02 gennaio, 2009

Qualche cenno sul problema delle fonti

E' veramente arduo anche solo sfiorare un tema tanto complesso ed articolato come quello delle fonti. Non di meno, visto che in non poche occasioni, ho notato che tale soggetto suscita l'interesse dei lettori, ho deciso di dedicarvi qualche cenno.

Il costante riferimento alle fonti è, in una certa misura, un'aberrazione peculiare dei nostri tempi: gli antichi Greci, quando scrivevano, fossero logografi, storici, geografi non consideravano prioritario riportare un repertorio di fonti. Testimoni di eventi, visitatori di terre incognite ai loro concittadini, era considerata sufficiente la loro testimonianza. Il termine greco "historìa" deriva, infatti, da “hìstor” che significa "testimone oculare": senza dubbio i loro resoconti potevano essere viziati da imprecisioni, da distorsioni più o meno volontarie, da pregiudizi culturali, ma il pubblico accettava come globalmente veridiche e plausibili le descrizioni e le narrazioni degli autori, senza pretendere riferimenti ad altri testi.

Anche gli scrittori che erano organici al sistema o le cui idee erano fortemente connotate si prefiggevano l'obiettività e, in parte, riuscivano a rendere lo sviluppo degli avvenimenti ed a ricostruire le cosiddette cause. Certo, l'indagine era orientata, aduggiata qua è là ora da preconcetti ora da fini propagandistici, ma è temerario affermare che quanto vergarono i migliori scriptores rerum greci e romani è del tutto falso. Anzi, la loro mentalità, non ancora del tutto dominata dal razionalismo, li induceva ad ampliare l'orizzonte della ricerca, accogliendo fenomeni prodigiosi o indagando i moventi psicologici delle azioni.

Prescindendo comunque dai criteri storiografici, è evidente che oggi la fonte è diventata il pilastro degli studi umanistici e scientifici, a causa dell'erroneo convincimento che essa stabilisca la plausibilità di una tesi, se non addirittura un criterio di verità. Purtroppo si dimentica che molte fonti sono fittizie: i media di regime e la scienza accademica attingono a piene mani a fonti spurie. Giornalisti, storici contemporanei, scienziati... consapevoli o no, costruiscono una pseudo-cronaca, una pseudo-storia o una pseudo-scienza, usando veline, ricerche falsificate commissionate da multinazionali, dati manipolati ad arte. Certo il nostro valoroso Santacroce pare scrivere articoli scientifici: peccato che tutte le sue conclusioni siano errate poiché le informazioni ed i riferimenti cui si richiama sono tutti non autentici. Allora è preferibile un articolo non referato, ma imperniato su osservazioni genuine a certe ricerche svolte sulla base di elementi contraffatti.

Si è arrivati al non-senso di articoli invasi da note, addenda, sterminate bibliografie, apparati, tabelle, statistiche... in cui il contenuto originale dell'autore è ridotto ai minimi termini o annacquato tra i mille rivoli dei richiami. Citare Fichipedia è garanzia forse di attendibilità?

Non appena si pubblica un testo con informazioni non allineate o all'apparenza inverosimili, alcuni lettori chiedono quali siano le fonti. Non sarà il caso di sostituire, almeno in qualche caso, a tutte quelle glosse, l'osservazione, l'intuizione, l'analisi sul campo? La citazione di studi precedenti è importante, purché sia uno studio fededegno, ma non può eclissare altre tipologie di argomentazioni, empiriche, pragmatiche e via discorrendo.

In fondo, chi si appella alle fonti, si appella all'ipse dixit, al principio di autorità, eppure una sciocchezza resta tale, anche se l'ha scritta Santacroce. Sarebbe questo dunque il metodo scientifico? E' questo il progresso compiuto e tanto decantato rispetto all'ottusa ostinazione dei peripatetici?

La preponderanza dell'autorità e del dogma sulla disamina, sull'investigazione, sulla riflessione, sul senso critico regna oggi incontrastata in ogni ambito "culturale". La scienza attuale è molto più dogmatica delle religioni, infinitamente più pretenziosa e nociva, in quanto strumento di controllo ed arma del sistema.

Con quale autorità alcuni interpretano il "reale"? Con l'autorità che viene loro dall'amore per la verità. Non troveremo cercatori della verità tra i banditori delle versioni ufficiali; non troveremo neppure un pallido riflesso della verità, quand'anche inserissero in un articolo di dieci righe una monumentale bibliografia.

