18 settembre, 2011

Rancore

Strange world people kill and people hate and people talk and people kill and still I wonder wonder why why. (Ke)

Dalle incomprensioni e dalle inezie provengono i mali maggiori.

Qualche giorno addietro è morto nel mare prospiciente Ventimiglia un giovane. Stava compiendo una battuta di pesca in apnea, quando, per tentare di liberare la fiocina rimasta incagliata sul fondale, arpione con cui aveva uncinato uno scorfano, è stato colto da una sincope sicché non è potuto tornare in superficie. E’ purtroppo una delle tante tragedie che gettano nella disperazione parenti ed amici. Il luttuoso evento è poi tanto più atroce, se si considera che è una fine prematura.

Eppure questa disgrazia unisce, sebbene – lo ammetto – in un rapporto squilibrato, due vittime: anche lo scorfano arpionato ha incontrato una morte orribile, dopo una lunga agonia. Dobbiamo riconoscere che un unico inspiegabile destino di sofferenza affratella gli esseri viventi, carnefici e vittime, a tal punto che il carnefice di oggi è la vittima di domani o viceversa, a tal punto che non si sa più chi possa reputarsi davvero innocente. Così, forse, prima o dopo, come sostiene qualcuno, pagheremo il fio con usura dei nostri sbagli ed è plausibile che alcuni paghino lo scotto (anche di altre esistenze?) in anticipo. Del giovane ligure resteranno le fotografie che lo immortalano, l’espressione orgogliosa, con i suoi sanguinari trofei di pesca.

In verità, agli uomini non è concesso sconfiggere il male che domina la Terra: è solo possibile tentare di alleviare qualche sofferenza e cercare di rendere il mondo un po’ migliore di quanto non sia, anche con piccoli gesti, se non è dato compiere atti decisivi ed eroici. Tuttavia siamo alacremente impegnati proprio nelle azioni contrarie! Nota giustamente William Golding che “l’uomo produce il male, come le api producono il miele”. Così al danno ontologico, ineliminabile, aggiungiamo altri danni. Nella sventura ci accapigliamo, dando il peggio di noi stessi, come ci insegna quel grande moralista che fu Alessandro Manzoni, con l’icastica descrizione dei capponi di Renzo. Nella buona sorte il nostro egoismo si accentua in modo parossistico; nella cattiva ci dividiamo. Nessuna etica ha mai cambiato né mai cambierà lo stato delle cose.

Un filo sottile connette l’epica catastrofe, che miete migliaia di vittime, al dissapore familiare che ci avvelena intere giornate. Siamo sempre di fronte al granitico mistero del dolore, in tutte le sue manifestazioni, con tutta la sua gamma: dalla semplice contrarietà alla disperazione, passando per la delusione, il patimento psicologico, l’amarezza, lo sconforto, il cruccio. Paradossalmente un’immane tragedia talora è più facile da tollerare del rancore sordo di chi pensavamo non fosse capace di nutrire tale acredine, del tradimento di un amico(?): in fondo, la nostra vita scorre “tranquilla” come prima, se non fosse che dentro, qualcosa si è rotto... per sempre.[1]

E’ una sofferenza invisibile che traspare solo in alcuni momenti, in uno sguardo velato di tristezza, nell’improvvisa increspatura della fronte. E’ uno strazio tanto più intollerabile, perché sovente originato da motivi futili. Lascia un solco profondo nell’animo: possiamo perdonare, non dimenticare. L’esperienza non insegna alcunché. Riusciamo a rovinare tutto con il puntiglioso orgoglio.

Ancora più della malvagità annichilisce e delude la meschinità che molti uomini dimostrano: se la scelleratezza ci rende figli del Diavolo, la miseria morale testimonia un vuoto disarmante. Invano abbiamo cercato l’umanità nell’umanità: neppure si può postulare l’esistenza di un dio secondario, genitore di un’umanità tanto arida.

È come se la vita ci fosse stata data in prestito, ma ci comportiamo, quasi ne potessimo disporre ad libitum per sempre, ripetendo errori e ripicche, in una sequenza che non sembra aver fine.

Uomini siffatti da tempo non credono più in Dio: non credono in nulla, se non nel denaro e nell’ego. Neppure Dio – se esiste – crede più in codesti suoi figli. Come dargli torto?


