettuale, pur con le sue pose snobistiche, le velleità anticapitaliste e gli eccessi di cerebralismo, rispecchia una condizione ontologica, ossia il primato dell'Idea rispetto ad ogni suo trasferimento nella materialità. Si può quindi leggere come trasposizione di un atemporale, primigenio ed inesplicabile cedimento nell'essere per opera del Principio. Questa traslazione (o caduta?) nello spazio-tempo cosmico, è comunque la si pensi, un fenomeno entropico.
E' vero che possiamo ammirare e fruire con delizia di opere magnifiche sia naturali sia umane, ma le opere più eccelse sono quelle che non furono mai dipinte, scolpite, composte, come le rose più profumate sono quelle che non furono mai colte. E’ per questo che gli spiriti sublimi apprezzano maggiormente le creazioni in cui l'ineffabile idea, luce raggiante rispetto all'oggetto che è pallida ombra, traspare tra i veli impalpabili dei fenomeni. Il vento, l'arcobaleno, il silenzio vibrante di astri, il filo d'acqua che fluisce da una cannella... custodiscono un barlume del pensiero, rivelando l'evanescenza delle cose che anelano a ritornare nel non manifesto.
Il tocco leggero, noncurante del pittore che tratteggia un delicato paesaggio, è gradito. Più gradita è la tela bianca.
(Roger Penrose)
Gli artisti concettuali ambirono a dissolvere la creazione artistica nell'idea per rispondere soprattutto a due istanze: da un lato si prefiggevano di evitare, il più possibile, la mercificazione delle loro opere, dall'altro, consci che il concetto è sempre superiore alla manifestazione esteriore e concreta, tentarono di rendere visibile il contenuto mentale, rarefacendone al massimo l'esplicazione materiale. La ripugnanza inoltre per la polisemia, peculiare degli artisti concettuali, indusse - caso limite, ma emblematico - uno di loro, il francese Bernard Venet, ad esporre nelle gallerie, come opere, delle pagine di libri con su scritte delle algide e monosemiche equazioni matematiche.
La linea concettuale, pur con le sue pose snobistiche, le velleità anticapitaliste e gli eccessi di cerebralismo, rispecchia una condizione ontologica, ossia il primato dell'Idea rispetto ad ogni suo trasferimento nella materialità. Si può quindi leggere come trasposizione di un atemporale, primigenio ed inesplicabile cedimento nell'essere per opera del Principio. Questa traslazione (o caduta?) nello spazio-tempo cosmico, è comunque la si pensi, un fenomeno entropico.
E' vero che possiamo ammirare e fruire con delizia di opere magnifiche sia naturali sia umane, ma le opere più eccelse sono quelle che non furono mai dipinte, scolpite, composte, come le rose più profumate sono quelle che non furono mai colte. E’ per questo che gli spiriti sublimi apprezzano maggiormente le creazioni in cui l'ineffabile idea, luce raggiante rispetto all'oggetto che è pallida ombra, traspare tra i veli impalpabili dei fenomeni. Il vento, l'arcobaleno, il silenzio vibrante di astri, il filo d'acqua che fluisce da una cannella... custodiscono un barlume del pensiero, rivelando l'evanescenza delle cose che anelano a ritornare nel non manifesto.
Il tocco leggero, noncurante del pittore che tratteggia un delicato paesaggio, è gradito. Più gradita è la tela bianca.
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Ognuno di noi proietta nella vita i colori che ha dentro di se...
RispondiEliminaCiao!
Infatti la tela è bianca.
RispondiEliminaCiao!