E' preferibile infine affidarsi al proprio sesto senso, a testimonianze sincere, a dati incontrovertibili che attingere alle fonti... avvelenate.



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10 commenti:

  1. E' così, Zret. Sarebbe infinitamente più sano fare riferimento a deduzioni e testimonianze sincere e obiettive, le cui fonti sono nobili fini. La scienza ufficiale stia pure dov'è, non mi pare proprio che possa pretendere alcun credito: personalmente, quando leggo articoli i cui riferimenti bibliografici citano determinate fonti ufficiali come Fichipedia, appunto, che fa abbastanza ridere - ma ci sono anche le istituzioni - sorge immediata la sensazione che ci siano balle in vista e belle grosse.
    Ciao, buona serata.

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  2. Ciao Ginger, purtroppo noto che molti, non appena leggono la fonte (Corriere della pera, La Zampa, Fichipedia, Il resto del Casino e via disccorrendo), dopo un'iniziale perplessità di fronte ad una notizia un po' strana, dicono: "Allora, se è scritto sulla Zampa, è vero." Non dimentichiamo poi la fielevisione, fonte per eccellenza, naturalmente inquinata.

    Ciao e grazie.

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  3. Lunga sfuriata iei sera sul tg5 contro l'Astrologia. Intervistate, a proposito di fonti attendibili, diverse cariatidi del CICAP. Mancava solamente la mummificata Rita Levi-Montalcini e poi il cerchio si sarebbe chiuso.

    Nella sua prima parte il servizio criminalizzava a ragion veduta gli oroscopi d'accatto e tutto l'ignobile chiacchericcio che è stato fatto nei giorni scorsi su ciò che dovrebbe accadere ai vari segni astrologici nel corso del 2009. Ma poi, come al solito, il discorso è degenerato allo scopo di intaccare i veri cardini dell'interpretazione simbolica del tema natale stesso.

    Ripetute pontificazioni sulla presunta 'mancanza di fondamenti scientifici' alla disciplina astrologica da parte di coloro che, per la grettezza mentale di cui sono portatori, non hanno mai provato ad aprire un testo serio di Astrologia e non hanno mai provato a consultare le tavole delle effemeridi quotidiane raffrontandole con il proprio tema radicale.

    Ma allora per quale motivo, visto che non servono a nulla e tanto per fare un solo esempio, gli inglesi continuano ogni anno a pubblicare le effemeridi di Raphael e hanno iniziato a fare ciò dalla metà dell'Ottocento?

    Discorsi talmente stupidi e generici si potevano fare soltanto in un canale televisvo italiano e ad un pubblico come il nostro che ne sa unicamente di calcio.
    Ad ogni modo a nessuno ormai può sfuggire il ruolo deleterio svolto a svariati livelli dal CICAP,organizzazione adeguatamente finanziata dall'establishment che porta avanti con accanimento e senza colpo ferire la superstizione della Scienza presso le masse acefale.

    Ecco perchè il Nuovo Ordine Mondiale in procinto di nascere da parto gravemente distocico viene pure chiamato 'Scientific Dictatorship' ovvero 'Dittatura della Scienza', scienza che con i suoi dogmi indiscutibili ha sostituito quelli della Religione.

    Alla fine poi il servizio sull'Astrologia è stato chiosato in bellezza da una frase del noto Miss Signorini che recitava più o meno così: 'Non ci credo ma mi piace'. Ipse dixit.

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  4. @ Zret articolo semplicemente superbo. La tua comprensione e analisi critica dei limiti psicologici inerenti allo studio delle scienze o meglio pseudoscienze, così come comunemente intese, è profonda e audace.
    Purtroppo questi limiti sono stati riprodotti e riproposti a livello collettivo fino a creare uno stato ipnotico e di condizionamento dal quale solo alcuni "veggenti" riescono ad emergere.
    La mia esperienza personale riguarda la medicina dove è quasi impossibile separare il dato oggettivo dal contenuto psichico. Comprendere l'evolutività di processi biologici di livello superiore che coinvolgano organismi complessi quali quelli umani è praticamente impossibile e pertanto ci affidiamo a statistiche che seppure possono darci dati confortanti sui grossi numeri e alcune linee-guida di applicazione nulla ci dicono sull'evolutività della patologia nel singolo e inoltre hanno la "magica" capacità di mutare nel tempo e di subire i condizionamenti economici e d'autorità che hai accennato.
    Navighiamo pertanto come lucciole nel buio pur costretti ad agire cercando di dare risposte a un collettivo che nel suo stato ipnotico vive sommerso nella paura della malattia e della morte.