[1] Nietzsche scrive che “gli uomini magnanimi sono incapaci di risentimento”: ha ragione, ma penso che si contino sulle dita di una mano… monca.

APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

18 commenti:

  1. Buongiorno Zret.
    Quando si spegne una vita, qualsiasi vita, è una tragedia, che fosse arrivato o no il suo momento. Purtroppo la nostra esistenza è sempre costellata di tragedie piccole o grandi; tu vedi modo di uscire da questo empasse? Perchè in realtà la prima causa di sventure dell'uomo è l'uomo stesso.
    Ah, il "Signore delle mosche", uno dei miei libri preferiti, meravigliosa ed eccellente parafrasi della condizione umana: senza una guida l'umanità può solo autodistruggersi. Lì mancava un adulto, qui manca... cosa? Un dio che ci guidi? Ma come giustamente sottolinei tu, ormai gli uomini credono sempre meno in un dio immateriale, per credere sempre più nel dio denaro, potere, successo.
    L'umanità è corrotta, diceva Golding (che oggi avrebbe compiuto 100 anni), riprendendo il concetto del "Vas Damnationis" di Martin Lutero. Quanto avevano ragione!
    Ciao, Sharon

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  2. Buongiorno Zret!
    Anni fa mi colpì, sul Gazzettino, la notizia di un uomo anziano che ebbe un infarto mentre guidava, perché gli si parò davanti alla macchina una lepre, che non riuscì ad evitare.
    Nella foto che corredava l'articolo si vedeva in primo piano il lagomorfo morto e il giornalista descriveva nome, cognome e curriculum vitae della vittima, l'anziano deceduto. Per il giornalista c'era stata una sola vittima, nonostante la foto mostrasse in tutta evidenza la lepre morta. Ecco, questo è un tipico esempio di antropocentrismo, che emerge tutte le volte che un cacciatore muore durante una battuta di caccia. In questo caso, però, ci sono molti lettori del quotidiano veneto che lo fanno notare. E ne nascono discussioni furibonde.

    Qui di seguito un esempio di discussione furibonda, con foto di pesci trafitti:

    http://www.stampalibera.com/?p=30463

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  3. il male sul nostro pianeta si è vestito di autorita e si è si è dato un alibi,questa autorita si chiama economia,finanza,soldi,borsa,mutui ecc.lavorare in un macello per alcuni sarebbe impossibile,per altri è un lavoro,uccidere poveri animali nella caccia è divenuto un passatempo a cui hanno pagato anche la tassa,licenziare e mandare milgiaia di persone in rovina e al suicidio è risanamento aziendale,vendersi una nazione con tutti gli abitanti ai banchieri internazionali è chiamato ripagare i debiti(creati dal nulla)e potrei continuare all'infinito,questo il punto,molti sono ingannati?forse,altri sono complici e consapevoli vittime,tutto questo viene presentato come unica verità,senza altra alternativa,un demone sta guardando dritto negli occhi l'uomo e lo sta distruggendo,e gli uomini fanno finta di niente,e continuano a percorrere lo stesso cammino come ciechi,ma per quanto tempo ancora?il male si giustifica con ipocrisia e sacrifici da fare in nome di chi? o di cosa? se non del male stesso.Io penso che questo pianeta non appartenga a loro,penso che non sia mai appartenuto,e chi gli permette questo è loro complice,e penso che l'idiota come il malvaggio siano la stessa cosa,sarebbe ora di riprenderci tutto con la forza,prima che sia troppo tardi,essi non sono degni ne di vivere ne di avere un pianeta

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  4. Mah, purtroppo ci sono sempre 2 pesi e 2 misure. Al mondo non esistono creature di serie a (l'uomo) e serie B (gli animali). Non dovremmo considerarci tanto superiori agli animali solo perchè abbiamo anima e coscienza, soprattutto perchè tanti uomini dimenticano di possederle e compiono efferati delitti.
    Ciao, Sharon

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  5. Se uno ragiona così, allora non può più nutrirsi di alcunchè. Perchè dunque uccidi quel cespo di insalata o di radicchio? Perchè cavi una carota dal suolo? Anch'essa è viva e prova dolore al sentirsi addentata o affettata magari 'à la julienne'. Non affettare nemmeno quel peperone!Non buttare nell'acqua bollente gli spinaci, le loro cellule sono vive! Muori piuttosto di fame!

