19 luglio, 2010

Jim Sparks e l’ufologia ecologista

"Jim Sparks è cresciuto in Florida.[...] I suoi rapimenti cominciarono nel 1988 ed hanno cambiato la sua vita per sempre. Oggi, Jim si è accorto che non è solo, poiché molti altri hanno vissuto e vivono esperienze simili. Il suo vissuto è diverso da quello della maggior parte dei sequestrati, in quanto egli ha un ricordo quasi totale delle sue avventure. Nei due decenni in cui egli si è incontrato con i visitatori, è venuto al corrente di sorprendenti tecnologie che potrebbero eliminare il nostro bisogno di combustibili fossili, creando energia gratuita. Jim vive nel deserto del Nevada. Nel 2007, principiò a lavorare a tempo pieno per educare il pubblico, per quanto riguarda lo scenario dei rapimenti alieni e dei loro scopi. Jim ha inoltre costituito la 'Fondazione Terra' per contribuire a salvare le foreste pluviali."

Jim Sparks è autore di un volume intitolato "The keepers". Nel testo egli racconta i numerosi sequestri di cui è stato vittima per opera di alieni e descrive i suoi incontri con esseri intelligenti dai quali ha ricevuto una mole imponente di informazioni, soprattutto a proposito di una forma di energia non inquinante. L'opera contiene un accorato messaggio per l'umanità: "il nostro pianeta sta morendo".

E' dunque questo il profilo bio-bibliografico di un rapito le cui "rivelazioni" non si discostano molto dagli strabilianti ragguagli ammanniti dalla pletora di contattisti e contattati. Sparks, però, al campionario di altri autori che, se non altro, pur nell'ambito di eventi ai confini della realtà, mantengono una certa logica interna, non si perita di contraddirsi. Così i suoi ufonauti, pur essendo degli ecologisti ("Il pianeta sta morendo" è lo sgomento monito ripetuto dai solleciti alieni... non ce n’eravamo accorti), non esitano a collaborare (!) con i militari terrestri, noti per il loro amore per la natura oltre che per il loro spirito umanitario. Non solo, questi angelici visitatori amano indossare uniformi: de gustibus. E' probabile che Sparks sia in buona fede e che non si sia avveduto di essere lo zimbello al centro di una cosmica turlupinatura. I suoi amici dello spazio poi sono tanto naives da rivolgersi, secondo il suo racconto, ai governanti della Terra per offrire loro tecnologie che emanciperebbero il pianeta dal petrolio e dell’uranio. Insomma, dei piazzisti che hanno scelto proprio i clienti più adatti.

Tralasciamo le clamorose incongruenze in cui incorre Sparks. Egli riferisce di Rettiliani, di Grigi e di esseri provenienti dal futuro che sbarcano nel nostro tempo per prelevare uomini da cui estrarre materiale genetico. In alcune occasioni, il ricordo dei suoi incontri è cancellato, in altri, secondo lui, no: con quali criteri e per quali ragioni recondite non è dato sapere. Si ha l'impressione che Sparks abbia shakerato i principali temi della vulgata ufologica per darci da trangugiare questo beverone.

L'aspetto più urtante del messaggio diffuso da Sparks è la dolciastra insistenza su temi ambientalisti. Nei dialoghi tra lui e gli extraterrestri, costoro esprimono preoccupazione per quanto sta accadendo sulla Terra: stiamo inquinando i fiumi, i laghi e persino l'aria che respiriamo. Aspettate: ne prendo nota. Per questo motivo i visitatori lo hanno incitato a manifestare la loro inquietudine all'umanità. Sarà il caso di iscriversi a Greenpeace. Sparks ha scritto un libro e da anni tiene conferenze. Si sa: i libri e le conferenze cambiano il mondo.

Sulle cause dell'inquinamento e del collasso ormai prossimo del pianeta, gli alieni di Sparks sono, more solito, generici. Non accennano neppure alle scie chimiche né all’uranio impoverito. Sarà forse tutta colpa del biossido di carbonio? Probabile che gli intrusi, con cui l'autore ha avuto moltissimi abboccamenti, siano in verità degli opportunisti interessati a preservare i loro "capi di bestiame" (non tutti, alcune mucche sono allevate per la produzione di latte, ma altre sono avviate al macello). Nel frattempo questi presunti alieni stringono patti segreti con la casta dei militari e raccontano fandonie all'"eletto" di turno.

Il volume di Sparks si intitola “The keepers”, ossia “I Guardiani”… certo, i guardiani del gregge umano.



APOCALISSI ALIENE: il libro

6 commenti:

  1. Già, perchè mai i visitatori dovrebbero voler indossare proprio le vesti militari, visti i rapporti di questi ultimi con la difesa ambientale? E' duro credere che si tratti di alieni eccentrici...
    Ciao

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  2. Ginger, se sono alieni, sono del tutto inaffidabili. Avere commercio con i militari non è un bel biglietto da visita.

    Ciao e grazie.

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  3. Caro Zret, questi racconti di rapiti, sono puerili depistaggi, quando non addirittura mezzucci per sbarcare il lunario grazie ad un argomento che oggi tira. Tra canalizzatori, medium, rapiti, l'ufologia si sta imputtanendo. Convegni in cui partecipano tali personaggi, declassano tutto l'ambiente, ormai già al tubo del gas. Sarò nostalgico, ma l'ufologia negli anni settanta era un'altra cosa. Non mancavano mitomani e furbetti, ma erano minoritari rispetto ai seri ricercatori e appassionati con un minimo di discernimento. Oggi se non sei stato rapito almeno una volta, non ti invitano nemmeno ai convegni.
    Vedi, io non pretendo di essere creduto per le esperienze che ho fatto, ma non potrò certo essere accusato di farci i soldi. La mia posizione come tu ben sai, non è certo quella di un riduzionista della realtà, anzi, quello che non sopporto è il mercimonio che si fa di un enigma ben lungi dall'essere svelato. Oramai, girano certi personaggi nel mondo ufologico internazionale, che non rientrano nemmeno più tra le strategie governative come agenti del discredito, ma semplicemente millantatori in cerca dei gonzi da spennare.
    Usciamo dal pantano di Eleusi.

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  4. Angelo, hai compiuto un'implacabile e doverosa analisi di questa pseudo-ufologia furbesca e mercenaria.

    Ciao e grazie.

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  5. Tuttavia la copertina del libro è discreta.

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