    @ Paolo
    L'ottusità di certa gente è paragonabile solo alla loro arroganza.
    Ma dico si è mai domandata perchè certi simboli esistano e perchè ne siamo completamente immersi tanto da essere utilizzati a man bassa da tutte le multinazionali?
    Non si domandano nemmeno perchè il collettivo risponde a certi richiami in maniera così massiva e bastano libri appena allusivi come Harry Potter o film come Matrix per ottenere un successo strepitoso.
    Questi pseudoscienziati degni dell'inquisizione non comprendeno le strutture archetipali della propria psiche pur vivendone immersi e agendo di conseguenza.
    Credo siano i servi inconsapevoli di energie "sataniche" che tentano di trattenere la collettività entro limiti illusori.
    Eppure c'è bisogno del limite per crescere e per vedere la bellezza dello Spirito fiorire anche in mezzo all'illusione.
    Sennò che viaggio sarebbe ;-)

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  5. Grazie Paolo, grazie Timor. Nulla da aggiungere ai vostri doviziosi e profondi commenti.

    Ciao

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  6. Ciao Zret. Ricordo che la prima volta che lessi questo blog (sembrarà strano, ma è praticamente l'unico che seguo non essendo un blogger), mi lasciai andare a sfuriate passionali e generiche contro quella che mi sembrava una faciloneria e superficialità diffusa, accennando al problema delle fonti. Tu mi risposi che questo era una problema serio e che presto vi avresti dedicato un articolo. Sei di parola, anche se forse mi aspettavo qualcosa di più rivelatorio (ma forse è colpa dell'aspettativa).
    Completamente d'accordo sul fatto che le fonti ufficiali sono suscettibili di dubbio quando non di deliberata disinformazione, soprattutto se si accetta l'idea che il mondo sia gestito da potenti lobbies militar-economico-mediatico-culturali (e come non accettarla?!). Ma allora tutto è valido? Tutto è plausibile? Tu mi parli di "sesto senso, esperienze sincere e dati incontrovertibili", ma per me queste parole rimangono abbastanza vuote. Cioè, sì, posso affermare che continuo a leggere il tuo blog per una sorta di "sesto senso", ma il mio senso critico mi mette in guardia da queste generalizzazioni un po' misticheggianti e mi avvisa che ci sono altre ragioni - più semplici e allo stesso tempo più complesse - per le quali provo piacere a leggere di certi argomanti. Riguardo i dati incontrovertibili poi, fiché non vedrò un oggetto cadere verso il cielo rimango scettico (ma forse accadrà, cissà - ripenso all'appeso!).
    Quando io penso al problema delle fonti penso soprattutto a poter capire chi è colui che mi scrive, quali ricerche ha fatto, su quali libri, quali competenze ha nella materia, quali prove incontrovertibili mi può fornire. Ma è così complicato che anche questo rischia di divetare generico.
    A chi dare retta? Sono 10 anni che mi imbatto, per un motivo o per un altro, in idee, scenari o teorie vagamente esoteriche (scusate l'inesattezza del termine ma non saprei come altro chiamarle). Perché? Perché il mio senso senso mi ci porta? Non è più plausibile pensare che sia perché negli ultimi 30 anni il mondo è stato letteralmente invaso da deliri di tal genere attraverso quella detestabile cosa che ha preso il nome di New Age? Cosa che, come credo pensi anche tu, non può essere stata che pilotata dall'alto per ragioni che ancora mi sfuggono nella loro interezza, ma che tuttavia sicuramente esistono e sono parte dell'oscuro globale ordito.
    Per farla breve provo a condensare tutti i miei confusi pensieri in una domanda. Tu pensi che in quest'ultimo mezzo secolo ci sia stata davvero una sorta di risveglio collettivo che in vari modi ha contribuito a disvelare parte del grande inganno che ci tiene soggiogati ad apparenze che non hanno niente a che fare con la realtà dietro le cose? O pensi che tutto ciò possa essere parte di un piano più complesso volto a diffondere a livello generale paura e speranze che poi si concretizzeranno con un Nuovo Ordine?

    Timor, tu come lo vedi McKenna?