    Non cuocere le patate! Se le lasci stare al loro destino esse germogliano, ma se le metti sul fuoco i tuberi provano tormenti indicibili.

    Il Regno vegetale è vivo, avverte gli stimoli, prova emozioni ed inequivocabili studi fatti da scienziati onesti lo dimostrano.

    Forse ci si deve dare 'una calmata'. La dimensione nella quale siamo precipitati quando decidemmo di incarnarci è fatta così: 'mors tua vita mea'. Molti si ostinano a non voler capire, a non voler accettare. E trovo la cosa triste, patetica ed anche un pò ridicola.

    Conclusione: o mangi, facendo così soffrire gli esseri senzienti, o t'ammazzi. Choisissez-vous, messieurs et mesdames.

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  6. Paolo, mi ha preceduto di pochi secondi nella risposta, tutto terribilmente vero quello che hai scritto.

    Forse è l'essere "umano" nella sua natura predatore, e non può esimersi dall'essere quello che è.

    Comunque (ribadisco) non siamo in cima alla catena alimentare, siamo a sua volta depredati da altre entità; forse tutto il creato è preda e a sua volta predatore.

    Noi non siamo migliori di altri, esistiamo in questo contesto, dipendenti dalla vita stessa nel momento del concepimento, lo stesso spermatozoo ha dovuto combattere per raggiungere l'ovulo per fecondarlo e gli altri hanno dovuto soccombere.

    Il cammino della vita è una continua sofferenza fino alla morte apparente, il dopo non lo sappiamo, ma anche in quel luogo ci sarà una battaglia da compiere.

    Quello che posso dire è con le parole del poema di Gilgamesh:

    Pensa a riempirti la pancia Gilgamesh ;
    Stai allegro giorno e notte ! Ogni giorno, fa’ che sia una festa ; giorno e notte danza e gioca ! Indossa abiti freschi e puliti, lavati il corpo e la testa con acqua pura. Bada al piccolo che tiene la tua mano, lascia che la sposa delizi il tuo cuore ; perché questo è il destino dell’umanità"

    wlady

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  7. Credo che tutto stia nella giusta misura, Paolo. Non approvo la caccia per divertimento e non condivido il fruttarianesimo, perchè sono eccessi non necessari, secondo me.
    Ma neanche credo che l'uomo sia superiore a tutto e tutti, soprattutto uno che commette grandi crimini ed più belva di qualsiasi animale. Homo homini lupus...
    Naturalmente, sono casi per fortuna abbastanza rari, l'eccezione che conferma la norma.

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  8. Paolo (citazione):
    "studi fatti da scienziati onesti lo dimostrano"

    Qui di seguito un mio vecchio articolo che parla dei tuoi scienziati onesti:

    http://www.tnepd.com/2011/lobiezione-del-cactus

    Una citazione che ti si può applicare è stata detta ieri sera da Rachele Restivo su Mystero (Italia Uno). E' una citazione di un lama tibetano e dice più o meno così:
    "Se uno è capace di capire, non ha bisogno di esempi, ma se uno non è capace di capire, ogni esempio è inutile".
    A quale delle due categorie pensi di appartenere?

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  9. @Freeanimals

    A quale categoria appartengo?
    Purtroppo alla categoria degli ignoranti. Bada tuttavia che l'aforisma del lama tibetano - che poi consiste in una sentenza appartenente alla Tradizione Universale usata anche dai Maestri Zen - si applica a chiunque pretende di fare 'il furbo'.

    Se dunque vale 'Freeanimals', allora perchè anche non 'Freevegetables'?

    Grazie, Wlady, degli apprezzamenti nei miei confronti e della tua bella risposta. Hai colto nel segno: la manifestazione si basa proprio sul sacrificio e sono d'accordo con te quando affermi che noi non siamo al vertice della catena alimentare in quanto esseri invisibili ci depredano e ci vampirizzano in continuazione (oltre al fatto che ci vampirizziamo fra noi stessi umani ).