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  7. Tristano, credo tu voglia capire quanto e cosa sappiamo. Quindi reputo prudente non risponderti.

    Per quanto mi riguarda, il velo cominciò a cadere, quando, anni fa, cominciai a leggere vari vangeli più o meno correttamente definiti "gnostici". Altro non aggiungo anche perché sono un umile ricercatore e non un narratore onnisciente.

    Ciao

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  8. E' vero che vorrei sapere quanto e cosa sapete, lo confesso candidamente. E accetto la tua prudenza.
    Mi sono imbattuto per caso in questo blog e - dopo quel primo tempestoso giro di commenti - ho deciso di continuare a seguirlo restando il più possibile in silenzio. Solo che ogni tanto non mi riesce, forse per una non saggia loquacità, o perché i vostri discorsi mi stimolano collegamenti che mi sento di comunicarvi.
    Il fatto che tu non voglia rispondere alla mia domanda mi fa pensare che essa non sia proprio fuori luogo. Non so davvero cosa tu possa pensare di me, ma pare che il giudizio degli altri non sia cosa soggetta al nostro controllo dunque non ha importanza. Detesto il clima di sospetto cui inducono i temi trattati e uno strumento ambiguo come internet, tuttavia lo trovo fondato. Quando ti ho scritto che mi piacerebbe incontrarti per caso alludevo solo al fatto che guardare una persona negli occhi fa capire più della lettura di 100.000 blog.
    Forse i miei commenti sono ingenui, o sciocchi, da neofita non riesco proprio a immaginare come li percepiate.
    Ti mando comunque un saluto affettuoso, e ti ricordo che, come diceva un fumatore di sigari, tra le cose sicura la più sicura è il dubbio.
    Ciao..

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  9. Tristano, non sei un neofita, per nulla. Ti auguro sinceramente di allontanarti dalla compagnia "malvagia e scempia".

    E' sempre possibile un cambiamento di campo, come nel caso dell'Innominato nei Promessi sposi. L'intelligenza per comprendere non ti manca: occorre ora una scelta. La via è stretta, erta e disagevole, ma, se non salveremo il corpo, salveremo qualcosa che vale molto di più.

    Ciao

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  10. Ciao Zret. Non so se prendere la tua ultima come un gradito complimento o una velata accusa. In ogni caso non mi aspettavo una risposta del genere.
    Non so se vuoi credermi, ma sono solo una persona che per caso si è imbattuta in alcuni sentieri, in alcune letture, e che ha la fortuna di avere un'immaginazione abbastanza sciolta, in grado di fare collegamenti, e un senso della realtà potenzialmente pronto ad ampliarsi. Questo penso.
    Non conosco lingue morte e non posso addentrarmi nello studio dei saperi più antichi, per questo dico di essere un neofita. Non pratico alcuna disciplina fisica o mentale. I miei percorsi prendono le mosse dagli ambiti più strani, e se ti facessi il breve elenco delle mie "fonti" ti metteresti di certo a ridere. Nel bellissimo quadro perduto che ho come avatar mi identifico nel bruto Matteo.
    Cerco di vivere nel modo che reputo più giusto, perché anche se le cose sono enormemente complesse credo non sia poi così difficile distinguere ciò che è giusto da ciò che non lo è.
    Poi, a volte, sono anche un pessimo individuo intrappolato come la moltitudine nella ragnatela del sistema, con in più una scomoda coscienza di ciò che è male (in noi) e una volontà forse non troppo salda di opporvisi. In questo senso sì, mi auguro anche io una conversione, mi auguro di attuare i miei buoni propositi.
    Da grande vorrei fare il documentarista - anche se sono già grande. In ogni caso, dopo aver fatto un dottorato all'università, ora mi guadagno il pane lavorando nel sottobosco vario della produzione audiovisiva. Non ha importanza se mi credi o no, ormai ho deciso di continuare a tenere con te questo atteggiamento di completa trasparenza.
    Vorrei anche ci fosse un modo meno pubblico di comunicare con te, o voi. Mi piacerebbe collaborare in qualche modo, capire alcune cose. Ma mi rendo conto che è chiedere troppo. Tuttavia sono certo che ti basterebbe guardarmi in faccia per capire chi sono.
    Vabbé, chiedo scusa a te e agli altri lettori per questa specie di confessione personale che esula dagli interessi del blog.

    Ciao..

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