    Per finire, volevo precisare che il culmine dell'offerta di se stessi l'hanno raggiunta gli Dei che hanno istituito i Sacri Misteri. Lì veramente il Dio si lascia smembrare e divorare dai propri fedeli. Sembrerebbe un non-senso, ma se è così ai più alti livelli perchè la stessa legge non dovrebbe valere per livelli di esistenza infinitamente più bassi?

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  10. Paolo, con te il cerchio si chiude. Gli estremi si toccano e una persona illuminata come te (con la i minuscola per non confonderci con gli Illuminati), ragiona come il più becero mangiatore di carne. Quello è "materia che divora altra materia" (citazione da Ceronetti), mentre tu sei una persona colta, sensibile su temi alternativi, piena di tanti pregi, ma che arriva alle stesse conclusioni dell'ultimo dei buongustai cadaveriani. E questo solo perché un paio di scienziati in vena di notorietà hanno messo in giro la voce che anche le piante sono dotate di sistema nervoso. Voce subito raccolta da quanti erano in cerca di un pretesto per continuare ad abbuffarsi di persone animali. Ne ho incontrati tanti come te, anche su altri siti di controinformazione, e la cosa mi lascia sconcertato.
    Ma davvero non riuscite a rinunciare alla carne? Cos'hanno messo nelle bistecche, qualche droga per caso, come nelle scatolette di Kit e Kat?

    Wlady, medita sul fatto che è troppo comodo fare appello alle brutali leggi della natura, quando si ha la certezza che non si diventerà mai preda di qualcuno. A meno che non scoppi qualche guerra. Pensa se nascevi gazzella!
    Vogliamo infine fare un confronto tra la morte di uno spermatozoo e quella di una mucca condotta al macello?
    Sono equiparabili?

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  11. Freeanimals, io sono vegetariano, non è mia intenzione tenere un simposio sulla vita, quello che ho scritto sugli spermatozoi era solo un esempio della battaglia che la vita fa per manifestarsi.

    Per quello che riguarda la guerra, lo siamo da sempre, solo che non ce ne accorgiamo seduti sulla nostra poltrona.

    Mio padre diceva, che quando si mangia, si combatte contro la morte, questo lo diceva a noi figli, di non parlare durante il pasto.

    Comunque la morte è sempre morte, e non sappiamo se con questo ultimo atto tutto sia finito.

    wlady

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  12. Wlady, nulla da eccepire su quanto dici, ma.....la vita vuole vivere!

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  13. vorrei sottoliniare il fatto che mangiare carne è diverso da mangiare vegetariano,le piante hanno l'anima di 1 dimensione,ma non sentono dolore e nella loro dimensione non hanno stimolazioni di paura o altro,non confondiamo le cose,e anzi affermo che l'uomo non è un onnivero ma solo vegetariano,molti studi seri lo confermano,e la distorsione equivale a vedere una mucca che mangia carne,purtroppo viviamo in un inganno incredibile su tutti i fronti.Uccidere animali in un macello non solo è un vero atto satanico dove le entita demoniache si nutrono,ma nella carne resta energia negativa che poi viene ingoiata da persone che a loro volta contengono gia energia negativa,a parte il fatto che il karma aumenta a dismisura,ecco quanto è seria questa facenda.Detto questo discerniamo la verità dalla menzogna,l'evoluzione non appartiene alle stupide leggi menzogna del predatore preda,in quanto gia noi stiamo vivendo in questa era è quale il risultato?ci stiamo estinguendo,e distruggendo un pianeta intero,l'unica legge che esiste nell'universo è l'evoluzione,intesa sopratutto come spirituale,in effetti le entita demoniache parassitarie stanno morendo,i loro servi moriranno,e solo gli esseri piu evoluti ambiscono alla luce,questa l'unica evoluzione.Poi guardando gli animali considerando ch esono di 2 dimensione,essi non hanno leggi,non hanno governi,non hanno soldi,non hanno corrotti,o tarditori,nonhanno criminalita,ecc.essi vivono liberi finche il virus uomo stupidus economicus non li tocca,essi vivono di istinto e qualsiasi cosa è dettata dalla sopravvivenza,anche il cacciare rispetta la sopravivenza prendendo le prede meno forti e lasciando i piu forti appunto,ma essi sono considerati inferiori,io dico invece che essi sono liberi e potrebbero insegnare a molti uomini come si vive.

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  14. Nel ringraziare per i contributi, posso solo ribadire quanto scrissi in Pig tempo fa, cui non credo di dover aggiungere alcunché.

    Molto bene l'amico Wlady ha evidenziato il carattere arcontico del mondo che giace sotto il calcagno del Maligno. Come sempre, i problemi vanno esaminati alla radice, ossia non ci si può limitare a considerare la pur importante questione del consumo di carne, ma bisogna tentare di capire perché la natura si basi sulla morte e sulla carne-ficina, in tutte le sue manifestazioni, da quelle del mondo vegetale sino a quelle della realtà invisibile. Si ha l'impressione che viviamo in una dimensione profondamente errata.

    Quando stabilimmo di scendere in questa sfera di esistenza (se fu così)o eravamo in preda ai fumi dell'alcool o ci fu mentito spudoratamente, altrimenti non avremmo mai deciso questa descensio ad inferos. La prossima volta sarà più saggio, se rimarremo nel limbo della non-esistenza: eviteremo mille mali bilanciati appena da una fugace gioia.

    Ciao

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  15. Freeanimals, la vita è violenza: è un caso se bios (vita) assomiglia a bia (violenza, forza), se vita richiama vis (violenza), tuttavia...

    Ciao

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  16. La riflessione di Wlady rispecchia il pensiero di Schopenauer. Piaccia o no, la realtà è spesso come la descrisse il pur cinico e meschino filosofo tedesco.

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  17. Quando decidemmo di incarnarci non eravamo in preda ai fumi dell'alcool ma trattavasi di una decisione ben consapevole poichè presa nell'Io trascendentale e non nella coscienza riflessa che domina la nostra vita su questa Terra.

    Si trattò di una scelta ineludibile fatta in parte con gioia - per gli eventuali frutti che ne sarebbero conseguiti a posteriori - sia a malincuore per la beatitudine e l'armonia - anche se solamente parziali - che stavamo lasciandoci dietro.

    La vita nell'Universo - e negli Universi - è soggetta all'ineludibile spinta ad evolvere. Ci sono tappe obbligate. Se vuoi puoi rimandarle almeno per un pò, ma se hai un briciolo di fegato le affronti appena puoi e così te ne liberi una volta per tutte.

    Queste le mie riflessioni che partono dalla mia rielaborazione di vaghi ricordi 'ante natum'.

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  18. segnalazione letteraria:
    IL TEOREMA DELL'APOCALISSE di Alpet Mark, edizioni nord

    Descrizione
    L'annuncio delle agenzie di stampa è dirompente: l'Iran ha costruito e testato una bomba atomica. Nel giro di poche ore, però, David Swift, professore di Storia della scienza alla Columbia University, riceve notizie ancor più gravi: anzitutto, un suo ex compagno d'università lo contatta per rivelargli che, per una brevissima frazione di secondo, l'esplosione dell'atomica iraniana ha creato un'anomalia nello spazio-tempo, un evento paragonabile soltanto al Big Bang; poi lui e la moglie Monique vengono informati dalle autorità che Michael, il loro figlio adottivo, è stato rapito. La paura più grande di David è diventata realtà: nella sua geniale mente di ragazzo autistico, infatti, Michael custodisce la formula completa della "teoria unificata dei campi", l'equazione messa a punto da Einstein che spiega tutte le leggi dell'universo. E l'aspetto più inquietante della vicenda è che i rapitori sono adepti di una setta di fondamentalisti cristiani, il cui obiettivo finale è "aprire le porte del Regno dei Cieli"... Incaricata delle indagini, l'agente dell'FBI Lucilie Parker sospetta che quegli avvenimenti facciano parte di un vasto complotto internazionale e che l'unico modo per fermare il conto alla rovescia sia proprio ritrovare Michael. Così, seguendo una labile serie d'indizi, si reca insieme a David e a Monique prima a Gerusalemme e poi nelle lande desertiche del Turkmenistan, dove stanno per aprirsi le porte dell'inferno.

    .... tutta fantasia?

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